16
Apr
Sono in albergo a Spoleto. Stavo scrivendo, seduto al piccolo tavolino della mia stanza, sotto il sole di aprile. Ho di fronte il televisore acceso senza volume sulla breaking news di CNN sulla sparatoria in un campus della Virginia. La scritta sotto, apparsa pochi secondi fa dice che ci sono stati 20 morti. Cosi non riesco a togliere gli occhi dallo schermo. C’e’ una scena ripetuta di un agente che arriva, prende il fucile dall’auto come se lo avesse dimenticato, e’ molto grasso, accenna ad una corsa improbabile. Corre per davvero, anche se piano, forse ad uso delle telecamere. Sara’ 110 kg. Attorno sta nevicando senza convinzione. Io penso che queste cose succedono solo la’ ed una ragione ci dovra’ pur essere. Anche se non so quale.
Aprile 16th, 2007 at 13:17
Un giorno succederanno anche qua, l'America arriva sempre dove viviamo noi.
Aprile 16th, 2007 at 13:56
Succederanno qua quando e se inizieremo a vendere i fucili mitragliatori da Trony e alla Coop. Non prima. Massimo, secondo me la ragione per cui succedono solo là è questa.
Aprile 16th, 2007 at 15:23
Una visitina al sito di Michael Moore aiuta a capire meglio queste storie.
http://www.michaelmoore.com/
Altri link interessanti a clip dello stesso autore:
http://www.bowlingforcolumbine.com/media/clips/index.php
Aprile 16th, 2007 at 15:40
Se per te qua' e' l'Europa e la' sono gli USA allora mi sai che non ti ricordi tutto. Nel 96 successe in Scozia. Nel 2002 a Erfurt in Germania, con 18 morti.
Oggi ho fatto parlare mia moglie (che è teteska); si è infervorata contro il porto d'armi libero in USA. Dopo che si era scaldata ben bene gli ho chiesto perchè allora c'è stata la strage di Erfurt? Silenzio.
La risposta è sempre la solita. Per ogni problema complesso c'è sempre una risposta semplice: quella sbagliata.
Aprile 16th, 2007 at 16:08
Fabrì, dai, in Germania e in Scozia è successo una volta, negli Usa succede ogni tot anni … ha ragione mantellini.
Aprile 16th, 2007 at 17:16
Mica tanto ogni tot anni. M. Moore fa una sintesi con una sola parola: fear. Ci sono più o meno la stessa quantità di armi in Canada ma non succedono questi fatti con la stessa frequenza.
Ciò che ho letto di MM mi ha messo tristezza meno un lampo poetico, la neve che cade senza convinzione, unica cosa che mi piace fra le cose scritte e non scritte.
Aprile 16th, 2007 at 17:45
I numeri parlano da soli.
http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/esteri/virginia-scuola/sparatorie-campus/sparatorie-campus.html
http://www.bowlingforcolumbine.com/flash-01.php
Aprile 16th, 2007 at 23:36
Giorgio, in Germania è successo due volte. Per me è qualcosa di diverso del semplice avere le armi a disposizione.
Aprile 17th, 2007 at 02:13
Sono d'accordo, è qualcosa di diverso.
Qualcosa che ti spinge a comprare le armi, ché sennò resterebbero sugli scaffali.
Sono la paranoia diffusa, e la sfiducia nel prossimo.
Funzionali al mercato delle armi.
Aprile 17th, 2007 at 02:30
http://www.bowlingforcolumbine.com/flash-01.php
Così, tanto per essere sicuri che chi scrive sappia di cosa sta scrivendo: chi dice che è qualcosa di diverso dall'avere armi a disposizione ha mai vissuto in nordamerica? Conosce la differenza fra le leggi che regolano la vendita delle armi negli Usa e in Canada? No, perché se così fosse capirebbe che la paranoia che leggiamo su giornali e vediamo in tv è molto diversa da quella della società .
Chi parla di paranoia avrebbe sentito molti italians (di tutti i livelli di istruzione, professioni e stipendi) dire che di paranoia ce ne è molta di più in Italia.
Perché confondere la paranoia e la sfiducia verso il prossimo con l'individualismo americano è come confondere la cioccolata con la m…a.
Aprile 17th, 2007 at 03:32
se si continuano a vendere armi pure ai giovanissimi questo è il risultato. l'america importi la democrazia.
Aprile 17th, 2007 at 03:41
Bush ha immediatamente commentato:"Il popolo americano ha il diritto di tenere delle armi ma…" Quando l'economia non si ferma nemmeno di fronte ai morti le speranze sono davvero poche.
