La dico male, perdonatemi.
Quando tutto questo sarà (presto) perfezionato e il rapporto costi benefici sarà vantaggioso, i padroni del vapore dovranno porsi il problema dei milioni di disoccupati sostituiti dalle macchine. Col motore a scoppio liberammo cavalli e buoi dal giogo ma qui si tratta di esseri umani che non avranno più un reddito. A sto giro qualche briciola alla attuale bassa manovalanza decideranno di redistribuirla? Ho paura di un futuro distopico che manco nei peggiori film catastrofisti. Al netto delle mie paure, comunque è una meraviglia!
Affascinante e un poco inquietante in effetti vedere un comportamento così adattivo tipico dell’uomo.
@Beppe avviene già da tempo ed è sicuro che macchine e robot sostituiranno sempre di più l’uomo nei lavori fisici, ripetitivi e pericolosi. Secondo me è un bene ma io sono un inguaribile ottimista.
Avremo per questo più tempo, potremo evolvere le nostre professioni facendo altro che usi una caratteristica che è solo dell’uomo, l’intelletto.
Che è poi la cosa che ci distingue dalla macchina e che fa si che sia l’uomo a costruire la macchina e non il contrario.
Certo dovremo fare lo sforzo di evolvere, consapevoli del nostro ruolo di esseri umani e senza entrare in competizione con dei robot.
@Davide
Si, è uno scenario possibile ma mi resta il dubbio che non ci sia posto per tutti ammesso che si sia in grado di evolvere. La metto giù crudele: faccio il camionista (non proprio nell’accezione comune ma questa è un’altra storia) e ormai a 42 anni il mio titolo di studio è la patente di guida (la maturità scientifica è un pallido ricordo); domani sostituiscono me e i miei colleghi con un algoritmo e una macchina e avremo un sacco di tempo libero. Bellissimo: finalmente finirò di prendere quella laurea in giurisprudenza e magari mi laureo pure in sociologia (antico pallino). Le domande però restano: il mio datore di lavoro mi ha sostituito con il futuro diventato presente perché è conveniente. Il mio stipendio però dove va a finire? Che poi, se elimini i redditi chi ti compra beni e servizi? Questa nuova rivoluzione industriale porterà a una rivoluzione sociale: quanto sbilanciata a sfavore di chi ora fa parte della maggioranza della popolazione mondiale (noi poracci)?
Una domanda a chi parla di “tempo finalmente liberato per essere più creativi ed essere più noi stessi”. Voi siete tutti così sicuri che interessi a qualcuno leggere il romanzo della signora Pina del secondo piano, o ammirare i quadri del ragionier Rossi, o ascoltare la musica composta dalla zia Genoveffa?
Io ho come l’impressione che una volta che a qualcuno togli il suo lavoro, poi non è automaticamente detto che ciò che questa persona è in grado di produrre “liberando finalmente il suo genio creativo” debba risultare per forza interessante per qualcun altro…
Viene da chiedersi se la forma umanoide non serva piuttosto ad affascinare e sedurre i finanziatori, o a rassicurare(?) gli umani che devono interagire col robot: un cingolato con delle appendici / braccia sarebbe probabilmente più efficiente negli spostamenti, più veloce e più stabile.
@Beppe
Non dico che hai torto, ma è – esattamente – la stessa situazione che si è verificata nel momento dell’invenzione della macchina a vapore. E poi si è ripetuta più e più volte, man mano che alcuni mestieri sono stati sostituiti da macchine. Chi se le ricorda più le lavandaie? E gli stuoli di sarti e sartine? E gli scrivani pubblici, i maniscalchi ecc.ecc. Eppure, ogni volta, sono nati altri lavori al posto di quelli ormai obsoleti.
