Telefona il fratello di mia moglie che è in vacanza in Spagna con la famiglia. Dice che la mamma – cioè mia suocera – non risponde al telefono da ore. La linea – dice – sembra staccata. Una volta la Tina aveva in casa una linea telefonica fissa, poi – come tutti – l’ha tolta. Costava troppo e le comunicazioni erano cannibalizzate dalle iene del telemarketing (dove per “iene” non si intende tanto i gestori dei call center ma le grandi aziende italiane che hanno scelto di affidarsi a simili strumenti al confine fra lo stalking e la tentata truffa; sovente aziende partecipate dallo Stato che vessano allegramente i loro “proprietari” importunandoli al telefono).

Il telefono fisso in ogni caso era un presidio solido: funzionava praticamente sempre, non doveva essere ricaricato, riceveva e chiamava anche quando mancava la corrente. La telefonia mobile ha aggiunto moltissimo valore alle vite di tutti ma non la si può certo definire una tecnologia solida. Chi è alla ricerca di una tecnologia solida sarà costretto a fastidiose ridondanze: possedere e mantenere attivi più telefoni con differenti operatori. Anche la Tina ha due telefoni cellulari con due operatori differenti: del resto ha più di ottant’anni un marito più anziano da accudire, una figlia che vive altrove (non lontano ma altrove) e un figlio che vive nella medesima cittadina ma che ora è in vacanza.

Mia moglie e mia figlia cominciano a chiamare i numeri della Tina: effettivamente nessuno risponde. Il numero chiamato non è raggiungibile dice la vocina. Sull’altro numero scatta la segreteria.

Proviamo a immaginarci qualcosa d’altro.

Abbiamo il numero di telefono della vicina di casa della Tina? No, non ce l’abbiamo. Anche gli elenchi telefonici sono morti con i telefoni fissi e trovare il numero di qualcuno di cui sappiamo nome cognome e indirizzo è diventato impossibile. Anche gli elenchi telefonici, nella loro mastodontica impraticità, erano una tecnologia solida.

Conosciamo qualcuno da poter disturbare alle dieci di sera chiedendogli di andare a suonare il campanello della Tina? No, non conosciamo nessuno. (Nel frattempo sto divagando e penso che il campanello della Tina è una tecnologia solida mentre i campanelli wifi che molti utilizzano oggi lo sono molto meno). Forse mi sto un po’ ossessionando ma intravedo una nostra autolesionistica preferenza verso tecnologie affascinanti ma che un po’ funzionano e un po’ no.

Così mia moglie e mia figlia si vestono, prendono l’auto e in una serata illuminata da fenomenali e potentissimi lampi di un temporale che si sta avvicinando, si dirigono verso casa della Tina che è a circa mezz’ora di auto da qui.

Mi chiamano poco dopo: sono a casa della Tina, tutto ok. I nonni stanno bene. Il telefono cellulare era per qualche ragione in modalità aereo.

La modalità aereo è una tecnologia come un’altra, resa disponibile dal tecnologo a chiunque con grande generosità e larghezza, anche quando il possessore del telefono non ha mai preso un aereo in vita sua. Sovrapposta a mille altre funzioni altrettanto utili costruisce una barriera ormai insormontabile che si presenta ogni giorno e irrompe nelle vite di tutti in mille varianti sempre differenti.


5 commenti a “Modalità aereo”

  1. Giovanni dice:

    Bel post, ma titolo sbagliato: viene svelato subito chi è l’assassino!

  2. stefano (l'altro) dice:

    Ci sono i telefoni per anziani,li ho usati anch’io (che non sono anziano),costano poco,poche funzioni,numeri grandi,anche robusti,possono usarli anche solo per le chiamate in entrata,cosi’,per emergenze varie,con un’altra sim,piano tariffario base,fine dei problemi di reperibilita’ e delle preoccupazioni.

  3. ravera dice:

    Bel post. Grazie.

  4. Gabriel dice:

    La “non solidità” della tecnologia di oggi, su ogni cosa dove mette il becco (ormai su tutto) è un vero tritacarne, del quale non abbiamo più alcun controllo.

  5. mfp dice:

    Per la Tina: ci sono dei telefoni per anziani che hanno meno funzioni dei Nokia anni ’90 (quindi nessuna modalità aereo), bottoni enormi, case indistruttibile, e torcia incorporata. Costano meno di un qualunque smartphone.

    Ma con tutto il rispetto per la Tina e la pietas filiale: quel dettaglio e’ poca cosa rispetto ad altri, es. notifiche giudiziarie. Due bei ragazzoni-armadio armati e in divisa nera e rossa che si presentano a casa per notificarti sentenza (di assoluzione): solido. Una posta certificata spedita dal cancelliere di un tribunale ad un qualche server in un qualche CED, contenente la tua mailbox a cui è possibile che tu non acceda mai: ridicola. Eppure per legge quella PEC sostituisce la notifica, che tu ne abbia preso atto o meno. Allora mi viene in mente Toto’ Riina a processo, che si lamenta del fatto di essere stato considerato un fuggitivo per 11 anni quando lui era invece in pieno centro a Palermo, lavorando in una azienda, con la sua famiglia… bollette… contratti… era visibile. E’ Riina che mente o lo stato inadempiente? La tecnologia mostruosa o i suoi utilizzatori deficienti? (nota: per “deficiente” non mi riferisco assolutamente alla Tina o ai suoi figli; è un j’accuse generale… a noi esseri umani)