Marco Travaglio, famoso per il suo giornalismo preciso e documentale (nel quale spesso dimentica intenzionalmente parti precise e documentali), ultimamente sembra aver cambiato tecnica:


Quando Paolo Rossi fu beccato nel primo calcioscommesse (quello del 1980) e si prese 2 anni di squalifica per un paio di puntate da 20 milioni di lire, un cronista gli domandò che cosa l’avesse spinto a rovinarsi per così poco, visto che guadagnava 5 miliardi all’anno. E lui: “Ho un figlio da mantenere”. Da allora ci si domanda chi scrive i testi ai calciatori.


Come segnala qui un commentatore e molti altri sulla stessa pagina Facebook del Fatto Quotidiano, Travaglio non ne ha beccata una.

Ai tempi del primo calcioscommesse, nel 1980, Paolo Rossi non aveva figli: il suo primo figlio, Alessandro, è nato il 22 dicembre 1982.

Inoltre, ovviamente, non guadagnava 5 miliardi all’anno: 5 miliardi nel 1980 erano più o meno gli attuali 11 milioni di euro (Ibrahimovic, il calciatore più pagato in Italia, ne guadagna 9). Nel 1981, ai tempi dell’”affare più importante nella storia del calcio italiano”, il valore dell’intero cartellino di Paolo Rossi era 3 miliardi. Nel 1982, dopo il mondiale, le cifre di cui si parlava per il suo stipendio erano 100-120 milioni di lire l’anno. Calcolate voi quante volte meno della cifra che fornisce Travaglio.

La frase «Ho un figlio da mantenere», virgolettata così, Rossi non la disse mai. Disse invece, nel 1982, durante la trattativa per il rinnovo del contratto con la Juventus (che dava più soldi ai calciatori stranieri di quanti ne volesse dare agli italiani freschi campioni del mondo): «Sto per diventare padre e dovrei far vivere mio figlio di pura gloria?». Le scommesse, insomma, non c’entrano niente.

Ci si domanda chi scrive i testi di Marco Travaglio.



(via francesco costa)

23 commenti a “Era un ragazzo come noi”

  1. Tommi dice:

    Travaglio, anni fa quando ancora non era molto conosciuto dal grande pubblico, faceva il giornalista. Oggi fa lo showman. Mi spiace più per me che per lui, ma negli ultimi tempi non riesco a credere ad una parola delle stron**te che prova a propinare alla massa che lo acclama, e seppur politicamente distante da lui, fui sempre interessato e curioso del suo pensiero. Oggi no.

  2. francesca dice:

    è tutto finito… un mito che crolla… il dogma dell’infallibilità di Travaglio, che per anni è stato propinato e in cui avevo creduto, si frantuma vergognosamente di fronte all’evidenza dei fatti… dati e date certe…
    Ora Marcolino devi riparare, come si conviene alle persone oneste, non credi?

  3. Gabriele dice:

    Concordo. Bisognerebbe però trovare “quante volte meno” dice cose giuste. Se sbaglia una su dieci è meno grave. Meno, non che non sia grave.

  4. Vincenzo dice:

    Infatti è un errore madornale che macchierà per sempre la carriera di Marco Travaglio.
    A Mante… non avevi niente da dì sta mattina?

    Con rispetto per tutti
    Vincenzo

  5. Simone dice:

    Sono d’accordo con Vincenzo. A me fare le pulci a Travaglio mi sembra una perdita di tempo. Preferisco leggere Mante, quando ha qualcosa di interessante da dire.
    Cmq di tutto il racconto di Travaglio, per quanto falsato rimane: perché uno come Rossi ha scommesso?

  6. Luca dice:

    Vincenzo, il problema non è il singolo errore in questione. Il fatto è che questo è solo uno dei TANTI esempi del Metodo Travaglio. Ed è un bene che ci sia sempre qualcuno a fargli le pulci, così magari un giorno la sua massa di fedeli inizierà a rendersene conto, piano piano. Il fatto che in questo caso si tratti di una questione calcistica (quindi poco importante, dici?) non toglie nulla alla sostanza: Travaglio a volte le spara grosse in modo vergognoso. Impariamo a non considerarla una cosa accettabile.

