Quindi si torna a votare presto.

E il PD non è un giocattolo fatto con i Lego che io possa smontare o rimontare come meglio credo. Però questa sera voglio far finta che lo sia e nell’imperfezione piena di spigoli che ne uscirà fuori metto in fila una serie di punti che a me sembrano importanti.

 

1- Non sarà possibile rimanere così.

Forse qualcuno immagina che, per una favorevole congiunzione astrale o per un improvviso rinsavimento degli elettori, al prossimo giro possa andare meglio. Io temo che nella migliore delle ipotesi andrà uguale, cioè male. E nella peggiore molto peggio.

 

2 – Renzi

Temo che sia chiaro a tutti che il renzismo è finito. La sconfitta di Renzi riguarda lui, è un argomento personale che travalica meriti e strategie.  Riguarda soprattutto la sua ormai evidente incapacità di far parte di un gruppo nel quale lui non sia il leader assoluto. E oggi semplicemente il PD non può permettersi di avere un leader tanto detestato per purissime ragioni di pelle.  Se il PD vuole riacquistare un’identità di movimento dovrà liberarsi di Renzi e di un numero molto ampio di renziani. Dovrà sacrificare il talento di Matteo sull’altare della sua inestinguibile vanità.

 

3 – Leu

Tolte alcune piccole eccezioni (penso a Civati per esempio) il PD dovrà rifiutare ogni riavvicinamento con Leu. Ora in molti invocano una riunione delle forze del centro sinistra, più per mere ragioni contabili che per altro. Ma se il PD vuole immaginare un futuro per sé dovrà curiosamente abbandonare Renzi da un lato e tutti i suoi detrattori storici dall’altro. Nulla ha un odore più stantio di Bersani e D’alema che tornano a pontificare sul futuro della sinistra che hanno contribuito a distruggere.

 

4 – Giovani

Al PD servono facce nuove. Adesso. Servono nuove energie e un nuovo pensiero politico sui giovani. Ho ascoltato con grande incredulità Paolo Gentiloni, in TV qualche sera fa, dire che il suo partito ha fallito nel dare protezione e sicurezza agli anziani. In realtà il PD negli ultimi anni ha snobbato del tutto il tema del lavoro e della protezione dei giovani. E lo ha fatto con dolo e ripetutamente, sondaggi alla mano, svelando la propria inguaribile tendenza democristiana. Servirà candidare nuove persone di talento, servirà ritornare a parlare ai giovani come fanno i partiti di sinistra. Se non altro perché preoccuparsi di loro significa progettare il futuro, che è poi quello che la politica dovrebbe fare.

 

5- Scimmiottare i peggiori

Sarebbe il caso di smetterla. Al momento in questo paese non esiste un solo partito fra i principali che sia formalmente serio. Il PD potrebbe provare a diventarlo. Basta allora cazzate in giro con gli hashtag di Twitter, basta ridicole battute come si fosse grillini di serie B, basta politici come Minniti che sembra un cugino di Almirante paracadutato fra le file nemiche. Basta speculazioni, calcoli di bottega e distinguo sui diritti civili delle persone. Che non sono figurine offerte a mazzi in cambio di Piloni*.

 

6 – Nulla di tutto questo, come dico sempre, accadrà sul serio.

 

*Secondo portiere della Juve di qualche decennio fa, la cui figurina Panini, almeno dalle mie parti era “rarissima”.

 

23 commenti a “Quindi si torna a votare presto”

  1. Massimiliano dice:

    Non ho mai votato PD e probabilmente mai lo voterò, ma come darti torto?

  2. Erasmo dice:

    Si possono sempre imitare esempi di successo. Che so, il PS francese, la SPD, il PSOE, i socialdemocratici austriaci.

  3. Paolo dice:

    Condivido la lettura. Quello che temo è che al prossimo giro sarà un disastro su tutti i fronti. Oltre al fatto che oltre all’irresponsabilità di non riuscire a trovare un accordo, avranno anche quella di buttare alto soldi per un turno elettorale che porterà ad una situazione come quella attuale.

  4. Beppe dice:

    Detto da uno che nel Pd ci aveva creduto:
    1. Corbyn o Sanders non sono giovani da un po. Parafrasando Balbi: idee, funzionano… concordo su quanto scrivi sui Bersani e i D’Alema ma non è solo una questione anagrafica e l’attuale dirigenza, purtroppo, mi da ragione;
    2. Renzi e talento nella stessa frase anche no;
    3. Minniti è pure peggiore della tua mirabile descrizione;
    4. Al centro si perde. Se non altro, si perde il mio voto (per quel che vale).

