Pensavo che lo stupidario ormai giornaliero sui pareri di esponenti che a vario titolo partecipano alla discussione (e purtroppo anche alle decisioni) sulla evoluzione tecnologica del paese potesse, per oggi 29 ottobre 2008, essere flebilmente archiviato con le ormai usuali parole di Luca Barbareschi di ieri sulla necessita’ di una carta di identita’ per il web che servirebbe – cito da PI di oggi – per

riaffermare le responsabilità dei singoli per gli illeciti commessi: così come avviene nella realtà, così anche nella virtualità va individuato un sistema di regole“.

Purtroppo non avevo ancora letto de l’ultima idea della SIAE citata da Anna Masera su La Stampa di oggi che, in un battito d’ali, riduce Barbareschi al ruolo di figurante. La Societa’ degli Autori ed Editori chiede infatti

“un’azione forte e comune per ottenere che venga stabilito per legge un contributo in percentuale da versare alla Siae da parte di tutti quei provider che forniscono a pagamento la linea Adsl veloce”

update: Il presidente della Siae oggi 30/10 ha smentito la notizia.

16 commenti a “AVANTI UN ALTRO”

  1. maurogasparini dice:

    Quella donna ha le carte in regola per diventare ministro o AD di Alitalia

  2. Daniele Minotti dice:

    Mah, veramente, durante la legislatura scorsa, c’erano un paio di ddl piu’ o meno in tal senso (anche se un po’ piu’ complessi)… E di area sinistra.
    Che mi sfugge?

  3. Dario Salvelli dice:

    Alla SIAE devono avere davvero un forte senso dell’umorismo (o la Masera grossa fantasia).

  4. Anonymous dice:

    Vabbè versare il contributo alla siae, ma poi scaricare diventa legale o no? Se no, a quale titolo pretendono il contributo? Se si, qui si parla solo di “adsl veloce”: i concetti di veloce e lento sono alquanto opinabili. quanto lenta deve essere un’adsl per non essere soggetta al balzello? i miei 4 mbit sono abbastanza pochi (considerando che tutti gli operatori ormai offrono come “base” i 7 mbit a 20 euro)?

  5. Daniele Minotti dice:

    @Dario
    Sara’ che la Masera mi sta simpatica, ma che ha fatto anche questa volta?

  6. Daniele Minotti dice:

    Anonimo, in effetti quei ddl prevedevano un contributo, ma download legale (abrogazione Urbani). A suo modo, sarebbe stato coerente, ma non accettabile per tutti, ricordiamocelo (tanti hanno detto *io non scarico e non pago di piu’).
    Sul lento-veloce… bah…

  7. Marcello Majonchi dice:

    La cosa triste non è il fatto che la SIAE lo richieda (In fondo non si dice che “dio aiuta chi ci prova”?), ma la concreta possibilità  che queste richieste vengano accettate…
    Tanto più che mi sembra che l’orientamento di apertura verso la società autorieditori sia piuttosto bipartisan…
    M.

  8. Mammifero Bipede dice:

    E una fettina di culo vicino all’osso no?

    Chi dobbiamo aspettare che si muova contro la SIAE, Saviano?

  9. S. dice:

    Io sarei dispostissimo a pagare un canone alla SIAE, ma poi scarico tutto quel che mi pare quando mi pare legalmente.

    Altrimenti ci troviamo a piedi pari nel giornalismo di oggi dove MP3 e pedopornografia sono sullo stesso piano.

  10. Simone Lovati dice:

    Siae dovrebbe accontentarsi di quel che già¡ recupera che non e’ poco ed e’ già¡ un furto

  11. mitch_76 dice:

    secondo me andrebbe capita un po’ piu’ a fondo, ma il concetto non mi pare cosi’ incivile: prendere atto di una realta’. Una specie di antiproibizionismo sul download. poi bisogna vedere in faccia i numeri, cioe’ la percentuale che pretendono e la loro definizione di rete lenta/veloce.

  12. .mau. dice:

    @daniele: anche la tassa sui supporti di registrazione vergini è coerente ma non accettabile da tutti, se per questo.
    (la mia connessione è a 2Mb/s, ma credo che la definiscano già  alta velocità , un po’ come Trenitalia coi suoi mezzi)

  13. luca dice:

    Macché assurdità . Non versiamo già  un obolo alla SIAE ogni volta che compriamo un CD vergine?
    Basta chiedere, e la SIAE la si accontenta.

  14. Lunar dice:

    si, paghiamo un obolo pure sul DVD dove c’è il filmino della prima comunione. Dove archiviamo i nostri documenti, le nostre foto, i nostri filmini. Ma quesi geniacci della SIAE ci hanno scoperto. Ora sanno che il materiale lo archiviamo direttamente sugli HardDisk e quindi la vendita di supporti è calata fortemente. Per questo oltre alla carta d’identità  c’è bisogno pure della patente a punti. Non ci credete?

    Sapo Matteucci, direttore di “Vivaverdi” e portavoce della Siae, ha indicato le due strade che vengono oggi proposte per la difesa del diritto d’autore su Internet. La prima , pedagogica e informativa “la via francese”, si fonda su una serie di avvisi ai naviganti con la collaborazione degli Internet Provider con quote forfettarie che permettono lo scaricamento delle opere tutelate forti ammende e, in casi estremi, il distacco di Internet, attraverso una specie di patente a punti. Un sondaggio evidenzia che più dell’80% cesserebbe di scaricare contenuri illegalmente al secondo avviso.

    http://tinyurl.com/6nodrw

    ah, hanno fatto il sondaggio. Quindi è sicuramente come dicono loro.

  15. Anonymous dice:

    chiedo scusa e quoto una notizia ansa di stamattina:
    VENEZIA, 29 OTT -Oltre 50 perquisizioni sono state eseguite dalla Gdf di Venezia in 13 regioni in un’operazione contro pirateria musicale e pedopornografia.
    senza parole.
    mario

  16. Camillo dice:

    La SIAE smentisce, ma dice che la colpa è della Federazione degli Autori di Musica Italiani (ACEP, l’Associazione – MAP – SNAC – UNCLA)