Questo blog, negli ultimi 17 anni, ha sempre avuto i commenti. Ha inoltre sempre avuto commenti tutto sommato piuttosto liberi: tranne sporadici casi il sistema non ha mai avuto bisogno di grandi manutenzioni. Solo un numero molto ridotto di commentatori (non più di una decina) sono stati stabilmente bannati dai commenti in tutti questi anni. In molti casi, specie anni fa quando il traffico sul sito era più intenso, si trattava di persone con evidenti problemi psichici. Per il resto a parte gli usuali impicci dell’antispam che bloccando i commenti a caso fa spesso gridare i più nervosi alla censura, le cose sono sempre andate – mi pare – decentemente.

Da un po’ di tempo, mi spiace dirlo, non è più così. Qualche matto da queste parti gira sempre ma non è questo il punto. Il fatto è che la qualità complessiva dei commenti si è ridotta molto. Saranno i tempi bui che avvelenano la discussione generale (ma questo blog esisteva anche ai tempi dei deliri pro Berlusconi e a quelli delle infatuazioni grilline), sarà che i social network hanno giustamente dirottato altrove molte interazioni, sta di fatto che un numero crescente di commenti che in passato ho sempre tollerato rende oggi la conversazione su questo blog molto sterile (insieme ovviamente ai mei post, sia chiaro). Mai come negli ultimi mesi ho ricevuto mail di lettori che mi confessano il disagio che hanno nel leggere i commenti del mio blog. Un disagio che è spesso anche il mio. Quanto a commentare a loro volta, ovviamente, dato il clima generale, per molti lettori è diventato impensabile. Non so dar loro torto.

Allora ho pensato di stringere un po’ la mia abitudinaria lassità nel consentire commenti idioti, o anche semplicemente usuali. Mia moglie del resto da tempo sostiene che sia giunta l’ora di moderarli. Io penso di no. I commenti resteranno aperti a chiunque, ma comincerò a cancellare tutti quelli che – a mio insindacabile giudizio – non aggiungono elementi alla discussione ma alzano inutilmente il rumore generale. Del resto ho un piccolo affezionato gruppo di commentatori che da anni non fanno altro.





Quindi a parte commenti come questi qui sopra, toglierò dal blog anche altri commenti meno disperanti ma ugualmente senza alcun valore. Per esempio questo che ho appena cancellato.





E se deid00 affezionato commentatore del mio blog da anni (WP mi indica 43 suoi commenti, nella grande maggioranza, non tutti per la verità, di questo tenore) vorrà esprimere il suo parere non su di me, ma sul tema del post (in quel caso i festival culturali in Italia) sarà sempre il benvenuto. Le boutade come queste però, frasi spesso innocue o sarcastiche che però hanno come unico effetto quello di scatenarne altre e di portare le discussioni altrove (quasi sempre nello stesso posto, vale a dire a discutere di quante cazzate io scriva sul mio blog, il che ha il suo fascino visto che leggere persone che scrivono le stesse cose da anni a commento di temi diversissimi in un luogo che detestano con tanta energia è comunque un fenomeno naturale notevole) verranno cancellate con maggiore frequenza.

In fondo è una piccola scommessa intellettuale. Volete dimostrare a voi stesso e alla folta platea di questo blog che io sono un fesso? Benissimo, accomodatevi. Ma fatelo aggiungendo valore al tema in discussione.

Cancellerò inoltre anche altre categorie di commenti: per esempio quelli che ripetono ossessivamente temi d’odio o razzisti utilizzando le discussioni come scusa. In altre parole: se scrivete cose razziste e disgustose dotate di una qualche parvenza di intelligenza lo potrete fare se sarete molto bravi una volta. Alla prima ripetizione i vostri commenti saranno cancellati. Non ho alcuna intenzione di lasciare i commenti del mio blog alla mercé dei peggiori.

Sono i tempi dell’ancella: non ho alcuna intenzione di partecipare, con un luogo di rete del tutto personale che pago e gestisco io, all’impazzimento etico generale.

Insomma sui commenti del mio blog nei prossimi mesi navigherò un po’ a vista. Il mio intento è rendere quel luogo di discussione un posto gentile, educato e adeguato per tutti.

