Il governo del meno peggio, con la divisione delle poltrone alla Cencelli, la scadenza non detta, con incompetenti assoluti in ruoli importanti (Min, Salute) ad equilibrare figure di esperienza in altre (Min Esteri), può sembrare un equilibrismo riuscito in un Paese dove tutto può andare sempre molto peggio. Visto nel suo insieme però assomiglia molto ad un assegno in bianco consegnato nelle mani di quella stessa politica mediocre dalla quale dicevamo di volerci liberare.

11 commenti a “Il governo del meno peggio”

  1. mORA dice:

    Hai ragione.

    Se permetti:

    Che succede adesso?

    La premessa è che ci sono tre forze politiche in parlamento che si dividono in parti uguali (con buona approssimazione, tanto non è importante) i seggi.
    L’ago della bilancia è il M5S, ma costoro non vogliono governare, e forse non possono.
    Mi augurerei che non vogliano, ma temo la seconda.

    Quindi staranno lì a fare i scherzi, a parlare di tuttimorti, con le margheritine con la pompetta ad acqua sulla giacca, in attesa che mancando il loro terzo, e dovendosi dare per forza un governo al paese non potendo il presidente della Repubblica sciogliere le camere nel semestre bianco (attenzione, la modifica introdotta parla di possibilità di farlo per scadenza naturale, qui il parlamento è appena eletto) si finisca inevitabilmente con un governo tricolore PD – PDL – Monti; questo darebbe loro la possibilità di dire che gli altri fanno inciuci e ricominciare subito la campagna elettorale.
    A scanso di equivoci Grillo ha già detto che non voterà la fiducia a nessuno.
    Il problema è che anche avendo il 75% dei seggi in entrambe le camere costoro non vorrebbero governare e forse non ne sarebbero capaci.

    Il PD per senso di responsabilità, il PDL per questioni di attitudine alla colonizzazione istituzionale e Monti perché tutto sommato ritiene che il governo gli spetti e forse gli sia dovuto anche il presiederlo1, sono pronti ad assecondare questa moina.

    Avrei tanto voluto metterci un punto interrogativo.

    Era il 27 febbraio 2013: http://edue.wordpress.com/2013/02/27/post-suffragium/

    Solo che l’esperienza recente friulana insegna che a volte si sbagliano i conti, ovvero Grillo potrebbe aver riconsegnato l’Italia a Berlusconi (ed i cavalli fatti senatori – l’analogia con i ministri dovrebbe essere chiara – significa aver riconsegnato l’Italia a Berlusconi) per nulla.

    Da questo punto di vista, visto che il PD si era chiuso nell’angoletto a prendere botte da tutti, quella del Letta Jr, nel gioco della politica, è stata una mossa ben fatta: uscire dall’angoletto e iniziare a coinvolgere gli altri: così non potranno dire che questo governo (ed i suoi inevitabili fallimenti) saranno responsabilità del PD, perché ne fa parte il segretario del PDL ed il portavoce di LC.

    Ed in questo hai perfettamente ragione: si tratta del ripetersi dei un rito in cui il bene pubblico non ha alcuna rilevanza.

  2. Dino Sani dice:

    La vulgata secondo la quale il Pd sarebbe stato “costretto” da Grillo ad accordar si con il Pdl farebbe ridere tanto tanto, se non fosse lo scenario degli ultimi vent’anni a rivelarcelo con tanta evidenza… Al metodi tutte le cazzate del M5S post elezioni, questa soluzione era già dentro il DNA del Partito Democratico e gran parte (90%?) del suo gruppo dirigente, Renzi compreso.
    La sensazione é che alcuni elettori del Pd, dando a Grillo una colpa che non ha (ne ha altre, sicuro…) si lavino la coscienza per aver votato un partito che fino a due settimane fa proclamava “mai con Berlusconi”. Ma gli interessi veri (grandi opere tipo Tav, finanziamenti ai partiti, sostegno a banche e lobby piuttosto che piccole imprese) sono tutti dannatamente in comune trai due partiti nazionali. Questa è la vera anomalia italiana, altro che il M5S (che dovrebbe evitare di piangerai addosso gridando al cattivo….)

  3. Al dice:

    L’amalgama, il vero segreto di questo governo: http://bit.ly/ZVpprY

  4. spiritum dice:

    Guarda che il commento qua sopra è uno spettacolo vero. Si discetta sui massimi sistemi e lui butta un “ragazzi” e un sondaggio sulle sigarette a scuola. Che sia un segno dei tempi?

  5. I conti della serva | eDue dice:

    […] MANTELLINI, Massimo – Il governo del meno peggio – manteblog […]

  6. OhMayDay dice:

    A questo punto i giovani laureati, mortificati da un sistema fatto ad uso e consumo di caste, sette, lobby e criminalità organizzata, che avessero avuto qualche dubbio pensando che potesse cambiare qualcosa, hanno avuto la conferma definitiva che qui non c’è speranza…

  7. Daniele Minotti dice:

    Basterebbe non votarlo. Che banalità, eppure…
    Anche figlio vostro, molto più di quello che vorreste/crediate

  8. magneTICo dice:

    in realtà tu non te ne volevi liberare: ecco la sacrosanta e lucida verità.

  9. Enrico Giammarco dice:

    Inizio ad avere dei dubbi sulla scadenza a breve termine…

  10. diamonds dice:

    si potrebbe riportare indietro il nastro della storia,per favore?(con i principi usati dall’enrico per conferire i ministeri,tenendo conto che sono figlio di un capo ufficio di uno sportello bancario periferico,forse sarei riuscito a diventare ministro).”E piangendo mi viene da ridere”(sempre per citare il buon vecchio lucio)

  11. eligio de marinis dice:

    L’alternativa erano le elezioni anticipate, altro caos. Questo almeno è un caos calmo, per la prima settimana, s’intende. Un cul de sac così è raro quanto agghiacciante.Si vede poi che a ogni giro ministeriale qualcuno deve trovarsi un incompetente alla guida: per 5 anni noi insegnanti ci siamo trovati la Gelmini all’Istruzione e ora tocca alla Lorenzin alla sanità.