29
Mar
Ho rimasto due uova nel frigo. Mi vado a casa. Mi vuole un’ora di tempo (non sto zavagliando)(sono i miei progressi linguistici in Romagna).
Matteo Capobianco impara le finezze della lingua italiana in Romagna.
Ho rimasto due uova nel frigo. Mi vado a casa. Mi vuole un’ora di tempo (non sto zavagliando)(sono i miei progressi linguistici in Romagna).
Matteo Capobianco impara le finezze della lingua italiana in Romagna.
[instagram-feed]
Marzo 30th, 2012 at 09:49
Ho scoperto che “ho rimasto” non e’ italiano corretto durante un esame universitario alla tenera eta’ di 23 anni (il prof: “Lei per caso e’ romagnolo?”).
Marzo 30th, 2012 at 10:44
“Ho rimasto” direi proprio che non è solo romagnolo. Provate a farvi un giro in Puglia: “Ho uscito la macchina dal box”, “Scendi il cane che lo piscio”, ecc..
Marzo 30th, 2012 at 12:55
Il bello (o il brutto) è che voi romagnoli siete convinti che l´uso di “rimanere” come verbo transitivo sia ultracorretto. Insomma: “Siete voi non-romagnoli che vi sbagliate, noi abbiamo sempre ragione!”, come diceva anche quello di Dovia di Predappio. E pensare che, all´epoca del mio sbarco in Romagna, credevo di aver capito male, quando sentivo le commesse dei negozi rispondermi: “Ho rimasto solo questo…”.
@ste: la colpa della tardiva scoperta è anche dei Suoi insegnanti, a partire dalle elementari. Ma vale quanto ho appena scritto sopra.
Marzo 30th, 2012 at 13:44
@mxm temo che mussolini non c’entri molto, “ho rimasto” è semplicemente una trasposizione dal dialetto locale, è molto usato ma non ho mai sentito nessuno sostenere che sia corretto
Marzo 30th, 2012 at 16:37
“Ho rimasto..” è un must di noi romagnoli, d’accordo.. ma un mio ex collega siciliano, nello stesso momento che usciva per un tempo indeterminato, mi diceva: “compare, sto tornando”.
Bellessum!!
Dicembre 31st, 2012 at 16:31
Si, è la traduzione letterale dal romagnolo “aj’o armast”, però si usa talmente tanto nella lingua parlata che fin da bambino lo senti dire e ti entra dentro, come l’umidità della nebbia che c’è qua in Romagna. La cosa interessante è che viene usato come transitivo solo in quella fattispecie e cioè quando si parla di qualcosa che è avanzato. In tutti gli altri casi, anche in dialetto, viene retto dal verbo essere …. come ad esempio “sono rimasto chiuso fuori” che in romagnolo è “a so armast srè ad fura” e quindi corretto anche se tradotto letteralmente.