Le notizie che riguardano la salute pubblica, il funzionamento della macchina assistenziale, le sue pecche ed i suoi pregi, andrebbero espulse dal chiacchiericcio misero della cronaca quotidiana. E questo perché sono esse stesse parte del problema generale. Riunisco alcuni punti dopo aver letto sui giornali dell’ennesimo caso di presunta malasanità avvenuto a Termoli.
– Le persone muoiono. Anche improvvisamente, anche in giovane età. Succede, non è colpa di nessuno. I parenti saranno sconvolti. Cercare un colpevole intorno sarà del tutto naturale. Molte volte un colpevole non c’è.
– La sanità è una macchina imperfetta. Soffre di vistosissime differenze organizzative territoriali. Funziona molto bene in 3-4 regioni italiane, così così in altre 3-4, molto male nelle restanti. Nonostante questo, nonostante la probabilità molto alta (specie in alcune regioni) che qualcosa sia andato storto (in certi casi molto storto) prima di usare la parola MALASANITA’ i media dovrebbero pensarci molto bene. Invece non lo fanno mai: qualsiasi caso di cronaca è malasanità fino a prova contraria. Perché per i media le notizie che indignano e spaventano i lettori sono le più preziose. Valgono oro e attenzione. Malasanità, malasanità. Poi saremo in tempo a correggere il tiro domani.
– A frugare bene sarà sempre possibile con il senno di poi trovare qualcosa che poteva essere fatto meglio, più celermente, in una maniera del tutto differente. La medicina è così. È una scienza inesatta. La medicina del senno di poi la sanno fare tutti.
– Il meccanismo di emersione della notizia è sempre il medesimo ed è obbligatorio. I parenti sono sconvolti. Il giornalista ne raccoglie le prime tumultuose impressioni, anche le più assurde disinformate e improbabili, e ne scrive subito, anche se non ha capito nulla. Il Ministro legge l’articolo e manda una task force. Spesso, anche quando non è successo niente. La manda subito, senza saperne nulla, per sicurezza. Sua. Soprattutto del proprio (supposto) ruolo di garanzia.
– I media e la politica di fronte al grido di dolore dei parenti reagiscono allo stesso modo: se il paziente è morto forse qualcuno lo ha ucciso. E si lanciano nella caccia dell’assassino. La ricerca rapidissima del colpevole genera nuovi articoli e ulteriore attenzione. In 9 casi su 10 ovviamente l’assassino non c’è. Le TAC hanno lo stesso bisogno di qualche ora di manutenzione periodica. Le emorragie cerebrali avverranno ugualmente.
– La spirare demagogica dei media e della politica sul tema sanitario (entrambe le categorie hanno grandi responsabilità al riguardo) condizionerà i cittadini che si recheranno in ospedale con sospetto. Dietro ogni camice bianco c’è un potenziale assassino che mi taglierà la gamba sana al posto di quella malata.
– Il rapporto fiduciario che è parte integrante della relazione medico-paziente nascerà già incrinato. Il paziente osserva il medico con sospetto, il medico farà altrettanto.
– Occorre smetterla di sparare cazzate sui media sui casi di malasanità. Che esistono, magari sono anche tanti (in certe regioni d’Italia certamente molti più della media), che meritano di essere stigmatizzati una volta che ci sono sufficienti informazioni al riguardo. Chi lo fa prima (e oggi quasi tutti lo fanno prima) semplicemente attenta alla salute pubblica.
– Occorre smetterla di sparare cazzate dagli scranni della politica sui casi di malasanità. Alle regioni che hanno gravi carenze organizzativa serve una politica che se ne occupi senza cavalcare al volo ogni volta il malumore indotto di cittadini disinformati. Chi manda task force senza sapere nemmeno per cosa semplicemente attenta alla salute pubblica.
Luglio 19th, 2018 at 18:02
Termoli non fa provincia ;)
Luglio 19th, 2018 at 18:51
«Il giornalista ne raccoglie le prime tumultuose impressione, anche le più assurde disinformate e improbabile»: impressioni / assurde, … improbabili. (Poi ci sarebbe anche un “la spirare” al posto di “la spirale” che mi sembra molto freudiano.)
Refusi a parte, un pezzo molto necessario, per quanto inascoltato possa restare. Quella faccenda della fiducia nei confronti del medico che nasce già incrinata c’entra molto anche con gli anti-vax, secondo me (pur nella consapevolezza che ci sono in giro anche pediatri che sconsigliano di vaccinare), e soprattutto ha fatto e continua a fare l’immensa fortuna di cliniche e istituti sanitari privati di ogni tipo. Dove le task force arrivano quando il chirurgo avido ha già storpiato o ammazzato una decina di pazienti, per davvero.
Luglio 19th, 2018 at 19:01
Non è Freud è il treno regionale con l’aria condizionata rotta
Luglio 20th, 2018 at 07:52
“Non è Freud è il treno regionale con l’aria condizionata rotta”
Tipico esempio di malaviabilità :-)
Luglio 22nd, 2018 at 09:27
…e quindi il refuso lo lasci? Ma allora non è climatizzazione, è premeditazione! E tu resti a piede libero… malagiustizia!