Dice Salvini che Buonanno ha fatto “una cazzata” ad estrarre una pistola in TV. Per Salvini una simile presa di posizione (contro uno dei peggiori dei suoi) è già tanto, volendo avrebbe potuto anche non occuparsene, oppure avrebbe potuto cavarsela con una battuta o un’allusione alle malefatte del governo Renzi o della signora Merkel, oppure peggio ancora avrebbe potuto giocare di sponda e usare il poveretto con la pistola per ricordarci le rapine dei rom. Nessun interlocutore lo avrebbe incalzato troppo.
Uno dei cavalli di battaglia, quasi un tormentone di Maurizio Landini nelle sue torrenziali presenze in TV a discutere di qualsiasi argomento è la frase ormai celebre “io faccio un altro ragionamento”. Ad ogni domanda complicata alla quale non sa rispondere Landini attacca con “io faccio un altro ragionamento” per poi partire con uno dei suoi due o tre cavalli di battagli buoni per ogni stagione. Nessun interlocutore gli ha mai chiesto di applicarsi su “quel” ragionamento contenuto nella domanda e non su “un altro” a caso.
Oggi Il sottosegretario all’economia Zanetti in una inusuale e violentissima intervista a Repubblica ha di fatto chiesto le dimissioni del Direttore dell’Agenzia delle Entrate Orlandi. Lo ha fatto con espressioni volgari (la più divertente è “zitti e pedalare”) degne del suo physique du rôle da commercialista del nord est che non ha tempo da perdere, e mentre lo faceva ha lasciato intendere che quella fosse di fatto la posizione del governo. A distanza di qualche ora il governo, nella persona del Ministro Padoan lo ha seccamente smentito riaffermando la propria fiducia nella direttrice Orlandi. Zanetti invece che trarne le ovvie conclusioni e dimettersi ha scritto su Facebook che ““Ne discuteremo con Renzi e Padoan e ognuno farà le sue valutazioni”. In pratica ha fatto anche lui un altro ragionamento.
Anch’io a questo punto faccio un altro ragionamento. Fare politica in Italia è molto più semplice che altrove. Qualsiasi cazzata potrà in qualche maniere essere ricomposta. Qualsiasi malafede tramutata in qualcosa d’altro. Dentro un simile bengodi perfino Matteo Renzi si è preso in questi mesi grandi libertà perché l’impunità etica quando esiste vale per tutti. E ne è stato ripagato con la medesima moneta dai membri della sua monicelliana maggioranza di governo. Per esempio oggi con un tweet Angelino Alfano si è attribuito “il merito” di aver elevato la contestata soglia di utilizzo del contante a 3000 euro. La notizia conferma il mio parere personale verso Alfano e conferma anche il fatto che del ritorno di un’etica minima in politica avremmo molto bisogno tutti.
Ottobre 27th, 2015 at 12:25
Renzi si è intestato il peccato originale della cazzata, avendo dichiarato più volte che non sarebbe mai andato al governo con una manovra di palazzo, salvo poi smentire se stesso clamorosamente poco dopo. Il suo governo vive di propaganda e menzogne spudorate, vedi appunto il caso del tetto all’uso del contante, per citare solo l’ultimo, e le ridicole giustificazioni del premier. Renzi non è semplicemente uno che si prende delle libertà per via di un sistema politico in cui trionfa la malafede: ne è il primo responsabile, e infatti ci sguazza alla grande, da campione.
Ottobre 27th, 2015 at 14:01
Tutto molto giusto. Mi domando perche’ i giornalisti che pongono le domande non incalzino l’intervistato? Non e` troppo difficile mettere all’angolo questi elementi.
Ottobre 27th, 2015 at 15:41
Questo post mi ha riportato alla mente l’intervista che Jeremy Paxman fece a Michael Howard, nel corso della quale il giornalista fece per 12 volte la stessa domanda al politico. Giornalismo di ben altro spessore.
https://youtu.be/1KHMO14KuJk
Ottobre 28th, 2015 at 21:03
Quoto Gabriele.
Renzi attira intorno a se frotte di Renzini, la seconda ondata è peggiore della prima.
Di ragionamenti alla carlona (per non essere volgare) ne sentiremo sempre di più, aspettate che inizi la fase calante del PD e la qualità di molti di questi squallidi arrivisti si esprimerà al suo meglio.
Ogni giorno che passa è sempre più PSI con incastri di DC.