Non sono in grado di prevedere il futuro, ma è abbastanza ovvio che non si potrà andare avanti con disoccupazioni al 70% o cose del genere,quindi…
Posti di (un certo tipo di) lavoro che si perdono, posti di (un certo tipo di) lavoro che si formano. Nulla si crea, nulla si distrugge eccetera. Possibile che sappiamo esprimere solo le nostre paure, davanti alla meraviglia di cosa riescono a produrre tecnologia e potenza di calcolo? Possibile che non ci mettiamo a ballare dalla gioia, nel renderci conto che ormai da un pezzo non abbiamo più bisogno di nessun Dio? Evviva l’ultima generazione di Atlas, evviva chi l’ha pensata e realizzata. (Io, di mio, ho il problema di imparare a tenere sotto controllo l’empatia e di ricordare che Atlas ha la forma, ma non il contenuto di un essere umano.)
@Isa: indirettamente mi hai risposto. Si costruiscono robot umanoidi per facilitare l’empatia degli umani nei loro confronti, non perché sia la forma più funzionale: un cingolato con ‘braccia’ / appendici di manipolazione e sensori/telecamere (ma non necessariamente una ‘testa’) può fare le stesse cose muovendosi velocemente su ogni tipo di terreno (può anche salire le scale) e non lo rovesci spingendolo con un bastone.
A meno che lo scopo non sia (anche) studiare la fisiologia umana attraverso delle repliche artificiali. Ad esempio, è interessante vedere come nella struttura generale questi robot si assomiglino (sto pensando ad altri, di costruzione giapponese), con gambe corte e arcuate e un torso lungo ed eretto: sembrano John Wayne che ha ingoiato un manico di scopa.
per quanto riguarda i robot che ci portano via il lavoro, sappiate che gia’ da diversi anni le catene di produzioni di diversi prodotti sono completamente automotizzate e robotizzate. E’ solo che i robot sono semplicemente dei bracci che si muovono su o tre assi di rotazione. Questi esemplari della boston dynamics fanno molta impressione perche’ sono antropomorfi ma non fanno piu’ lavoro, anzi ne fanno molto meno, di quelli che saldano la Fiat Punto.
Se poi invece domani riescono a farmi dei replicanti di classe Nexus-6 allora vedo interessanti applicazioni al posto di mariti/mogli etc… senza l’obbligo della fedelta’
@Shylock, per quanto mi riguarda (non certo da esperta di robotica, ma da semplice spettatrice del cammino della tecnologia) credo che si dovrà lavorare per impedire l’empatia degli umani come me che nel vedere il filmato pensano: “Ma poverino, perché lo trattano così male?”, non per incoraggiarla, giacché non mi pare che abbia alcuna utilità pratica. Come spiega Michele, di robot sono già piene da anni le nostre fabbriche (ricordiamoci da dove viene questa parola), e non sono robot antropomorfi; questi avranno un loro perché, quelli coi cingoli avranno il loro, come quelli che strisciano o volano o nuotano. Siamo solo all’inizio, o no? (E John Wayne lo aveva ingoiato, il manico di scopa :))
@Isa; l’empatia è utile se i robot devono interagire direttamente con gli umani, ad esempio in attività di servizio / cura della persona, per rendere meno evidente che non si ha di fronte un altro umano ma un surrogato.
Febbraio 24th, 2016 at 12:29
Aiuto!
Febbraio 24th, 2016 at 13:03
Fascinating ..ma concordo …Help !!
Febbraio 24th, 2016 at 13:18
Pazzesco, meraviglioso e inquietante
Febbraio 24th, 2016 at 13:33
aspetta che mi muniscano di fucile al laser, e poi prova a spingermi di nuovo.
Febbraio 24th, 2016 at 14:16
La dico male, perdonatemi.
Quando tutto questo sarà (presto) perfezionato e il rapporto costi benefici sarà vantaggioso, i padroni del vapore dovranno porsi il problema dei milioni di disoccupati sostituiti dalle macchine. Col motore a scoppio liberammo cavalli e buoi dal giogo ma qui si tratta di esseri umani che non avranno più un reddito. A sto giro qualche briciola alla attuale bassa manovalanza decideranno di redistribuirla? Ho paura di un futuro distopico che manco nei peggiori film catastrofisti. Al netto delle mie paure, comunque è una meraviglia!
