Non è vero – ovviamente – che l’astensionismo alle elezioni regionali di ieri è un problema secondario come ha detto Matteo Renzi oggi.
È vero l’esatto contrario, l’astensionismo è stato il problema centrale ieri, specie in Emilia Romagna, e come sempre accade in questi casi le motivazioni saranno le più varie (oggi Elisabetta Gualmini ne ha messe assieme alcune molto ragionevoli ma anche molto burocratiche). Sulla loro rilevanza è perfino più difficile esprimersi, così io ora dico cosa ha significato l’astensione a casa mia ieri, visto che ieri qua abbiamo deciso di non andare a votare. Nel peggiore dei casi varrà per i tre voti nostri, questo è infatti il bello di avere un blog, ma se ne scrivo è perché sono convinto che molte altre persone da queste parti abbiano fatto il nostro stesso ragionamento.

In Emilia Romagna, parlo ovviamente solo del PD, ci sono state delle primarie deludentissime e poco frequentate. Il voto di ieri è – secondo me – anche l’estensione di quel disamore numericamente assai pesante. Prima una opacità confusionaria nella scelta dei candidati (con qualche ingombrante responsabilità romana), poi il tira molla di Richetti, poi la designazione (in pratica) di un unico nome, quello di Stefano Bonaccini, ex segretario regionale, ex bersaniano di ferro, ex tutto. Un tipico prodotto dell’apparato politicante regionale riverniciato da un renzismo con su il cartello vernice fresca. Dico unico candidato perché il suo competitor era un personaggio perfino meno attraente, Roberto Balzani ex sindaco della mia città che dopo un quinquennio di gestione forlivese disastrosa si è scoperto fustigatore dei costumi del vecchio apparato del vecchio PC poi DS poi PD poi sa il cavolo. Un apparato una volta potentissimo ed oggi sulla via della dissoluzione causa crisi e fine dei soldi. Nonostante tutto Balzani ha preso il 40% dei (pochi) voti alle Primarie, che è una maniera nemmeno tanto complicata per spiegare che Bonaccini non lo voleva proprio nessuno. Come in tutte le tenzoni politiche italiche ora Balzani, dopo aver sdegnosamente rifiutato di candidarsi, si appresta a diventare Assessore Regionale a qualcosa. O così almeno giurano i beni informati. Vedremo.

Dopo le primarie fantoccio eccoci al voto e al mistero di una regione in cui pochi mesi fa hanno votato PD 1 milione e 200 mila cittadini ed oggi solo 500 mila. Forse che questa è una regione illuminata che precorre i tempi e ha visto nella sfera la fine del renzismo? Secondo alcuni è così (molti commenti della sinistra del PD di oggi hanno un grado di comicità elevatissimo, poco fa anche Cacciari in TV ha detto che in Emilia Romagna hanno votato solo i renziani). A me sembra improbabile, mi pare anzi più facile l’esatto contrario. Questa è in fondo la ragione per i tre voti in meno di casa nostra nel pallottoliere delle elezioni di ieri. Saremo inguaribili romantici ma la nostra è stata una astensione da insufficiente renzismo (con un bel carico di delusione anche su Renzi stesso ovviamente) che riguarda la assoluta mancanza di cambiamento dell’organigramma politico regionale, la presenza di indagati (“solo” 4 ha detto Bonaccini qualche tempo fa) fra i candidati, l’inesistente autocritica (ed anzi una certa diffusa sfrontatezza da così fan tutti) nei confronti delle indagini in corso con il PD che ha oltre 40 indagati su 50 consiglieri regionali, ha speso centinaia di migliaia di euro pubblici in puttanate varie e non sembra vergognarsene troppo. La rimozione del fatto che Bonaccini durante tutto questo casino era in fondo “solo” il segretario regionale del PD ed ora è il candidato del rinnovamento.

Insufficiente renzismo insomma, nonostante Renzi e anzi anche per colpa di Renzi al quale aggiungere il collasso di un sistema di potere (fatto di cooperative, sindacati, appalti, ditte amiche ecc ecc) che con il finire dei denari è andato piano piano affievolendosi sempre più, distruggendo quella specie di rete di relazione che è stata per anni l’Emilia rossa.

“Finito champagne finito amore”, diceva un amico di una mia amica anni fa. Un po’ quello, un po’ – e secondo me soprattutto – il poco coraggio di incidere in un tessuto sociale che ormai è solo il fantasma di se stesso. Che ha bisogno di essere cambiato dalle fondamenta e non da ieri. In molti speravano in Renzi, una parte di nuovi disillusi secondo me ieri non è andato a votare perché nei candidati renziani (sono del resto tutti renziani oggi) il Renzi del poema epico proprio non l’hanno visto.


14 commenti a “La vista (politica) da qui”

  1. frantz dice:

    un partito di plastica spinto a forza dalle televisioni, non può esser tollerabile in Europa. Anzichè render consapevoli le persone, informarle, discutere con loro delle problematiche in modo collegiale, le si droga, abusando di un potere immorale come quello mediatico

    prima o poi perderanno potere, e anche la pietà come i soldi sarà finita.

  2. nicola dice:

    Io, sinceramente, il Renzi epico non l’ho mai visto. Ho sempre visto il Renzi di Crozza.

  3. Dino Sani dice:

    Ognuno ha le sue disillusioni. Io per esempio trovo la scelta politica di Grillo e del M5S di fare i conti sulle elezioni del 2010 come parametro di “non influenza dell’astensionismo sul risultato del M5S” del tutto sbagliata. Ovvero: l’astensione ci sta per tutti ma non per il M5S. Che invece era nato proprio per intercettare questa nausea dei cittadini per la politica attuale. Solo che la nausea si allarga, e finisce o per non distinguere o comunque certo per non trovare affidabile il Movimento di Grillo.
    E allora, scoperto il bluff di Renzi persino dai renziani, e disillusi da Grillo, cosa ci resta?
    Non ci resta che piangere….

