25
Nov

Oggi Antonio Bassolino, commentando sul suo blog l’iniziativa di Beppe Grillo che ha portato alla pubblicazione dell’Herald Tribune di un appello contro i parlamentari condannati in via definitiva per reati penali, scrive una cosa che non sapevo. Per essere eletti in Parlamento o in un consiglio comunale di un piccolo paese, quando a precedenti penali, vi sono pesi e misure differenti.

Secondo la legislazione vigente, chiunque abbia riportato una condanna definitiva per un delitto grave, dal 416 bis alla corruzione, non può ricoprire la carica di presidente di Provincia, di sindaco, di assessore e consigliere provinciale e comunale, persino di componente di un consiglio circoscrizionale. Viene inoltre sospeso da ogni carica pubblica chi abbia riportato una condanna in primo grado per “una pena non inferiore a due anni di reclusione per un delitto non colposo”. Si tratta di norme molto rigide, la cui finalità  è garantire la più alta soglia di legalità  nella gestione degli enti locali. La legalità  però, è un valore universale, e deve essere garantita nello stesso modo a tutti i livelli della pubblica amministrazione. Perché le regole e i principi che valgono per un piccolo comune non debbono valere anche per chi si candida alla Camera o al Senato?

10 commenti a “PESI E MISURE”

  1. Simo dice:

    da uomo della strada penso che norme molto restrittive fanno solo l'uomo più attento a non farsi beccare.

  2. Dav dice:

    da uomo di campagna penso che se fosse applicata anche ai massimi livelli ci sarebbe una rivoluzione della politica, aprendo le porte a politici che, almeno all'inizio, non si abbiano incollata la poltrona al sedere.

    Come i blog sono autoreferenziali, la politica è autoprotezionista.

  3. Tambu dice:

    altre domande, conseguenti, sono: "ma è sempre stato così? oppure QUANDO è stata cambiata questa cosa?"

  4. Massimo Moruzzi dice:

    x Simo: norme invece di cui se ne possono fare un baffo e cambiarle e ricambiarle come vogliono portano invece il politico a strafregarsene, tanto poi le norme le cambia, e il falso in bilancio non è più reato, e posso candidarmi in parlamento anche se sono stato condannato etc…

  5. Enrico dice:

    Credo sia giusto avere regole certe e applicabili, come quelle in vigore per accedere alle cariche elettive negli enti locali.

    Sbagliato, inutile e vagamente ricattatorio invece il sistema usato dal tribuno Grillo (sempre più insopportabile), una specie di pubblica gogna che serve solo a fare pubblicità  al suo ideatore.

    Infatti tutti i media ne hanno parlato e il suo blog ha avuto notevoli incrementi negli accesi. Unico risultato raggiunto mi sembra.

    Le riforme, le leggi, le regole di convivenza civile richiedono studio, serietà  e competenza per essere formalizzare ed attuate.

    Per queste stupide sparate da predicatore della domenica invece è sufficiente una buona dose di demagogia.

    Grillo ne possiede più che a sufficienza.

  6. Giorgio dice:

    Pubblicare un fatto oggettivo su di una pagina a pagamento non mi sembra demagogia.

    Se proprio dovessi catalogare la pagina di Grillo, la etichetterei sotto "giornalismo" oppure "reportage".

    Certo, in un Paese in cui 3/7 televisioni nazionali sono possedute e altre 3/7 sono controllate dal presidente del consiglio i concetti di giornalismo e libera informazione fanno un po' sorridere.

    Ciao

  7. carla dice:

    R: Tambu

    Il decreto legislativo è dell'agosto 2000. L'ha scritto Andrea nei commenti al post di Bassolino.

  8. Julien dice:

    In Valle d'Aosta lo sapevamo. Per esperienza. Il nostro senatore Rollandin (fra i 23 di Grillo) non può fare né il consigliere comunale né quello regionale per via delle sue condanne. Non gli resta che il senato. Di oggi la notizia che sarà  di nuovo candidato al senato per le prossime elezioni.

  9. Maurizio Benzi dice:

    Trovo molto interessanti le reazioni che hanno avuto i politici chi ha apprezzato l'iniziativa (Di Pietro, Pomicino, Bassolino), chi l'ha snobbata sentendosi superiore (Cossutta, De Michelis, ecc. ecc.).

    Ma quello che mi ha stupito di più è Follini intervenuto alla 7:

    "Politica e Giustizia sono due cose diverse e non devono essere mischiate".

    Sarà  il tono con cui questa gente parla, sarà  che i giornalisti non fanno mai alcun contradditorio, ma mi pare che quando i nostri politici escono con queste stupidaggini quasi nessuno si accorga delle loro sparate.

    Ma in effetti se pubblicare i nomi di queste persone può essere considerato come "vagamente ricattatorio", allora lasciamo perdere tutto e teniamoci questa gente. Anzi richiamiamo Andreotti.

  10. Andrea Pilotti dice:

    Come dice il buon Beppe Grillo, negli ultimi anni in Italia siamo " leggermente in controtendenza".

    Complimenti per il blog,

    Andrea Pilotti

    info@apmconsulting.it