Aprile 17th, 2007 at 03:47
una mia teoria ce l'avrei: la società americana è una società che ti offre molte opportunità ma è anche molto dura, spietata, ferocemente competitiva. Non tutti reggono a questa pressione sociale. Se poi a questo aggiungi la facilità con sui si possono comprare armi…
Aprile 17th, 2007 at 07:24
aghost, la tua teoria, non nuova a dire il vero, non spiega come mai in Giappone queste cose non accadono. In Giappone la pressione sociale in tutti i settori è dieci volte quella americana. Che poi parliamoci chiaro, di gente che sbrocca ne abbiamo tanta anche noi. Solo che da noi quando uno sbrocca si butta da un ponte, da un palazzo di dieci piani in piena solitudine. Negli states no. Da quelle parti quando uno sbrocca decide, in piena lucidità , che il "viaggio" non vuole farlo da solo e comincia a sparare. Fucili, pistole, armi automatiche, semiautomatiche. Armi da fuoco. Ma guarda che combinazione.
Aprile 17th, 2007 at 10:03
Ogni volta che accadono fatti del genere c'è sempre qualcuno che vuole dare una spiegazione razionale a ciò che razionale non è.
Se poi succedono in America ancora peggio, si da la colpa alle armi in libera vendita, dimenticando che non sono le le armi ad uccidere ma chi le utilizza.
Oppure si dà la colpa alla mentalità "individualista" degli americani, come se fosse di per sé un potenziale fattore di rischio (a parte il fatto che il responsabile era sudcoreano…).
Si dimentica forse che negli USA ci sono quasi 200 milioni di armi in mano ai privati, ma fatti come questo non è che accadono una volta al giorno.
Aprile 17th, 2007 at 10:44
Queste cose non succedono solo là .
Erfurt, 26 aprile 2002: 18 morti
Dunblane 13 marzo 1996: 17 morti
e così via fino a Emsdetten.
Aprile 17th, 2007 at 12:22
Ok gli USA, la Germania, la Scozia.
E però una guardatina anche sotto il nostro tappeto, ogni tanto, no, eh?
Nessuno si ricorda più di quello che si barricò in casa dalle parti Novara (non più di un anno fa) sparando all'impazzata colpendo anche la vigilessa che gli aveva fatto la multa, causa scatenante della reazione?
E di quello a Desio (MI), un paio di mesi fa, che per un motivo simile ebbe una reazione simile solo che non ha sparato a nessuno ma era comunque armato?
E delle centinaia di morti ammazzati e/o feriti per ragioni stupide (ideologiche) dal 1969 al 1985 qui da noi non si ricorda più nessuno?
Certo che a guardare la pagliuzza nell'occhio altrui siam tanto bravi, soprattutto se è nell'occhio degli USA. Di cui tra l'altro NESSUNO sa praticamente nulla di vero, solo per sentito dire o perché "ci ho vissuto un po'" (ovvero una settimana in vacanza o un anno a studiare/lavorare, e comunque solo in una città ).
Aprile 17th, 2007 at 12:35
Sempre a demonizzare queste povere armi e le ditte che le producono. Vogliamo parlare dell'assurda limitazione di non poter comprare un lanciamissili portatile. Pensate se tutti i ragazzi del campus ne avessero avuto uno, il killer sarebbe stato subito eliminato. Invece così si è dovuto aspettare l'intervento fulmineo di un polizziotto obeso. Pensate a gli effetti positivi per l'economia. Pensate poi ai vantaggi per le liti di condominio: niente più condomini.
Aprile 17th, 2007 at 13:40
Già , probabilmente non ne so nulla, io mica ci sono mai stato negli USA…
Sono solo cresciuto in un paese vinto che è stato culturalmente colonizzato dagli USA (col nostro consenso, indubbiamente). Sono semplicemente cresciuto a telefilm di poliziotti americani, film western, sparatorie ed altre amenità .
Vogliamo negare che il nostro immaginario collettivo è stato forgiato dai discendenti dei pistoleros, che scene come quella dell'assassino armato di fucilone e cappotto nero le abbiamo viste in dozzine di film?
Ah, certo, è stupefacente che su trecento milioni di persone ci sia perfino qualcuno che finisce col non distinguere più la realtà dalla finzione, no?
Poi magari ragioniamo su quale tipo di "finzione" lo abbia nutrito (= ci abbia speculato) fin qui.
Aprile 17th, 2007 at 13:57
Negli ultimi tempi mi sento molto avvezzo alla "davantologia": trovo le cose sempre più facili da decodificare, sebbene siano farcite da infiniti discorsi verso tutte le direzioni.
Anche qui, mi pare evidente: le armi vendute a tutti moltiplicano il pericolo di queste stragi. E non mi sento per questo di semplificare eccessivamente il problema.
Aprile 17th, 2007 at 15:03
Mammifero, senza tirare in mezzo le vittime delle stragi e limitandoci alle centinaia di vittime – in questo Paese! – degli opposti estremisti, gli assassini culturalmente da chi erano stati colonizzati? E le armi le compravano al supermercato?
Aprile 17th, 2007 at 18:28
Niente, neanche i numeri contano nell'era del Web 2.chiacchiere.
I morti ammazzati in USA nel 2005 sono:
Totale 14.860.
Da Armi da fuoco 10.100
Fonte Federal Bureau of Investigation.
