“riaffermare le responsabilità dei singoli per gli illeciti commessi: così come avviene nella realtà, così anche nella virtualità va individuato un sistema di regole“.
Purtroppo non avevo ancora letto de l’ultima idea della SIAE citata da Anna Masera su La Stampa di oggi che, in un battito d’ali, riduce Barbareschi al ruolo di figurante. La Societa’ degli Autori ed Editori chiede infatti
“un’azione forte e comune per ottenere che venga stabilito per legge un contributo in percentuale da versare alla Siae da parte di tutti quei provider che forniscono a pagamento la linea Adsl veloce”
update: Il presidente della Siae oggi 30/10 ha smentito la notizia.
Ottobre 29th, 2008 at 22:10
Quella donna ha le carte in regola per diventare ministro o AD di Alitalia
Ottobre 29th, 2008 at 23:33
Mah, veramente, durante la legislatura scorsa, c’erano un paio di ddl piu’ o meno in tal senso (anche se un po’ piu’ complessi)… E di area sinistra.
Che mi sfugge?
Ottobre 29th, 2008 at 23:53
Alla SIAE devono avere davvero un forte senso dell’umorismo (o la Masera grossa fantasia).
Ottobre 29th, 2008 at 23:54
Vabbè versare il contributo alla siae, ma poi scaricare diventa legale o no? Se no, a quale titolo pretendono il contributo? Se si, qui si parla solo di “adsl veloce”: i concetti di veloce e lento sono alquanto opinabili. quanto lenta deve essere un’adsl per non essere soggetta al balzello? i miei 4 mbit sono abbastanza pochi (considerando che tutti gli operatori ormai offrono come “base” i 7 mbit a 20 euro)?
Ottobre 30th, 2008 at 00:03
@Dario
Sara’ che la Masera mi sta simpatica, ma che ha fatto anche questa volta?
Ottobre 30th, 2008 at 00:03
Anonimo, in effetti quei ddl prevedevano un contributo, ma download legale (abrogazione Urbani). A suo modo, sarebbe stato coerente, ma non accettabile per tutti, ricordiamocelo (tanti hanno detto *io non scarico e non pago di piu’).
Sul lento-veloce… bah…
Ottobre 30th, 2008 at 06:35
La cosa triste non è il fatto che la SIAE lo richieda (In fondo non si dice che “dio aiuta chi ci prova”?), ma la concreta possibilità che queste richieste vengano accettate…
Tanto più che mi sembra che l’orientamento di apertura verso la società autorieditori sia piuttosto bipartisan…
M.
Ottobre 30th, 2008 at 08:25
E una fettina di culo vicino all’osso no?
Chi dobbiamo aspettare che si muova contro la SIAE, Saviano?
Ottobre 30th, 2008 at 09:10
Io sarei dispostissimo a pagare un canone alla SIAE, ma poi scarico tutto quel che mi pare quando mi pare legalmente.
Altrimenti ci troviamo a piedi pari nel giornalismo di oggi dove MP3 e pedopornografia sono sullo stesso piano.
Ottobre 30th, 2008 at 09:21
Siae dovrebbe accontentarsi di quel che già¡ recupera che non e’ poco ed e’ già¡ un furto
Ottobre 30th, 2008 at 09:52
secondo me andrebbe capita un po’ piu’ a fondo, ma il concetto non mi pare cosi’ incivile: prendere atto di una realta’. Una specie di antiproibizionismo sul download. poi bisogna vedere in faccia i numeri, cioe’ la percentuale che pretendono e la loro definizione di rete lenta/veloce.
Ottobre 30th, 2008 at 09:58
@daniele: anche la tassa sui supporti di registrazione vergini è coerente ma non accettabile da tutti, se per questo.
(la mia connessione è a 2Mb/s, ma credo che la definiscano già alta velocità , un po’ come Trenitalia coi suoi mezzi)
Ottobre 30th, 2008 at 10:27
Macché assurdità . Non versiamo già un obolo alla SIAE ogni volta che compriamo un CD vergine?
Basta chiedere, e la SIAE la si accontenta.
Ottobre 30th, 2008 at 10:37
si, paghiamo un obolo pure sul DVD dove c’è il filmino della prima comunione. Dove archiviamo i nostri documenti, le nostre foto, i nostri filmini. Ma quesi geniacci della SIAE ci hanno scoperto. Ora sanno che il materiale lo archiviamo direttamente sugli HardDisk e quindi la vendita di supporti è calata fortemente. Per questo oltre alla carta d’identità c’è bisogno pure della patente a punti. Non ci credete?
Sapo Matteucci, direttore di “Vivaverdi†e portavoce della Siae, ha indicato le due strade che vengono oggi proposte per la difesa del diritto d’autore su Internet. La prima , pedagogica e informativa “la via franceseâ€, si fonda su una serie di avvisi ai naviganti con la collaborazione degli Internet Provider con quote forfettarie che permettono lo scaricamento delle opere tutelate forti ammende e, in casi estremi, il distacco di Internet, attraverso una specie di patente a punti. Un sondaggio evidenzia che più dell’80% cesserebbe di scaricare contenuri illegalmente al secondo avviso.
http://tinyurl.com/6nodrw
ah, hanno fatto il sondaggio. Quindi è sicuramente come dicono loro.
Ottobre 30th, 2008 at 11:38
chiedo scusa e quoto una notizia ansa di stamattina:
VENEZIA, 29 OTT -Oltre 50 perquisizioni sono state eseguite dalla Gdf di Venezia in 13 regioni in un’operazione contro pirateria musicale e pedopornografia.
senza parole.
mario
Ottobre 30th, 2008 at 19:01
La SIAE smentisce, ma dice che la colpa è della Federazione degli Autori di Musica Italiani (ACEP, l’Associazione – MAP – SNAC – UNCLA)