Nell’Italia dei prestanome la colpa e la responsabilità sono entità distribuite. Possono essere di tutti e di nessuno, meglio ancora se fiscalmente intestate a un signor Nessuno desideroso di progredire in qualche maniera nella sua scalata sociale.
E se colpa e responsabilità sono distribuite succede quello che sta accadendo in questi giorni sotto i nostri occhi.
C’è il professor Giuseppe Conte, anonimo accademico dal curriculum agli steroidi, che compare dal nulla e si dichiara disponibile a farsi pedina nelle mani altrui. Quale pensiero politico abbia personalmente sviluppato in questi anni il Prof. Conte non è dato sapere e tutto sommato non importa. Tutti sanno, anche lui lo sa, che, per la prima volta, cosa pensi il possibile presidente del Consiglio non conterà nulla. La colpa eventuale (e forse anche il merito chissà) e le responsabilità saranno sue ma le scelte che porteranno la sua firma saranno di qualcun altro.
C’è Luigi Di Maio, splendido esempio di politico eterodiretto di nuovo tipo. Di Maio, dietro la cortina di slogan, frasi fatte, sorrisi e luoghi comuni che sputa a getto continuo da qualsiasi schermo, microfono e social network, non gioca alcun ruolo personale. Dice e fa quello che Casaleggio gli dice di dire e fare. Senza imbarazzo può capitare che dica prima una cosa e dopo dieci minuti il suo contrario. Non avendo alcuna identità, reputazione e storia personale alle spalle, non essendo nessuno, Di Maio può concedersi il lusso di ogni mossa possibile, certo di non perdere granché.
C’è il Fronte Repubblicano splendida invenzione delle ultime ore. Un argine – dicono i suoi ideatori – ai rischi che abbiamo di fronte, basato su alcuni semplici concetti di adesione ai trattati europei e alla sua moneta. Uno schieramento che dovrebbe riunire quello che resta del centro sinistra come ultimo baluardo democratico per salvare un Paese allo sbando. Nemmeno il fronte sfugge alla logica dei prestanome, che è, in questo caso, il vacuo nome di uno schieramento. Nel PD e nella sinistra in genere ogni responsabilità individuale potrà così essere cancellata in nome dell’emergenza. Tutti resteranno al loro posto, magari leggermente stropicciati ma comunque vivi e vegeti. A partire da Matteo Renzi che è oggi ormai il simbolo assoluto dell’irresponsabilità politica. Dice di voler giocare da mediano, si esibisce in battutine di stampo grillino sui social e in TV. Come se nulla fosse successo, come se le sue responsabilità non richiedessero la sua necessaria scomparsa dalla scena politica, in ogni caso e qualsiasi sia il giudizio che potremo dare al suo operato. Così almeno accade nei Paesi in cui la politica è una cosa seria. Se perdi vai. Ciao.
Il Fronte Repubblicano è oggi il re dei prestanome. Dietro la sigla troveranno confortevole asilo un numero molto vasto di falliti della politica italiana degli ultimi anni. Gente che magari si odia e si è fatta la guerra per anni (e che continuerà a farsela) ma che è oggi accomunata dal medesimo necessario destino. Quello di provare per l’ennesima volta a salvarsi il culo. Perché è vero l’esatto contrario di quello che si va ripetendo in queste ore: colpe e responsabilità non possono essere ignorate per sempre, tanto meno nei momenti di grande difficoltà e emergenza. E di fronte a grandi insidie servirebbero almeno responsabilità personali minime. Come prendere atto del proprio fallimento e lasciare che a salvare il mondo sia qualcun altro.
Maggio 31st, 2018 at 10:13
Sono d’accordo sulla necessità dell’eventuale ‘fronte’ di non riempirsi di ‘rieccoli’ e tormbati, falliti vari. Qualche nome nuovo attendibile, qualche vecchio decente (Bersani? Prodi?), qualcuno immacolato della società civile.
Ma il Fronte, l’Unione o come vuoi chiamarla serve: stavolta ci sono i nazisti alle porte, c’è Mordor che arriva e non è più tempo degli (allora) opportuni distinguo.
Maggio 31st, 2018 at 10:38
Nell’elenco manca Salvini.
Che non è un prestanome e al momento sembra essere il più ‘bravo’ di tutti: ma fino a quando?
Nell’elenco manca Mattarella. Che forse un prestanome lo è.
