Il problema non è Carlo Giovanardi e le sue parole da cattolico senza cuore sulla morte di Stefano Cucchi. Il problema non è nemmeno Claudio Scajola al quale fu imposto un modesto stop-and-go dopo le cattiverie gratuite e volgari riferite a Marco Biagi. Nulla di più di un fastidioso contrattempo in sostituzione del perenne oblio che avrebbe meritato. Il problema è invece ben più ampio e generalizzato e riguarda i meccanismi di selezione della classe dirigente di questo paese. Una persona qualsiasi, di media cultura e comprendonio, se osserva il Ministro La Russa parlare, con quel misto di arroganza e sciatta pedanteria che lo contraddistingue, non si chiede perchè La Russa sia così, ma piuttosto per quale oscura ragione una persona del genere sia finita nel posto in cui sta. Non è tanto questione di essere ideologicamente contrapposti al dentista Calderoli o all’ingegnere acustico Castelli, tutt’altro. Si tratta di astrarsi per un momento dalla solita contrapposizione ideologica per convenire che il setaccio della politica o ha buchi formidabili o piu’ probabilmente, seleziona al contrario. Tiene la pietra di fiuma e getta via la pepita. Nel centro sinistra lo spettacolo è meno vario e folcloristico ma non tanto differente, di fatto però c’è meno da vedere. Solo un professionismo stanco e ben saldo ripetuto in molte microscopiche varianti, capace di scongiurare qualsiasi nuovo entusiasmo da parte di chiunque. Con questa classe dirigente, preconizzava Moretti, non vinceremo mai: una occhiata di sfuggita a Giovanna Melandri ed ai suoi occhialini è sufficiente a capire che aveva ragione. Nonostante questo molte persone che oggi votano a sinistra lo fanno per reazione: sognano di allontanare dai riflettori l’ideazione confusa di Giovanardi, i cucu di Berlusconi, il sorriso rubizzo con cravatta verde di Calderoli. E poi – certo – le dinamiche Luigi XIV, l’inchino sincrono di centinaia di cortigiani, i giornalisti ansiosi di soddisfare il capo in ogni maniera possibile, le puttane in attesa di essere ricevute. E tuttavia il grande mistero è soprattutto altrove e risiede in quell’italiano su tre che incurante della avviata autodistruzione di una nazione osserva La Russa in TV, ascolta le esternazioni di Giovanardi o i “ragionamenti” da talk show di Castelli ed invece che domandarsi come diavolo sia potuta succedere una cosa del genere, pensa che costoro siano legittimamente i propri illuminati rappresentanti.
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Novembre 10th, 2009 at 22:58
l’ultima che hai detto.
pensa che costoro siano legittimamente i propri illuminati rappresentanti.
Novembre 10th, 2009 at 23:15
Condivido tutto quanto scritto. Presuntuosamente (chiedo venia) segnalo una mia nota del giugno scorso.
http://lucamassaro.blogspot.com/2009/06/fare-politica.html
Novembre 10th, 2009 at 23:52
“pensa che costoro siano legittimamente i propri illuminati rappresentanti.”
Appunto, il problema non sono loro ma chi li vota.
Novembre 11th, 2009 at 00:17
[…] ovvio, condivisibile e deprimente (il post, mica […]
Novembre 11th, 2009 at 00:31
Bel pezzo, sei riuscito a farmi venire un brivido sulla schiena.
Novembre 11th, 2009 at 00:58
Evidentemente per ottenere posti di potere politico bisogna saper parlare alle emozioni della gente e/o sapersi muovere nell’ambiente, mentre cercare di realizzare progetti ponderati, studiati e volti al bene pubblico sono degli optional non indispensabili.
Novembre 11th, 2009 at 03:13
Bene.
Novembre 11th, 2009 at 06:44
diranno che sei presuntuoso, ma pazienza, la sostanza e’ esatta: “abbiamo vinto le elezioni, quindi”. quindi facciamo quel che ci pare. eppure dovrebbe essere cosi’ ovvio che non va in questo modo. ma tant’e’.
Novembre 11th, 2009 at 07:31
Nel frattempo – probabilmente grazie all’abile uso della politica della paura, mediante l’influenza dei suini mediatici – il PDL è al 38,8%, la lega al 10, quindi praticamente sono maggioranza assoluta nel paese.
