Dirò la verità: praticamente tutto quello che Twitter mi suggerisce mi fa abbastanza schifo. Non mi piace la grande rilevanza della sezione “#scopri”, non mi piace il criterio con cui mi suggerisce gli account da seguire, non mi piacciono le scelte di UX come quella di punire ogni mia esitazione su iPhone (immagino accada lo stesso su Android) per passare di lato alla mefitica sezione suggerimenti. Il risultato è che almeno una decina di volte al giorno finisco “per sbaglio” nella sezione “#tendenze”. Gli ingegneri di Twitter pensano di essere furbi, io ogni volta che passo per errore da quelle parti perché non ho toccato in maniera verticale lo schermo, li insulto mentalmente. Nulla di tutta questo è interamente onesto nei miei confronti: sono piccoli trucchi (che funzionano per altro benissimo su ordini di grandezza in termini di utenti abbastanza vasti) per indirizzare la barca degli interessi del business verso porti prestabiliti. Poco importa che io non ci voglia andare.
Twitter in altre parole, da un po’ di tempo e sempre più spesso è interessato alla massa più che a me. È interessato alla grande maggioranza di utenti della sua app che quanto finisce per (calcolato) errore nella sezione “Scopri” dice “Ah, ma guarda, vediamo un po’ qui cosa c’è di carino” ed è interessato alla massa di utenti nel senso di cercare ogni mezzo per aumentare il numero di utilizzatori della piattaforma. La necessità di migliorare i propri numeri è la vera ragione non detta della attuale stupidità delle scelte di Twitter.
L’ultima di queste idee, come sempre elegantemente spacciate (lo fanno tutti ovviamente, non solo loro) per “esperimenti” per migliorare il loro prodotto e la soddisfazione della gentile clientela, è stata annunciata in questi giorni ed ha scatenato grandi proteste. Proteste grandi ma probabilmente non abbastanza, di una utenza avanzata che ormai Twitter inizia a considerare perduta, preferendole la grande massa di quelli che si dichiarano soddisfatti di essere condotti per mano alla scoperta di nuove formidabili frontiere. Per dire la cosa con le parole di Twitter le cose stanno così:
One of our goals for experimentation is to continue improving your home timeline. After all, that’s the best way to keep up with everything happening in your world. Choosing who to follow is a great first step – in many cases, the best Tweets come from people you already know, or know of. But there are times when you might miss out on Tweets we think you’d enjoy. To help you keep up with what’s happening, we’ve been testing ways to include these Tweets in your timeline — ones we think you’ll find interesting or entertaining.
Leggetevi tutto il post per capire meglio ma la buona o la cattiva fede di un esperimento simile, che rende la timeline di ogni utente colonizzata a forza da scelte non sue, sarà ancora una volta una scelta di interfaccia. Se Twitter vorrà imitare Facebook, mettendo mani e piedi dentro le mie scelte di selezione editoriale, lo farà con la leggerezza tipica dell’ippopotamo dall’orologiaio e buona notte suonatori. Se invece intenderà mantenere un minimo di decorosa sopportazione verso la sua clientela avanzata (quella che ne ha a suo tempo decretato il successo) allora si accontenterà solo di applicare la dittatura del default ai nuovi arrivati (o a che lo desidererà) lasciando ai vecchi utenti borbottanti la possibilità di non essere infastidita da imperdibili notizie decise da qualcun altro. Lo si può fare: resta da vedere se lo vorranno fare.
Ottobre 19th, 2014 at 09:40
Intanto a me stamattina hanno suggerito di seguire Tiziano Ferro.
Ho seriamente pensato di cancellare l’account.
Ottobre 19th, 2014 at 12:53
In tempi non sospetti mi hanno chiesto di seguire Renzi: mai fatto!
Ottobre 19th, 2014 at 15:50
non è affatto obbligatorio iscrivrsi al servizio di twitter
ma i titoli dei post sono sempre più volgari
Ottobre 19th, 2014 at 15:56
Per fortuna al momento il test è limitato solo a chi usa le app ufficiali.
Chi, come me, usa altre app (come l’ottimo Plume su Android) non è ancora coinvolto in questi esperimenti. E spero rimanga così.
Ottobre 20th, 2014 at 00:39
Ma usare Tweetbot o Twitterrific?
Ottobre 20th, 2014 at 08:13
A Twitter interessa più la Massa che Mante, chi l’avrebbe mai detto?
Per Twitter, come per il mercato in generale, uno vale uno: l’autoproclamata ‘clientela avanzata’ dovrà farsene una ragione.
Ottobre 20th, 2014 at 09:28
la famosa “elite”
…lasciando ai vecchi utenti borbottanti…
renzi invece uno di noi LOOOL
http://www.repubblica.it/politica/2014/10/19/foto/matteo_renzi_selfie_a_domenica_live-98519086/1/?ref=HREA-1#1
Ottobre 20th, 2014 at 14:30
Riprendo Luca e aggiungo Tweetdeck per un utilizzo da postazione fissa.
Ottobre 23rd, 2014 at 08:16
Mai accorto che sia cambiato qualcosa su Twitter, aggiungo alla lista dei consigli per gli acquisti un ottimo cliente open source Android(sorry), Twidere.
Ottobre 26th, 2014 at 08:15
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