“I blog non sono un prodotto giornalistico. Sono commenti, opinioni su fatti in genere noti: è uno dei motivi per cui i blogger non vengono pagati”.


(Lucia Annunziata, oggi)

18 commenti a “Quindi Michele Serra scrive gratis?”

  1. Massimo dice:

    E lei farà il Direttore gratis?

  2. valentinaa dice:

    Non era evidentemente presente un freelance. Altrimenti la secca domanda conseguente sarebbe stata: quindi le notizie le pagate?

  3. alf dice:

    Io le avrei chiesto quali sono gli altri motivi.

  4. Sergio dice:

    Perché? Qualcuno scrive delle notizie che non siano una ribattitura commentata delle agenzie?

  5. gregor dice:

    (Lucia Annunziata non ha capito proprio niente…

  6. speziapolis dice:

    Avevo postato un commento, che forse si è perso… proprio stamani ho scritto un post per stigmatizzare l’atteggiamento di un quotidiano nel raccontare un fatto. Credo di aver fatto informazione, con un blog, gratuitamente of course.
    #cinqueterre la causa della frana che @HuffPostItalia non conosce la scrive il @secoloxix http://speziapolis.blogspot.it/2012/09/5terre-distanza-di-due-anni-i-media.html … … #sapevatelo

  7. mORA dice:

    Ha fatto il comunicato stampa traducendo quello di Arianna Huffington di allora; così non ha dovuto pagare nessuno per scriverne uno…

  8. Alessandro dice:

    Quindi anche panebianco e gallidellaloggia scrivono gratis? Non pubblicano altro che commenti……

  9. andrea61 dice:

    Per fortuna che Barbapapá ha le azioni, altrimenti sai che fatica ad arrivare a fine mese.

  10. pietro dice:

    Se avesse scritto la brutale verità, cioè che la grandissima maggioranza dei blogger non viene pagata SOLO perchè non trova nessuno disposto a pagare per ciò che scrivono, forse poteva risultare più antipatica.

  11. Carlo M dice:

    visto in quanti ne parlano male, penso che lo huffington post italiano avrà successo.

  12. mORA dice:

    @Carlo M

    Eccerto, è proprio quello di cui abbiamo bisogno; un’altra fonte che alle notizie preferisce lo opinioni…

    Comunque “la merda non dev’essere così male, milioni di morsche non possono sbagliare”(c) mi pare sempre attuale quando si parla di qualità e quantità. :)

  13. Marco dice:

    Ma avete letto il messaggio di benvenuto di Arianna?
    http://www.huffingtonpost.it/arianna-huffington/benvenuti-a-lhuffington-post_b_1910080.html?utm_hp_ref=italy
    Ma per favore!
    “Io, in particolare, amo la tradizione italiana del “riposo” – ossia quel momento della giornata, nel pomeriggio, in cui i negozi e gli uffici chiudono – e della “passeggiata”, l’usanza di fare due passi la sera, quando le pressioni del giorno lasciano il posto all’aria fresca e al piacere della conversazione.”
    Ma che parte dell’Italia ha visto???

  14. roberto dadda dice:

    I blogger che scrivono per se stessi non vengono pagati e va benissimo, ma quelli che scrivono gratis per organizzazioni che ci fanno dei soldi o sono cretini o sono persone che hanno assoluto bisogno di visibilità.

    E come quando ti invitano ai convegni, io ai convegni gratuiti non mi faccio pagare, ma se chi li organizza ci guadagna non vedo perché mai io debba lavoare gratis!

    bob

  15. .mau. dice:

    @dadda: al Post non mi pagano. In effetti non mi pare che al momento facciano dei soldi, ma posso garantire che non ho bisogno di visibilità.

  16. speziapolis dice:

    @dadda anche in dipendenza di ciò che scrivi, la visibilità che ne deriva non è sempre vantaggiosa. C’è una terza possibilità oltre alle due citate, che un blogger abbia delle cose da dire che ritiene che altri non stiano dicendo. E che siano importanti, per i cittadini come lui/lei. ;)

  17. Dario Salvelli dice:

    C’è anche la possibilità che un blogger abbia e voglia una piazza più ampia per ottenere un confronto con dei lettori. Ma non mi pare questo il nuovo LuciaHuffPo.

  18. Siete tutti dei poveri bloggers | AmericanaTVblog dice:

    […] essere una blogger cosi’. Evviva il giornalismo piu’ opinionato del mondo, che non c’entra coi bloggers. E che non c’entra con la galera, ovviamente una schifezza. Ma allora il discorso si […]