La gente è stracontenta di essere governata da persone peggiori di loro, questa è la verità.
Novembre 11th, 2009 at 07:58
Post e commenti assolutamente illuminanti. Intendo dire, credo che spieghino meglio di ogni altra cosa perché avete sempre perso e continuerete sempre a perdere.
Novembre 11th, 2009 at 08:17
Appunto, il problema non sono loro ma chi li vota.
già dangp il problema sono quelli che vivono, la pensano e votano diversamente da te. Ed è un bel problema perchè per risolverlo toccherebbe eliminarli tutti. Una bella purga e non ci si pensa più. Certo che hai uno strano concetto di democrazia.
Novembre 11th, 2009 at 08:28
Se Atene piange, Sparta non ride.
Credo anzi sia proprio la cultura del “menopeggismo” ad aver davvero bloccato in partenza ogni possibile elevazione del tenore politico, degli elettori e degli eletti.
Per quel che mi riguarda, non esistendo alcuna lista o partito che rappresenti le mie idee, mi sento costretto a non votare, in quanto non disposto ad alcun compromesso in nome del “meglio questi che quelli”.
Novembre 11th, 2009 at 08:33
grande mante
finche’ gli italiani non apriranno la mente e capiranno che non e’ un derby domenicale e sentiranno quella punta marazzina nel di dietro non ne usciremo
forse c’e’ speranza
Novembre 11th, 2009 at 08:52
Passati i primi anni della Repubblica, la politica italiana è stata da sempre il luogo dei mediocri, dei nullafacenti, dei bla bla senza costrutto. I pochi PdC che hanno avuto un minimo di sale in zucca erano stati, in precedenza, governatori della Banca d’Italia, avevano fatto un mestiere nella loro vita. Chi ha fatto invece il politico “di mestiere”, da sempre, è stato poco più che un mediocre opportunista, sempre propenso al compromesso, al favoritismo, alla corruttela o al bla bla bla.
Poi abbiamo creduto che un imprenditore e il suo codazzo avrebbero fatto certamente meglio, senza preoccuparci di verificare, per tempo, come avessero fatto i soldi veramente.
Novembre 11th, 2009 at 08:58
Solo un professionismo stanco e ben saldo ripetuto in molte microscopiche varianti, capace di scongiurare qualsiasi nuovo entusiasmo da parte di chiunque.
Questi sono davvero i migliori rappresentanti. Per tre ragioni, almeno: la prima è che non sono scelti dagli elettori, che però hanno permesso che così fosse, cristallizzando una contrapposizione ideologica e personalistica, anziché pratica e, magari, politica; la seconda sono il menefreghismo e l’egoismo italici, perché la mancanza di impegno nella scuola pubblica si vede già dalla scuola, dove è praticamente impossibile trovare dei candidati per le rappresentanze e l’abitudine atavica al disprezzo delle regole, che comincia in famiglia; la terza perché prepararsi costa fatica e il successo è difficile da raggiungere e può essere dirompente, il fallimento è divenuto intollerabile, specie in una società in cui non saper far niente, ma essere profumati e acchittati è condizione necessaria e sufficiente per ottenere almeno un primo viatico per il successo.
Novembre 11th, 2009 at 10:21
Gettiamo benzina sul fuoco: e perché mai i rappresentanti del popolo dovrebbero essere i migliori che abbiamo?
Dici che una persona di media cultura si chiederebbe per quale ragione La Russa (o chi per lui) stia dove stia. Io ti rispondo che probabilmente è perché lo ha votato.
Perché altrimenti, seguendo il tuo ragionamento, se una persona di media cultura è dubbiosa, ed una di elevata, probabilmente, inorridita, visto che La Russa (o chi per lui) sta dove sta, ne discende che il potere elettorale, e quindi quello politico, è tutto in mano agli ignoranti o comunque a coloro con una cultura meno che media. E quindi perché mai dovrebbero (potrebbero) scegliere i rappresentanti migliori? E di converso quale interesse avrebbero i rappresentanti a rendere più colti gli italiani?
Esiste comunque un dato che non hai considerato: l’interesse. Uno potrebbe essere mediamente o anche straordinariamente colto ed avere comunque tutto l’interesse ad avere un La Russa (o chi per lui) al governo. Vuol anche dire meno concorrenza.
Oppure, per come la vedo io, invece, La Russa (o chi per lui) rappresenta perfettamente l’italiano medio.
