Perché sono un po’ arrabbiato con Apple? Provo a spiegarvelo con un esempio.



Questo è iMac, il migliore (senza discussioni) computer desktop disponibile sul mercato da molti anni. Per la sua semplicità, per la sua praticità e per mille altre ragioni iMac è stato ed è un punto di riferimento in un mercato in graduale declino. Soprattutto è un oggetto bellissimo: in genere i computer desktop sono sempre stati storicamente orribili accrocchi. Anche quella una delle molte ragioni del loro fallimento.

Bene: iMac è stato aggiornato esteticamente l’ultima volta il 23 ottobre 2012. Quasi 5 anni fa. Da allora è stato più volte potenziato nelle sue caratteristiche tecniche (l’ultima volta poche settimane fa) ma ha mantenuto identica estetica. Un po’ come se la Renault in questi anni avesse migliorato la Scenic (uso l’esempio dell’auto che posseggo, abbiate pazienza) nelle sue parti meccaniche, ne avesse potenziato il motore, i freni e migliorato i consumi, lasciando identica la carrozzeria.

Cosa penso io, fedele e ammirato cliente Apple, quando Apple mi propone l’ultimo imperdibile iMac 5K con la carrozzeria della mia Scenic di 10 anni fa? Io penso – semplicemente – che ad Apple il suo nuovo iMac non interessi più tanto, che abbia altre idee per la testa.

Un discorso analogo si potrebbe fare per i macbook: anche i computer portatili di Apple hanno subito in questi anni un percorso simile di sostanziale sottovalutazione prima di tutto estetica. La linea Air è ormai abbandonata, i Pro sono stati aggiornati con scarsa convinzione, all’inizio addirittura con un solo modello. Non va dimenticato che l’estetica condiziona tutto il ciclo produttivo di simili macchine, costringe ad un lavoro di ripensamento complessivo ben diverso dalla sostituzione di una cpu o di uno schermo. Se guardiamo all’innovazione estetica dei macbook (se si eccettua il macbook retina del 2015 interamente ridisegnato) in questi ultimi anni dovremo constatare che anche su quel versante Apple ha deciso di non voler investire enormi energie.

Cosa può essere successo a Apple in questi ultimi anni, all’azienda che una volta si chiamava Apple Computers e ora si chiama Apple Inc.? Una di queste tre cose o più probabilmente un sapiente mix di tutte e tre.

1) Apple ha perso il tocco magico. Dopo la morte di Jobs molte cose sono indubbiamente cambiate. Se ci concentriamo sul solo versante estetico ci accorgeremo che anche iPhone, il prodotto di maggior successo, quella che rende da anni Cupertino ricchissima, ha subito modesti aggiustamenti. E anche iPhone 8 che è stato sapientemente raccontato nell’ultimo anno come il prodotto della svolta, dalle piccole indiscrezioni che girano non sembrerebbe troppo diverso dai suoi ultimi precedessori. Ma sto speculando sul futuro e qui mi fermo.

2) Apple, come farebbe qualsiasi azienda, ha semplicemente tolto risorse da vecchi prodotti (iMac e Macbook) per dedicarle ad altro. A iPhone, magari, o ad altre idee che non sappiano (è di questi giorni per esempio l’ammissione di Tim Cook di un interesse dell’azienda per le auto a guida autonoma).

3) Apple semplicemente dà per scontato (come tutti) che i computer diventeranno sempre meno importanti. Curiosamente per farlo investe molto sull’iPad Pro trasformandolo passo dopo passo in una specie di macbook (aggiungendo tastiera fisica, annunciando per iOS 11 funzioni di copia incolla e file system) e rallenta su desktop e notebook. Mentre lo fa sposta ogni volta di un passettino il baricento dei suoi sistemi operativi dall’apertura di MacOS verso la claustrofobia di iOS.