  7. Gabriele Favrin dice:

    Se parla di politici, magari quelli che tutti detestano (e non si capisce chi li voti) va bene. Se tocca i calciatori allora si fa la pulce a ogni parola. Perche’ i calciatori sono i nostri eroi. E non me la prendo con Mantellini che ha riportato il post ma con l’idea stessa, in voga di questi tempi, che tutti siano criticabili ma il calcio no. E invece ha ragione Monti. Due o tre anni senza e l’aria si ripulirebbe. Il rischio pero’ e’ che poi la gente si appassioni ad altri sport e il mercato basato su 11 signori strapagati che dan calci a una palla collassi. Meglio non rischiare e tenercelo cosi’.

  8. wlyit dice:

    Me lo stampo e lo mostro al prossimo che va in giro osannando Travaglio.

  9. Mario r. dice:

    Buongiorno
    il Signor Travaglio poteva parlare di politici corrotti nel tal caso ne avemmo parlato ma ha parlato di calcio e sul calcio si risponde.
    Quanto a Pablito non ha scommesso ma è stato condannato perchè avrebbe saputo dalla combine dei suoi colleghi del Perugia ma non avrebbe denunciato.
    Buondì

  10. massimo mantellini dice:

    @Gabriele Favrin, nel post di Costa si parla del metodo, il fatto che il tema sia il calcio mi pare incidentale. Per molti anni il metodo Travaglio (che ha avuto ampio succesos di pubblico) è stato giornalismo documentale a tesi (nel senso che spesso gli capitava di raccogliere solo dati utili alla sua tesi dimenticando gli altri) oggi per una ragione o per l’altra perfino il rigore partigiano sembra spesso andare a ramengo

  11. Roby10 dice:

    Al di la delle regole che vietano ai giocatori tesserati di fare scommesse, io credo che bisognerebbe fare un paio di considerazioni morali:

    Uno che gioca in serie A è come minimo appassionato di calcio, non arrivi ai massimi livelli se non ti piace qualcosa alla follia. Da appassionato, conosci molte cose e fattori di quel mondo e scommettere può essere una sfida con se stessi per mettere alla prova la tua conoscenza.

    Da che mondo e mondo i più ricchi sono anche i più grandi giocatori. E’ il gioco stesso lo stimolo, al contrario dei poveri mortali che scommettono per fare il colpaccio e migliorare il proprio stile di vita. Se così non fosse, i vari casinò di Montecarlo e simili sarebbero pieni di operai e impiegati, in realtà sappiamo bene che la maggior parte dei loro clienti, probabilmente potrebbe non lavorare più e campare di rendita.

    Fatte queste 2 considerazioni, io credo che dal punto di vista morale uno sportivo potrebbe scommettere senza problemi a patto di rispettare 2 semplici regole: scommettere quello che vuole sulle partite degli altri oppure sulla propria partita ma solo sulla vittoria (teoricamente dovrebbe già impegnarsi al massimo).

    In un mondo ideale questo basterebbe. Nel mondo vero possono esserci accordi incrociati, amicizie, prestanome, etc… e per cui gli si vieta in toto di scommettere.

  12. Dvd dice:

    Al di là di tutto, messo così, sembra che Paolo Rossi avesse ammesso responsabilità sue nel caso calcioscommesse. Ora, non vorrei ricordare male io, ma lui si è sempre dichiarato estraneo

  13. mORA dice:

    @Francesca

    “Le grandi delusioni derivano dalle grandi illusioni”

  14. Antonio dice:

    Non è il primo errore e non sarà l’ultimo. Ma è una cosa che vale per tutti, anche per quelli più bravi di Travaglio. Trovo però demenziale che con queste cose si getti merda su un’intera carriera giornalistica . E soprattutto trovo particolarmente patetici quelli che”noooo, mi cade un mito!!!”. Il giorno che si troverà una via di mezzo, ecco, quello sarà un gran giorno.

  15. francesca dice:

    @ mORA & Antonio
    che ci volete fare? E’ sempre per via dell’autorevolezza, che si conquista con l’onestà. Se certe robe le scrive uno come Belpietro o Feltri sai già che devi prenderle con beneficio d’inventario perchè praticano lo sport di massacrare a vuoto la gente (perbene e non), da Boffo in giu’, passando per la casa di Montecarlo e i traditori del FLI della prima ora o la Boccassini ninfomane.
    Ma uno come Marcolino non puo’ permettersi, nemmeno per una volta, di rischiare di essere etichettato come un barlafüs, spacciatore di panzane grossolane!

