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Silenziosamente, quando meno te lo aspetti, inizia la fine di Twitter.
Silenziosamente, quando meno te lo aspetti, inizia la fine di Twitter.
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Luglio 29th, 2009 at 11:55
Scusa Massimo, ma in che senso? È sempre stato uno strumento per cercare le tranding keyword nel mondo, altrimenti dov’era il business scusa, nel farci parlare tra di noi in 160 caratteri? A me pare che alle volte ci sia un’idea di mecenatismo digitale che sconfina un po’ nel naif.
Luglio 29th, 2009 at 12:29
Neanch’io capisco cosa c’è di male in questo aggiornamento. Tra l’altro è solo l’home page, neanche la si vede se uno è già loggato.
Luglio 29th, 2009 at 13:02
Io ho provato a chiedere perchè usarlo: http://www.dariosalvelli.com/2009/07/perche-usare-twitter
Luglio 29th, 2009 at 13:34
Come “perché usarlo”? Perché un tizio in America, raccontando dei suoi viaggi di lavoro, è riuscito a farsi svaligiare casa in tutta tranquillità… :-)
Luglio 29th, 2009 at 14:29
Boh, non ci vedo nulla di male.
E cmq i Trending Topics ci sono sempre stati sulla sidebar della tua twitter home.
Luglio 29th, 2009 at 14:32
Mah, a me il motore di ricerca di parole chiave mi convince poco, come utilità, però dubito che questo determini la fine di twitter. Penso in ogni caso che twitter sarà una moda passeggera perchè poco personalizzabile, troppo “rigido” come strumento.
Luglio 29th, 2009 at 14:37
i Trending Topics ci sono sempre stati sulla sidebar della tua twitter home. Ma è possibile scrivere in codesto modo?
Luglio 29th, 2009 at 15:00
@batman se parli di bistecche in effetti è un po’ sgraziato, ma sino a che stiamo qui a chiederci l’utilità della funzione principale di un social network direi che potremmo farlo passare come “linguaggio tecnico” :)
Ad ogni modo, forse sono cinico io, o il mio lavoro mi porta a, però credevo che la convinzione che i servizi web più o meno gratuiti al pubblico e/o più o meno utili avessero un modello di business dietro (a prescindere dall’interesse generale) non fosse una novità che casca dal cielo.
Cioè, internet esiste perché si riempiono i database e i database si vendono per le Dem, chi non sta a questo gioco non “billa” chi non billa sta su fino a che il costo non supera il sostenibile, o l’investitore non ha più voglia di giocare, poi si chiude. Eravamo tutti d’accordo fino a qui, no?
Luglio 29th, 2009 at 15:14
Ma non si poteva dire “nessuno fa niente per niente” e basta?
Luglio 29th, 2009 at 15:57
io credo che quello che massimo intende dire è che twitter è nato da un idea: il microblogging in 160 caratteri ma adesso è ormai diventato uno strumento di tranding keywords per via del modo di utilizzo degli utenti. che forse il creatore di twitter non aveva previsto così impattante.
Luglio 29th, 2009 at 16:02
Worm, per mia esperienza, io credo che se Massimo intendesse quello sbagliava. Non c’è un’idea che nasca senza soldi. O la previsione di farne, nell’unico modo disponibile in rete: la pubblicità, seppur nascosta nelle sue più diverse forme.
Luglio 29th, 2009 at 16:03
intendesse / sbaglia, avesse inteso / sbagliava *perdonate la consecutio che il 29 luglio mi salta un po’ tra le dita. ;)
Luglio 29th, 2009 at 16:37
il mio allibratore di marsiglia(un tipetto poco raccomandabile ma che ultimamente ci sta prendendo parecchio)dice che twitter seppellirà facebook su second life
Luglio 29th, 2009 at 16:51
Spero che regga ancora un po’ – sto seguendo la vita di un giovane, attraente e simpaticamente sciocco modello americano – non precisamente l’esperienza più profonda della mia vita ma mi sto divertendo – Internet al meglio delle sue possibilità…
Luglio 29th, 2009 at 16:56
Il post mi ha fatto ridere.. :-D anche se non l’ho capito :-( … fà caldo vero?!
