Ho parlato poco o nulla di Dada in questi anni, anche per ragioni di miei personali conflitti di interessi, ma l’accordo con Fastweb annunciato ieri per l’offerta di pacchetti musicali mensili collegati all’abbonamento DSL/fibra ha necessità di essere comunque sottolineato. La piattaforma di distribuzione musicale di Dada è cresciuta moltissimo in questi anni e la decisione di puntare sullo streaming associandolo al classico download di mp3 DRM free è dal mio punto di vista il vero valore aggiunto (qualcosa del tipo “la mia musica nella nuvola”) che crescerà molto anche in relazione all’aumento di efficienza delle reti mobili. Ma al di là di questo c’è una sola strada concreta per contrapporsi alla pirateria e questa è fornire servizi a basso costo, tecnologicamente evoluti e semplici da usare. L’idea di un bundle accesso/contenuti fornito dall’ISP è l’unica strada percorribile oggi per migliorare il sistema complessivo. I prezzi sono ancora un po’ alti (ma dipendono in gran parte dell’industria discografica) ma potranno calare in futuro se servizi del genere prenderanno piede. Non sarà facile, intanto: Bravissimi!
30
Nov
Novembre 30th, 2010 at 11:19
Mi rende un po’ perplesso il rendere disponibile l’offerta solo attraverso un singolo ISP.
Fa un po’ “walled garden”, no ?
Novembre 30th, 2010 at 11:33
direi di no, lo stesso servizio e’ acquistabile da chiunque separatamente dall’abbonamento DSL allo stesso prezzo (Fastweb music e’ scontata perche e’ un contratto annuale)
Novembre 30th, 2010 at 11:42
Sinceramente parlando con i teenager ho l’impressione che veramente in pochi si sentano in dovere di pagare per dei file musicali. Sotto una certa età sono tutti ragazzi cresciuti con il p2p, quindi se dici che paghi ti guardano con un punto interrogativo.
Io in vita mia ho comprato pochi dischi, ma quei pochi li ridarei tutti indietro in cambio dei miei soldi. A me piace la musica random, accendere la radio o last.fm e sentire quello che passa.
Quando invece compravo il disco, ne diventavo il proprietario e potevo ascoltarlo quanto volevo mi sembrava meno bello.
Non so se è una sensazione che provano anche altri.
Poi non voglio avere cd per la casa che si riempiono di polvere, ma nemmeno file sparsi sull’hard disk, specie se li ho pagati e devo vivere col terrore di perderli. Insomma per me comprare certe cose è più uno stress che un piacere.
Novembre 30th, 2010 at 13:19
La prima parte di Marco mi ha fatto rabbrividire: io adoro vinili, cd e anche le cassette (anche di più se con la polvere sopra), adoro ancora di più chi la produce quella musica, non le -fantomatiche- case discografiche ma persone piene di passione che passano la vita creandola.
Ma la seconda “file sparsi sull’hard disk col terrore di perderli” la sottoscrivo in pieno, detto che compro abitualmente musica su iTunes e cambiando spesso computer per lavoro mi sono ritrovato il messaggio che non potevo più usare brani regolarmente pagato…
Dicembre 1st, 2010 at 17:31
Per molti è difficile da concepire, ma io vedo il futuro della musica esattamente così: in streaming, senza avere l’incubo di perdere i file sul proprio computer.
L’ostacolo più grosso restano i prezzi dettati dalle major, ma la cosa è destinata a cambiare. Il difficile per chi lavora in questo settore è resistere, in attesa del cambiamento, che sicuramente non avverrà domani.