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metropolitana, professoressa delle medie sui cinquantanni si lamenta al telefono del nuovo dirigente scolastico perché è “fissato coi computer” e vuole che i professori facciano un corso di informatica. a un certo punto della tirata sbotta “che poi i computer nelle scuole, io li vieterei proprio” e “io questo cazzo di corso non lo faccio e di computer nelle mie classi non ne voglio vedere. ne ho già parlato alla riunione sindacale”.
#avanticosì
(nicola mauri su FB)
Febbraio 23rd, 2018 at 10:08
…magari a sta professoressa è arrivato uno dei “tablet” da 2 chili “regalato” da Roberto Maroni e ci è rimasta un po’ male.
Febbraio 23rd, 2018 at 11:57
Articolo interessante. Fino ad oggi pensavo che gli insegnanti italiani, nella stragrande maggioranza, fossero dei privilegiati (più di 2 mesi di ferie all’anno) demotivati e che hanno formato, nell’ultimo ventennio in particolare, degli ignoranti patentati che- lo diceva Paso mica io- tanto valeva la pena chiuderle, le scuole. Da questo post apprendo che questi privilegiati, in gran parte piddini – così come tanti anni fa erano in gran parte ds- sono pure incolti e rozzi come contadini vandeani dell’ottocento. La non laureata Fedeli non è uno spiacevole incidente di percorso ma l’ennesimo frontale sulla strada della Conoscenza. E poi ci stupiamo se 6 italiani su 10 non leggono nemmeno un libro e se abbiamo una percentuale vergognosa di laureati. Io voterò Liberi e Uguali, che ha messo al primo posto del programma l’istruzione e la ricerca come fece Blair a fine anni ’90 nell’Inghilterra lungimirante, benchè monarchica.
http://liberieuguali.it/programma/#istruzione
Febbraio 23rd, 2018 at 20:21
In realtà la percentuale di laureati è sempre stato l’ultimo dei problemi.
Febbraio 23rd, 2018 at 12:46
Se a qualcuno fosse sfuggito, chiariamo che @il_mondo_perfetto vota LEU
Febbraio 23rd, 2018 at 15:00
Invece Blair portato a esempio virtuoso dalla sinistra dura e pura è cosa nuovissima. Aspettiamoci, fra un po’, la nostalgia per Renzi.
Febbraio 23rd, 2018 at 15:55
Cosa mi vuole dire questa citazione populista? Per Sua conoscenza, dottor radiologo Mantellini, gli insegnanti usano e sanno usare computer da tempo. Circa 20 anni fa io e un mio collega, eravamo tutti e due poco più che 30nni e tutti e due insegnanti di lettere, abbiamo dato lezioni di informatica base ai nostri colleghi di un lceo di provincia. Il bello è che gli insegnanti se li comprano con i propri soldi, senza possibilità di detrarli dalla dichiarazione dei redditi, come invece possono fare tanti professionisti.
Quindi le citazioni, che dovrebbero mettere in cattiva luce una delle categorie più perculate della società italiana, sono così di basso livell, evitiamo di farne unˋascia contro tale categoria.
Grazie e buona giornata.
Febbraio 23rd, 2018 at 20:30
@Luigi
Hai fatto bene a ricordarlo:), che voto Leu…sono così tanti i mezzi a disposizione che ha il pd per screditarci, che è bene riequilibrare, anche se pochissimo
Febbraio 24th, 2018 at 01:55
@Erasmo
non il blairismo in generale portato ad esempio della sinistra dura e pura, come dici tu, ma uno specifico punto di quell’avventura laburista- da cui certo Corbyn non si discosta: ossia il puntare su istruzione e ricerca; come il pd non ha fatto mai, come i paesi anglossassoni e del nord Europa invece fanno da decenni, quale che sia il partito vincitore. E- in questa pazzesca campagna elettorale- gli unici a dare priorità a istruzione e ricerca sono quelli di Liberi e Uguali.
Febbraio 24th, 2018 at 17:10
@Massimo65
Sarà una citazione populista ma è anche un esempio che ‘radiografa’ la situazione degli insegnanti italiani, così come fa anche il suo esempio virtuoso. La categoria insegnanti è un’astrazione: esistono i singoli insegnanti (ciò vale per tutte le categorie, sia chiaro). A fianco di meravigliosi e seri professionisti, capaci e pieni di entusiasmo, certamente sottopagati, operano personaggi che, in una società perfetta, dovrebbero fare altro (e lo sappiamo bene, non facciamo finta che non sia così). Non so quali fossero di preciso i limiti della ‘buona scuola’ di Renzi e non sono un suo sostenitore. So per certo che i primi andrebbero premiati economicamente in maniera consistente, i secondi certamente no. Continuare invece a distribuire (poco) a tutti a pioggia secondo le logiche sindacali (e quindi della Fedeli) e parlare sempre di ‘categoria’ non ci porta da nessuna parte. E fa male anche a lei che sicuramente appartiene al gruppo dei bravi.
Elisa
Febbraio 24th, 2018 at 19:04
@mondo perfetto: giusto puntare su fornazione e ricerca però attento perchè tu stai proponendo a sistemi scolastici in cui gli insegnanti subiscono rigorose selezioni e periodiche valutazioni da cui non hanno scampo ( chi non passa riscia di andare a casa ) e gli stipendi sono legati alle loro capacità. Esattamente l’opposto di quanto proposto da LeU che inneggia all’egualitarismo, ai soldi a pioggia e alla riconsegna della Scuola ai sindacati degli insegnanti.