E alla fine della fiera vale sempre l’adagio che ogni nazione ha il governo che si merita.
Novembre 11th, 2009 at 10:30
“la seconda sono il menefreghismo e l’egoismo italici, perché la mancanza di impegno nella scuola pubblica si vede già dalla scuola, dove è praticamente impossibile trovare dei candidati per le rappresentanze e l’abitudine atavica al disprezzo delle regole, che comincia in famiglia;”
Sono completamente d’accordo. Anche io non sopporto questo menefreghismo. La gente vede i problemi, gli fa schifo la politica, o anche soltanto si arrabbia per la gestione del traffico cittadino, ma non fa niente. E quando puo viola comunque le regole, che tanto non valgono per loro, no, ma solo per i più imbecilli, pare.
Alla fine, sotto sotto, B è ammirato, perchè il piu furbo tra i furbi (che tutti gli italiani si credono di essere). credo ci sia bisogno di “coscienza civile” in italia.
STavo leggendo il libro su Ambrosoli, e penso che come quest’uomo, che si è impegnato per servire lo stato, al di là di ogni ritorno e interesse personale, oggi non ne esistono piu.
Leggevo dell’italia ai tempi della costituente, del discorso di De Gasperi all’Onu, dei politici che per stare a roma vivevano nei pensionati dei preti…sacrifici, pur di essere li, pur di poter lvorare per costruire l’italia che speravano e che volevano.
penso al senso civico e del dovere, all’impegno, agli ideali di queste persone, e mi chiedo se non sarebbe possibile riportarli nella politica, avere persone che davvero siano appassionate, impegnate, oneste, e che inizino a trasmettere QUESTI valori alla gente.
Novembre 11th, 2009 at 10:55
bell’articolo
Novembre 11th, 2009 at 11:28
Complimenti per l’articolo, ben fatto.
La penso esattamente come te.
Novembre 11th, 2009 at 11:48
@Franchino
La tua risposta è un tipico esempio di ragionamento del pidiellino medio.
Novembre 11th, 2009 at 11:57
Uno dei punti che più viene sottovalutato, da parte di chi prova disgusto nei confronti dell’attuale classe politica, è quello dell’istruzione media del nostro paese.
Siamo un paese dove ancora moltissimi(non ricordo il dato, ma credo un italiano o su quattro)hanno solo la licenza elementare, o anche meno.
I laureati sono il 9% della popolazione.
I licei e l’università italiana, secondo varie analisi indipendenti, sono fra i peggiori nel mondo.
Nemmeno la metà della popolazione legge ALMENO UN libro all’anno. Sono solo 3 milioni quelli che ne leggono almeno uno al mese: uno su 20.
Leggono i quotidiani abitualmente meno di 1/5 della popolazione italiana.
Usa internet quotidianamente sì e no 1/4 della popolazione italiana, e sono pochissimi quelli che lo usano per informarsi.
In compenso, sono secoli che veniamo bombardati da una televisione abilmente diretta allo scopo di istupidire e involgarire chi la guarda, sin dai tempi delle tettone e delle volgarità del drive-in.
Cosa dobbiamo aspettarci, in un paese così?Siamo fra i paesi più ignoranti dell’occidente. E dunque – poichè il governo spetta quasi sempre, nella storia, ai mediocri, che esprimono la medietà e non certo il meglio del popolo che li elegge – eccoci serviti, la nostra mediocrità è esattamente descritta da La Russa, Calderoli, Rutelli e ovviamente dal migliore dei mediocri, Berlusconi.
Novembre 11th, 2009 at 12:24
non c’è nessun mistero, e la risposta è semplice:
la classe dirigente della prima repubblica, con tutti i suoi difetti e le sue magagne, era complessivamente migliore della società che rappresentava, specialmente durante gli anni ’50 e ’60. era gente uscita dalla dittatura, dalla guerra e dalla resistenza, e da anni di privazioni e difficoltà, per alcuni passati in clandestinità, in esilio, o al confino (se non in galera). si trattava di un’elite. nel bene e nel male, personaggi del livello intellettuale di de gasperi, fanfani, togliatti, longo, nenni, saragat, andreotti e berlinguer oggi ce li sognamo.
oggi l’elite politica non esiste più, e al governo abbiamo la società stessa, la massa. sicché i giovanardi, i calderoli e i la russa sono lo specchio fedele della maggioranza della società italiana, e del resto da essa provengono, mica da marte.
ogni paese ha i governanti che si merita, e finché la coscienza civica, morale e culturale degli italiani (nel loro complesso) non migliorerà, non migliorerà neppure la coscienza civica, morale e culturale di chi li governa.
