La grande discussione (l’ultima puntata è la confessione contrita della protagonista piangente) sulla maglietta con la scritta “La Fornero al cimitero” e Oliviero Diliberto è una discussione dove il diritto di satira (che comprende perfino la satira sciocca, quella becera e deficiente) non viene in nessun modo considerato. Ora non sarebbe male provare a rilassarsi un po’, per lo meno quando si parla di magliette, evitando di costruire un caso dal nulla (l’unico filone di una qualche rilevanza giornalistica è quello di un politico che per pararsi le terga mente e viene immediatamente sbugiardato). Del resto ce ne vuole a considerare la scritta su quella maglietta come un pericolo per la democrazia o come un lugubre invito alla “mobilitazione” nei confronti del Ministro del Lavoro.

12 commenti a “Mantellini agli aguzzini”

  1. Domiziano Galia dice:

    Perdiamo la rima, ma guadagnamo multileggibilità:
    “Torriero al posto del ministro”.

  2. Gaspar dice:

    Domiziano, io non ho fretta

  3. massimo mantellini dice:

    Fra Torriero e Fornero chissà che magliette

  4. Trentasei dice:

    È satira perché è di sinistra, immagino. Se fosse destra, sarebbe ovviamente forcaiola.. Mah, e doppio mah.. Non capisco perché questo doppiopesismo..

  5. Trentasei dice:

    Anzi, fosse stata la Lega, avresti postato la foto, grande, con un titolo ironico greve sulla loro grettezza, e stizzito della deriva forcaiola e becera della politica in Italia.

  6. gregor dice:

    Non mi pare satira, la frase sulla maglietta non fa ne ridere ne riflettere.. É una frase, a mio parere, insulsa e piena di odio..

  7. stefano bonilli dice:

    Se una persona come te considera questa satira siamo messi bene :-((

  8. Varianti di maglietta infame dice:

    […] Gaspar Torriero on 24/03/2012 Il peccato di cattivo gusto esiste ancora? Mentre qui se ne discute e mi si tira in ballo per motivi di rima, provo a dare il mio modesto […]

  9. mario siniscalchi dice:

    propongo un’altra maglietta: fornero in paradiso

  10. Al dice:

    Per la satira ci vuole un po’ di mestiere, quindi sarei anche io comprensivo. Comunque ci ha pensato Vauro a rimediare:
    http://bit.ly/GMtbJF

  11. Dugajimi dice:

    E’ solo rumore di fondo…

  12. Francesco C. dice:

    Che cosa c’entra il diritto di satira? Nessuno metterà in galera la signora per quella maglietta e nessuno può impedirle di indossarla (giustamente!).

    Semplicemente, c’è chi ritiene quella scritta uno schifo, c’è chi pensa che scherzare su questi temi, benché legittimo, sia da persone piccole piccole, e lo dice apertamente. Poi si può essere o non essere d’accordo (io lo sono).

    Sono d’accordo, indossare quella maglietta non è un pericolo per la democrazia né un invito alla mobilitazione contro il ministro. Si tratta probabilmente solo di un atto di leggerezza, che rivela però un’insensibilità preoccupante. Mi chiedo se la signora abbia mai pensato davvero, almeno per un istante, a quello che è successo a Massimo D’Antona e a Marco Biagi.