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Apr
Il governo del meno peggio, con la divisione delle poltrone alla Cencelli, la scadenza non detta, con incompetenti assoluti in ruoli importanti (Min, Salute) ad equilibrare figure di esperienza in altre (Min Esteri), può sembrare un equilibrismo riuscito in un Paese dove tutto può andare sempre molto peggio. Visto nel suo insieme però assomiglia molto ad un assegno in bianco consegnato nelle mani di quella stessa politica mediocre dalla quale dicevamo di volerci liberare.
Aprile 28th, 2013 at 10:13
Hai ragione.
Se permetti:
Era il 27 febbraio 2013: http://edue.wordpress.com/2013/02/27/post-suffragium/
Solo che l’esperienza recente friulana insegna che a volte si sbagliano i conti, ovvero Grillo potrebbe aver riconsegnato l’Italia a Berlusconi (ed i cavalli fatti senatori – l’analogia con i ministri dovrebbe essere chiara – significa aver riconsegnato l’Italia a Berlusconi) per nulla.
Da questo punto di vista, visto che il PD si era chiuso nell’angoletto a prendere botte da tutti, quella del Letta Jr, nel gioco della politica, è stata una mossa ben fatta: uscire dall’angoletto e iniziare a coinvolgere gli altri: così non potranno dire che questo governo (ed i suoi inevitabili fallimenti) saranno responsabilità del PD, perché ne fa parte il segretario del PDL ed il portavoce di LC.
Ed in questo hai perfettamente ragione: si tratta del ripetersi dei un rito in cui il bene pubblico non ha alcuna rilevanza.
Aprile 28th, 2013 at 11:24
La vulgata secondo la quale il Pd sarebbe stato “costretto” da Grillo ad accordar si con il Pdl farebbe ridere tanto tanto, se non fosse lo scenario degli ultimi vent’anni a rivelarcelo con tanta evidenza… Al metodi tutte le cazzate del M5S post elezioni, questa soluzione era già dentro il DNA del Partito Democratico e gran parte (90%?) del suo gruppo dirigente, Renzi compreso.
La sensazione é che alcuni elettori del Pd, dando a Grillo una colpa che non ha (ne ha altre, sicuro…) si lavino la coscienza per aver votato un partito che fino a due settimane fa proclamava “mai con Berlusconi”. Ma gli interessi veri (grandi opere tipo Tav, finanziamenti ai partiti, sostegno a banche e lobby piuttosto che piccole imprese) sono tutti dannatamente in comune trai due partiti nazionali. Questa è la vera anomalia italiana, altro che il M5S (che dovrebbe evitare di piangerai addosso gridando al cattivo….)
Aprile 28th, 2013 at 13:50
L’amalgama, il vero segreto di questo governo: http://bit.ly/ZVpprY
Aprile 28th, 2013 at 18:11
Guarda che il commento qua sopra è uno spettacolo vero. Si discetta sui massimi sistemi e lui butta un “ragazzi” e un sondaggio sulle sigarette a scuola. Che sia un segno dei tempi?
Aprile 28th, 2013 at 20:44
[…] MANTELLINI, Massimo – Il governo del meno peggio – manteblog […]
Aprile 28th, 2013 at 20:59
A questo punto i giovani laureati, mortificati da un sistema fatto ad uso e consumo di caste, sette, lobby e criminalità organizzata, che avessero avuto qualche dubbio pensando che potesse cambiare qualcosa, hanno avuto la conferma definitiva che qui non c’è speranza…
Aprile 29th, 2013 at 07:02
Basterebbe non votarlo. Che banalità, eppure…
Anche figlio vostro, molto più di quello che vorreste/crediate
Aprile 29th, 2013 at 11:14
in realtà tu non te ne volevi liberare: ecco la sacrosanta e lucida verità.
Aprile 29th, 2013 at 11:38
Inizio ad avere dei dubbi sulla scadenza a breve termine…
Aprile 29th, 2013 at 12:36
si potrebbe riportare indietro il nastro della storia,per favore?(con i principi usati dall’enrico per conferire i ministeri,tenendo conto che sono figlio di un capo ufficio di uno sportello bancario periferico,forse sarei riuscito a diventare ministro).”E piangendo mi viene da ridere”(sempre per citare il buon vecchio lucio)
Maggio 1st, 2013 at 01:21
L’alternativa erano le elezioni anticipate, altro caos. Questo almeno è un caos calmo, per la prima settimana, s’intende. Un cul de sac così è raro quanto agghiacciante.Si vede poi che a ogni giro ministeriale qualcuno deve trovarsi un incompetente alla guida: per 5 anni noi insegnanti ci siamo trovati la Gelmini all’Istruzione e ora tocca alla Lorenzin alla sanità.