La lunga onda delle polemiche su italia.it ha fatto da molte parti tornare alla luce un discorso che abbiamo sentito altre volte: quello sulla distanza fra rete e mondo reale. Mentre in rete si coagulava un grande movimento di protesta e di denuncia contro il portale turistico italiano ed i suoi sprechi (e un po’ anche contro il logo cetriolesco annesso), l’argomento veniva completamente ignorato sui grandi media. Tutto cio’ sta ad indicare, secondo alcuni, il persistere di una sostanziale ininfluenza dei punti di vista espressi online nell’ambito delle grandi tematiche di cui si discute invece nel paese. Molti si spingono oltre affermando che questo isolamento sia tanto piu’ patetico visto che avviene dentro una specie di echo chamber (la rete Internet) capace di fare da parametro a se’. Una specie di versione telematica del “Nebbia sulla Manica, il Continente e’ isolato”. Io non ho una idea precisa al riguardo: quello che so e’ che certo non sono disponibili a farmi dettare l’agenda delle priorita’ informative da chi negli ultimi tre giorni ha discusso accanitamente della colica renale di tal De Gregorio e del compenso dei conduttori del Festival di Sanremo. E se un argomento per me interessante non arriva sulle pagine dei quotidiani, per me e’ lo stesso. Non e’ per questo meno importante.

13 commenti a “QUALE INFORMAZIONE”

  1. Felter Roberto dice:

    A dire il vero per me l'argomento diventa importante proprio quando non appare sulle pagine dei giornali.

    Perché significa che c'è qualche motivo per tenermelo nascosto.

  2. Giacomo Mason dice:

    Staremo a vedere. Credo che dovremmo concederci la possibilità  di verificare nel tempo come queste faccende si risolvano. Credo non ci sia niente di più "aperto" in questo momento storico quanto il rapporto tra rete e media mainstream. Forse bisogna passare per patetici per qualche anno (o mese) prima che tutti dicano ah, si, certo, la rete…

    E in fondo molti di noi sono condannati a essere ottimisti a riguardo.

  3. Alberto dice:

    La penso anche io come te: ho smesso di informarmi usando i telegiornali da anni e i giornali stampati li leggo raramente.

    Peccato che in molti (la maggioranza) facciano il contrario e siano convinti che, conoscendo lo stato intestinale di qualche politico, abbiano tutte le informazioni utili. E' solo in parte colpa loro: una bella fetta di colpa ce l'hanno anche quelli che decidono che in TV passi la notizia del pelo del naso arricciato del potente di turno piuttosto che quella del logo italia.it stile membro verde (se volessero limitarsi a fare spettacolo e intrattenimento ci riuscirebbero meglio parlando di italia.it o no?)

  4. Gianluca Brugnoli dice:

    Ciao Massimo, ci hanno messo insieme sul dossier di PI lunedì scorso.

    Credo che il motivo per cui l'"informazione ufficiale" ha snobbato la polemica montata sulla rete e in particolare sui vari blog sia piuttosto semplice: a quanto pare la notiza non c'è. O meglio, la notizia è un'altra.

    Secondo un intervista all'AD di Sviluppo Italia pubblicata su "La Stampa" di oggi ( http://tinyurl.com/2brnbu ) sembra che il portale dello scandalo non sia costato davvero 45 milioni di euro, ma "soltanto" un milione. In più è aperto un contenzioso tra SI e il consorzio di imprese che si era aggiudicato l'appalto. Insomma il nuovo governo ha bloccato tutto e ha messo "una pezza" in attesa di nuovi sviluppi.

    In realtà  questa non è neanche una grande novità , visto che tra gli "addetti ai lavori" alcune notizie giravano da tempo.

    Questo naturalmente non cancella molti aspetti negativi della vicenda, di cui abbiamo ampiamente scritto e discusso.

    Ma è vero che lo scandalo era basato sull'astronomica cifra stanziata da Stanca. Se le cifre sono invece quelle dell'intervista, lo scandalo si sgonfia e la "notizia", almeno per i media "maturi", non c'è più.

    A questo punto la notiza che rimane è un'altra. Ed è la reazione, a tratti anche isterica, del mondo della rete e dei bloggers. Anch'io ho fatto domande e ho chiesto spiegazioni. Il mondo dell'informazione ufficiale ha visto questa ondata come la rivendicazione un po' rabbiosa e un po' perdente degli "esclusi", dei "wannabe", di chi vorrebbe ma non può. Comunque una reazione settaria, di un mondo a sè, come giustamente lo descrivi tu.