Così ora forse avrete capito perché sono arrabbiato con Apple. Perché molti anni fa Steve Jobs disse che immaginava la sua azienda all’incrocio fra la tecnologia e le arti liberali. Era una frase bellissima allora e secondo me resta molto vera anche oggi. Certo occorreva molta immaginazione per pensarla a quei tempi così come occorrerebbero nervi molto saldi per continuare a sposarla oggi. La cultura dei clienti Apple, la loro intelligenza, soprattutto la loro libertà si concretizzano nel momento in cui la tecnologia li avvicina come meglio riesce al talento, alla filosofia, alle scienze, alla poesia. Tutto questo avviene ancora oggi in maniera ottimale connettendo a Internet un computer fisso o un portatile. E se la gente smette di farlo (la gente è stupida, spesso non si rende conto, fa cose senza sapere e se glielo chiedi domani nemmeno lo ricorderanno, la gente mica lo sa che cosa vuole, come diceva Henry Ford e moltissimi altri dopo di lui, Jobs compreso) ecco che la formidabile azienda che capitalizza come un mezzo continente e può permettersi tutto dovrebbe continuare a sostenere i propri prodotti migliori con una sorta di silenzioso mecenatismo tecnologico. Spesso non sono quelli i prodotti che oggi piacciono di più alla loro clientela ma esistono, sono lì, presidiano quell’incrocio fra tecnologia e arti liberali esattamente come la mia Scenic presidia lo spazio fisico fra me e la mia modesta mobilità.

Abiurare a questa centralità di alcune tecnologie su altre è un po’ come dichiarare scarso interesse alla mia intelligenza. Per questo sono un po’ arrabbiato con Apple. Anche se so benissimo che non è molto colpa di Apple.

27 commenti a “L’estetica Apple e la mia Scenic”

  1. .mau. dice:

    «Soprattutto è un oggetto bellissimo». E allora perché devono cambiarlo? Le lampade Tizio forse vengono aggiornate?

  2. Mariano Giusti dice:

    Fanno benissimo a lasciare gli isterici e sconclusionati redesign annuali a chi insegue.

    Il design industriale continua a essere l’ultimo dei problemi di Apple, sempre che ne abbia.

    E tra i primi macbook unibody e gli ultimi c’è un abisso, esteticamente. Se non notate la differenza è perché hanno fatto un ottimo graduale e coerente lavoro di lento e ragionevole redesign.

  3. andrea dice:

    “La cultura dei clienti Apple, la loro intelligenza, soprattutto la loro libertà si concretizzano nel momento in cui la tecnologia li avvicina come meglio riesce al talento, alla filosofia, alle scienze, alla poesia. Tutto questo avviene ancora oggi in maniera ottimale connettendo a Internet un computer fisso o un portatile.”

    dovresti essere meno severo con i clienti Apple, la loro cultura ed intelligenza: sono certo che ve ne sono alcuni che non si sentono filosofi solo per via del telefonino che usano, per quanto pochi possano essere… sulla loro libertà sarebbe meglio sorvolare, in effetti.

  4. Signor Smith dice:

    Credo si debba prendere in considerazione anche un’altra possibilità: l’iMac non è migliorabile. Dove potresti intervenire? È (quasi) tutto schermo – ed è un’ottimo schermo. Ha un sostegno ed uno snodo minimalista e di grande efficacia. Detto francamente io non saprei dove mettere le mani.
    Una cosa la immagino spesso… avere più accessibili le connessioni “posteriori”, averle “anteriori” faciliterebbe il collegare e scollegare periferiche; ma dal punto di vista della pulizia del disegno sarebbe un passo indietro, e neanche piccolo.
    Lo sviluppo del design si deve confrontare con i limiti “fisici” degli oggetti di cui si occupa… tra poco avremo un iPhone il cui schermo occuperà l’intera superfice anteriore. E poi? Che si fa? Si ricomincia da capo? Con una bella tastierina tipo Blackberry?

  5. Davide dice:

    Con tutto il rispetto, una Scenic (ma non solo), necessita di redesign frequenti per essere attuale, una Porsche 356 forse no.

