Oggi mentre sudavo in bicicletta su un sentiero lungo il Bidente dalle parti di Terra del Sole e ascoltavo in cuffia un glorioso e splendido disco degli anni 70, con un titolo oltretutto anche lui bellissimo, mi domandavo, fra una pedalata e l’altra, come caspita ti può venire in mente di rovinare una canzone bellissima che hai appena scritto e che resterà nella storia per almeno un secolo con i vagiti del tuo pargolo appena nato.

8 commenti a “Va bene la paternità, però”

  1. vinz dice:

    isn’t she lovely?

  2. Maurizio dice:

    Perché purtroppo la paternità rincoglionisce. È scientificamente provato.

  3. emilius dice:

    @vinz

    Se non sbaglio quella era dedicata alla nipotina di Wonder.

    Ma non saprei a quale pezzo si riferisce Mante.
    Purtroppo non ricordo bene la musica di allora, raramente ho occasione di ascoltarla.
    E credo anche di avere dei gusti molto piu’ rozzi a riguardo … :)

  4. marcell_o dice:

    ha ragione maurizio. peò poi passa.
    ti nasce un figlio e diventi smielato, poi passa tutto. ma se sei bravo nel frattempo vendi milioni di dischi.
    Ma, secondo me, serve quando a 12-13 anni puoi dimostrare atuo figlio che gli hai scritto una canzone… o lo convinci oppure ti schifa di più, dipende dai suoi gusti.
    magari cambia cognome, chi può saperlo?

  5. vinz dice:

    @emilius.
    da wikipedia: “Nel brano Wonder celebra la nascita di sua figlia Aisha. La canzone inizia con un campionamento del pianto della bambina.”
    Poi, chissà se è quella la canzone…

  6. emilius dice:

    @vinz

    Scusa, ricordavo male

  7. Mariolino dice:

    @Maurizio.
    La paternità rincoglionisce talmente che, per parecchio tempo, il nastro con i giochi degli otto cuccioli di Beagle è stato più riascoltato dell’Ode an die Freude.

  8. massimo mantellini dice:

    comunque sì, la canzone è Isn’t she lovely e le registrazioni sono terrificanti ;)