Maggio 31st, 2018 at 10:39
Temo che il fronte di chi non si riconosce nel radicalismo rivoluzionario di Lega e M5S debba prepararsi ad una lunga traversata nel deserto. Qualsiasi soggetto nuovo secondo me non può partire da nessuno dei leader o pseudo tali esistenti e non è in caso che tutta la narrazione sia fatta esclusivamente sulla paura. Dovrà per forza nascere un nuovo leader capace di parlare a quella parte del paese, qualcuno di nuovo, qualcuno che non sia accomunabile col ciarpame del passato perché quanto accaduto il 4 Marzo è secondo me una vera e propria rivoluzione da cui non si torna indietro.
Maggio 31st, 2018 at 10:52
Allora non era un problema ‘tecnico’.
Qualcuno mi potrebbe spiegare per quale motivo il nome di Mattarella non possa nemmeno essere formulato?
Grazie
Giugno 1st, 2018 at 07:22
Come non essere d’accordo.
Però le risorse e le intelligenze della sinistra sono tutt altro che esaurite, si trovano tra coloro che non hanno mai ambito ad incarichi pubblici per le insidie personali che integrano, ma che ora, forse, non potranno più stare a guardare.
Il dopoRenzi, l’uscita dal deserto, passa con lo spingere alla politica attiva chi in questi anni ha dimostrato di potervi contribuire con competenze e intelligenze. Non potete più sperare, cough cough, che ci pensi qualcun altro. Max, cough cough, siete rimasti solo voi.
Giugno 1st, 2018 at 08:24
@annamaria spesso l’antispam blocca commenti. Appena me ne accorgo li “libero”. Chiedo scusa.
Però è sempre interessante notare che in un blog che credo abbia bloccato 3-4 persone in dieci anni quasi tutti quando trovano i loro commenti in moderazione gridano al complotto.
Giugno 1st, 2018 at 14:53
personalmente non sono mai stato bloccato e trovo questo molto lesivo, sono degno di complotti come tutti gli altri.
Mattarella mattarella mattarella.
Giugno 1st, 2018 at 16:08
caro Mante, come vedi queste vicende politiche nella prospettiva della tua azzeccatissima “bassa risoluzione”?
cioè, può essere anche questa situazione figlia del decadimento che sempre di più sembriamo propensi ad considerare accettabile?
Giugno 1st, 2018 at 16:43
Che il commento anti Mattarella di Annamaria sia finito nello spam è un segno di come ci possa essere una giustizia universale, che per qualche ora ha impedito ad una Annamaria di mostrare al mondo un suo limite di decifrazione della realtà.
Purtroppo poi viene ristabilito l’equilibrio e ci ritroviamo pareri di illustri costituzionalisti come Annamaria, che conosce meglio di Mattarella la Costituzione.
Giugno 1st, 2018 at 17:10
Magari un giorno Mantellini potrebbe scrivere un post su questo desiderio di censura che pervade la parte colta della popolazione italiana e che si manifesta ogni volta che un commento o un voto sono contrari ai propri desiderata o dicono qualcosa che sembra assurdo.
In quanto agli esperti di costituzione, giusto qualche ora prima che Mattarella bloccasse il nome di Savona avevo sentito questo su Radio Radicalehttps://www.radioradicale.it/scheda/542756/formazione-del-governo-intervista-a-valerio-onida-sullo-scontro-istituzionale-salvini
e dopo ho letto questo
https://www.milanofinanza.it/news/onida-la-scelta-di-mattarella-impropria-201805281158436302
Giugno 1st, 2018 at 17:14
Mantellini c’è un altro splendido esemplare di uomo spuntato dal nulla con robuste coperture alle spalle e che è riuscito a fare persino meglio di Conte dal momento che in poche settimane ha stracciato tutti alle elezioni (diventando uno dei tanti campioni da imitare da parte della sinistra italiana), tale Macron. Secondo lei Macron è il portavoce della sua voce e si è inventato tutto da solo un piano politico che ha deciso di portare avanti?
Giugno 1st, 2018 at 23:20
Grazie, Mantellini.
Questo è un blog che mi trova spesso dissenziente, ma riconosco che è un luogo davvero libero.
Però, lo confesso: ieri per un po’ ho pensato che non si potesse fare il nome di Mattarella invano, tanto più che in tarda serata era ancora tutto bloccato.
Ad ogni modo bene così. Grazie.
Giugno 1st, 2018 at 23:31
@UomoMordeCane
No, non sono una costituzionalista, so perfettamente di non sapere, o di sapere poco. Ma ho l’umiltà, prima di esprimermi, di documentarmi presso chi ne sa più di me.
Giugno 1st, 2018 at 23:40
@Emanuele (l’altro)
Non solo Onida. Nei giorni scorsi il ‘no’ di Mattarella a Paolo Savona ha raccolto un bel po’ di critiche anche molto severe.