29
Ott
La Stampa prosegue nella sua linea moralizzatrice evitando di pubblicare le immagini di Ruby, molte delle quali discretamente spinte, che sono state saccheggiato dal suo profilo Facebook e che Repubblica, il Corriere e molti altri pubblicano con grande evidenza. Si tratta di foto private di una minorenne, fate un po’ voi. In ogni caso il peggio del peggio al riguardo è certamente Dagospia (no link).
Ottobre 29th, 2010 at 11:04
Condivido il no link. Bravo!
Ottobre 29th, 2010 at 11:05
ok.. è minorenne…
ma le foto sono private se sono prese da FB??
Ottobre 29th, 2010 at 11:13
@elle
Non e’ soltanto una questione di immagini piu’ o meno pubbliche (ma non sono pubbliche, secondo me, se limitate agli amici come sono limitate), bensi’ di piu’ ampia tutela del minore
http://it.wikipedia.org/wiki/Carta_di_Treviso
Ottobre 29th, 2010 at 11:15
Io credo da sempre che le immagini esplicitamente non pubbliche su FB (e quelle di Ruby esclusa quella del profilo non lo sono) non debbano essere pubblicate dai media
Ottobre 29th, 2010 at 11:27
Al moralizzatore della Stampa devono però essere sfuggite queste altre foto (prese a caso tra le gallery di oggi):
http://lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=106&IDalbum=31506&tipo=FOTOGALLERY
http://lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=1&IDmsezione=106&IDalbum=31411&tipo=FOTOGALLERY#mpos
Ottobre 29th, 2010 at 11:27
[…] […]
Ottobre 29th, 2010 at 11:35
@Massimo
Infatti, d’accordo con te.
Ottobre 29th, 2010 at 11:35
Ah, aggiungo, anche quella del profilo (pubblica) andrebbe pixelata (come mi sembra abbia fatto Repubblica)
Ottobre 29th, 2010 at 11:39
Quando metti qualcosa su FB, la privacy è definitivamente persa. A vita.
Ottobre 29th, 2010 at 11:50
io invece credo che la gente debba capire a che livello siamo arrivati….
Ottobre 29th, 2010 at 11:56
su dagospia mi piacciono molto quelle con la dida “RUBY GETCONTENT ASP JPEG”
Ottobre 29th, 2010 at 12:36
Non credo proprio che la pubblicazione di queste foto aiuti la gente a capire, anzi è l’esatto contrario.
Ottobre 29th, 2010 at 12:57
“Maccome?
Si lui se le po’ … noi nun se le potemo armeno guardà???
Eddaje!”
Ottobre 29th, 2010 at 14:34
avete infilato “jailbait” in google images ultimamente?
Ottobre 29th, 2010 at 19:27
A me sembra schizofrenia pura.
Ottobre 30th, 2010 at 07:26
Mr Berlusconi is of the genre of Casanova, the great Italian. My faith in reincarnation is strengthened; if you read Casanova’s biography (Penguin) you will have no doubt that Berlusconi is his incarnation. Oracles will prove it.
Ottobre 30th, 2010 at 08:14
Ma vi chiedo: dire a chiare lettere di NON fare qualcosa di profondamente morboso (stavo per dire merdoso), non è poi in fondo un giochino altrettanto merdoso (stavo per dire morboso)? Non sarebbe stato meglio NON farlo e basta? Ché Calabresi pare stia mettendo a punto un nuovo tipo di editoriale (l’ha fatto con Avetrana, l’ha rifatto ora) bello e fatto per essere ripreso da Facebook e condiviso da migliaia di utenti tutti pronti a cliccare “Mi piace”.
Ottobre 30th, 2010 at 08:31
Qui in liguria invece i giornalini locali sono molto piu’ morigerati
http://www.ilsecoloxix.it/
Ottobre 30th, 2010 at 12:20
Secondo me chiunque si illude che le foto che messe su facebook possano rimane private ha qualche problema di percezione della realtà.
Ottobre 30th, 2010 at 13:22
Massimo, credo che la questione sia un filo più in chiaroscuro – e del resto sarebbe sbagliato credere che nelle redazioni la questione non sia stata discussa.
Aldilà della scivolosissima questione della privatezza delle immagini su Fb (tra l’altro, il mattino del giovedì la ragazza ha accettato come ‘amici’ diversi giornalisti, lasciandoli entrare nelle sue foto), c’è da chiedersi se davvero il demi-monde che emerge da quelle immagini – il demi-monde vincente dei Lele Mora, dei Corona, delle Minetti e quindi di Arcore) non sia una invece una notizia – e che notizia – che la cittadinanza ha diritto a conoscere.
Non sto prendendo una posizione, sia chiaro, perché sul merito ho molti più dubbi che certezze.
E men che meno intendo fare una battaglia di categoria (per carità).
Ma sono un po’ infastidito dal rischio che ci si faccia vanto di una presunta dirittura morale che è più che altro una scelta di marketing.
Uguale e contraria rispetto a quello di chi pubblica, ma forse con una notizia in meno.
Sbaglio?
Ottobre 30th, 2010 at 14:00
Grazie Alessandro, ti rispondo estesamente appena riesco che il tema mi interessa
Ottobre 30th, 2010 at 16:04
La scelta di marketing che fa ottenere più consenso è quella di pubblicare cose che la gente cerca, affinché anche gli inserzionisti pubblicitari siano soddisfatti.
Anche il degno contegno di non pubblicare nulla può essere una scelta di marketing, ovviamente. Dipende dal target di riferimento: punti alla massa che cerca beceri contenuti? Pubblica.
Punti invece a un pubblico più selettivo? Non pubblicare, oltretutto è meglio non farlo se non si aggiunge nulla alla notizia….
Resta il fatto che la seconda opzione si addice a un livello sociale più alto, ma dai numeri più contenuti (meno pubblico, meno inserzionisti, meno entrate).