Non si placano le polemiche sulla frase di Debora Serracchiani su immigrati e stupri (per quanto mi riguarda il commento più efficace lo ha scritto Martina Testa qui) e l’argomento merita a questo punto due considerazioni ulteriori.
La prima riguarda l’adulterazione delle parole. Nei contesti digitali le parole rese pubbliche diventano di tutti. E ogni volta, accanto alle critiche e ai commenti normali, si associano (e spesso hanno maggior successo) tonnellate di spazzatura che mostra differenti origini. L’ignoranza spesso in buona fede dei commentatori intanto, ma anche la cinica contrapposizione politica, così come il desiderio di visibilità dei singoli. Una frase sbagliata, di un poltico o di un personaggio pubblico, spesso scatena il tribunale della rete e quello dei giornali (Roberto Saviano per esempio è un giudice in servizio H24). Si tratta di una perturbazione che in certi casi dura poche ore in altri molto di più. Intendiamoci: io credo che commentare simili uscite pubbliche sia giusto e utile per tutti, noto però che spesso gli effetti collaterali soverchiano i temi in discussione.
Il secondo aspetto riguarda la politica ed il flusso continuo di punti di vista che produce. Di nuovo, anche in questo, i tempi digitali hanno fatto la differenza. Io non penso che Serracchiani sia descritta da quella frase, non penso che in quelle due righe sia racchiuso chissà cosa del suo carattere. Penso anzi, più probabilmente, che quella frase sciocca sia un infortunio statisticamente difficile da evitare se il tuo lavoro è parlare continuamente, in pubblico, su tutto, dalla mattina alla sera, in eventi pubblici o in TV, con un tweet o a un convegno.
Il problema Serracchiani non è Debora Serrachiani ma quest’idea incredibile che un politico, o un commentatore in genere, sia chiamato a sputare sentenze a ciclo continuo per tutta la giornata. La comunicazione politica in epoca digitale non potrò essere il linguaggio ambiguo, saltuario e misurato dei democristani del secolo scorso, ma avrebbe comunque bisogno oggi di una profonda revisione verso il basso, proprio in virtù della genericità inevitabile dei commenti che produce. Perché quando aumentano gli strumenti e le occasioni, le parole del politico riceveranno un ciclo di attenzione sempre più breve, all’interno di un flusso nel quale tutti continuamente strepitano. E urlare di più non sembrerebbe la soluzione. Questo vale fino al momento in cui tu, umanamente, dici una scemenza e ti affanni poi a difenderla. A quel punto tutti i riflettori si accenderanno all’unisono su di te e tutti segnaleranno al mondo, con soddisfazione, la tua mediocrità.
Maggio 14th, 2017 at 09:33
A me pare che il vero problema stia tutto nella (mediocre) classe politica italiana. All’estero non mi pare che il politico e tantomeno l’amministratore di turno, si senta in dovere di commentare e pontificare su tutto. Non credo che il Francia, in UK o in Germania la prima preoccupazione di un politico arrivato in posizioni di riguardo sia quello di mettere in piedi un adeguato ufficio stampa che generi ogni giorno un flusso sufficientemente copioso di comunicati.
Maggio 14th, 2017 at 09:57
Ci sono tanti politici intelligenti, che dicono cose stupide per convenienza politica, e tanti politici stupidi che spesso dicono cose intelligenti, perché ben consigliati.
Poi ci sono quelli stupidi che dicono sempre e solo cose stupide, e va a finire sempre così.
Maggio 14th, 2017 at 10:53
Ma nel caso in questione non si tratta del politico che pontifica di qualsiasi cosa ma della presidente del Friuli che commenta un episodio avvenuto a Trieste il giorno prima che ha colpito l’opinione pubblica. Non so nel dettaglio se l’affermazione è stata sollecitata da giornalisti o da dichiarazioni di avversari politici a cui in genere si risponde per evitare che traggano vantaggi elettorali o altro.
Insomma, qualche differenza dal politico tuttologo ce la vedo.
Maggio 14th, 2017 at 13:17
@Emanuele(l’altro): basta andare sul sito della Serracchiani per vedere come è usa discettare di tutto, da Macron alla Turchia passando per i pentastellati antivaccinisti.
Il problema, secondo me, non è la dichiarazione specifica, ma il fatto che nella bulimia comunicativa il rischio topica cresce esponenzialmente.
Maggio 14th, 2017 at 13:31
Forse quella frase non racchiude tutto il pensiero di Debora Serracchiani, ma è anche vero che se non la pensasse così non le sarebbe uscita quella frase.
In caso contrario non avrebbe confermato in seguito alle polemiche ma avrebbe detto di avere sbagliato.
Maggio 14th, 2017 at 16:27
Beh, come scrive Martina Testa: è grave spiegare – il senso di uno Stato – a un governatore regionale che fa dichiarazioni xenofobe. E senza nemmeno nominare Debora Serracchiani, facendo la morale a tutti: è abbastanza squallido riprendere tutta la classe quando il problema è un alunno che si esprime liberamente e la pensa esattamente così: Serracchiani è un dottore in legge e avvocato e ha uno studio legale! Quindi non prendiamoci in giro
E ha dichiarato un concetto xenofobo perchè la pensa esattamente così, è un avvocato, è un politico ed è un politico con esperienza, è giovane e conosce molto molto bene gli strumenti di comunicazione: è proprio per questo che ha speculato con una frase xenofoba!
L’incapacità di commisurare la responsabilità di un rappresentante pubblico è un comportamento grave da parte di uno come Massimo Mantellini che si propone come consigliere politico
Se fosse successo in Germania? Il politico italiano non chiede nemmeno scusa, ma ancora peggio: viene difeso miseramente
e veniamo alle cavallette:
– è colpa dell’adulterazione delle parole, l’ignoranza e la visibilità dei commentatori
– tonnellate di spazzatura (!)
– Saviano è un giudice in servizio H24 (ancora un attacco personale a un giornalista) Saviano viene usato contro i partiti nemici, masticato e infine sputato, con estremo cinismo
– una frase non descrive la persona
(tradotto: una dichiarazione pubblica di un governatore tedesco non racchiude chissà cosa del suo profilo politico e ideologico, assolutamente…Serracchiani Debora è stata anche deputata al Parlamento europeo)
– una frase sbagliata… una scemenza…
– i democristiani ! (! ah aha ahah aha ah, questa è la migliore)
– è la statistica
– è la genericità, la mediocrità
– gli urlatori e i riflettori
– Serracchiani non è Serrachiani
Questo messaggio si autodistruggerà.
firmato
L’Ispettore Gadget
Maggio 14th, 2017 at 23:22
Vogliamo allora smetterla una volta per tutte, dicendo agli italiani che l'”accoglienza” non è (non sarebbe) una disposizione d’animo cui si cerca di convincerci/costringerci, ma un nostro preciso obbligo?
Maggio 15th, 2017 at 11:00
Allora diciamola tutta.
E cioè che il problema non sono i veri profughi ma i cosiddetti migranti economici, che da sempre rappresentano la maggioranza degli arrivi, che in base alle nostre norme e alle norme europee andrebbero espulsi e che per nostra inefficienza, mancanza di volontà politica e buonismo peloso rimangono quasi tutti da noi provocando i problemi che sappiamo e danneggiando prima di tutti i veri aventi diritto all’asilo.
Maggio 16th, 2017 at 14:22
Forse, e dico forse, ai nostri politici (almeno una buona parte a leggere ciò che scrivono i giornali) il fenomeno immigrazione interessa solo per poter batter cassa in Europa (e la Germania fa orecchie da mercante). Che tristezza sarebbe se fosse pienamente vero.