    È vero che con gli iMac sono fermi da anni ma, per dirla con Dieter Rams, “good design is long-lasting” e credo che il design degli iMac attuali sia più che buono.

    Poi non è vero, in generale, che Apple non stia innovando. Basti pensare che si fanno in casa tutti i processori per i prodotti mobile.

    È una strategia che parte da lontano.

    Nel medio termine può essere che vedremo prodotti laptop e desktop basati sui processori “A”, pensati e ottimizzati per questi prodotti (basse temperature, basso consumo etc.).
    Questo consentirà ad Apple di ridisegnare anche gli iMac senza dover sottostare ai vincoli progettuali imposti dall’attuale architettura hardware.
    In quel momento probabilmente vedremo finalmente anche un nuovo design degli iMac.

    Non vedo poi una riduzione di macOS ad iOS ma piuttosto una convergenza, in virtù proprio dell’unificazione dell’architettura hardware. Credo che Apple abbia ben presente la differente esperienza d’uso tra un iPad e un iMac.

  6. Andrea Nepori dice:

    Massimo, in tutta amicizia, il tuo post è davvero deludente, perché quelle che elenchi sono ragioni molto superficiali e da brontolone (ma in maniera pigra). Di nuovo, mi permetto di usare questi aggettivi in tutta simpatia, spero si capisca, ma preferisco precisare.

    Sei arrabbiato con Apple perché non è più la “tua” Apple, quella dei tuoi momenti di scoperta della potenza del computer, quelli di quando hai scritto questo o quel libro su quel bellissimo MacBook in policarbonato bianco (che se lo rivedi oggi rimane storicamente bello, ma una vera chiavica per gli standard 2017 – soprattutto perchè era una bomba chimica per l’ambiente rispetto ai super ecologici macbook pro di ultima generazione).

    Sono sicuro che sai tranquillamente astrarre da questo processo nostalgico, ma per qualche ragione qui decidi di non farlo. E l’esempio della Scenic, francamente proprio non quaglia.
    Quello che fa Apple con i suoi design industriali di computer (in un settore in calo che per Apple tuttavia è in crescita) è disumano. Linee produttive come quelle che riescono a mettere su e prodotti come quelli che riescono a realizzare sono davvero una meraviglia dell’ingegneria e sì, il design è nella maggior parte dei casi evoluzione e solo raramente rivoluzione; soprattutto in settore stabilito come quello dei computer.

    Poi ad esempio: il watch puó non piacerti e puoi pensare sia inutile, ma ancora, dal punto di vista del design e della realizzazione industriale è un picco della tecnologia contemporanea.

    Concludo con dei sentiti complimenti ai commentatori qui sopra. Gentili, puntuali, molto chiari, critici in una maniera estramemente costruttiva. Di questi tempi è cosa rara, e apprezzabile. Ma evidentemente ogni blogger ha i commentatori che si merita :)

    Ps prova uno degli ultima MacBook Pro per almeno due mesi e poi mi dici se è davvero sono stati aggiornati con “scarsa convinzione”.

    :)

  7. massimo mantellini dice:

    grazie del commento Andrea,

    no in realtà no, non si tratta di un post brontolone e la nostalgia non c’entra nulla. I due punti discutibili del mio post sono 1) che il design dei prodotti indica la voglia di innovazione dell’azienda (o che per lo meno questo è statovero per Apple per molti anni) 2) che le scelte su iMac e macbook sono scelte aziendali ragionevolissime ma che non tengono nel giusto conto l’importanza culturale di quegli oggetti. Occorre – credo – astrarsi un po’ dall’innamoramento della tecnologia in quanto tale. L’esempio che fai è calzante. Apple Watch è certamente come dici un prodotto industrialmente perfetto ma è un oggetto culturalmente morto.

    saluti

  8. massimo mantellini dice:

    @Signor Smith gli spazi per migliorare iMac ci sono e sono molto ampi, guarda per esempio cosa ha provato a fare MS con il suo all-in one

    @davide a me risulta che il design delle Porsche venga aggiornato molto di frequente