Novembre 11th, 2009 at 12:45
@Carlo M
Togliamo pure Andreotti dalla lista, per favore.
La crescita esponenziale del ns. debito pubblico la si deve, perlopiù, ai vari governi in mano sua. Ed è sempre stato uno di coloro che hanno incarnato il peggio della politica, con tanto di ufficio romano appositamente preposto a segnalazioni e raccomandazioni.
E’ stato inoltre riconosciuto colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa sino alla fine della primavera 1980 (reato estinto per prescrizione). Per non parlare della P2, di Sindona, di Salvo Lima e del resto. Altro che elite.
Novembre 11th, 2009 at 13:09
Questi tizi (Giovanardi, La Russa & C.) sono consapevoli che dopo la caduta del Capitano affonderanno con tutta la nave.
Ciò mi preoccupa, perchè più si avvicinerà quel giorno, più questi uomini (includerei anche il Minzo) non avranno nulla da perdere e contribuiranno a dagradare sempre di più la vita del nostro Paese fino alla fina, fino all’ultimo giorno utile a salvare la propria poltrona.
Novembre 11th, 2009 at 14:50
Non sono d’accordo sul fatto che in italia saremmo piu ignoranti che altrove. Negli STati Uniti l’ignoranza è grande, le “elites” sono poche, quelli che non hanno studiato spesso non vanno nemmeno a votare (già, cosi ci si toglie il problema, almeno). La televisione americana, se vi è mai capitato di vederla, è terrificante, con Fox schieratissima contro i democratici, programmi talmente idioti che noi non riusciremmo nemmeno a guardarli. Certo, dall’altro lato ci sono punte di eccellenza, ma è un grande paese, c’è di tutto.
Partendo dal presupposto che siamo ignoranti come in tanti altri paesi, e che non esiste un paese di laureati (e per fortuna), vorrei anche aggiungere che gli attuali politici non rappresentano l’italiano medio, ma l’italiano peggiore.
Come dicevo prima, il furbetto, approfittatore, individualista.
Ma sono convinta che la maggior parte degli itaiani non sia cosi.
Sono convinta che la maggior parte degli italiani sia gente che lavora e paga le tasse, onesta, impegnata, chi più chi meno attenta alla politica.
La maggior parte degli italiani siamo noi, e il fatto che molti votino pdl vuol dire che forse la sinistra non ha dato altra scelta. che forse la sinistra continuando a vedere tutti come nemici, ha perso di vista chi sono – dovrebbero essere – i propri interlocutori.
Novembre 11th, 2009 at 15:51
Sono intimamente convinto che sono “loro” quelli che sbagliano, contemporaneamente sono assertore del relativismo culturale.
Bel problema di logica!
Novembre 11th, 2009 at 16:29
Parafrasando degregori, l’italia siamo noi e se l’italia è questa e se chi la governa è così la colpa è (anche) nostra e di tutti coloro che avrebbero potuto e forse ancora potrebbero scrivere un’altra storia ma non l’hanno fatto e continueranno a non farlo.
Perchè il furbetto, profittatore, individualista non è parte di una razza marziana caduta dal cielo, ma è parte integrante della nostra storia.
Novembre 11th, 2009 at 16:29
@Claudia: negli USA i laureati sono il 40% circa della popolazione(in Italia circa il 10: dati OECD). E secondo varie indagini le università americane, almeno una parte, sono fra le migliori al mondo, mentre le università italiane…lasciamo perdere.
Ugualmente, vogliamo confrontare il livello e la qualità dell’uso di internet negli USA, con la situazione italiana?
Novembre 11th, 2009 at 16:48
Se è per quello gli stati uniti sono tra i peggiori a livello di educazione superiore (high school). Per quanto riguarda le università, ci sono certamente le punte di diamante, ma non sono tutte così. Ci sono università sperdute nel mezzo degli States dove l’atmosfera non è diversa da un paesino isolato sugli appennini. Mi è capitato di conoscere americani laureati, che lavorano nella ricerca, settori scientifici, con gravi lacune di geografia, letteratura, storia. E non sto parlando di chiedere a qualcuno dov’è il Ghana, ma di dove si trova Israele (che in US si vede alla televisione ogni due per tre), o chi fosse Neruda (eravamo in viaggio in Cile, non si ricordavano il nome nemmeno dopo averne visitato la casa).
