19
Set

ARTE e LUCRO

Molti lettori di Punto Informatico si sono come era prevedibile risentiti nell’apprendere oggi che alcuni amati artisti italiani come Lucio Dalla e Gino Paoli sono favorevoli e anzi sollecitano l’adeguamento dell’ormai nota tassazione SIAE sui supporti di registrazione. Sostengono costoro, per bocca della loro associazione sindacale, che il mancato adeguamento del carico fiscale italiano rispetto agli altri paesi europei rischia di far diventare l’Italia una colonia culturale. E’ ovvio che non si sta davvero discutendo di cultura, a nessun livello. Rispunta la solita tentazione nostrana di mascherare le proprie aspettative economiche con faccende di piu’ alta consistenza. Fare i conti in tasca a Lucio Dalla (autore di talento le cui canzoni hanno riempito la mia vita come quella di tutti) e’ del resto una pretesa che non ho: mi disinteresso delle sue barche a vela, delle sue ville alle Tremiti o in Sicilia, della sua casa ricolma di quadri importanti in pieno centro a Bologna, della sua galleria d’arte, del suo studio di registrazione, della sua casa editrice e delle mille altre quisquilie che l’eventuale mancato aumento da 100 a 1600 lire della tassa SIAE sui CD sui quali il mio PC fa le copie di back up dei miei dati, andra’ drammaticamente a ridimensionare. Me ne disinteresso, dicevo, e metto semplicemente Lucio Dalla in un posto a parte: nella stessa directory in cui ho tempo fa relegato un altro artista da me amato moltissimo, parecchi anni fa: Peter Gabriel. Il buon Peter combatte da tempo una rispettabile battaglia contro la diffusione della musica pirata su Internet e lo fa con solidi e condivisibili argomenti quali la tutela non tanto della capacita’ di guadagno delle grandi star quanto dei piccoli artisti. Lo disse un giorno non troppi mesi fa, ospite in Sardegna di Renato Soru, in occasione del matrimonio con la sua nuova giovane ed affascinante compagna. In quell’occasione, stregato dalla magia dell’isola di Tiscali, Gabriel – ci informarono le cronache – acquisto’ una residenza da 7 miliardi di vecchie lire. Immagino per farne una residenza estiva di poveri artisti, sconosciuti e derelitti, violentati e ridotti in poverta’ dallo sharing mp3.

3 commenti a “”

  1. Roberto Pesce dice:

    caro Mantellini,

    oltre a condividere tutto quello che hai scritto (compresa la passione per Peter Gabriel che proprio in questi gg sta rilasciando il disco nuovo) vorrei segnalarti (se gia' non lo conosci) il link ad una puntata di Report (rai3) su come vengano gestiti i fondi SIAE

    Il sottofondo della SIAE

    ci sono anche interventi di Dalla e Paoli

    ciao

  2. Gino dice:

    >Gabriel […] acquisto' una residenza da 7 miliardi di vecchie lire

    Ancora si parla di "vecchie lire"???

    Perchè? sono mai esistite le Nuove Lire?

    :-)

  3. Massimo Morelli dice:

    Vorrei aggiungere Ligabue nella categoria di quelli che lottano per gli indigenti della categoria: in un'intervista ha detto che il CD in realtà  non costa molto…