  4. gregor dice:

    Bel post, peccato che per capirlo ci voglia umiltà e autocritica.

  5. Giò dice:

    Se potessi, Matellini, scriverei questo post: “Dobbiamo Riflettere”.

    Le parole “dobbiamo riflettere” sono state usata 18 volte nei servizi tv delle varie emittenti per commentare la scarsa affluenza.
    (scarsa? una ecatombe….)

    Certo, riflettere……. come degli specchi.

  6. Claudio dice:

    Monti non eletto
    Letta non eletto
    Renzi non eletto.

    Uno dice:”che cazzo ci vado a fare a votare?!”

  7. Umberto dice:

    Renzismo insufficiente per chi ha creduto anche solo per un momento che ci fosse del vero nei suoi proclami.
    Del resto uno che inizia con un programma in 100 punti mi sa di poco credibile (tanto per dire: punto 17, fuori i partiti dalla RAI, maddai). Del resto gli amichetti di gioventù lo chiamavano i’ bomba…

  8. Manuela dice:

    Bravo Mantellini. E’ la prima volta che ti leggo, ma condivido del tutto il tuo pensiero (anche su Balzani….).
    Io ho votato (PD), perché sono di una generazione che fa una gran fatica a stare a casa (in realtà avevo programmato un viaggio in Sicilia, che è andato a monte… se non fosse stato così, avrei aumentato la percentuale dei non-votanti).
    La mancanza di discontinuità, l’errore di Renzi di non aver rottamato la dirigenza emiliana (ma forse ha preferito che si rottamassero da sé?), la persistenza di un gruppo dirigente che è stato comunista-occhettiano-dalemiano-veltroniano-bersaniano-renziano restando sempre uguale, il passare delle generazioni ma non della cultura politica… a tutto ciò è da attribuirsi l’astensione. Forse è vero, gli emiliani-romagnoli sono un passo avanti; non nel predire la caduta di Renzi (questa è la vulgata di una sinistra che non sa dove sbattere la testa), ma nel provocare una frana che, chissà, forse ci porterà verso tempi migliori

  9. malb dice:

    Brava Manuela. Io dovrei votare nel Veneto e a Venezia, ma non so ancora per chi. Non mi convince la Moretti e meno ancora l’apparato del PD Veneto. A sinistra inoltre c’è ben poco. Spero di non doverlo fare sulla base della pura esperienza personale.

  10. Pampurio dice:

    Dopo 35 anni , stop al mio voto alla Ditta.
    Un candidato irricevibile, un renziano della seconda ondata ( l’unica categoria peggiore di quelli della prima), un partito di veri vecchi spenti e di finti giovani furbi.
    La prossima volta anche i voti ora rimasti sul divano saranno in libera uscita e Dio solo sa dove finiranno.
    Bel lavoro Bomba, complimenti.

  11. andrea61 dice:

    Io capisco chi non va a votare. Sono oramai anni che ogni nuovo PdC promette rivoluzioni soprattutto sul fronte della moralità e dei costi della politica. Anche Renzi ha promesso mari e monti ma poi il cittadino medio vede che tutto continua a fluire come prima. Niente lotta vera alla corruzione, niente tagli veri ai privilegi delle varie caste statali, i comuni mortali perdono il posto di lavoro ma le oltre 10.000 aziende pubbliche o partecipate non vengono ridotte a 1.000 perchè verrebbero meno decine di migliaia di incarichi per i trombati e la spending review oramai è una gag da cabaret; nel mentre le tasse aumentano inesorabilmente.
    Alla fine lo scoramento non può non farla da padrone.
    Quando vedi che l’80 % del Consiglio della Regione che era considerata il fiore all’occhiello dell’intero paese usava il denaro pubblico come un bancomat personale e nessuno si sente in dovere di dimettersi e di chiedere scusa, c’hai voglia a credere ancora all’utilità della politica.

  12. Federico dice:

    Op là, sorpresa, si doveva votare; che strano, ancora. Ma non mi avevano avvisato. Non sapevo niente, o meglio qualcosa avevo letto sui giornali locali, i nomi sconosciuti di candidati, la provenienza politica, sempre la solita/solite. Tanto vincono sempre loro( noi ) quindi che ci vado a fare. E poi chi li conosce. Poi domenica magari c’è il sole. C’era. Quindi che faccio?. Ci vado o no, mah. No chi se frega. Basta votare ogni anno, per cosa?. Tanto non cambia nulla. Soliti sistemi, solite persone con facce diverse, solita “politica”. Ah secondo un greco di tanti anni fa politica significava amministrazione della polis per il bene di tutti ma ancora non sappiamo chi sono i tutti, quali, quanti, dove, e come. Allora l’ho fatto non sono andato a votare, e la cosa peggiore io che sono datato ( 60 aa ) è che mi vergogno un po. Ho sempre creduto che fosse uno dei miei diritti più grande ma ora non lo sento più neanche come dovere e visto che non lo pago …. sto a casa. Che tristezza, come ci hanno ridotto. Quando mi dispiace. O forse no. Ce lo siamo creato.

  13. Pedro dice:

    Beh questo è il vero e unico Renzismo: chiacchiere e poco più che non sanno e non riescono ad incidere, tranne quando c’è da scalare il potere… e in questo San Matteo fa miracoli.

  14. Stefano dice:

    “Insufficiente renzismo”?!
    In questo caso parlerei di eccessiva ingenuità (per non dire di peggio) di coloro che vedono in Renzi un elemento positivo di rinnovo della politica italiana: meglio così se Mantellini e quelli che la pensano come lui non vanno a votare.