Scrive Alberto Fiorillo su Il Venerdi di Repubblica oggi in un articolo celebrativo della fiera battaglia del Governo contro i casino’ illegali in rete:

Per cercare di contrastre gi abusivi, i Monopoli di Stato lanceranno un portale unico dell’azzardo, con i link alle case da gioco autorizzate. Mentre Google Italia, in accordo con l’Agenzia delle Entrate, si è detta disponibile a eliminare i casinò pirata dai risultati delle interrogazioni al suo motore di ricerca.

11 commenti a “Il portale unico dell’azzardo”

  1. Boh/Orientalia4All dice:

    il Governo sta fecendo di tutto per racimolare i soldi, altro che lotta all’illegalità!

    Lotterie, lotto e giochi d’azzardo rendono moltissimo.

  2. SpesKnight dice:

    In Italia hanno censutato Bwin.com, sponsor del Milan,
    che poi ha dovuto aprire un Bwin.it con molti meno giochi (tra cui i gratta e vinci online, veri rubasoldi) e solo molto dopo è
    arrivato anche il poker.

    Per lo Stato gli abusivi sono quelli che non hanno i giri per avere l’autorizzazione, temo.
    Possono anche esserci problemi fiscali dietro, ma perchè bloccare i siti come in Cina (per altro con un sistema assai facile da aggirare?).

  3. nicola dice:

    Perché andare su Google? Sono gli stessi monopoli che ti danno la lista!
    Basta scaricare questo file:
    http://www.aams.it/site.php?page=20060213093339750&op=download

    ciao
    nicola.

  4. Massimo Moruzzi dice:

    come in corea del nord. evviva!

  5. Giorgio Baresi dice:

    Sembrera’ strano ma l’Italia in questa materia ha una legislazione e una regolamentazione abbastanza avanzata: il motivo per cui lo Stato oscura i siti che non hanno una concessione statale italiana e’ che questi fanno concorrenza illegale a quegli operatori (italiani e non) che la concessione ce l’hanno ed operano secondo determinate regole.

  6. massimo mantellini dice:

    In effetti Giorgio che sia “abbastanza avanzata” mi pare assai strano ;)

  7. Giorgio Baresi dice:

    Massimo, gli approcci per il momento sono due:

    * Anarchia totale: puoi giocare quanto vuoi, dove vuoi e a cosa vuoi senza che ne’ i vincitori, ne’ l’azienda che ti fornisce il servizio paghino un centesimo di tasse allo stato e con una scarsa tutela del consumatore (fatti valere tu nei confronti del casino online cinese che chiude e si porta via tutti i tuoi soldi).

    * Proibizionismo totale (come negli USA): e’ proibito giocare a soldi online. Punto. (Pazienza se poi tutti lo fanno e tanti fanno finta di non sapere).

    L’Italia ha trovato, a suo modo, una sua strada (che va perfezionata, per l’amor del cielo): le aziende ottengono una concessione dietro presentazione di determinate garanzie, possono fornire solo determinati giochi/scommesse con limiti di puntata e sono obbligate a pagare le tasse allo stato italiano. Il compromesso mi sembra piu’ che accettabile.

    Questi concessionari in qualche modo devono essere tutelati…

  8. Daniele Minotti dice:

    A me l’azzardo di stato fa veramente vomitare.

  9. Camillo dice:

    Pliz, dont plai on de net, bat, pliz, bet on aur sait!

    (F. Rutelli – 2009)

  10. A. dice:

    comunque non è neanche un problema di soldi. lo stato dai siti di scommesse ci prende poco o niente, per far capire, meno delle tasse che paga il bingo… ( http://tinyurl.com/b2wnma )

  11. Massimo Moruzzi dice:

    il 2% del PIL. neanche in Colombia.