Sono stato un po’ in giro per l’Italia in questi giorni a presentare il libro. Ai molti che, in occasioni differenti ma con parole simili, mi facevano i complimenti per i miei tweet così acuti e ficcanti ho risposto che no, non ne sono troppo orgoglioso. Che preferirei essere meno sarcastico e sfrontato, che mi piacerebbe scrivere di qualcosa dopo averci pensato di più, che mille volte avrei voluto essere stato meno impulsivo. Confesso, miseramente, che in queste brevi conversazioni mi è sempre venuta in mente una vecchia frase di Frank Zappa che ho riletto in rete in questi giorni:
“Sono stanco di suonare davanti a gente che applaude per il motivo sbagliato.”
È una frase sbagliata, ovviamente, che non c’entra con me e con le persone che ho incontrato in questi giorni. Ma è bella, per questo la riscrivo qui.
Io non sono stanco di essere ringraziato per quello che scrivo in rete. Nessuno, credo, che al mio posto lo sarebbe. Ma vorrei comunque essere diverso e migliore. E vorrei essere eventualmente riconosciuto per quello. E comunque sono stati bei giorni, grazie a tutti all'”Aut Aut Festival” di Termoli e a “Parole Volanti” a Castiglioncello: “siete un pubblico meraviglioso”, come disse il tastierista col riporto in Blues Brothers di fronte ad una sala vuota. Con la differenza che alle presentazioni di Bassa risoluzione in questi giorni era pieno di gente curiosa e attenta. “Siete un pubblico meraviglioso”, disse quello che, intanto, fra un treno e l’altro, si era appunato una frase di Natalia Ginzburg che gli apparteneva così tanto da non poter non essere citata anche qui:
“Mi vedo disgraziata e incapace. Sempre così, come quando ho cominciato a scrivere” Natalia Ginzburg
— massimo mantellini (@mante) 18 agosto 2018
Agosto 22nd, 2018 at 13:38
Non so se la Ginzburg fosse sincera, ma certo ci vedeva bene, e si vedeva bene.
Agosto 22nd, 2018 at 14:45
Bassa Rosoluzione a Termoli e’ stata per me la serata piu’ interessante dell’ Aut Aut Festival degli Autori. Nel libro, con accurata e bella scrittura I temi dei nostri nuovi stili di vita nella quotidianita’ e nella comunicazione. Leggero ma profondo, Mantellini ha risposto con chiarezza alle domande della curatrice, Valentina Fauzia. Attento il pubblico nella platea di piazza Duomo affollata, curioso di entrare nelle pagine di un bel libro sia pure a risoluzione bassa, come oggi usa.
Agosto 22nd, 2018 at 14:54
@Simone, tu non mi conosci, quindi hai licenza di sparare cazzate a caso sul mio carattere. saluti
@fernanda grazie mille
Agosto 24th, 2018 at 10:22
Capisco il suo dilemma, caro Mantellini. Pero’ ci sono due punti sui quali val la pena di riflettere.
Il primo e’ che se lei non scrivesse niente, nessuno la ringrazierebbe mai delle cose che non ha scritto. Ca va sans dire. Certo, qualcuno potrebbe ringraziarla semmai lei smettesse di scrivere. Del resto oggi scrivono tutti. C’e’ più’ gente che scrive di gente che legge. La qual cosa va a discapito della qualità’. Cartesio scriveva di nascosto. Ma questo e’ un altro discorso. Insomma: se le piace esser ringraziato, qualche cosa lei la deve pur scrivere.
Il secondo punto e’ che lei sarà’ certamente ringraziato per qualsiasi cosa scriva. Qualcuno che la ringrazia lo trovera’ sempre. La qualità’ conta pochissimo. Va bene anche la lista della spesa. Non a caso la qualità’ e’ un concetto relativo. Ce n’e’ per tutti i gusti. Ne’ esistono gusti migliori e gusti peggiori. “De gustibus non est disputandum”. Del resto il numero dei ringraziamenti non e’ proporzionale alla qualità’ di cio’ che uno scrive, ma al numero dei lettori. Più’ lettori, più’ probabili ringraziamenti: e’ un fatto statistico. La qualità’ e’ un’opinione; la matematica no.
Sicuro d’aver contribuito alla soluzione del suo dilemma, mi ringrazi e mi saluti cordialmente.
Agosto 25th, 2018 at 07:53
Non sopporto tutta quella gente che critica, disquisisce e ci spiega Mozart, senza aver mai visto un suo quadro