Per il resto valgono le vecchie regole che scrissi tanti anni fa.


43 commenti a “I tempi cambiano, i commenti anche”

  1. Carolus dice:

    Grazie. Trovo che sia un’ottima scelta.

  2. Dino Sani dice:

    Ora che anche tu hai risistemato la staccionata del giardino blog, possiamo anche domandarci alcune cose.
    Primo, lo scadimento dei commenti che ricevi non puo’ essere in alcun modo connesso con la diminuzione dei commenti “partecipativi”, dovuta, chissà, magari a un minore interesse dei tuoi recenti post? Sei sicuro che non hai anche tu una crisi di interesse su quello che scrivi?
    Secondo, se i social network sono stati fatti prigionieri dalla “demenza di massa” (basta partecipare a qualunque gruppo Facebook di quartiere per verificare come nel migliore dei casi si cazzeggia, nei peggiori si inneggia a mattanze violente – con pochi ma lodevoli residui di comunicazione sociale positiva), non sarebbe forse il caso di cominciare una vera e propria pratica di “luddismo” nei confronti della macchina social così com’e’?
    Non si potrebbe anzichè rinchiudersi nel proprio giardino e scacciare i barboni che vogliono entrarci, provare a costringere i social a cambiare? Una sorta di rivoluzione neosituazionista, che strappi il flusso dall’onda negativa degli ultimi tempi e provi a ricreare forme nuove di comunicazione…
    Buone pulizie, comunque!

  3. massimo mantellini dice:

    @dino ovviamente la qualità dei commenti (e forse anche quella dei commentatori) dipende anche da me. Per il resto io come potrai capire scrivo di cose che mi interessano e se a molte persone non interessano non è la morte di nessuno. Stiamo però parlando di quelli ai quali in qualche misura interessano.

    sul punto due, i social solo il luogo ideale per le discussioni, molto più dei commenti di un vecchio blog, per faccende prima di tutto di architettura. Lì esattamente come qui conta molto la costruzione del “giardino” (per usare una vecchia citazione di cui ti ringrazio)

  4. Marco Massarotto dice:

    Ordinaria manutenzione (loro la chiamerebbero disinfestazione, quindi figurati… sei anche troppo educato) IMHO, faticosa, grazie per l’extra lavoro, ma dovuta.

  5. boter dice:

    “i social network hanno giustamente dirottato altrove molte interazioni”

    sarebbe molto interessante approfondire insieme un giorno il percorso che ci ha condotti a questo tipo di dirottamento. Temo che un ruolo principale sia da affidare anche alle testate giornalistiche che nel periodo di crescita di Facebook decisero di chiudere le proprie sezioni commenti (era una vera ondata) per poi ripensarci molto più tardi o introdurre ora opzioni a pagamento per commentare.

    Inevitabilmente il discorso è collegato anche alla moderazione

  6. enicandro dice:

    Ma se elimini le boutade sarcastiche fine a se stesse che fine faranno i commenti dell’amico Bordone? Io mi ci ero affezionato. (o li riserva al tuo alter ego twitter?)

  7. massimo mantellini dice:

    Bordone gli vogliamo bene comunque, dai

  8. Emanuele dice:

    Ottima scelta. Per un attimo ho avuto paura avessi deciso di chiudere definitivamente i commenti. È molto importante secondo me non piegarsi a chi per ignoranza uccide il confronto quotidianamente.
    Ciao,
    Emanuele

  9. Luigi Castaldi dice:

    A mio modesto avviso andrebbe prontamente bannato Carolus, perché il sarcasmo di quel “Grazie. Trovo che sia un’ottima scelta” è francamente insopportabile.

  10. .mau. dice:

    Mah. Io ho perso la speranza di vedere commenti sensati, se non in micronicchie.

  11. massimo mantellini dice:

    Castaldi stai rischiando

  12. Luigi Castaldi dice:

    Lo so, ma, dopo essere stato bloccato da Formigoni e Capezzone su Twitter, amo il brivido.

