Contrappunti, su Punto Informatico di domani all’interno di uno speciale sul decreto Urbani.

In questo momento, e’ lunedi’ pomeriggio, sto provando ad accedere a www.beniculturali.it, il sito web del ministero diretto da Giuliano Urbani, annunciato bersaglio delle proteste degli utenti Internet. Il sito e’ down, come era facilmente prevedibile. Qualcuno domani dira’ che una battaglia e’ stata vinta, che di un gesto simbolico ma significativo si e’ trattato, che in questa maniera i diritti dei navigatori vessati dal decreto che porta il nome del Ministro saranno fin da ora tenuti in maggior conto. Perdonatemi, ma secondo me si tratta – posso dirlo? – di sonore cretinate. (continua)

14 commenti a “ANTEPRIMA PUNTO INFORMATICO”

  1. Gino dice:

    "Sonore cretinate" come le manifestazioni del prossimo 4 giugno a Roma (che temo finiscano male, dato che è da giorni che il ministro Pisanu, Fede e l'allegra combriccola filogovernativa "invocano" la violenza di "certa sinistra"). Ovvero: quando in nome di una causa giusta si finisce per fare il gioco del nemico.

  2. Paolo Graziani dice:

    La mia l'ho già  detta poco sotto(non condivido nemmeno una virgola di questo articolo disfattista). Certo è una disdetta che Mantellini, con la visibilità  che potrebbe dare alle ragioni(che condividerebbe) di una protesta, scelga piuttosto di criticare il metodo. E' la solita abitudine dei vili: fare i forti con i deboli e i deboli con i forti(ed è un'abitudine servile molto diffusa nel giornalismo italiano).

  3. stefano dice:

    Sono d'accordissimo con Gino (oltre che con MAssimo).

    E il 4 giugno a Roma chissà  cosa succederà . Purtroppo i leader di questi movimenti non sempre sono all'altezza del ruolo politico che si ritrovano ad avere.

  4. Pier Paolo dice:

    Se, da un lato, apprezzo molto la capacità  di mantellini di avere sempre la notizia giusta al momento giusto, e in linea generale ne apprezzo l'orientamento ideologico, purtroppo non mi riesce quasi mai di fare altrettanto per l'angolazione e l'apertura visiva. Prendi questo articolo: è indubbio che creda molto alle motivazioni che ha espresso per l'ennesima volta sul perchè i suoi connazionali siano dei perfetti imbecilli le cui azioni sono inevitabilmente catastrofiche e allora sarebbe tanto meglio se accettassero passivamente tutto quel che gli piove sulla testa, e pace. Mantellini dimentica che la questione di cui stiamo parlando, ovvero la libertà  della rete, è esclusivamente il problema di una minoranza, e per di più questa è già  percepita come negativa dal resto della popolazione, perchè a proprio agio in un mondo (quello dei computer) che mette in difficoltà  tutte le persone "normali". Quel che deve capire il nostro massimo è che il clamore, in qualsiasi modo suscitato, promuove la notizia, nella speranza di farle raggiungere un giorno quella vetta di considerazione da renderla oggetto di interesse da parte delle masse, e quindi dei partiti politici, in quanto capace di orientare gli elettori. E' soltanto così che funziona la democrazia: gridando più forte per avere l'occasione di poter parlare. Solo quando avremo gridato abbastanza forte da far girare abbastanza teste ci daranno quel minimo di considerazione necessario per poter cominciare ad esporre le nostre motivazioni all'uomo medio, e potremo finalmente uscire dal nostro circolo elitario in cui facciamo tutte le nostre discussioni, convinti di raggiungere potenzialmente tutto il mondo ed in effetti raggiungendone una fetta talmente misera da essere inutile. Inutile a meno che non sia un raggiungere qualitativamente superiore, che crei coesione, e non divisione. Un obiettivo che non è certo in cima alla lista delle priorità  di uno che scrive un articolo del genere.

  5. Fabio Metitieri dice:

    Interessante, la riflessione di Pierpaolo. L'avrei fatta anche io, qualche anno fa (a parte gli apprezzamenti per Mante, che Imo scrive sempre lo stesso articolo, da alcuni anni, e sempre con lo stesso taglio ideologico…)

    Ma oggi? Gli ultimi rilevamenti dicono che in Italia circa 11 milione di persone masterizzano, e che di queste piu' di 3 milioni scaricano brani musicali e altro dalla Rete. E non e' ancora essere "uomo comune", questo?

    Ciao, Fabio.

