Il primo a cedere di schianto fu il mercato dell’auto. Nessuno desiderava spendere i propri soldi per pezzi di latta i cui vetri andavano in frantumi durante la grandinata giornaliera. Il governo si attrezzò con le usuali avvertenze elencate su enormi cartelloni led: idratatevi molto e riparatevi sotto le tettoie. Le persone ricominciarono a spostarsi sui mezzi pubblici, per lo più autobus con il tetto rinforzato e reti metalliche al posto dei vetri. Ognuno portava con sé una borsa quadrata di discrete dimensioni, simile a quelle che nel secolo scorso utilizzavano i giocatori professionisti di bowling. Dentro la borsa un pratico casco integrale con alette laterali proteggi spalle per i brevi spostamenti a piedi casa-ufficio. Risorse, imperioso, il mercato delle decalcomanie buffe.

Un commento a “Cronache del cambiamento climatico”

  1. Giampaolo Armellin dice:

    Ray “Mante” Bradbury.