  13. ste dice:

    Non so, ma mi sembra che il rumore di tweet e facebook e whatsapp e compagnia bella a molte persone e me fa l’effetto “ritiro”: si scrive meno, si commenta meno, insomma si diventa stanco anzi stanchissimo di esprimere un pensiero, di lottare per una idea. Magari si legge ancora.

    Internet, una bella fregatura.

  14. Paolo dice:

    Scrivo pochissimo ma leggendoti oggi mi sono reso conto che nel tempo, in effetti, avevo iniziato a ignorare i commenti che invece una volta leggevo sempre. Mi sembra una gran bella novità.

  15. Massimo Morelli dice:

    Era ora

  16. Teodora dice:

    E’ avvillente che un “liberal” come te sia costretto a fare pulizia. Tra l’altro non sei “komunista” e, forse, il bersaglio non sei neppure tu, ma il libero pensiero, anzi, il pensiero nudo e crudo. Inutile che ci giriamo attorno: persone frustrate che hanno covato velleità revansciste, nostalgiche non si sa bene se del fascismo o del nazismo di teutonica memoria (il fascismo italico è pur sempre un po’ terrone per alcuni…), sono state sdoganate dallo stile, chiamiamolo così, del vicepremier. Tua moglie ha ragione.

  17. Lele dice:

    Apprezzo e approvo. Noto, tra l’altro – con piacere -, che non sono ancora comparsi quei fastidiosi e prolissi commenti di quelle 3/4 persone che commentano tutto perché hanno SEMPRE, su qualunque argomento, un’opinione da far conoscere all’universo mondo.

    p.s.
    @ Luigi Castaldi
    Sei una simpaticissima carogna! ;-)

  18. layos dice:

    Da commentatore occasionale, sperando di non essere annoverabile fra quelli che inquinano il dibattito, non posso che apprezzare la scelta.

  19. insula dice:

    Il rischio è che piano piano il blog si trasformi in una ristretta cerchia di “amici” perennemente impegnati a incensarsi l’uno con l’altro e a vivere con angoscia qualunque critica al pensiero dominante. La via che porta a Facebook, alle foto dei neonati, dei compleanni e dei karaoke è lastricata di buone intenzioni. La qualità di un blog dipende dall’autore e dal livello dei partecipanti. Se il livello dei commenti è mediocre, hai voglia a tagliare gli insulti, mediocre rimane. E se le discussioni proposte sono banali, chi banale non è o non partecipa o non va oltre il sarcasmo.

  20. Emanuele (l'altro) dice:

    “Il rischio è che piano piano il blog si trasformi in una ristretta cerchia di “amici” perennemente impegnati a incensarsi l’uno con l’altro e a vivere con angoscia qualunque critica al pensiero dominante”

    E’ quello che vuole in fondo chi si è defilato appena sono apparsi commenti critici.

    “Noto, tra l’altro – con piacere -, che non sono ancora comparsi quei fastidiosi e prolissi commenti di quelle 3/4 persone che commentano tutto perché hanno SEMPRE, su qualunque argomento, un’opinione da far conoscere all’universo mondo”

    SEMPRE no, io commento solo quando partendo dall’estetica di una foglia caduta da un albero su un viale di un parco durante un tramonto il discorso finisce in politica, e cioè al 90% dei casi contro Salvini, al 9% contro i 5S. Il restante 1% è contro Renzi, Minniti, Calenda o personaggi vari di sinistra (+ o -), troppo moderati.

    Mantellini lei è il padrone di casa e decide come vuole, spero solo che continui a mantenere una visione del mondo più aperta di quella di tanti suoi commentammiratori che francamente non sono meno estremisti degli estremisti che contestano, solo più formalmente eleganti.

  21. Teodora dice:

    Mi perdoni @Emanuele (l’altro), ma “Quanto sei imbeccille? Ciao komunista di merda”, non è un commento, non è un pensiero alternativo, non è neppure un’opinione a ben vedere. E’ un insulto fatto per partito preso, perché chi scrive lo può fare, perché chi risponde in questo modo non è un soggetto pensante. Scrive, e forse agisce, come si usa dire ora, con la pancia. Ma la pancia, in natura e per tutti gli animali, serve ben ad altro. Un commento del genere va eliminato. A cosa servirebbe o a chi servirebbe lasciarlo?