Febbraio 24th, 2016 at 18:15
Affascinante e un poco inquietante in effetti vedere un comportamento così adattivo tipico dell’uomo.
@Beppe avviene già da tempo ed è sicuro che macchine e robot sostituiranno sempre di più l’uomo nei lavori fisici, ripetitivi e pericolosi. Secondo me è un bene ma io sono un inguaribile ottimista.
Avremo per questo più tempo, potremo evolvere le nostre professioni facendo altro che usi una caratteristica che è solo dell’uomo, l’intelletto.
Che è poi la cosa che ci distingue dalla macchina e che fa si che sia l’uomo a costruire la macchina e non il contrario.
Certo dovremo fare lo sforzo di evolvere, consapevoli del nostro ruolo di esseri umani e senza entrare in competizione con dei robot.
Febbraio 24th, 2016 at 19:53
@Davide
Si, è uno scenario possibile ma mi resta il dubbio che non ci sia posto per tutti ammesso che si sia in grado di evolvere. La metto giù crudele: faccio il camionista (non proprio nell’accezione comune ma questa è un’altra storia) e ormai a 42 anni il mio titolo di studio è la patente di guida (la maturità scientifica è un pallido ricordo); domani sostituiscono me e i miei colleghi con un algoritmo e una macchina e avremo un sacco di tempo libero. Bellissimo: finalmente finirò di prendere quella laurea in giurisprudenza e magari mi laureo pure in sociologia (antico pallino). Le domande però restano: il mio datore di lavoro mi ha sostituito con il futuro diventato presente perché è conveniente. Il mio stipendio però dove va a finire? Che poi, se elimini i redditi chi ti compra beni e servizi? Questa nuova rivoluzione industriale porterà a una rivoluzione sociale: quanto sbilanciata a sfavore di chi ora fa parte della maggioranza della popolazione mondiale (noi poracci)?
Febbraio 24th, 2016 at 21:22
Una domanda a chi parla di “tempo finalmente liberato per essere più creativi ed essere più noi stessi”. Voi siete tutti così sicuri che interessi a qualcuno leggere il romanzo della signora Pina del secondo piano, o ammirare i quadri del ragionier Rossi, o ascoltare la musica composta dalla zia Genoveffa?
Io ho come l’impressione che una volta che a qualcuno togli il suo lavoro, poi non è automaticamente detto che ciò che questa persona è in grado di produrre “liberando finalmente il suo genio creativo” debba risultare per forza interessante per qualcun altro…
Febbraio 25th, 2016 at 06:28
Sarah Connor, ricomincia a CORRERE!! ;-)
A parte gli scherzi, la parte nel magazzino è davvero applicativa.
Ve li vedete a Piacenza da Amazon? e i pori ragazzi sui pattini, che fine faranno? A costruirli.
Febbraio 25th, 2016 at 07:36
Viene da chiedersi se la forma umanoide non serva piuttosto ad affascinare e sedurre i finanziatori, o a rassicurare(?) gli umani che devono interagire col robot: un cingolato con delle appendici / braccia sarebbe probabilmente più efficiente negli spostamenti, più veloce e più stabile.
Febbraio 25th, 2016 at 10:06
@Beppe
Non dico che hai torto, ma è – esattamente – la stessa situazione che si è verificata nel momento dell’invenzione della macchina a vapore. E poi si è ripetuta più e più volte, man mano che alcuni mestieri sono stati sostituiti da macchine. Chi se le ricorda più le lavandaie? E gli stuoli di sarti e sartine? E gli scrivani pubblici, i maniscalchi ecc.ecc. Eppure, ogni volta, sono nati altri lavori al posto di quelli ormai obsoleti.