    Anche per me alla fine non fa molta differenza, perché riesco a vedere dentro la "nuvola" tutti i problemi che vi sono nascosti e intrecciati. Ma lasciami dire che, forse, chi ci ha guardati in questo modo non ha tutti i torti.

  5. damiano dice:

    Non tutto quello che non viene detto e scritto dai grandi media è automaticamente poco interessante. Senno staremmo freschi, coi livelli ultimamente raggiunti da corriere.it, tanto per fare un esempio.

    Un esempio famoso per dimostrare quanto vanno prese con le molle le verità  dei media: il 2 agosto 1980 Bruno Vespa disse per tutta la giornata che alla stazione di Bologna era esplosa una caldaia.

  6. Tolli dice:

    Si, l'argomento è stato totalmente "bucato" e questo non ha giustificazione. E' vero che, aldilà  dell'autoreferenzialità  della politica, l'argomento "crisi di governo" con il suo forte tasso di suspence, con anessariforma elettorale , Dico, pensioni, etc assorbe gran parte dell'informazione, anche in Rete e anche degli stessi blogger ma non si giustifica un "buco" così lo stesso.

  7. .mau. dice:

    Ma se persino City (un preclaro esempio di free press, e del gruppo RCS) oggi ha un trafiletto che dice che "i blogger l'hanno bocciato"!

  8. Maurizio Goetz dice:

    Le critiche al progetto italia.it sono state moltissime da parte della blogosfera. In alcuni casi i toni sono stati accesi e hanno sfiorato il linciaggio morale, in altri la critica è stata oggettiva e costruttiva. Non si può non sottolineare tuttavia che questo progetto è riuscito a trasformare una protesta in una proposta e quella stessa blogosfera accusata di essere autoreferenziale è stata anche capace di mettersi insieme per proporre un progetto come RItaliaCamp volto a dare suggerimenti concreti per riprogettare il portale italiano del turismo. Forse i citizen journalist ed i citizen marketer in Italia sono un fenomeno ancora embrionale, ma credo sia doveroso evidenziare il livello di civiltà  di un progetto spontaneo come RItaliaCamp, figlio di quella cultura dei Camp che si è diffusa ultimamente. Non è sempre tutto così negativo. Io sono fiducioso.

  9. Mammifero Bipede dice:

    Devo essere sincero, a me questa faccenda del portale italia.it sembra lo specchio esemplare di come non funzionano le cose in Italia, e di come si continui a non volerle far funzionare. I giornali, TG in testa, fanno il loro mestiere di "grancassa" governativa (abbastanza indifferentemente da quale governo ci sia) e se monta una giusta indignazione popolare, che sia la protesta per un'opera inutile come la TAV in Valtellina, il ponte sullo stretto, la base USA di Vicenza o lo sperpero di soldi pubblici (per un portale inutile) si sceglie semplicemente di ignorarla, delegando a programmi come Report (per dirne uno serio) o ai vari Striscia e Le Iene (per dire delle pagliacciate) il compito di denuncia.

    La mia domanda ora è: possibile che dobbiamo considerare inevitabile questo stato di fatto? Perché accettiamo che l'informazione abbia abdicato ad un ruolo fondamentale in tutti i paesi civili e democratici? Che strumenti possiamo darci per rimediare ad una tale stortura? (Bloggare, ovviamente, ma ancora non basta…)

    A Gianluca direi che la "vera notizia", al di là  della reale cifra spesa (e del fatto che solo gli "addetti ai lavori" ne fossero al corrente), è che il nostro Vice Premier ha presentato ufficialmente un portale che sta facendo ridere i polli (non solo quelli anglofoni, che comunque se lo godono di più). Io trovo sconcertante che a presentare una roba del genere non si provi un minimo di imbarazzo. Ma questa gente "che cosa sto facendo" se lo domanda mai?

  10. Lunar dice:

    oggi, mercoledì, su TGR neapolis RAITRE alle ore 15 è andato in onda un servizio puntuale su italia.it

    http://www.neapolis.rai.it/tgr/HP_TGR/0,8248,24,00.html

    Il servizio ha riportato fedelmente le critiche e le perplessità  del popolo della rete e degli addetti ai lavori.

    Il mondo fuori dalla rete ha la digestione lenta, fatevene una ragione. ;)

  11. repubblica dice:

    http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/scienza_e_tecnologia/portale-italia-polemiche/portale-italia-polemiche/portale-italia-polemiche.html

    a quanto pare repubblica legge mantellini e obbedisce :D

  12. mammifero bipede dice:

    Il Governo ha ottenuto la fiducia, adesso si può di nuovo criticare…

    :-/

  13. Cubic dice:

    è falso dire che la stampa non se n'è occupata, avresti dovuto titolare "quale disinformazione"