per intenderci: che deve fare uno per essere cacciato via dalla polizia, per sempre? cacciato con perdita al diritto della pensione, sia chiaro.
si capisce che se facciamo il 113 ci sono ottime possibilita’ che in casa mia mi arrivi uno cosi’? e si capisce che in un paese CIVILE questo non e’ accettabile?
Questo comunicato è surreale: questo è un assassino (con sentenza definitiva, anche se incomprensibilmente mite) e l’omicidio non ha portato neppure alla sospensione dal servizio e ora si definisce “gravissimo gesto” una scritta (per quanto offensiva e pubblica)?!?
Se se ne fosse stato zitto e buono? niente procedimento disciplinare e la solita schifosa impunità?
Da ex poliziotto non posso che vergognarmi.
Vorrei pero’ chiedere al giudice come mai se io tiro un pugno ad un passante e lo ammazzo vengo perseguito per omicido preterintenzionale mentre se uno muore in seguitro al pestaggio selvaggio di 4 poliziotti il reato diventa “colposo”. A mio modesto avviso quella sentenza e’ un evidente caso di malagiustizia.
Poi, se il reato e’ colposo, e’ automatico che il reo non sia sanzionabile a livello professionale.
@andrea61. Posso presumere che per un poliziotto usare la forza durante un arresto faccia parte dell’attività professionale, mentre per un passante durante una discussione no, per cui il dolo sia più facilmente dimostrabile nel secondo caso che nel primo; ma da queste parti girano avvocati che te lo sapranno senz’altro spiegare in modo migliore.
Dove lavoro io è stata licenziata in tronco gente “semplicemente” per essere stata beccata ad utilizzare per fini privati dati presi dai database della PA a cui accediamo.
Qui, dei poliziotti vengon condannati per omicidio, colposo, preterintenzionale, o come vi pare e questi ancora lavorano?
@Shylock: sicuro che l’uso della forza fa parte del lavoro quando arresti una persona. Il problema e’ stabilire dove sia il limite e che tipo di violenza viene esercitata. Un uomo pancia a terra con le mani bloccate dietro alla schiena e’ inerme e lo controlli molto agilmente anche se si agita. Non c’e’ alcun motivo di sedersi sul suo torace o di manganellarlo a sangue e di trascinarlo sull’asfalto come desunto dalle testimonianze. Aggiungo che il manganellamento brutale non se lo sono inventati i periti deducendolo dalle 54 ecchimosi, ma lo dicono gli stessi agenti nella registrazione delle comunicazioni con la centrale.
Vorrei dire alcune cose che non saranno condivise da molti: purtroppo in un lavoro che richiede l’uso della forza può succedere l’incidente, l’eccesso, soprattutto in un caso come questo: eccesso dei mezzi di contenimento che è una cosa diversa dalla Diaz o dal caso Cucchi: nel primo caso sono state pestate a sangue persone che riposavano, quando al limite potevano essere tranquillamente evacuate e fermate,o torturata una persona in stato di fermo.
In questi casi l’uso della forza in modo fortemente lesivo dei diritti e dell’integrità delle persone era assurdo, arbitrario, inutile, gratuito, completamente illegale.
Paradossalmente gli autori delle violenze della Diaz, una buona parte degli autori materiali(non i mandanti-dirigenti che sono stati condannati) non subiranno condanne penali e continueranno in buona parte ad operare nel reparto mobile mentre i poliziotti del caso Aldrovandi sono stati condannati con sentenza definitiva. Per loro avrei visto bene non il licenziamento ma il trasferimento a mansioni di ufficio possibilmente in amministrazioni diverse dalla Polizia. Non sono per rovinare per sempre una persona: poliziotto o manifestante che sia.
Se però come in questo caso pubblicamente non solo non si dimostra pentimento, dispiacere per il male fatto, rispetto per la magistratura e per la famiglia della vittima, la persona che manca così gravemente di senso dell’umanità e di senso dello stato non è più degna di lavorare per lo Stato nemmeno in una segreteria a timbrare carte.