  5. Michele dice:

    Temo che però la lettura di Mantellini sia una lettura di parte, ovvero, “cose che il PD dovrebbe fare per meritarsi nuovamente un mio voto, se non entusiasta, quantomeno non disgustato”.

    Penso al post recente di Marchiafava “Che fare del PD”, dove un elettore diceva “basta negri”, penso a come abbiano vinto Grillo e Salvini, penso a come abbia perso Clinton, anche perché Obama era diventato un personaggio odiatissimo negli ambienti repubblicani, senza le colpe di Renzi.

    Sono d’accordo che così non va, sono d’accordo che Renzi vada allontanato, così come Bersani e D’Alema, ma temo che non basterebbe, nulla basterebbe in questo periodo storico. Un periodo in cui la responsabilità, la serietà, l’idea che certe cose non si possano fare perché mancano i voti, semplicemente sono minoritarie. A me sta bene prendere schiaffi dai grillini perché non condividono quello che facciamo, mi dispiace prenderne da Civati perché nel momento in cui si fa qualcosa di grande, non è ancora abbastanza.

    Penso e temo che il problema sia a valle, siamo noi elettori. Perché tutta questa coerenza difficilissima da mantenere, la richiediamo solo noi. Gli elettori a destra hanno tranquillamente votato Berlusconi e Salvini in coalizione, nonostante i programmi immensamente discordanti; e gli elettori del M5S non hanno alcun problema a votare un partito che si riscrive il programma il giorno dopo le elezioni.

    Il PD potrebbe provare a diventare un partito serio, ma temo che non basterebbe, temo che non servirebbe.

  6. egidio scrimieri dice:

    Ultimo punto:

    7- Ogni cittadino di sinistra italiano, dal segretario di partito al portiere di casa mia, ha una ricetta insuperabile per salvare il PD. Sono tutte ricette molto eccellenti (qui c’e’ quella di Mantellini, ma se sfogliate internet ne trovate anche di peggiori), solo che ognuna e’ completamente diversa dall’altra. Cosicche’ il PD ha innanzitutto bisogno di essere salvato dall’aggressione dei suoi salvatori; dopo di che non ha piu’ bisogno di farsi salvare da nessuno, perché’ un partito composto da gente capace solo di litigare su come bisogna salvarlo e’ meglio che sparisca nel nulla.

  7. Emanuele (l'altro) dice:

    Davvero a sinistra c’è chi pensa che il PD senza Minniti avrebbe ottenuto più voti?

  8. Massimo dice:

    Ne avrebbe ottenuti di meno. Mi pare evidente.

  9. Andrea61 dice:

    Se iniziassimo a riflettere sul fatto che nell’Italia post muro di Berlino la sx potrebbe essere fortemente minoritaria ? Il PD sta al 18% perché probabilmente quello è la dimensione reale del suo elettorato e non basta la residua egemonia culturale a far credere il contrario a meno di non cadere vittime di un gioco di specchi.
    Io almeno la vedo così ma può essere che al pari del padrone di casa ci azzecchi poco.

  10. Emanuele (l'altro) dice:

    La sinistra post muro, non solo italiana, si è riposizionata. Sarà forse per quello che una sinistra minoritaria ma su ben altri numeri fino al 1990 è diventata fortemente minoritaria nel 2018?

  11. Andrea61 dice:

    Forse perché non puoi scontrarti con la dura realtà vendendo ricette che possono funzionare.

  12. Andrea61 dice:

    … che non possono funzionare. Chiedo scusa per il lapsus.

  13. alessandro dice:

    popcorn e coca cola, vi leggo volentieri

  14. Umberto dice:

    Ci sono elettori del PD tutt’ora ancorati a una certa idea di “sinistra” che è morta da parecchio tempo. Tentare complicate resurrezioni non è faticoso e difficile, è inutile. Farsene una ragione sarebbe già un bel progresso e soprattutto farebbe ben sperare per un futuro finalmente libero da questi residuati. Invece mi sa che si continuerà a litigare su cosa e chi sia o non sia di sinistra (ah Gaber quanto ci manchi!) o su altri profonde questioni tipo se Minniti assomiglia o meno Almirante (!) .

