Feba sulle relazioni sociali dopo Internet:

Una parte della mia vita, per così dire reale, si è trasferita sul web, per diversi motivi (ad esempio, perchè il mio lavoro implica lo stare molte ore connessa, oppure perchè nella mia vita reale poche persone intorno a me condividono la mia stessa passione per i media sociali e le nuove tecnologie). La mia vita si è divisa: ho una parte di relazioni normali, amici con cui uscire e cenare, persone care a cui telefonare e una parte di relazioni sul web, che riflettono le relazioni tradizionali (amici con cui discutere o con cui andarmi a prendere una birra di tanto in tanto, amici che sento via im, twitter o blog). Ma mentre una volta chi aveva una vita online era un disadattato sociale (non sempre, ma passatemi l’iperbole), ora sempre più persone si ritrovano nelle mie stesse condizioni. Non credo di avere patologie connesse al mio stare online, non sono una persona socialmente isolata, e anzi, credo che sempre più persone negli ultimi anni si siano ritrovate nelle mie stesse condizioni.

Un commento a “UNA VITA DIVISA”

  1. Matteo De Felice dice:

    Anche per me è lo stesso e penso che il cambiamento che ha portato dal vedere i rapporti sociali on-line non più un _sostitutivo_ ma un _complemento_ a quelli "fisici" sia anche dovuto alla diffusione dei social network non più solamente tra per gli "smanettoni" e – cosa ben più importante – alla consapevolezza che in fondo, si starebbe peggio senza. Perchè ammettiamo, tra "otto ore di fronte al PC" e "otto ore di fronte al PC rimanendo in contatto tramite MSN,GMail,Skype,Twitter ecc ecc" non c'è confronto.