  9. alessandro dice:

    io cambierei la scenic cmq

  10. Andrea dice:

    Grazie della risposta :)

    Riguardo i due punti:

    1) che il design dei prodotti indica la voglia di innovazione dell’azienda (o che per lo meno questo è statovero per Apple per molti anni)

    E’ vero fino ad un certo punto. Il design non è come una cosa appare, ma come funziona nel suo complesso. Lo diceva il buon Steve, ricordi?
    Ecco, io credo che questo includa anche tutto il processo produttivo. Secondo me questa considerazione limita la volontà innovativa ad un fattore puramente estetico. Ed è una visione limitante.

    Una visione che ad esempio non tiene affatto conto del software, che pure è parte integrante dell’esperienza. Ad esempio: macOS High Sierra quest’anno è praticamente identico a Sierra. Ma i cambiamenti tecnici sono roba da orgasmo mentale per un ingegnere informatico.
    Apple sta cambiando il file system a milioni di computer nel mondo, come ha già fatto a centinaia di milioni di iPhone e iPad con iOS 10.3 senza che nessuno se ne accorgesse.
    Se 10.000 installazioni fossero andate male staremmo qui a parlare di “FileSystemGate”. Centinaia di milioni sono filate lisce, e nessuno giustamente ne parla.
    La stessa cosa sta per succedere sui Mac, su quei computer che non sono cambiati granché. Non è abbastanza per pensare che Apple le risorse ce le dedichi ancora, ai suoi computer? Hai idea del processo impressionante che c’è dietro una cosa del genere?

    Poi io penso anche che dover cambiare un design che – al di là di apparire non-nuovo, non ha perso in alcun modo la propria freschezza, non sia una necessità.
    Inoltre: Apple produce comunque i Mac in milioni di esemplari. Ha un basso marketshare, ma non credo ci siano altri produttori che vendono un numero così alto del medesimo modelli di computer.
    Questo significa che i fattori di scala che Jony Ive e il suo team devono tenere di conto quando lavorano a un redesign sono di fatto un vincolo progettuale fondamentale. Forse il più importante.
    Di nuovo: la Apple di Steve non era nemmeno lontantamente vicina alla scala di produzione della Apple di oggi. Di per sé questo è un fattore di innovazione, secondo me, semplicemente richiede un’interpretazione diversa dal semplice: “wow, che bello/brutto il nuovo design”.

    2) che le scelte su iMac e macbook sono scelte aziendali ragionevolissime ma che non tengono nel giusto conto l’importanza culturale di quegli oggetti.

    Io ritengo che l’importanza culturale di quegli oggetti sia ampiamente rispettata, ma è innegabile che la rilevanza culturale dell’iPhone sia maggiore. Non è mai esistito, nella storia, un prodotto digitale fabbricato e venduto in un numero superiore di esemplari tutti rigorosamente uguali.
    Poi se per importanza culturale intendi “importanza per chi lavora in un ambito intellettuale”, mah, di nuovo: hai provato uno degli ultimi MacBook Pro? Sono macchine incredibili. Ci sono ultrabook dell’universo PC che sono paragonabili, ma di nuovo, l’integrazione con il software e tutto il resto che diamo per scontato sono sempre le solite. Sono un fan di Windows 10, ma no, credo ancora che l’esperienza olistica di Apple non si batta.

    Poi sugli spazi per migliorare gli iMac: ci sono, hai ragione. E io non dubito che ci stiano lavorando. Ma l’esempio di Microsoft e degli all-in-one è decisamente inadatto.
    Quello è un computer ipercostoso e prodotto in pochi esemplari. La scala di produzione degli iMac, di nuovo, è di tutt’altra magnitudine.
    Poi personalmente l’idea di un iMac touch la aborro, ma questo è un parere personale.

    Ora, alla fine di questa enorme agiografia, io penso che i pain-point di Apple ci siano e siano belli grossi. L’intera strategia iPad, per dire, non la capisco. Ma quel che capisco è che vengo da un’esperienza personale che probabilmente non me la fa capire.
    Ma non temo per i Mac, soprattutto dopo l’ultima WWDC. E no, non credo che Apple abbia un “problema di design”.