  22. Emanuele (l'altro) dice:

    Le assicuro che tanti commentatori favorevoli alla cancellazione dei commenti molesti non si riferiscono a insulti gratuiti ma a commenti che non gradiscono perché contrari alle loro idee.

  23. layos dice:

    @Teodora: fra l’altro l’unico scopo che pensano di ottenere andando in casa d’altri ad insultare è che a qualcuno venga la mosca al naso e si tuffi nella zuffa. Perché come diceva (credo) Oscar Wilde: “a fare la lotta coi maiali si finisce sporchi di fango e a loro sarà piaciuto un sacco”.

  24. layos dice:

    Rettifico, la frase corretta è questa: “Ho imparato tanto tempo fa a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace.” ed è falsamente attribuita a volte a Wilde a volte a George Bernard Shaw in realtà dovrebbe essere di Cyrus S. Ching ( https://en.wikipedia.org/wiki/Cyrus_S._Ching )

  25. Teodora dice:

    Grazie per la citazione @layos. Quanto ai commentatori favorevoli alla cancellazione [@Emanuele (l’altro)] dei commenti, ora stiamo parlando degli insulti alla cieca. .

  26. insula dice:

    Non mi pare che il blog non sia moderato. Tanto è vero che, come dice Mantellini, i commenti particolarmente insultanti o di disperante imbecillità sono già adesso oggetto di cancellazione. Si tratta quindi di estendere la censura ad altro, cioè a quei commenti che, a giudizio del “tenutario”, sono inutili o privi di valore. Si può essere d’accordo ma c’è la possibilità (siamo tutti umanamente fallaci) che l’amante dei cani giudichi priva di valore l’Ode al gatto di Pablo Neruda, che il carnivoro trovi offensiva una ricetta vegana, che parlare del ruolo del padre significhi essere autoritari, discutere della musica di Wagner sia indice di filonazismo, fino ad arrivare alla cancellazione dello spazzino e del nano, sostituiti dall’operatore ecologico e dal verticalmente svantaggiato. Ovviamente non è il caso di questo blog ma in generale il rischio c’è e qualche indizio ha fatto capolino anche su queste pagine. Quando qualcuno ha fatto presente che, invece di girare intorno a Lampedusa per tanti giorni, ci sarebbe stato il tempo per forzare il blocco in Grecia, Francia, Spagna, Israele…, questa opinione, discutibile ma non priva di raziocinio, è stata bollata come opera di un rompicoglioni. Reazione che appare un po’ sopra le righe da parte di chi dichiara di non avere e di non avere mai avuto “nulla contro i commenti dissonanti”. La pazienza può scappare a tutti ovviamente ma è bene ricordarsi che dietro l’angolo c’è sempre l’intolleranza in agguato.

  27. Erasmo dice:

    Il commento migliore è questo di Insula, salvo che il tenutario è libero di fare quello che vuole. Perciò il post è inutile. Anzi, no: ho appena detto che il tenutario può fare quello che vuole. È inutile questo mio commento, insieme a tutti quelli qui sopra.

  28. Pierluigi Rossi dice:

    Guarda che non siamo al festival di Sanremo, qui tutto è disordine e dunque utile.

  29. Gabriel dice:

    Buongiorno Massimo, anch’io ho notato una notevole trasformazione nella qualità dei commenti negli ultimi anni ma credo che non riguardi solo l’Italia. Leggo frequentemente la versione on-line del “Il Pais”, giornale spagnolo serio e progressista che mantiene ancora lo spazio dei commenti (a differenza dei nostri che hanno rinunciato). Dunque, ultimamente i commenti sono diventati qualcosa di allucinante, pieni di odio, ignoranza, razzismo e superficialità. Mi trasmettono un’immagine della Spagna veramente negativa. Penso che lasciare lo spazio dei commenti aperto e libero sia ormai qualcosa di tossico e distruttivo. La moderazione dovrebbe servire non a censurare opinioni diverse ma a cercare di filtrare l’imbarbarimento dilagante che fa marcire ogni cosa. Comunque sarebbe interessante fare uno studio sociologico serio sul fenomeno.

