Perdonatemi, come a volte mi capita mi sono fissato con Gianni Celati e la sua grandezza. Ricopio qui, volutamente e con tutta la lentezza necessaria, le sue parole sull’architettura in Emilia Romagna nel dopoguerra.


Qui siamo nelle pianure dalle parti di Argenta, nelle pianure di Argenta e stiamo andando verso Comacchio.Io vedo una cosa in queste pianure, il fatto è che queste pianure son popolate da una architettura tipica degli anni 50 – 60 che io ho chiamato geometrile perché erano casette fatte dai geometri, era venuta fuori una legge nel dopoguerra che permetteva ai geometri di fare queste case invece degli architetti, beh queste casette quando le descrivevo una volta sembrava che le prendessi in giro, adesso io trovo che mi consolano, mi confortano moltissimo, perché se le metto in confronto con questa nuova architettura, gli architetti, i decoratori di interni, che rifanno tutti i negozi, che rifanno tutte le case, che mettono tutte queste luci speciali, il confronto da fare è sul tasso di squallore e devo dire che queste case geometrili proprio la vincono, il tasso di squallore è quello degli architetti di interni, dei nuovi negozi, di tutta la spettacolarizzazione che avviene, questo… allora qui tutto è modesto, ma è anche abbassato il tasso di squallore della vita mi sembra, e questo è un buon segno, è un buon segno, cioè è il segno di un posto dove si posso ancora avere delle visioni, in città con tutti questi rifacimenti, con tutta questa cosmesi, ormai è impossibile non solo vivere o avere delle idee, ma anche entrare in un bar. Bene ho detto tutto.


Tratta da Mondonuovo dal minuto 31.05




p.s tutto Mondonuovo è meraviglioso, dura meno di un’ora.


Un commento a “Le case geometrili e il tasso di squallore della vita”

  1. Giuseppe Braghiroli dice:

    “Ho sintetizzato bene il concetto?”