    Quello che non condivido, in particolare, è la narrativa del dopo-Steve.

    Tim Cook è un CEO 10 volte più esperto ed efficace di Steve Jobs. Ma dieci volte meno visionario. Il problema è che le aziende esplodono in popolarità grazie agli Steve Jobs, ma vanno avanti grazie ai Tim Cook. Altro elemento che spesso non si considera.
    L’unica cosa che sento vera è che sì, Apple è completamente diversa oggi da com’era con Steve, ma quale azienda può permettersi di rimanere la stessa per 6 anni senza fallire? Blackberry, anyone?

    Perdona il Wall of Text :)

  11. Paolo dice:

    “La cultura dei clienti Apple, la loro intelligenza, soprattutto la loro libertà si concretizzano nel momento in cui la tecnologia li avvicina come meglio riesce al talento, alla filosofia, alle scienze, alla poesia. Tutto questo avviene ancora oggi in maniera ottimale connettendo a Internet un computer fisso o un portatile.”

    Sta dicendo che basta essere CLIENTE per essere “intelligenti… liberi… vicini all’arte…”

    Mi sembra un’assurdità.

  12. Dr.Gonzo dice:

    @Paolo ho pensato anche io una cosa simile, visto che sinceramente la mia personale opinione su Apple, da molti anni, é che sono molto bravi a vendere hw obsoleto impacchettato in una bella confezione a prezzi surreali.
    per come la vedo io i clienti Apple sono degli adepti di una religione, o setta, e come per ogni adepto di una religione/setta non scommetterei troppo sulla intelligenza.

    I pc della Apple facevano la differenza nell’uso di applicazioni di grafica spinta venti anni fa, quando ancora montavano le cpu della motorola (risc) e quelle intel (cisc) non erano neanche paragonabili, ma giá allora il costo era un grosso limite, oggi montano intel anche loro.

    Tanto per dire: un paio di mesi fa ho comprato e assemblato per casa un pc con cpu intel core7, 32GB ram, nvidia ultima generazione con 8GB ram e tutto quello che ci sta intorno (ssd, cabinet, etc.), il boot di linux ci mette meno che lo start del bios, totale ca 1400 euro, con la stessa cifra che mac ci compro?

    Poi possiamo discutere quanto vogliamo su macchine esotiche o di nicchia e di come il mercato raramente premii il migliore, io ad esempio sono sempre stato un fan di sun microsystem e silicon graphics, fino a che montavano cpu spark, macchine che i mac erano dei giocattolini, ora quelle macchine non esistono piú, me ne sono fatto una ragione… ma se parliamo di computer, saró forse rozzo, ma credo che le prestazioni pesino molto ma molto di piú dell’estetica

    E tanto per chiarire lavoro nell’IT enterprise da una ventina di anni, e di conseguenza ho una idea diversa di cosa sia lavorare con un computer rispetto a chi pensa che significhi usarlo per scrivere

  13. Emanuele (l'altro) dice:

    Tecnologia e arti liberali. Mi ricorda l’Olivetti che ci pensò prima che Jobs nascesse, collezionando compassi d’oro e macchine esposte al Moma. La vecchia Olivetti naturalmente.

  14. paolo d.a. dice:

    Noi siam qui a parlare di design di oggetti che conosciamo, Jobs invece ci ha più volte messo dinanzi ad oggetti (quasi sempre ottimamente funzionanti) che non immaginavamo neppure. La delusione, sommata ai mille inediti problemini che gli utenti incontrano usando i prodotti Apple e che sembrano figli di fretta e mancato testing, è inevitabile e profonda.

    In assenza di Jobs Apple potrebbe però fare infinitamente di più per evolvere: nonostante qualche timidissimo passo, la filiera delle materie prime per i loro gingilli rimane fonte e causa di disastri ambientali e persino di conflitti che si svolgono lontani dai nostri occhi. Esiste questa cosa noiosa di una relazione diretta tra diffusione della tecnologia nel mondo ricco e depauperamento e distruzione nel mondo povero.

