I miei unici due commenti sono:
1) Checche’ ne dica Mazza, che le associazioni antipirateria (stipendiate dalle parti lese) possano assistere l’attivita’ di indagine della magistratura continua a sembrarmi una bestialita’ (a dispetto dei pareri avversi da parte della magistratura citati da Mazza).
2) Enzo fa poi un poco il “finto tonto” sull’ultimo punto della sua dissertazione ma in Italia i reati in oggetti sono perseguiti civilmente “a querela” e questo sarebbe il caso che continuasse ad essere. Mentre Ipred 2 dice il contrario.
Quanto al resto forse e’ vero: c’e’ stata un po’ di esagerazione intorno all’approvazione di questa normativa. Il mio parere e’ : “meglio un po’ di hype in piu’ che una ennesima silenziosa sottovalutazione”.
Aprile 30th, 2007 at 11:33
Scusa l'invasione, ma hai toccato in sequenza due temi che mi interessano molto.
In pratica, Enzo Mazza afferma:
1) La norma che prevede che la polizia, se vuole, può farsi assistere da un tecnico anche di un azienda coinvolta, e questo non puo' rifiutarsi, sarebbe ontologicamente uguale alla norma IPRED2 secondo cui la polizia deve permettere al tecnico dell'azienda (presunta lesa) di assistere la polizia, anche se la polizia non ne avesse bisogno.
2) Tralascio la perseguibilità d'ufficio… che spesso ha significato arbitrio del potere discrezionale delle autorità .
3) Il fatto che i giudici abbiano nominato un CTU (o era CTP, il che cambierebbe tutto?) non imparziale e super partes in passato, sbagliando, significa che possono continuare a farlo in futuro.
Aprile 30th, 2007 at 11:50
e che palle!!!!!!!
Con i tanti problemi che ha questo pianeta ci dobbiamo preoccupare, ancora, di Mazza & Co che non riescono più a vendere un prodotto che non vuole nessuno. Mazza, fatevene una ragione. I vostri CD non li vuole più nessuno, neanche i marocchini.
Piuttosto il sig Mazza provi a rispondere a questo post di Assante:
http://assante.blogautore.repubblica.it/2007/03/28/dischi-discografici-e-futuro/
Aprile 30th, 2007 at 14:46
Purtroppo (non so per quale motivo) non riesco ad accedere a Popolodellarete.
Rispondo qui.
Verissimo che i blogger che fanno gli informatici, i letterati, i medici si credono tuttologi del diritto, ma anche Mazza manifesta qualche grave mancanza.
Io non so quali siano i suoi studi giuridici, ma, ad occhio, direi che non e' molto ferrato in procedura penale.
Vedro' di riprovare ad accedere, ora sono un po' stanco.
Aprile 30th, 2007 at 23:48
Basta dare risalto a quello che dice Mazza… basta… basta… ogni volta che parla dice bugie… dipinge una realtà che non esiste… dopo tanti anni forse non sa nemmeno più di mentire. Per favore, veramente, non date risalto a quello che dice.
Maggio 1st, 2007 at 06:24
Sulla questione della procedibilità a querela ci sarebbe da fare quale riflessione in più.
In Italia è eccezione, non regola. Lo Stato, in alcuni rari casi, lascia alla persona la scelta di chiedere una punizione in sede penale. E parliamo, di solito, di reati bagatellari o quasi: ingiurie, minacce semplici, lesioni (non sempre), ecc.
Il diritto d'autore, poi, non conosce un solo reato a querela.
C'è da dire, poi, che recentemente sono state allargate le ipotesi di furto a querela e quando si accomuna (impropriamente) la "pirateria" al furto, si nota una controtendenza sospetta.
Sulla carta, la procedibilità d'ufficio voluta da IPRED2 sembra voler evitare i ricatti del titolare di un'eventuale querela. Ma è tutto così strano…
Maggio 2nd, 2007 at 05:07
preciso che non è vero che i reati citati sarebbero puniti in Italia a querela. Le violazioni del diritto d'autore sono perseguibili penalmente d'ufficio, così come la gran parte delle norme sulla contraffazione previste nel codice penale.
Ringrazio il signore che vorrebbe che le mie posizioni non venissero evidenziate. E' internet bellezza, come parli tu, parlo io. Forse da fastidio che il presidente di un settore industriale si confronti con il popolo della rete ? Tanta gente dice la sua, potrò dire anche la mia ? Potrà dirmi che racconto palle, fa parte del gioco, ma chiedere di non dare spazio non mi sembra molto in linea con le teorie sulla democraticità della rete, in fondo pago anch'io la mia bella adsl, fatemela usare.
Maggio 2nd, 2007 at 05:26
enzo non e' un caso che il tuo commento sia linkato qua, no?
Maggio 2nd, 2007 at 12:47
A proposito di confronti, caro Mazza, mi spieghi perche' ogni volta che compro un cd ti pago un po' di stipendio?
Maggio 3rd, 2007 at 10:41
perchè lavoro anch'io, come lei, spesso senza orari, ho famiglia e non ho alle spalle un'eredità , farei volentieri a meno di lavorare ma purtroppo tocca anche a me.
Spendo molti soldi anch'io per comprarmi qualche cd e con l'IVA che pago (20 %), lei riceverà qualche beneficio dallo Stato, quindi faccio del bene anche a lei.
Maggio 7th, 2007 at 23:16
Per carità di dio… io sono perfino felice che lei parli in rete! Ogni volta che lo fa infatti, mi da la possibilità di ribadire il concetto che le opere sono dei public goods di cui siamo tutti titolari perchè paghiamo le tasse necessarie a garantire il diritto di sfruttamento economico agli autori… e a giudicare dai fischi che ha ricevuto la Gerini al concerto del 1o maggio quando parlava di pirateria… beh… direi che più lei parla, più quelli come me le rispondono, più gli ignari capiscono che l'industria da lei rappresentata è inutile e anzi addirittura anti-economica in quanto sostituita dalle telco che trasportano opere in forma fluida. Quindi faccia un po' lei… se si vuole finire di rovinare… la rete è grande… il costo del megabyte scende… ma non le conviene chiacchierare di meno e investire il suo tempo a trovarsi un nuovo lavoro? Non vorrei sembrare insolente nel permettermi un tale suggerimento… però purtroppo la vedo male.