  16. coma dice:

    Niente di nuovo.
    Quando travaglio parla di un argomento che il pubblico conosce, vengono fuori le debolezze del suo “metodo”.
    (in italia la la gente ne sa più di calcio che di politica/altro, quindi le panzane sul calcio vengono scovate prima)

    @Gabriele Favrin monti non ha ragione manco per niente.
    Non è il calcio il problema. il problema sono le scommesse,
    bisogna vietare quelle, ma mi sa che in italia ormai abbiamo preso una strada senza via di uscita …

  17. Antonio dice:

    @ francesca
    Forse dovreste imparare che un giornalista non si idolatra, al massimo si stima. E che uno, per quanto bravo, può fare errori, specie se scrive una media di quasi due articoli al giorni e gira come una trottola impazzita fra convegni e tv (per non parlare delle tournèe teatrali in tutta Italia). Che poi ci sono quelli che approfittano di queste cose per metterne in dubbio le qualità che aveva dimostrato di possedere in precedenza, beh, è un altro paio di maniche (e contenti loro)…

  18. Keper dice:

    Mi piace da matti Travaglio e continuerò a seguirlo, ma vorrei per una volta (dico una) che rispondesse alle accuse che gli rinfacciano (e non solo quelle in tv, sul fatto delle vacanze pagate).
    E’ già successo con ByoBlu, adesso con questo articolo e che cavolo metti un bel trafiletto con “scusate ho sbagliato”, mica nessuno è infallibile.

    P.s.: Bisognerebbe poi verificare se le scuse ci siano state davvero, perché sul fatto quotidiano le mettono eccome al fondo del giornale.

  19. Alfio dice:

    Diciamo che Travaglio a furia di fare il trombettiere per il M5S, si e’ Belpietrizzato.

  20. Fabio dice:

    Travaglio usa una tecnica tipica della sinistra (e correggetemi, se vi viene in mente una sola persona di centrodestra che si comporti nella stessa maniera). Prende la parola per decine di minuti, ovviamente senza possibilità di interruzioni, e durante quei dieci minuti elenca una sequela di “fatti”, “dichiarazioni” e conseguenze logiche. Alla prova dei Fatti, come l’analisi di quanto detto su Paolo Rossi ha dimostrato, molti singoli “fatti”, quando non tutti, si dimostrano essere vere e proprie patacche, e la stessa cosa accade per le “dichiarazioni”. Ma messo tutto così insieme, chi non ha spirito critico prende tutto per buono, perchè ogni sciocchezza dà sostegno alle altre, in un gioco di specchi. Mirabile in tal senso la rivisitazione storica fatta da Travaglio degli ultimi vent’anni quando in studio con lui c’era Ciancimino, il testimone patacca di Ingroia, altro amico di MT. Poi ogni tanto capita che in studio qualcuno gli replichi a tono, dimostrando due o tre falsità di seguito, e il castello cade, e Travaglio sembra il classico bambino scoperto mentre dice le bugie.

  21. arbaman dice:

    Su Il Fatto di oggi:

    I nostri errori
    Nell’articolo di sabato “Mistero Buffon” la memoria mi ha giocato un brutto scherzo e ringrazio i lettori che mi hanno segnalato l’errore: Paolo Rossi non disse “ho un figlio da mantenere” in oc- casione del calcioscommesse, ma dopo la condanna e a proposito del braccio di ferro con l’allora presidente della Juventus Boni- perti per il nuovo ingaggio dopo il Mundial di Spagna ‘82. Mi scuso per l’imprecisione con i lettori e con gli interessati.
    (m.trav.)

  22. Fabio dice:

    Per scusarsi veramente, avrebbe dovuto aggiungere tutte le altre falsità raccontate. Ma soprattutto avrebbe dovuto ammettere che ogni singolo errore, anche l’unico di cui ha chiesto scusa, di fatto minava alla base la tesi conclusiva del suo pezzo di alto giornalismo.

  23. Fabio dice:

    Interessantissimo il resoconto “dietro le quinte” di chi sia veramente Travaglio, dall’intervista rilasciata da Telese al Corriere della Sera.