    Non abbiamo più Jobs e quindi siamo fermi alle superfici che si toccano e al file system, potremmo almeno pretendere dalla ipercapitalizzata Apple di fare di più là dove potrebbe continuare a fare la differenza: l’impatto della sua tecnologia sull’ambiente, dalle materie prime allo smaltimento.

    E poi potremmo, come fanno i tibetani con il loro leader, andare a cercare l’umano in cui si è rincarnato Steve. Ormai avrà sei anni e forse la pelle scura.

  15. Mariano Giusti dice:

    “Tanto per dire: un paio di mesi fa ho comprato e assemblato per casa un pc con cpu intel core7, 32GB ram, nvidia ultima generazione con 8GB ram e tutto quello che ci sta intorno (ssd, cabinet, etc.), il boot di linux ci mette meno che lo start del bios, totale ca 1400 euro, con la stessa cifra che mac ci compro?”

    Ecco ero qui che aspettavo il sistemista che arrivava a spiegarci che un Ducato Turbo Diesel costa meno di una Z4, e ci sta molta più roba!!!111

  16. Mariano Giusti dice:

    [“Esiste questa cosa noiosa di una relazione diretta tra diffusione della tecnologia nel mondo ricco e depauperamento e distruzione nel mondo povero.”]

    Ah si? E quale? Cosa intendi esattamente per relazione diretta? E’ una definizione che logicamente non vuol dire nulla di preciso.

    Esiste una proporzionalità invece tra la diffusione del capitalismo e la scomparsa della povertà assoluta e della morte per denutrizione, la trovi qui:

    https://ourworldindata.org/extreme-poverty/

  17. Dr.Gonzo dice:

    @Mariano Giusti

    1) non sono un sistemista, non so da dove lo abbia inferito ma mi suona tanto di un suo stereotipo, peraltro errato (non lo sono ma ne conosco parecchi, non é che tutti quelli che lavorano nell’IT sono dei nerd da telefilm)
    2) ho un senso dell’estetica anche se lavoro nell’IT (vedi sopra), onestamente non paragonerei il mio cabinet (Corsair Carbide Air 240) a un ducato
    3) uso questo pc per 3d modeling, quello che mi interessa sono le prestazioni, ho dato una occhiata alle configurazioni degli iMac, il top di gamma ha un processore paragonabile al mio, la grafica offre al massimo una radeon con 4gb ram, io ho una nvidia 1080 con 8gb ram, piú ho un altro slot libero per un’altra scheda, ram massima 32gb, anche il mio ha 32gb, ma ho ancora due slot liberi e la MB supporta fino a 64gb, il che vuol dire che se voglio fare un upgrade non devo vendere quella che ho giá, per non parlare degli slot per gli hd e quelli per eventuali altri device, cose non disponibili negli Mac.
    nella sua configurazione top l’iMac va oltre i 2000 euro, usando la sua metafora direi che la sua z4 in effetti ha il motore di una city car, il mio furgone le farebbe vedere la polvere in ogni situazione, poi certo, se il suo scopo é quello di farsi vedere con la z4 quando porta i figli a scuola é libero di buttare i soldi come le pare

  18. UnAlberto dice:

    Quel che conta alla fine è chiudere il discorso utilizzando il cliché “ognuno è libero di buttare i propri soldi come vuole” che però sottintende:
    – “sto rosicando come un roditore agitato” perché non posso buttare anch’io i soldi dalla finestra.
    – “Sull’estetica non ci capisco una fava e quel che conta è che funzioni”, perché l’uva essendo troppo alta è sicuramente acerba.

