Le relazioni con il cliente degli operatori telefonici sono una faccenda delicata. Lo sono diventate di più da quando attraverso quel contratto commerciale, oltre alle solite comunicazioni in voce e messaggi, è iniziato a passare tutto il resto. Tutta la nostra vita oggi passa da lì: un tempo essere connessi ci sembrava un bene trascurabile, ora non lo è più.
Qualche giorno fa il mio operatore di telefonia mobile mi ha mandato un messaggio per annunciarmi una variazione contrattuale. Mentre fino ad oggi il mio contratto prevedeva un bundle settimanale di dati, consumati i quali il mio cellulare continuava lo stesso a navigare ma molto più lentamente, a soli 32 kbps fino al successivo rinnovo, da domani quando finirò il traffico previsto dal mio contratto verrò disconnesso fino al nuovo rinnovo.
È anche colpa mia. Il mio iPhone naviga da anni (tutto il resto non mi interessa non telefono praticamente mai e non mando quasi più SMS) con una ricaricabile supereconomica. Tengo il 4G disattivato, perché francamente non capisco a cosa mi serva scaricare un sito web pieno di banner pubblicitari più velocemente (e comunque CERTO uso adblock sul mobile, per ovvie ragioni).
Fino ad ora, ad un certo punto della settimana, inevitabilmente finivo i dati, in genere verso giovedì (il mio rinnovo avviene di domenica mattina). Da quel momento in poi navigavo alla magica velocità di crociera di 32kbps. Per molto tempo ho vissuto tutto questo rallentamento come un discreto fastidio, poi, misteriosamente, ha iniziato a piacermi.
Ho scoperto che mi piaceva essere connesso a Internet in mobilità ad una velocità superlenta. Mi piaceva dover aspettare 5 minuti per scaricare 4 mail o per aggiornare Twitter (senza immagini). Era diventata una sorta di terapia detossificante impostami da qualcun altro: avevo finito i dati, toccava aspettare.
Guardo il cellulare centinaia di volte al giorno, mi piacerebbe farlo meno. Avere una connessione mobile lumaca per metà settimana era una forma di terapia: contemporaneamente era un gesto di estrema cavalleria del mio operatore telefonico, lo apprezzavo molto per questo. Era come se lui mi dicesse: so che queste cose sono molto importanti per te, non voglio isolarti dal mondo. Eravamo amici, ci capivamo.
Gli operatori delle comunicazioni non sono scemi: sono loro i primi a non volere il cosiddetto bill shock. E ci sono solo due maniere per evitarlo nelle usuali tipologie di contratti di fascia economica. La prima è appunto ridurre drasticamente le prestazioni senza interromperle fino a nuovo rinnovo, la seconda è bloccare il traffico fino alla scadenza. In passato la regola (un suicidio commerciale ben remunerato) era che terminata l’offerta che si era sottoscritta il traffico proseguiva a costi proibitivi, spesso senza avvisare il cliente, facendo lievitare la bolletta. Li ho odiati per questo.
Io, contro ogni statistica, continuo a pensare che la connessione mobile sia una forma accessoria di collegamento a Internet. Serve a gestire l’always on, tranquillizza le nostre ansie di cittadini eternamente connessi ma per il resto per me è un servizio ancillare all’accesso a Internet da rete fissa. Spendo molto più volentieri i miei soldi per un accesso casalingo in fibra piuttosto che per navigare velocissimo mentre sono in auto dal benzinaio (oltretutto a condizioni contrattuali molto più sfavorevoli).
L’SMS della mia compagnia telefonica mi sta dicendo che io prossimamente terminerò la mia connessione mobile verso metà settimana. Che se vorrò continuare ad essere online dovrò versare altri soldi oppure aspettare qualche giorno. Oppure che dovrò navigare meno per farmi bastare il bundle dati fino a venerdì o se va bene fino a sabato. È una sfida: vedremo domani se la vivrò come un fastidio o come un inatteso regalo. Mi piace pensare l’impensabile: che il mio provider sia un gentiluomo che vede lontano, che stia pensando a me. E che mentre mi invita a navigare meno in mobilità (navigherò meno, non pagherò di più) mi sta preparando un accesso da 1 Giga simmetrico da utilizzare a casa. La vita della mia famiglia passa anche di lì. Sono disposto a pagare bene: sulle reti mobili invece fate un po’ come vi pare.
Febbraio 25th, 2017 at 07:33
A me invece ha dato molto fastidio questo avviso. Non uso molto internet in mobilità, sto sempre a casa, 2 Giga in 4 settimane mi avanzano sempre, ma mettiamo che faccio un viaggio e uso parecchio il navigatore e altro, rimanere improvvisamente senza collegamento quando magari anche per lavoro ne avrei bisogno – ecco, se l’unica alternativa è attivare un’altro piano dati magari costoso che non so quando potrò disattivare mi viene da pensare che se mi capita sotto il naso un’offerta allettante della concorrenza la prenderò in considerazione. Per come vanno le cose un giorno non lontano potrei avere necessità di lavorare in mobilità, me come tanta altra gente.
Febbraio 25th, 2017 at 08:44
Quando mi sono collegato per la prima volta nel 1997 andavo a 33,6 (teorici) e devo dire che non mi rilassavo per nulla, sempre nervoso per i minuti di attesa per scaricare una pagina di quelle di allora, semplici semplici, che se però c’era una foto addio. Oggi dopo più di un decennio di adsl probabilmente darei fuori di testa con 32 kbps :-D
Febbraio 25th, 2017 at 10:47
Mi sa che siamo rimasti in pochi a pensarla così, o comunque la massa va in un’altra direzione…
Nell’abitazione (nuova) di mio padre il costruttore si è “dimenticato” di chiedere l’allaccio delle linee fisiche a Telecom. In pratica, l’impianto telefonico nell’appartamento c’è, ma mancava il doppino dallo stabile all’apparecchio ripartilinea di strada.
Giustificazione: «eh ma adesso non lo vuole più nessuno il telefono fisso»…
Vabbè.
Febbraio 25th, 2017 at 11:31
Anche io sarei disposto a pagare bene se gli operatori telefonici portassero la fibra nei sperduti paesi del Monferrato (patrimonio Unesco tra l’altro).
Sono un cliente poco attraente per gli operatori mobili, navigo pochissimo in mobilità con ipad e praticamente mai con cellulare. Mentre a casa e in ufficio sono praticamente sempre connesso.
Quanto mi piacerebbe avere una connessione in fibra simmetrica!
Febbraio 26th, 2017 at 14:12
Ma tu non eri il paladino della TIM?
Febbraio 28th, 2017 at 20:31
Ti costringono a cambiare operatore, anziché tenersi il cliente, magari dandogli quel giga in più.
Non ho mai capito questa strategia, forse per i costi di attivazione?
Marzo 5th, 2017 at 11:42
come mai non fai il nome del fornitore di servizi?