Un aspetto interessante degli scontri a Piazza Navona di qualche giorno fa e’ stato quello della sua copertura mediatica. Si e’ trattato quasi di una rappresentazione teatrale (le mazze col tricolore, i caschi, gli slogan ecc) della quale tutti gli attori sembravano avere chiaro il senso, contemporaneamente registrata dagli occhi di decine di telecamere. A differenza del passato la sacralita’ dell’occhio testimoniante e’ stata riconosciuta da tutti i contendenti: perfino gli agenti in tenuta antisommossa si aggiravano scansando opportunamente i vari operatori armati di videocamera. Chiunque scorra le decine di flmati disponibili su youtube si rende subito conto di stare assistendo almeno in parte ad una sceneggiata. C’e’ qualcosa di finto nelle immagini che si susseguono.

Il risultato di questo eccesso di documentazione e’ che nei giorni successivi la discussione sull’accaduto non è ruotata, come sempre in passato su poche sfuocate testimonianze colte da lontano e sottoposte alle interpretazioni piu’ strane (un esempio per tutti la deviazione della traiettoria del proiettile in Piazza Alimonda) ma ha riguardato ben piu’ fini particolari: le espressioni dei volti, le parole espresse dagli agenti, ogni singola concitazione. I vari gesti di ogni singolo imbecille sono ricostruibili con facilità dentro questa grande quantita’ di materiale documentale accessibile un po’ dappertutto in rete specie su Youtube. Ed infatti come era prevedibile la discussione oggi ruota su particolari in altri contesti impossibili da valutare, come per esempio su chi sia stato il primo fra i due schieramenti a scatenare la bagarre. Sappiamo tutto, sentiamo la voce del poliziotto che chiama per nome uno dei ragazzi coinvolti negli scontri, altre immagini suggeriscono imbarazzanti contiguita’ impossibili da smentire. Ma le immagini e i punti di osservazione sono talmente tanti e vari che chiunque puo’ con qualche verosimiglianza sostenere qualsiasi cosa. Esattamente come e’ accaduto oggi in Parlamento. Esattamente come quando la narrazione degli eventi, invece che alle telecamere, era affidata solo al ricordo confuso od interessato dei testimoni o a poche immagini sfuocate.

12 commenti a “TECNOLOGIE ABILITANTI?”

  1. Nicola B. dice:

    Il problema evidentemente non sta nei mezzi per documentare gli eventi.
    Sta nella distorsione che le persone, nel bene e nel male, portano nella loro interpretazione delle immagini e spesso dei fatti.
    Ciò che mortifica è vedere queste evidenti distorsioni usate con protervia dagli esponenti del governo.
    Vergognoso.

  2. Duffy dice:

    tv-fakery… si è palese quanto siano “finte” le immagini, una recita scolastica sembra

    a tal proposito suggerisco
    September Clues (sottotitolato in italiano sul canale di trickyre su youtube)… riguardante la tv-fakery dell’11 settembre :D

    e Terrorstorm il documentario di Alex Jones sul terrorismo false flag, che narra anche di alcune situazioni ambigue come Gladio….

  3. Fabio Metitieri dice:

    Forse ci aveva gia’ pensato Kurosawa, molto tempo fa… Mantellini, non vorrei essere sempre critico, ma stai diventando di una banalita’ disarmante.

    Ciao, Fabio.
    http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri

  4. stopdrug dice:

    a me invece è parso di vedere che come al solito i telegiornali si facevano concorrenza nel mostrare le immagini più cruente degli scontri…

  5. Lunar dice:

    resta il fatto che un gruppo ha portato le mazze da casa mentre gli altri hanno utilizzato quello che offriva la piazza. Tavoli, sedie, bottiglie e affini.
    Non è una differenza di poco conto.

  6. massimo mantellini dice:

    E’ la differenza fondamentale Lunar, che evidentemente al nostro Governo sfugge.

  7. Duffy dice:

    molte immagini trasmesse in tv non convincono, alcune inquadrature sono veramente da fiction…

    le posizioni e le inquadrature di alcuni giornalisti sono casuali? o si stava riprendendo una fiction per bombardare le tv nei giorni successivi ?

    http://it.youtube.com/watch?v=qorABdaXxMQ

    oggi il fatto che una fotocamera o un videofonino da 50 euro sia nelle mani di tutti per riprendere e immortalare tutto, forse richiede la creazione di documenti migliori, di maggiore impatto, per smentire tutti i filmati amatoriali

    ovviamente raggiungere la perfezione non è facile…

  8. Daniele Minotti dice:

    Massimo, stai cambiando discorso e anche tanto.

  9. Daniele Minotti dice:

    Aggiungo: un polizitto NON chiama per nome uno dei ragazzi coinvolti.
    Dice, molto piu’ semplicemente e diversamente, *Levati Francesco*. Che non vuol dire nulla, allo stato.
    Chiama uno, chiaramente distinto dal tipo in camicia a righe (cui si rivolge dicendogli *Mettiti giu’*) e sfido chiunque a provare, da quelle immagini, che si riferisse ad uno dei ragazzi coinvolti.
    Cerchiamo di non offendere quella grande cosa che Iddio ci ha dato.
    Buona notte.
    (son parecchio schifato, da ogni parte).

  10. Anonymous dice:

    eh sapessi noi

  11. Lunar dice:

    ragazzi,
    questa ve la dovete segnare:
    “Ora, tra le tante pagliacciate che certi incanutiti agit-prop vorrebbero resuscitare, c’è anche quella Disinformacja. Ma per fortuna oltre al ciclostile c’è YouTube.
    Michele Brambilla
    per ilGiornale 1 novembre 2008″

    http://tinyurl.com/56a3do

    e sono soddisfazioni mica casso. :)

  12. frap1964 dice:

    Una sceneggiata tanto smaccata quanto inverosimile.
    Sicuramente studiata (male) a tavolino.