  19. Dr.Gonzo dice:

    @UnAlberto mi pare che per lei conti di chiudere il discorso parlando di cose e di persone di cui non sa nulla, e anche in modo volgare, che evidentemente per lei fa molto posh.

    se vuole le mando il mio estratto conto e la mia busta paga, sono in olandese quindi dubito che riesca a capirci qualcosa, ma almeno i numeri li dovrebbe riconoscere.

    nel caso le posso anche mandare qualche foto di casa mia, cosí si fa una idea migliore sul mio senso della estetica.

    poi certo, é libero di credere che una z4 con il motore di un ducato diesel (senza il turbo) sia meglio di un dodge ram che in questo caso costa 2/3 della z4, dipende sempre da cosa ci deve fare, io ci lavoro, seppure per hobby, a lei magari interessa solo farsi vedere quando ci va a fare la spesa

    p.s. giá il fatto che abbia speso quella cifra tanto per passare il tempo a casa a divertirmi con modellazione e stampa 3d, che non hanno nulla a che fare con la mia occupazione, dovrebbe quanto meno averle messo il dubbio che non sto rosicando come un roditore agitato perché non posso buttare anche io i soldi dalla finestra, ma tant’é

  20. UnAlberto dice:

    Ho vinto la scommessa sulla fiera dei luoghi comuni.
    Buona vita ed attenzione ai rischi di autocombustione, con questo caldo non si sa mai.
    Mi scuso per l’utilizzo deviato di questo spazio con il tenutario del blog

  21. Dr.Gonzo dice:

    @UnAlberto se la suona e se la canta, continuando a non sapere nulla di me.

    “Never argue with a fool, onlookers may not be able to tell the difference.” M. Twain

    mi fermo qui.

  22. UnAlberto dice:

    mamma mia che tipo tosto, che a differenza del sottoscritto, conosce vita morte e miracoli di chi lo incalza
    stei angri stei fulish e ‘tento a non morì de fame.
    ultimo

  23. Giò dice:

    Chiedo scusa a Mantellini, spero non si arrabbi.

    @UnAlberto: avrei una proposta di lavoro sul modelling 3D, può interessarle? Grazie per la risposta.

  24. unAlberto dice:

    —-
    @Giò, mi dispiace, ma non sono io il modellista 3D, prova con il signore prima.

    @mantellini, mi scuso ancora per l’uso distorto del suo Blog, può benissimo cassare il mio ultimo commento [questo], l’ho scritto, (quanto buon tempo), perché sono dispiaciuto con @Dr.Gonzo, sul serio, fin che si scherza è un conto, ma arrabbiarsi per un post di questo argomento poi, mi sembra troppo.
    Ammetto di aver forzato la mano a rispondere scherzando sull’eterna miloipolopokosmomachia, ma con la sensazione di essere entro i limiti.
    Se così non è stato mi scuso col dr.gonzo, e per sdramatizzare, ho scritto la risposta madre di tutte le risposte per forzare palesemente il carattere ironico.
    Non ne abbia male, e l’aspetto per la controRISPOSTA.