Sull’uso di Internet sono d’accordo, ma da solo non significa molto: ci sono persone che fanno errori di ortografia ma che passano ore incollati ad internet a chattare con gli amici/amiche o guardare siti porno. Internet non è certo sinonimo di cultura.
Parlando di statistiche, vai a vedere quante ore al giorno guardano la televisione negli US. Più che in italia (ma quello, certo, sta cambiando con itnernet).
Non voglio dire che non ci siano lacune nel sistema educativo italiano, al contrario, ma solo che – a mio avviso – non è per questo che abbiamo questi governanti.
è che in fondo il nostro attuale governo esprime un po’ i “bassi istinti” dell’italiano medio. Il problema non è l’istruzione, è una cultura e una società che da anni esalta l’apparenza, a discapito di tutto il resto.
Ho vissuto per diversi anni in francia, e li quelli che vanno in giro ostentando ricchezza (suv, gioielli, vestiti firmati, etc) vengono chiamati “bling bling”, per il rumore delle catenelle varie che indossano quando camminano. Sono il sintomo del cattivo gusto, della volgarità.
I professori – di liceo, universitari – sono rispettati. La selezione delle “grands ecoles” è il traguardo ambito da tanti. Essere andati ad una buona scuola è spesso piu importante di quanti soldi hai. In italia non esiste.
Novembre 11th, 2009 at 18:24
@frap1964
che c’entra quello che scrivi di andreotti con quello che ho scritto io?
ho parlato di livello intellettuale, nel bene e nel male, non di qualità morali (senza considerare che la politica estera di andreotti magari fosse in grado di farla berlusconi).
Novembre 11th, 2009 at 19:28
Paragonare Andreotti, con tutto il Male che si può pensare di lui(in parte lo incarna perchè il Potere e il Male sono stretti parenti)a Giovanardi e La Russa è veramente paragonare la cacca con la cioccolata.
Giulio Andreotti era uno dei capi della Dc, il partito di maggioranza relativa(e per qualche tempo quasi assoluta) del Paese, Giovanardi e La Russa erano le quarte file della Dc degli ultimi anni e dell’Msi.
Andreotti è stato tutto: Centrismo, Centrosinistra, centrodestra, solidarietà nazionale, pentapartito, l’avversione a Craxi e il patto di ferro con Craxi, l’anticomunismo e il governo appoggiato dai comunisti, l’atlantismo e il filoarabismo, le relazioni con la mafia e perfino la lotta alla mafia. E’ il politico italiano più conosciuto all’estero, è il simbolo della democrazia italiana dopo il fascismo, con moltissimi limiti e contraddizioni. Giovanardi e La Russa chi sono? Se su andreotti che ha scritto molti libri, qualcuno neanche cattivo, si sono scritti e si scriveranno moti libri, si è potuto fare anche un bel film, sui Giovanardi e La Russa al massimo qualche barzelletta ed una puntata del Bagaglino. D’altra parte Andreotti è stato votato, fino al momento di diventare senatore a vita, da milioni di italiani, Giovanardi e La Russa sono stati da 15 anni eletti perchè scelti dal Capo.
Comunque, Mante, perfino La Russa è molto meglio di Giovanardi.
Novembre 11th, 2009 at 20:11
nella sostanza condivido parecchio dell’articolo e di molti commenti, resto sempre un po’ basito però quando, in queste discussioni, si omette almeno un cenno al problema dei problemi ossía il fondamentalismo cieco e furibondo contro la cd droga: mancando una critica altrettanto feroce, lasciando passare la crociata -che, ricordiamo, è rivolta contro la sfera dei comportamenti e delle libertà personali ed è assolutamente arbitraria, giacché la motivazione salutistica-salvifica si autodistrugge al cospetto di quei pochi milioni di cose insalubri o dannose perfettamente legali- si finisce poi per legittimare la classe dirigente che l’incarna
Novembre 11th, 2009 at 22:37
Amen fratello.
Novembre 12th, 2009 at 06:04
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Novembre 28th, 2009 at 10:03
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