  30. alessandro dice:

    ahia ora devo stare attento a non fare troppo sarcasmo

    quoto commento migliore insula, detto tutto perfettamente

  31. massimo mantellini dice:

    @alessandro non esattamente, dovrai stare attento ad aggiungere contenuti alla discussione. Del tuo sarcasmo non so che farmene

  32. Emanuele (l'altro) dice:

    @Gabriel sai cosa mi piacerebbe? Che si potesse discutere ad armi pari. Oggi non si può.
    Perché, dirai?
    Prova a pensare a quello che potevi dire senza essere apostrofato come ignorante, razzista e superficiale anche solo 25 anni fa e confrontalo con oggi, magari ti renderai conto di come ci sia stato un colossale cambiamento culturale, che in nome della libertà sta portando a un mondo sempre meno libero di esprimersi, anche grazie a leggi che una volta sarebbero state riconosciute per quello che sono, illiberali, e oggi vengono considerate esempi di civiltà.

  33. Carlo Reggiani dice:

    Premetto che frequento questo blog da tantissimi anni oramai, ma quasi esclusivamente tramite un rss reader, perdendomi quindi il piacere di leggere/partecipare ai commenti.

    L’OT è sempre stato fin dai tempi delle BBS e della mitica netiquette (quanto siamo antichi): ricordo benissimo le “formative” bastonate in pubblica che si prendevano se non si restatava nei confini del topic… un ritorno alle origini non può che far bene a tutti!

  34. alessandro dice:

    oh beh vedremo fino a che limite tiene la censura in questo blog :)

  35. Teresa dice:

    Purtroppo il linguaggio offensivo e aggressivo nei commenti è lo specchio di una degenerazione comunicativa che parte dall’alto e che mostra il degrado civile in cui è piombato un intero Paese. Bisognerebbe imparare a scegliere bene le parole da dire e da non dire…ma per farlo occorrono cultura e sensibilità, cose che in questo periodo storico non sembrano propriamente di moda!

  36. Gabriel dice:

    @Emanuele (l’altro), le armi non sono necessarie, non siamo mica in guerra qui. La questione delle leggi illiberali in nome della libertà è un problema serio e preoccupante nella società moderna ma faccio fatica a collegarla con la moderazione dei commenti nel blog personale di Mantellini (che è suo). Provo a dar un esempio che potrebbe illustrare la differenza. Se tu vai a un negozio qualsiasi e ti metti a criticare tutto quello che vedi, aggiungendo anche insulti e accuse, ti cacciano via in 2 minuti. Potresti appellarti alla libertà di opinione, ecc. ecc. ma non sarebbe una posizione sostenibile perché potrebbero semplicemente risponderti che se non sei d’accordo nessuno ti obbliga ad andare li. A questo mi riferisco con la moderazione che citavo prima. Ti saluto.

  37. steven dice:

    Un post paradossale e lo spiego con un commentatore radiofonico che ha ammesso che negli ultimi tempi leggere l’Espresso è diventato molto pesante. Ovviamente non per i commenti.
    La mia impressione è che la chiamata alle armi contro il nemico sia fuori tempo dopo l’alleanza con Berlusconi per correggere quel baratro e quella cloaca creata ad arte da più di un ventennio assieme a poteri forti come confindustria

    Faccio solo una domanda: secondo te e secondo voi che FUNZIONE ha il programma “la Zanzara” di Radio24? Non so se è chiaro il concetto. Secondo me un tanto diversivo ed eversivo, insozzare l’aria in modo sistematico