    E con questo smetto veramente

    Che ridere,
    ho riletto, così, forse per sentirmi una persona migliore, il post per capire cosa fosse stato scritto di così inopportuno o offensivo, tale da far nascere un flame “violentizzimo” con scambi feroci ed insolenze, che manco alla scuola materna durante un bisticcio per la sottrazione di un pennarello.
    L’argomento, prodotti della mela morsicata, è uno di quelli che per loro natura, possono scatenare guerre di religione, e quindi spinto da una malsana curiosità verso la visione del sangue, ho cominciato a leggere gli interventi scritti da discepoli dell’una e dell’altra fazione, ma mi permetto, data la mia volgare provenienza, di elencare quelli dell’altra sponda.
    viene data un’elegante definizione dell’acquirente dei prodotti Apple, sicuramente corroborata da importanti studi sociologici, purtroppo non indicati, tanto non sarebbero comprensibili dall’acquirente suddetto
    veniamo informati di mirabolanti eleboratori elettronici, auto assemblati, composti dal miglior HW presente sul mercato e divinamente configurati che si attivano servizievoli e prontissimi, in un battito di ciglia, al costo che neanche un ipod ci compri.
    veniamo edotti che si è fatto una ragione della prematura estizione di leggiadre ed leggendarie macchine che probabilmente costavano pochissimo ed avevano prestazioni..
    e ci spiega che lavorando nell’IT-E da un ventennio non ha la minima idea sul fatto che sugli attuali computer ci si possa anche scrivere oltre che fare Enterprise.
    però si smarca subito dall’infamante marchio di nerd, e pure da quello di sistemista mentre da esteta utilizza cabinet che in confronto il Ducato è un furgone, però sti cabinet che fascino…
    il mirabolante elaboratore, o meglio Ordinateur Individuelle (ah la France, sinonimo di eleganza), lo impiega per il 3D modeling, e volendo farlo con degli orrendi imac-qualcosa, non ci si riesce e non c’è nemmeno spazio per infilarci un lard disc, o uno slottino libero, certo che su un mac air, al massimo ci si possono infilare una fettina di crudo ed una di lardo. Mentre al mattino va ad impolverare chi porta la prole a scuola con la z4.
    però dopo averci spiegato una parte della sua vita, mi richiama all’ordine dicendo che non so nulla della sua vita… Uff, mi ha dato impreparato perché ho studiato sulle fotocopie… che volgare! Così promette di mandarmi delle dispense in olandese corredate da numeri in arabo, sperando che io non sia un finanziere poliglotta. Poi i progetti e foto della sua casa, forse mi farà calcolare IMU ed F24, oppure gli serve una stima.
    poi non capisco questa avversione per la z4, troppo piccola, forse per una strana ragione, preferisce il Pick-Up-Pone, mah misteri della mente. Ah deve andare a fare la spesa… quanta robba!
    poi scopriamo un altro aspetto della sua vita, passa il tempo a casa a divertirsi con il modeling 3D, forse potrebbe ideare e stampare in 3d una nuova ruota per il criceto rosicone. Manca però l’indizio importante per scoprire il suo lavoro, non sarà mica un concorrente di Amadeus??
    mentre io invece canto e suono… Andrò a Sarabanda.
    un altro indizio nella lingua di Albione, per fortuna ho Siri

  25. Dr.Gonzo dice:

    @Giò no, grazie, non sono interessato

    @UnAlberto lei non ha proprio capito nulla. sono giá intervenuto su un altro post di questo blog, accidentalmente con un altro nick (strayDog), nel quale mi sono trovato a dover esporre di cosa mi occupo e che non vivo in italia (ci poteva arrivare dai riferimenti alla lingua, e se pensa che mi sia adirato e che quello tra me e lei sia un flame violentissimo con scambi feroci, qui si definisce “essere diretti”), se vuole il post in questione é questo http://www.mantellini.it/2016/08/17/stupida-stupida-pubblicita/

  26. unAlberto dice:

    Lei è troppo evoluto, mi dispiace non averlo capito subito, e pensare che lei, velatamente, mi aveva già etichettato, sapendo tutto di me, e dopo aver riletto il post che cita, me ne rendo conto ancora di più della sua capacità di catalogare stupidi e meno stupidi.
    E me lo ricordo quel post, avevo trovato parecchie assonanze col mio modo di pensare, ed ovviamente mi riferisco al tenutario, il gentile ospite che sopporta i miei sproloqui. Per fortuna non sono intervenuto.
    Capisco che l’ironia che uso non proviene dalla stessa fonte a cui lei si abbevera. Se così vogliamo chiamarla.
    Comunque apprezzo che abbia risposto al mio ultimo messaggio un po’ meno che non l’abbia capito.
    Le avrei anche dato un indirizzo per poter continuare in privato, senza disturbare gli altri avventori, una discussione magari meno ironica e più costruttiva, ma siamo su livelli diversi
    Ps ci ero arrivato che viveva all’estero, l’ho tolta da tempo la sveglia al collo.
    Pazienza e pace

  27. Giò dice:

    @Dr Gonzo: non c’è di che, buona fortuna con i suoi flame.