Non succederà ma io penso che se si dovesse tornare alle elezioni, al di là del risultato e degli schieramenti, un paio di cose positive potrebbero accadere. Certo non succederà perché questo è un Paese dove alla fine non succede mai niente ma nel caso succedesse non sarebbe male.

Per esempio potrebbe succedere – ma no, certo, sono quasi sicuro che non succederà – che per la prima volta da qualche decennio un numero rilevanti di cariatidi della politica italiana non trovino più ragioni per essere non solo rielette (a questo giro già non li ha votati nessuno) ma nemmeno candidate. Per semplici ragioni di decenza oltre che di grezza opportunità.

Per i freschi vincitori ovviamente non cambierà granché: vincere le elezioni è come fare un bel disco: una garanzia che tutela almeno per un paio di giri. Ma cosa succederà a quelli che le elezioni le hanno appena perse, senza appello e dopo averci investito più che le idee (che non vanno più tanto di moda e sono pertanto intercambiabili) tutta la propria residua reputazione personale? Per loro al prossimo giro potrebbe non essere semplice.

Oggi su Twitter facevo una battuta su una frase di Dario Franceschini (che si è presentato alle elezioni politiche nella sua città al grido (anzi all’hashtag) leghista #PrimaFerrara e nonostante questo nessuno l’ha votato lo stesso, ma i vari D’Alema, Bersani, Minniti, Fedeli, tutta gente trombata o quasi trombata proprio nel momento in cui per spirito di patria aveva deciso di “metterci la faccia”? Loro che fine faranno? Con che coraggio proveranno a riavviare il teatrino come niente fosse? E lo stesso si potrà dire di molti renziani (per non parlare di Renzi che è oggi diventato una specie di bacchetta magica al contrario) e fra loro in particolare per la folta compagine di mediocri che senza l’ala protettiva del capo mostrano oggi tutti i loro inevitabili limiti di yesmen senza idee.

Non succederà, perché sempre di potere si tratta e ben raramente certe sedie vengono lasciate vacanti, ma al prossimo giro potrebbe succedere che la sinistra italiana per non morire sotto il peso della propria ormai acclarata marginalità, si ritrovi come unica possibilità quella di rinnovarsi profondamente, nelle facce prima ancora che nei pensieri.

Non succederà, perché la decenza non è un tratto distintivo della politica di questo Paese e quando qualcuno si ritira, quando dice che va a fare il nonno, il vino, che parte per l’Africa, diventa scrittore ecc. poi ce lo si ritrova nel mezzo come il giovedì ancora e ancora per almeno un paio di generazioni, senza un cane che osi domandargli “ma tu che diavolo ci fai ancora qua?”.

Non succederà ma forse il PD e tutti i cespugli di materiale semi riciclato che gli stanno intorno e che oggi in maniera comica gridano alla “riunificazione” forse non hanno grandi alternativi a provare a tirare una grossa riga, a improvvisare un a-capo, a salutare tutti i padri nobili, dire grazie-ciao e cambiare registro. E per come è fatta ormai la politica in questo Paese oggi cambiare registro significa banalmente cambiare persone, facce, accenti e tic. Poi magari provare a cambiare le idee. Magari continuare a prendere il 10% dei voti ma finalmente provando a non far vergognare di sè i propri elettori rimasti.
Che ormai sono meno numerosi dei koala e al posto dell’eucalipto continuano a masticare tabacco di quart’ordine.


12 commenti a “Non succederà”

  1. Erasmo dice:

    Veramente mi pareva che la rottamazione ci fosse già stata.

  2. pino josi dice:

    inguaribile ed ingenuo ottimista!

    torneranno a candidarsi e torneranno in parlamento con i loro bei paracadute, forti dell’esperienza dell”attuale sistema elettorale

  3. Roberto dice:

    Panda = germogli di bambù
    Koala = eucalipto

    Per il resto confermo e approvo

  4. massimo mantellini dice:

    @roberto perlamiseria correggo grazie ;)

  5. paolo de andreis dice:

    Non so se ci siano posti vacanti in arrivo… ma mi pare che l’esperienza renziana dimostri che, per veder dentro alla sinistra volti nuovi, tocchi sgomitare, nel senso proprio di colpire gli sterni degli altri coi gomiti. Sopravvive chi ha omeri di acciaio.

    Ed è questo il problema, perché chi sgomita è di rado una bella persona.

  6. andy61 dice:

    Scommettiamo che ci ritroviamo stirati e smaglianti i vari D’Alema, Bersani, Franceschini, Renzi, l’inspiegabile Fedeli, Casini e, con la sconfitta di Renzi, potrebbero tornare in auge personaggi come la Bindi, la Turco o il mai rimpianto Vendola. Renzi ovviamente sarà lì come sempre sorridente, smagliante col giubbottino da Fonzie a il codazzo di mediocri servitori.
    Poi, se l’alternativa alle vecchie cariatidi si chiamano De Luca, Cuperlo o Emiliano, temo che la sinistra italiana debba mettere in conto una lunga e faticosa traversata del deserto.

  7. Erasmo dice:

    Tabacci. Non dimentichiamo Tabacci.

  8. davide dice:

    per non parlare di Renzi che è oggi diventato una specie di bacchetta magica al contrario

    Renzi è diventato un re Mida al contrario: tutto quello che tocca diventa m***a

  9. Michele dice:

    a.k.a. Re Amid :-)

  10. Michele dice:

    Oops Adim…

  11. gregor dice:

    io te la butto li.

    se si torna al voto. Bene o male cdx, m5s, pd, mantengono le stesse proporzioni…
    Ma se..

    Lega aumenta, m5s cala e pd cala, si crea un fantastico effetto.

    Il pd non può più fare governo con m5s, perchè gli mancano i voti sufficienti.

    In questo modo m5s sarebbe costretto a fare governo con lega e forza italia….

    solo così si avrebbe un vero cambiamento!

  12. Umberto dice:

    Le ‘vecchie cariatidi’ non vanno bene perchè sono ‘vecchie cariatidi’ (una tautologia ma che importa?).
    Quelli più nuovi o più giovani o più moderni o più trendy non vanno bene perchè sono renziani (oppure sono Cuperlo ed è meglio lasciar perdere).
    Quindi cosa resta?