Trovo abbastanza stucchevole continuare ad osservare i numeri declinati delle vendite dei quotidiani in Italia (stucchevole prima di tutto per me, che li ho osservati per così tanti anni immaginando che quelle informazioni sarebbero state importanti per tutti). I quotidiani da noi non sono più, da tempo, scritti per i lettori e tanto meno finanziati da chi li acquista. Sono centri di potere e la loro esistenza si giustifica al di fuori di qualsiasi logica di pluralismo e democrazia informativa. L’assenza di lettori (o il loro calo verticale) è così una variabile accessoria sulla quale non è così utile soffermarsi (abbiamo del resto molti piccoli esempi illuminanti di giornali senza lettori di cui si parla di continuo, piccole bombette informative nelle mani dei loro padroni che in alcuni casi acrobatici riescono perfino a farsele pagare dal contribuente). Molto più importante sarebbe sottolineare l’assoluta penuria di una idea di giornalismo al servizio della comunità, quella per davvero in rapida estinzione; idea vecchia quanto volete ma che in altri Paesi con grandi difficoltà è ancora in piedi mentre da noi è da tempo ridotta ai minimi termini e affidata a piccole realtà coraggiose e marginali. La scommessa e la diffusione di simili progetti dipende dalla comunità che li circonda: in questi anni la comunità che li circonda ha continuato a ripetere che per lei è sufficiente il pastone che il potere assembla per loro ogni giorno.
Aprile 17th, 2023 at 01:30
Pura verità.
Aprile 20th, 2023 at 14:49
Eh sì.