  15. Emanuele (l'altro) dice:

    La caduta del muro e del mito marxista evidentemente è stata una mazzata che ha messo in serio imbarazzo i partiti di sinistra più ortodossi. Il problema, perché è un problema per la società, è che nella foga di riposizionarsi la sinistra mondiale è finita a braccetto con la finanza. Meno rotture di scatole su lavoro e diritti dei lavoratori in cambio del via libera addirittura al governo in paesi come l’Italia. Inconcepibile fino a pochi anni prima.
    E nel tempo la sinistra si è sempre più spostata dal tema del lavoro a quello dei diritti civili senza voler capire che, specialmente in tempi di crisi, alla gente interessa per prima cosa portare a casa la pagnotta e solo dopo è disposta a dare retta alle lezioni morali di politici e parlamentari dallo stipendio a 4 o 5 zeri.

  16. Massimo dice:

    Ma il PD perde voti perché è caduto il Muro 30 anni fa o perché è diventato il partito di Marchionne?

  17. Erasmo dice:

    Forse sfugge ai più il duro dato dell’anagrafe. Con un tasso di mortalità del 10 per 1000, fra il 2013 e il 2018 sono morti circa 3 milioni di cittadini. La dura legge biologica dice che la grande maggioranza dei morti era nella terza età. E la dura statistica ci dice che il PD è il partito dei vecchi. Parlo degli elettori, non degli eletti o eleggendi.

  18. Massimo dice:

    Altri 5 anni e saranno di più gli eleggendi e i commentatori dell’universo del PD che i loro elettori :)

  19. annamaria dice:

    La sedicente sinistra italiana perde voti per il banalissimo motivo che da tempo ha rinunciato a essere sinistra.
    E con Renzi si è toccato il fondo. Mi sembra molto semplice.

  20. Massimo dice:

    Ma come fai a fare un post intero, con la tua (corretta) semplicità? :)

  21. Paolo dice:

    Più o meno ho scritto qualcosa del genere subito dopo le elezioni, qualcuno le ha bollate come ipotesi da ubriachi.. però siamo sempre lì, allo stesso punto: liberarsi di Renzi vuol dire spaccare il partito… e non per colpa dei 5stelle.
    Ricordiamoci che (ed era su tutti i quotidiani per diversi giorni durante le cosidderre ‘primarie’): in una logica proporzionale Renzi è stato votato per un accordo con Berlusconi, per un governo nazareno bis e tris… ad libitum

    L’errore più grande è far finta di nulla, dopo la porcata elettorale, e dire che chi perde sta all’opposizione: come se fosse una logica maggioritaria. Mentre il giornalismo dorme: giornalismo dudù.

    Allora, miseria: non era meglio liberarlo prima e tentare un accordo con 5stelle e LeU, piuttosto che rincorrere ancora una volta Berlusconi e i soliti poteri confindustriali bolliti? Rischiando poi nuove elezioni e un governo della lega.
    Le prossime le vincerà la Lega, non perchè la più votata (questo è il paradosso) ma perchè in coalizione con un altri, pur avendo programmi diversi.

    Da detrattore di Renzi dico: troppo, troppo facile mettere a capo un re travicello e poi addossargli la colpa di tutto, se dietro c’è un’intera classe di potere, finanziaria e mediatica, una brutta classe ormai tossica: se il privato deve camminare con le proprie gambe non dovrebbe aggrapparsi come una sanguisuga ai beni pubblici, alle infrastrutture essenziali, al sistema bancario fino a farlo crollare (vedi Sorgenia, il PD e Monte dei Paschi passando per Mussari). Hanno distrutto tutto. Non è solo Renzi.. O non abbiamo capito un tubo. O abbiamo capito benissimo e c’è dolo nel perseverare di ventennio in ventennio.

    Alla fine le nazioni non sono morte: i francesi, i tedeschi e gli inglesi stanno facendo i loro interessi, ormai ci fanno a pezzetti. E’ giunta l’ora di essere fieramente antiitaliani e soccombere una volta per tutte. Come voleva la lega: l’annessione all’austria.. :-D che michiata

  22. Sandro dice:

    Bhè… credo sinceramente (ed anche serenamente eh!) che: quando la “sinistra” italiana parlamentare (centrosinistra, ricostituzione della DC, come volete chiamarla) sarà definitivamente scomparsa dalla scena politica mediatica ed i vecchi, i gggiovani ed insomma tutte quelle categorie che saranno sempre più ignorate dalla politica mediatica italiana (ribadisco, non a caso), non si renderanno conto che la politica del meno peggio è fallimentare, allora e solo allora, forse, la sinistra potrà lentamente rinascere e ricostituirsi attorno a “qualche” ideale di sinistra… my 2 cent…
    Ahhh… povero Occhetto… :DDD

  23. celarent dice:

    quarantacique anni dopo voglio vantarmi: Piloni CELO.