Luglio 29th, 2009 at 18:31
OT(al quadrato) inizia intanto un nuovo corso della pirateria informatica.Il vecchio sito blogdiscount.org molto in voga in una stagione trascorsa è risorto ma pare che a governarlo sia l’olandese volante in prossimità di un Maelstrom(oppure è solo un’altra delle mie allucinazioni)
Luglio 29th, 2009 at 18:34
straquoto l’inesistenza del mecenatismo sulla rete, e condivido of course
Luglio 29th, 2009 at 21:56
da quando è arrivato friendfeed (e per come posiziona i thread delle conversazioni su Google) Twitter mi sembra che sia solo una perdita di tempo, roba oramai già abbondantemente vecchia … relativamente al mecenatismo in rete è l’anticamera della bolla (per chi c’era nel 2001 lo sa bene) e l’inizio del fallimento … (IMHO)
Luglio 29th, 2009 at 22:20
@sasaki,
il business secondo me all’inizio non c’era e twitter era solo uno splendido tool di quelli del tipo “facciamo questa cosa e vediamo cosa ne esce” (anch’io credo che il mecenatismo non sia stato nemmeno considerato), oggi in mancanza d’altro mi sembra che ci sia questa sterzata verso il motore sociale, che per carita’ i dati che escono dall’analsi delle conversazioni sulle reti sociali magari per le aziende sono interessantissimi, ma tutto sono tranne che un modello interessante per una piattaforma del genere
Luglio 30th, 2009 at 11:13
io vorrei capire se voi vivete di aria sogni e belle speranze o con i soldi…
potete fare a meno dei soldi? non credo..
Luglio 30th, 2009 at 11:56
[…] stamattina. “Silenziosamente, quando meno te lo aspetti, inizia la fine di Twitter”, afferma, in occasione del lancio della nuova home page del servizio basata sulla Search. Non so cosa […]
Luglio 30th, 2009 at 12:15
[…] stamattina. “Silenziosamente, quando meno te lo aspetti, inizia la fine di Twitter”, afferma, in occasione del lancio della nuova home page del servizio basata sulla Search. Non so cosa […]
Luglio 30th, 2009 at 13:31
@massimo “ma tutto sono tranne che un modello interessante per una piattaforma del genere” questo può essere opinabile. Quali sono i modelli giusti? Ribadisco, magari poi tu hai parlato con il fondatore di twitter e io non lo so, ma non credo che sia nato alla spera in dio e se si è durato mezzora. La parabola è che quel che costa zero costa tanto, quel che costa poco si ammortizza piuttosto in fretta o fallisce. In questo scenario non capisco, davvero, quale sia il futuro rete che sottendi ogni volta che scrivi post del genere.
(ad esempio l’altro giorno sui “mancanti” link outbound sui quotidiani online italiani, come se non sapessi che sono regole ferree decise perché il cost per user è maggiore di quanto non riescano a vendere con le concessionarie e quindi ogni utente che esce sono soldi spesi peggio di quanto non si sarebbe potuto; nemmeno io sono d’accordo, però funziona così comunque)
Luglio 30th, 2009 at 16:06
Massimo, non capisco cosa ci sia di male. Vuoi continuare a usare twitter come hai fatto finora? Nessun problema. Intanto, se qualcuno – non necessariamente un’azienda, anche un privato cittadino – cercherà e troverà anche tuoi tweet (pubblici), e cliccherà poi sulle pubblicità in qualche modo associate a quei risultati, avrai in parte contribuito – senza grandi rotture, direi – a mantenere il servizio in vita. Se la cosa dovesse dare fastidio a tante persone come te, forse potrà nascere un twitter a pagamento per gente un po’ snob ;-)
Luglio 30th, 2009 at 20:49
@sasaki, è solo che abitiamo mondi lontanissimi, tutto li’, (quanto al fatto che quella di twitter sia uno scelta spendibile, fra le zerovirgola che avevano davanti, sono disposto a giocarmi una pizza che non lo e’).
Luglio 30th, 2009 at 23:12
Urca, soltanto una pizza scommetti… Prossima volta ti porto le chiavi della citta’ di Genova… ;-)
Luglio 31st, 2009 at 08:51
@massimo, beh certo niente di personale ci mancherebbe, anzi. Però non mi pare che stiamo in mondi così distanti: in fondo in fondo io sono un porfessionista del settore, e tu sotto molti punti di vista anche. Per quanto non ti occupi nello specifico di dgt marketing o di prodotti web o non al 100% della tua giornata come capita a me (e non che mi faccia piacere).
Ma il fatto di notare di non riconoscerci (seppure senza condividerle) nelle regole base dello stesso gioco non che lo trovi indisponente (figuriamoci poi, siamo solo a livello opinioni), però un po’ destabilizzante sì.
Il mondo del web non è poi diverso da molti altri ha le sue idee, i suoi cicli e soprattutto i suoi canali di mercato, io intendevo solo che quando scrivi certi post è come se ci volessi far subodorare che “un altro web” è possibile (cosa che talvolta mi auspico e in questo credo ci sia tutta la nostra vicinanza), ma non ce lo spieghi mai. Quali regole dovrebbe avere e soprattutto chi paga la Wii, la spesa e l’assicurazione del motorino, a me. Perché poi non sembri che chi fa questo mestiere non mangi, non viva e si muova con il teletrasporto :D