  38. Insula dice:

    @Gabriel ha notato una “notevole trasformazione nella qualità dei commenti negli ultimi anni”, @Emanuele (l’altro) scrive che 25 anni fa ci si esprimeva più liberamente, @Teresa avverte una “degenerazione comunicativa”, @Carlo Reggiani rimpiange i bei tempi della “netiquette”.
    Ricordo che Facebook è del 2004, Twitter del 2006, Youtube del 2005, i primi blog hanno più o meno vent’anni, possiamo dire che prima di allora le possibilità di “socializzare” online erano piuttosto scarse (le “news” e che altro?) e quindi la platea dei “socializzanti” era molto ridotta e la comunicazione richiedeva un minimo di conoscenza informatica. E’ possibile che l’aumento esponenziale dei partecipanti e della facilità della comunicazione abbia portato al degrado che tanti denunziano? Vorrei ricordare l’esempio (1986) di Radio Parolaccia, all’interno di Radio Radicale, raccontato da Il Post
    https://www.ilpost.it/2014/09/18/radio-parolaccia/
    Se questa ipotesi è vera, allora la situazione ricorda un po’ i primi automobilisti che rimpiangono i tempi in cui l’automobile l’avevano in pochi e si trovava parcheggio ovunque. Il mare era pulito, in barca ci si andava a remi e soprattutto in spiaggia si trovava solo la buona borghesia.
    E allora che fare? Rinchiudersi nel ghetto e ammettere i nuovi soci per cooptazione, previo esame del pedigree? Oppure aprirsi al nuovo e accettare la “contaminazione” e i suoi rischi?

  39. Pierluigi Rossi dice:

    Il ragazzo è documentato e scrive bene. Le sue conclusioni potrebbero sottoscriverle perfino Teresa, Gabriel, io e… Mante.

  40. unAlberto dice:

    @insula hai descritto molto bene la situazione.
    Poi vorrei aggiungere, (un po’ OT per mia abitudine) che se qualcuno continua arrogantemente a dire che non prende Lezioni da chicchessia, basterebbe rispondergli, che non è necessario che lo sottolinei, che tanto si nota uguale.

  41. steven dice:

    no un attimo, con “socializzare” s’intendono forme anche molto diverse di partecipazione veicolata e in molti casi sono scelte politiche organizzate in modo padronale, fintamente libertarie. Un conto era la Radio Radicale che non filtrava le chiamate, un conto è invece una trasmissione giornaliera scelta da Confindustria per la sua radio istituzionale e che SELEZIONA i commenti più offensivi e aggressivi, per esaltarli.

    Mettiamo che oggi Mantellini, per tesi, cerchi di usare questo argomento contro una certa parte politica “nuova”, io gli chiederei: di che parte politica è Confindustria? Anche Mantellini fa un’opera di selezione e censura (assolutamente) ma generalmente blocca quei commenti che nel programma radiofonico “la Zanzara” vengono invece esaltati.

    Allora ho fatto una ricerca e mi sono chiesto: in quale altra radio confindustriale d’Europa avviene tutto questo schifo? visto che il confronto europeo è ormai d’obbligo. La risposta è: NESSUNA in Europa. Nessuna associazione confindustriale è scaduta così in basso.
    Certo questo esiste da molto prima ma non è una scusa: oltre a Berlusconi e i radicali che poi sono entrati a far parte di quella famiglia falsamente libertaria c’erano le copertine con le tette dell’ Espresso di De Benedetti. La cultura era quella

    Ma è anche chiaro che nessuna Confindustria d’Europa ha problemi con la giustizia come quella italiana, e quello di mandare tutto in vacca sembra conveniente in Italia (la “via berlusconiana”) Italia che da qualche anno si trova per caso.. in Europa.
    Quindi se parliamo di determinate forme di “socializzazione” e comunicazione allora il discorso è esclusivamente politico

  42. Atos dice:

    Ti seguo da anni e commento pochissimo.
    Leggo con piacere ciò che scrivi, trovo che sia quasi sempre stimolante a riflettere sull’argomento. Poche volte non utile.
    Ti ringrazio e ti saluto.

  43. Umberto dice:

    Ti seguo anche io da un rss credo da quasi un decennio ormai. Ho una visione della sezione commenti del sito molto pacata e di spessore, evidentemente non sono stato costante nella lettura.
    Deduco che la decisione non sia stata semplice proprio per il motivo accennato da Insula.
    Avrei optato per una più cauta cancellazione dei palesi insulti e lasciato, per quanto poco utile, i commenti che apportano poco o nulla alla discussione. Più per una questione ideologica (e qui me ne faccio una colpa!) che di funzionalità.