Giugno 27th, 2012 at 07:02
per intenderci: che deve fare uno per essere cacciato via dalla polizia, per sempre? cacciato con perdita al diritto della pensione, sia chiaro.
si capisce che se facciamo il 113 ci sono ottime possibilita’ che in casa mia mi arrivi uno cosi’? e si capisce che in un paese CIVILE questo non e’ accettabile?
Giugno 27th, 2012 at 09:06
Questo comunicato è surreale: questo è un assassino (con sentenza definitiva, anche se incomprensibilmente mite) e l’omicidio non ha portato neppure alla sospensione dal servizio e ora si definisce “gravissimo gesto” una scritta (per quanto offensiva e pubblica)?!?
Se se ne fosse stato zitto e buono? niente procedimento disciplinare e la solita schifosa impunità?
Giugno 27th, 2012 at 10:39
Da ex poliziotto non posso che vergognarmi.
Vorrei pero’ chiedere al giudice come mai se io tiro un pugno ad un passante e lo ammazzo vengo perseguito per omicido preterintenzionale mentre se uno muore in seguitro al pestaggio selvaggio di 4 poliziotti il reato diventa “colposo”. A mio modesto avviso quella sentenza e’ un evidente caso di malagiustizia.
Poi, se il reato e’ colposo, e’ automatico che il reo non sia sanzionabile a livello professionale.
Giugno 27th, 2012 at 11:22
@andrea61. Posso presumere che per un poliziotto usare la forza durante un arresto faccia parte dell’attività professionale, mentre per un passante durante una discussione no, per cui il dolo sia più facilmente dimostrabile nel secondo caso che nel primo; ma da queste parti girano avvocati che te lo sapranno senz’altro spiegare in modo migliore.
Giugno 27th, 2012 at 12:57
Dove lavoro io è stata licenziata in tronco gente “semplicemente” per essere stata beccata ad utilizzare per fini privati dati presi dai database della PA a cui accediamo.
Qui, dei poliziotti vengon condannati per omicidio, colposo, preterintenzionale, o come vi pare e questi ancora lavorano?
Giugno 27th, 2012 at 13:21
@Shylock: sicuro che l’uso della forza fa parte del lavoro quando arresti una persona. Il problema e’ stabilire dove sia il limite e che tipo di violenza viene esercitata. Un uomo pancia a terra con le mani bloccate dietro alla schiena e’ inerme e lo controlli molto agilmente anche se si agita. Non c’e’ alcun motivo di sedersi sul suo torace o di manganellarlo a sangue e di trascinarlo sull’asfalto come desunto dalle testimonianze. Aggiungo che il manganellamento brutale non se lo sono inventati i periti deducendolo dalle 54 ecchimosi, ma lo dicono gli stessi agenti nella registrazione delle comunicazioni con la centrale.
Giugno 27th, 2012 at 20:11
Vorrei dire alcune cose che non saranno condivise da molti: purtroppo in un lavoro che richiede l’uso della forza può succedere l’incidente, l’eccesso, soprattutto in un caso come questo: eccesso dei mezzi di contenimento che è una cosa diversa dalla Diaz o dal caso Cucchi: nel primo caso sono state pestate a sangue persone che riposavano, quando al limite potevano essere tranquillamente evacuate e fermate,o torturata una persona in stato di fermo.
In questi casi l’uso della forza in modo fortemente lesivo dei diritti e dell’integrità delle persone era assurdo, arbitrario, inutile, gratuito, completamente illegale.
Paradossalmente gli autori delle violenze della Diaz, una buona parte degli autori materiali(non i mandanti-dirigenti che sono stati condannati) non subiranno condanne penali e continueranno in buona parte ad operare nel reparto mobile mentre i poliziotti del caso Aldrovandi sono stati condannati con sentenza definitiva. Per loro avrei visto bene non il licenziamento ma il trasferimento a mansioni di ufficio possibilmente in amministrazioni diverse dalla Polizia. Non sono per rovinare per sempre una persona: poliziotto o manifestante che sia.
Se però come in questo caso pubblicamente non solo non si dimostra pentimento, dispiacere per il male fatto, rispetto per la magistratura e per la famiglia della vittima, la persona che manca così gravemente di senso dell’umanità e di senso dello stato non è più degna di lavorare per lo Stato nemmeno in una segreteria a timbrare carte.