Del Ministro della Cultura Sangiuliano, non solo di lui, anche di altri ministri del governo Meloni ma di lui in particolare più che di altri, colpisce la mancata di presa d’adatto della propria mediocrità. Quell’introspezione silenziosa, non necessariamente manifesta (non pretendiamo tanto), che magari consiglierebbe, nel caso di una residua quota di buonsenso interiore, atteggiamenti prudenti e affermazioni meno apodittiche in consessi pubblici. Nel caso di Sangiuliano una simile cautela è del tutto assente. Il ministro non è minimamente sfiorato dall’idea di essere una sorta di macchietta quotidianamente esposta alle invettive di chiunque: prosegue dritto per la sua strada come se niente fosse, forse immaginando che prestigio e autorevolezza derivino automaticamente dal vertice della piramide del potere infine raggiunta. Contemporaneamente l’emergere e il trionfare di personaggi come Sangiuliano, o come il ministro Lollobrigida, altra figura molto impegnata in questo processo di rimozione di qualsiasi analisi di sé, è ormai una caratteristica intrinseca, un tratto distintivo, del sistema di potere e dei suoi più recenti criteri di selezione della classe dirigente.

4 commenti a “Un tratto distintivo”

  1. sergio spagnoli dice:

    Criteri di selezione della classe dirigente?
    Bella battuta!

  2. Bruno Anastasi dice:

    caro Massimo, probabilmente il post dell’anno … ormai mancano meno di trenta giorni … se facessi ancora meglio sarebbe un mega-record … grazie infinite per questa preziosa strenna natalizia … colgo l’occasione per augurare buone feste a te e a tutti i lettori del blog

  3. Insula dice:

    Non capisco. La presa d’atto della propria mediocrità corrisponde alla classica zappata sui piedi. E la sua assenza non stupisce affatto, ancora meno stupisce in un ministro, di qualunque orientamento politico. Stupisce invece l’ingenuità di credere che un politico possa riconoscere di essere inadeguato alla posizione che occupa.

  4. Alessandro dice:

    “Chi non conosce dignità, | non può nemmeno percepire | umiliazione.” — Daniele Silvestri da Sornione S.C.O.T.C.H.