  6. Pier Paolo dice:

    Fabio, il fatto che un terzo della popolazione sappia usare un masterizzatore non significa che la stessa fascia di popolazione si renda conto degli effetti a lungo termine di un copyright usato in un certo modo, o del significato della libertà  di espressione su internet, o del valore del software libero x la società  mondiale, e soprattutto non credo che colgano il collegamento tra questo e tasse sui masterizzatori, bollino virtuale, archiviazione forzata et simili.

    Tutti hanno una loro opinione sul mandare i soldati in iraq o meno, e sanno piu' o meno articolarla. E se c'e' in televisione un dibattito su questi temi, tutti si soffermano almeno un paio di minuti per capire le idee dei partecipanti. Secondo te, fabio, vale lo stesso x le problematiche della rete?

  7. Anonimo dice:

    > E' soltanto così che funziona

    > la democrazia: gridando più forte

    > per avere l'occasione di poter parlare.

    Per esempio è così che gli argentini pensano che "democrazia" sia sinonimo di "cassarola".

  8. Gino dice:

    Il commento #7 (involontariamente anonimo) era sempre mio. Scusassero. ;-)

  9. Bricke dice:

    Personalmente vedo molte somiglianze tra andare in massa sotto la sede della regione, o sul sito. Bloccare le vie d'accesso come le strade telemetiche. Che poi ciò servi a qual'cosa è un altro paio di maniche.

  10. Gino dice:

    Bricke, siccome che a lei ci piace andare a fare casino, non ce lo possiamo mica impedire. Ci vadi pure e poi ci facci sapere.

  11. Maurizio dice:

    bah, mi sembra che iin questo articolo del Mante ci si lamenti di certe cosa, ma non si propongano delle alternativa valide.

    Poi, m'avete da spiegare che vuol dire che " i netstrike non solo non aiutano la causa ma mettono in crisi un apparato informativo che ha difficolta' oggettive a comprendere simili eventi informatici" Cioè? Perché mettono in crisi l'apparato informativo? Perché bloccano il sito dei beniculturali per qualche ora o perché i giornalisti che devono parlare dell'evento ne parlano in maniera confusa? Non ho capito. Che vuol dire.

    Inoltre "la politica delle reti si fa, se davvero la si vuole fare, altrove" che cosa suggerisce? Non si fa sulla rete? Non si fa tramite manifestazioni tipo netstrike? Si come? Dove? Con che strumenti?

    E poi ancora: "Gli utenti Internet italiani non sono riusciti negli anni a unirsi attorno a nessun progetto che avesse una qualche valenza rappresentativa". Cosa si intende per progetti che abbiano una qualche valenza rappresentativa? ALCEI ad esempio non può essere uno di questoi casi? Quali sono casi all'estero di questo tipo di aggregazione positiva sulla rete? Ci sono esempi?

    Proporre proporre, esemplificare, please. Sennò è facile criticare e basta.

  12. Gino dice:

    Maurizio, "mettono in crisi l'apparato informativo" perché assecondano i più beceri luoghi comuni sulla rete e sui suoi utenti.

  13. Blu dice:

    Non sono d'accordo con Mantellini quando scrive

    Se si hanno solo i click a disposizione, si clicka. Anche perchè disdire una ADSL (incentivata anche dal contributo governativo) non è cosa da potersi fare da un giorno all'altro stante le norme contrattuali che la regolano.

    Ah, vorrei sapere DOVE E CON CHI va fatta la politica delle reti. Con la "commissione per capire Internet" che stanno per istituire i politici italiani?

    Siamo seri, non esiste al momento altro strumento che il click per farsi sentire.

    Citando ancora mi sorge spontanea una domanda: chi ha mai proposto un progetto con una qualche valenza rappresentativa? Nessuno.

    Quindi è inutile fare quelli che hanno la puzzetta sotto il naso per il (presunto) cattivo odore altrui… sarebbe meglio dare soluzioni concrete per evitare agli altri di doversi far usando (presunti) olezzi poco raffinati.

    In soldoni: a parte dire che non gli garba nulla di quanto fatto sinora, cosa propone Mantellini?

  14. Gino dice:

    Posso anche concordare che Mantellini se ne sta arroccato sulla sua elitaria torre eburnea mentre voi invece vi sporcate le mani militando. Ammettiamo pure che abbiate ragione voi, ma di grazia, parlando concretamente, dove pensate di potere arrivare voi a furia di cliccare sul bottone "reload" del browser? Questo sinceramente mi sfugge.