Il tasso di omicidi per 100.000 abitanti in Italia è cinque volte più basso di quello USA.
Di che stiamo parlando?
Aprile 18th, 2007 at 02:43
Insomma è tutta colpa di Jack Bauer e dei cattivi sceriffi texani che hanno "colonizzato" (sic!) la nostra cultura neorealista.
Come faremmo noi poveri provincialotti italiani se non ci fossero gli USA su cui scaricare tutte le nostre paranoie?
Aprile 18th, 2007 at 04:49
In USA le armi sono libere e succede che la gente muore ammazzata. In Italia le amri non le compri al Walmart della situazione, ma la gente muore ammazzata ugualmente.
Cambia veramente poco.
Aprile 18th, 2007 at 05:52
E' sempre bello leggere questi intelligentoni che hanno in tasca la soluzione per qualsiasi cosa: vietate la vendita di armi negli USA e il vostro tasso di omicidi scenderà a un quinto, avrete 2.500 morti invece di 10.000. Se poi la gente si ammazza con altri mezzi e per altri motivi, ma chi se ne frega, date retta a noi che negli USA non ci siamo nemmeno mai stati.
Che poi gli omicidi in Italia (nel 2002) sono 560, magari non saranno tutti di armi da fuoco (il che comunque significherebbe che non serve una pistola per ammazzare), ma il rapporto è circa 3, non 5, ma alla fine son dettagli, no? Se anche riduci di 7500 morti ma nei restanti 2500 c'è tua figlia un po' ti girano i coglioni a prescindere dal rapporto di 1:3 o di 1:5.
Aprile 18th, 2007 at 08:04
Joe, allora liberalizziamo pure la vendita al dettaglio di armi chimiche, gas nervini, polonio e armi batteriologiche, e vediamo se magari muore qualche persona in meno.
Certo, in Ruanda si sono sterminati coi machete, ché le pistole non se le potevano permettere, ma è anche vero che l'occasione fa l'uomo ladro… e assassino.
Sta di fatto che il cinema e la cultura PULP hanno creato un mito intorno alla figura dell'angelo sterminatore, ed ogni tanto salta fuori un pirla che non trova di meglio da fare che replicare dal vivo uno stereotipo prima di tutto culturale.
Aprile 18th, 2007 at 08:11
Mammifero, zio bonino, prima di dare la colpa ai film Pulp, per favore, mi dici chi è che qui da noi ha contaminato il cervello di quei deficienti che fino a vent'anni fa ti ammazzavano solo perché eri un giornalista, un magistrato, un poliziotto, un assessore, o un semplice militante della fazione opposta?
Aprile 18th, 2007 at 10:04
Mi sbagliavo, è ancora peggio di quel che pensavo, è tutta colpa dei film pulp, mannaggia a Tarantino.
Nessuno offre di più? (che so? magari si può incolpare John Wayne o Johnny Cash, l'importante è che siano americani doc…)
Aprile 18th, 2007 at 10:11
Ok per John Wayne (per aver interpretato film western dove di tanto in tanto facevano fuori qualcuno), ma per Johnny Cash non ne vedo il motivo, a meno che dopo ogni concerto non si dilettasse a spaccare la sua chitarra in testa a qualche fans.
Aprile 18th, 2007 at 12:05
Joe, per favore, restiamo "in topic".
Qui nessuno difende una banda di esaltati in cerca di anacronistiche rivendicazioni politiche, se vuoi analizziamo separatamente da dove veniva il terrorismo eversivo, i suoi come e i suoi perché.
Qui stiamo parlando di un atto di follia feroce e nichilista, senza futuro, senza progetto, senza motivo alcuno.
Non me lo paragonare a gente che, quantomeno, dalla violenza credeva di ottenere qualcosa.
Se proprio vogliamo fare paragoni pensiamo a quei tizi (uomini in prevalenza) che uccidono i propri cari e poi si fanno fuori. Di questi ne abbiamo un bel po' anche da noi. Solo che qui la spinta autodistruttiva trova modo di circoscriversi a poche persone (non che sia una bella cosa, comunque), lì diventa un fatto pubblico.
Penso che sia un problema culturale allo stesso modo in cui i kamikaze suicidi sono un fenomeno culturale limitato ai paesi arabi.
Aprile 18th, 2007 at 12:40
Ok, Mammifero, hai ragione, rimaniamo nel "topic" di come uno studente sudcoreano abbia fatto strage di compagni di università per colpa dei film di Bruce Willis e lasciamo perdere il mio tentativo di dimostrare per assurdo che la tua teoria sia sbagliata.
Aprile 19th, 2007 at 07:16
Più che Bruce Willis dire John Woo… :-)
P.s.: non è che i "cattivi film" non li guardi anch'io, e nemmeno che non mi piacciano, solo che penso sia richiesto un briciolo di maturità per valutarli per quello che sono, intrattenimento, e la maturità non è data a tutti, sempre e comunque. Chiuderei qui.