Il 6 novembre Christian Raimo, insegnante e scrittore, è stato raggiunto da un provvedimento disciplinare da parte delle autorità scolastiche che lo hanno sospeso dal lavoro e quindi dall’insegnamento per tre mesi e gli hanno decurtato della metà un già esile stipendio, in seguito a due richiami disciplinari da cui è stato raggiunto negli ultimi mesi per aver violato il codice etico imposto ai funzionari del ministero dell’istruzione e del merito, per avere criticato il ministro Giuseppe Valditara.

È una notizia grave e allarmante, che ci dice molto sullo stato della democrazia in Italia e sull’attacco alla libertà di espressione e di protesta.

Per sostenere le spese legali e materiali di Raimo è stata aperta una raccolta fondi dai suoi amici e sostenitori, per impedire che chi è sotto attacco sia anche lasciato solo dal punto di vista politico, psicologico e materiale. La sua è una vicenda politica che riguarda la libertà di espressione.


https://www.gofundme.com/f/raccolta-fondi-per-christian-raimo


3 commenti a “Una raccolta fondi per Christian Raimo”

  1. Marco dice:

    Ero tentato di fare una donazione fidandomi del fatto che chi l’ha condivisa sei te, di cui mi fido, ma andando sul link non hanno allegato una sola prova dei richiami o della sospensione, e nessun riferimento su chi è la promotrice della raccolta …

  2. massimo mantellini dice:

    Caro Marco,
    hai molte ragioni. Si tratta effettivamente di una raccolta fondi rivolta a chi già conosce Christian e sa bene chi sia e cosa faccia. Una cosa insomma principalmente per i suoi amici che non hanno bisogno di altro. Come Annalisa che è la promotrice e una sua cara amica, oltre che una bravissima giornalista di Internazionale.

  3. Giovanni dice:

    Signor Mantellini, premesso che condivido il suo punto di vista, le vorrei chiedere un parere. Sul “Post” ( che entrambi consideriamo fonte attendibile, credo) trovo la frase: «va colpito come si colpisce la Morte Nera in Star Wars». Non la trova eccessiva? Non che giustifichi il provvedimento, mi sembra però che trascenda il normale diritto alla critica.

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