Il lavoro del controllo dei contenuti su Facebook è una bega sconfinata. Io francamente non so come facciano. Utilizzando (inevitabilmente) un mix di filtri automatici e controllo umano l’idea sarebbe quella di far rispettare il contratto sottoscritto dagli utenti. E già questo apre il campo a grandi incertezze interpretative per noi umani, figuriamoci cosa significa affidarsi ad un algoritmo.

In queste ore si parla molto della sospensione del profilo FB di Matteo Flora per questo suo post un po’ smargiasso (Matteo è un nerd è fatto così, non è cattivo); giusto ieri leggevo dell’ennesima sospensione per 30 gg (in quanto recidivo) del profilo di Tommaso Ciuffoletti, giornalista fiorentino dai toni veraci. In altri casi, più frequenti ma meno noti, la censura di FB si applica a singoli contenuti segnalati alla piattaforma (tipicamente immagini di nudo non scndalose ma incompaibili con le rigidità calviniste dei californiani). Spesso si tratta di decisioni al limite el ridicolo e in spregio ad ogni minima intelligenza ma aderenti alla legge del tutto o nulla che le macchine impongono.
Personalmente non uso FB quasi per nulla quindi non mi sono mai trovato in situazioni del genere però, visto che oggi un sacco di gente sta linkando Luca Colombo, country manager di FB in Italia, per chiedere spiegazioni sulla sospensione di Flora dico due cose su simili meccanismi.
1) non mi piacciono le sospensioni a tempo, le trovo offensive e svilenti. Se ho violato i TOS chiudimi il profilo e pace. Se vuoi avvisarmi fallo privatamente con un messaggio del tipo: occhio che alla prossima ti sego. Le sanzioni comminate da FB mi sembrano francamente ridicole e suggeriscono un’idea di tribunale digitale con un’autorità che io non mi sentirei di riconoscere.
2) chiarisci bene le procedure. Non è mai chiaro quanto sia stupida la macchina e quando sia stupido il controllore in carne ed ossa. L’ambiguità in tal senso è molto comoda ma sarebbe meglio evitarla. Molte persone vivono la chiusura del proprio profilo FB come una vera catastrofe. Tu piattaforma prima hai fatto di tutto per renderti indispensabile e avvolgente poi ti arroghi il diritto di negare l’accesso con la disinvoltura che si riserva alle piccole cose. A grandi onori grandi responsabilità: se mi chiudi il profilo spiegami benissimo come e perché lo hai fatto. Un messaggio automatico non basta.
3) se tu hai spostato su FB tutte le tue relazioni sociali e FB ti prende a schiaffoni al primo passo falso che fai (e sì molte volte avrai ragione tu e torto loro) beh mi spiace ma è molto un problema tuo.
Giugno 23rd, 2016 at 10:11
sul punto 3 niente da dire, pura verità. Ma i punti 1 e 2 seguono dal 3 :-) Le sospensioni a tempo sono delle scelte di Zuckerberg, e se tu scegli di legarti mani e piedi a una piattaforma non puoi sperare anche in spiegazioni puntuali (che sarebbero comunque impraticabili, visti i numeri: in questo caso il massimo che avresti potuto ottenere è “N persone hanno segnalato il post, e abbiamo verificato che /punto di una lista di cinque, massimo dieci elementi/”.
(avevo visto il post di Flora: era evidente che incitava all’odio contro i napoletani che non si lavano abbastanza :-P )
Giugno 23rd, 2016 at 10:14
E aggiungerei uno spunto di riflessione.
Applicare dei filtri per il corretto uso del mezzo, onde evitare messaggi d’odio, incitazione alla violenza o altro può avere senso (secondo alcuni, io son più di una corrente libertaria, ma è una cosa mia).
Ma per come son congegnati i controlli su Fb è più facile che a cadere sotto sanzione sia un messaggio satirico, piuttosto che uno d’odio. La sarira forza il politicamente corretto, l’hate speech può rispettarlo formalmente in modo molto più facile.
Personalmente credo che la censura o sia stupida o non sia.
Ma in questo caso lo è particolarmente.
Eppure Fb è una società che vale miliardi di dollari (certo più per i suoi proprietari che per i suoi pochi lavoratori, ma questa, come diceva la voce narrante in Conan il barbaro, è un’altra storia).
Giugno 23rd, 2016 at 10:20
Come ama dire Paolo Attivissimo, attenti alla clausola del Gatto Sitwoy!
Giugno 23rd, 2016 at 10:35
L’avevo letto di prima mattina, la prima cosa che mi e’ venuta in mente è che potesse trattarsi di un social-esperimento ,forse.
Giugno 23rd, 2016 at 10:59
Comunque non è «A grandi onori grandi responsabilità» ma «A grandi poteri grandi responsabilità».
Che l’Uomo Ragno c’ha i poteri, mica gli onori
Giugno 23rd, 2016 at 11:03
@.mau. penso che mantellini alluda non tanto a una spiegazione allegata alla sanzione quanto a un chiarimento a monte, una specie di codice penale di facebook che a me, sinceramente, farebbe parecchio ridere.
Giugno 23rd, 2016 at 15:38
Io sono stato un “early adopter” di Fb e un “very early leaver”. Ho chiuso il profilo con una pietra tombale e dubito fortemente che ci rimetterò mai più piede.
E’ diventata una specie di cassa di risonanza esorbitante per lamer e disadattati, mentre uno che posta una foto di un topless o una qualche invettiva un po’ colorita viene bannato. E le spospensioni a tempo sanno tanto di asilo Mariuccia: vai in castigo per un po’.
Ve lo lascio tutto. Sono solo pentito che per un breve periodo sia stato attivo un profilo a mio nome.
Giugno 23rd, 2016 at 16:20
io non capisco su quale base viene costruito il monopolio di facebook.. e considerando il contesto, internet
in altri termini: su internet è così difficile creare un altro social delle facce concorrente? O il monopolio è dato dagli utenti e la poca propensione al cambiamento?
per Google posso capire, ci sono degli algoritmi ed è più complicato, ma per facebook.. qual’è il copyright?