Non sono in grado di prevedere il futuro, ma è abbastanza ovvio che non si potrà andare avanti con disoccupazioni al 70% o cose del genere,quindi…
Febbraio 25th, 2016 at 10:19
Posti di (un certo tipo di) lavoro che si perdono, posti di (un certo tipo di) lavoro che si formano. Nulla si crea, nulla si distrugge eccetera. Possibile che sappiamo esprimere solo le nostre paure, davanti alla meraviglia di cosa riescono a produrre tecnologia e potenza di calcolo? Possibile che non ci mettiamo a ballare dalla gioia, nel renderci conto che ormai da un pezzo non abbiamo più bisogno di nessun Dio? Evviva l’ultima generazione di Atlas, evviva chi l’ha pensata e realizzata. (Io, di mio, ho il problema di imparare a tenere sotto controllo l’empatia e di ricordare che Atlas ha la forma, ma non il contenuto di un essere umano.)
Febbraio 26th, 2016 at 07:50
@Isa: indirettamente mi hai risposto. Si costruiscono robot umanoidi per facilitare l’empatia degli umani nei loro confronti, non perché sia la forma più funzionale: un cingolato con ‘braccia’ / appendici di manipolazione e sensori/telecamere (ma non necessariamente una ‘testa’) può fare le stesse cose muovendosi velocemente su ogni tipo di terreno (può anche salire le scale) e non lo rovesci spingendolo con un bastone.
A meno che lo scopo non sia (anche) studiare la fisiologia umana attraverso delle repliche artificiali. Ad esempio, è interessante vedere come nella struttura generale questi robot si assomiglino (sto pensando ad altri, di costruzione giapponese), con gambe corte e arcuate e un torso lungo ed eretto: sembrano John Wayne che ha ingoiato un manico di scopa.
Febbraio 27th, 2016 at 15:46
per quanto riguarda i robot che ci portano via il lavoro, sappiate che gia’ da diversi anni le catene di produzioni di diversi prodotti sono completamente automotizzate e robotizzate. E’ solo che i robot sono semplicemente dei bracci che si muovono su o tre assi di rotazione. Questi esemplari della boston dynamics fanno molta impressione perche’ sono antropomorfi ma non fanno piu’ lavoro, anzi ne fanno molto meno, di quelli che saldano la Fiat Punto.
Se poi invece domani riescono a farmi dei replicanti di classe Nexus-6 allora vedo interessanti applicazioni al posto di mariti/mogli etc… senza l’obbligo della fedelta’
Febbraio 27th, 2016 at 18:53
@Shylock, per quanto mi riguarda (non certo da esperta di robotica, ma da semplice spettatrice del cammino della tecnologia) credo che si dovrà lavorare per impedire l’empatia degli umani come me che nel vedere il filmato pensano: “Ma poverino, perché lo trattano così male?”, non per incoraggiarla, giacché non mi pare che abbia alcuna utilità pratica. Come spiega Michele, di robot sono già piene da anni le nostre fabbriche (ricordiamoci da dove viene questa parola), e non sono robot antropomorfi; questi avranno un loro perché, quelli coi cingoli avranno il loro, come quelli che strisciano o volano o nuotano. Siamo solo all’inizio, o no? (E John Wayne lo aveva ingoiato, il manico di scopa :))
Febbraio 27th, 2016 at 22:14
@Isa; l’empatia è utile se i robot devono interagire direttamente con gli umani, ad esempio in attività di servizio / cura della persona, per rendere meno evidente che non si ha di fronte un altro umano ma un surrogato.
Febbraio 28th, 2016 at 10:31
Voglio le unioni civili con gli Atlas.
Marzo 1st, 2016 at 12:30
@Davide: già, ma le macchine tra un po’ avranno anche un intelletto, quindi da un punto di vista lavorativo tutti saranno sostituibili