Oggi Guido Scorza su Punto Informatico fa il riassunto di quello che sta accadendo a margine della abolizione del decreto Pisanu che, come più volte annunciato dal Ministro Maroni, a fine anno, non verrà rinnovato. Buon senso avrebbe voluto che l’art. 7 di quel decreto fosse abolito (restituendo il paese ad una vacanza normativa che è la norma in tutti i paesi del mondo) ma il buon senso in questo paese non abita nei palazzi della politica e nemmeno nella mente di molti tecnologi che in questi mesi si sono adoperati a margine dell’abolizione della Pisanu. Così è accaduto che prima sono tutti saliti allegramente sul carro degli oppositori della barbarie della registrazione delle reti wireless ed poi gli stessi soggetti hanno iniziato ad adoperarsi per immaginare nuovi papocchi persino peggiori del precedente. Con il senno di poi la battaglia per l’abrogazione del decreto Pisanu sul wifi è stata una battaglia sbagliata fin dalle premesse. I parlamentari e gli addetti ai lavori che volevano starci si sarebbero dovuti fin dal’inizio accordare per abrogare l’obbligo di registrazione senza ulteriori distinguo. Lo dico a Guido Scorza, ad Alessandro Gilioli, a Stefano Quintarelli e a quanti si sono dati da fare in questi mesi oltre che ai tanti politici che hanno allegramente sposato la causa. Era meglio lasciare tutto come prima piuttosto che leggere le indecenti proposte di Antonio Palmieri o Benedetto della Vedova per nuovi luccicanti sistemi di controllo dei cittadini online.

7 commenti a “La toppa e il buco”

  1. Dario Salvelli dice:

    Hai ragione ma non si può dire sempre “stavamo meglio quando stavamo peggio”.

  2. Giorgio Jannis dice:

    Manfatti, la battaglia era semplicemente affinché non venisse ririririprorogato. Cioè quo ante.

  3. L1 dice:

    e va be’, ho capito che lorsignori senza impegnarsi troppo riescono pure a peggiorare una nefandezza. ma come facevamo a saperlo? dici che dovevamo immaginarlo? ma allora e’ tutto inutile in partenza?

  4. massimo mantellini dice:

    @L1, dico (come ehm ho sempre detto) che si sarebbe dovuto fin da subito dire chiaramente che gli accessi wireless pubblici dovevano essere liberi senza lasciare aperta l’ipotesi di nuove regolamentazioni.

  5. Alessandro dice:

    Caro Mante, sbattersi per una buona causa non è mai sbagliato e non è mai tempo perso. E il fatto che si sia da sbattersi ancora non deve farci pensare che abbiamo sbagliato a farlo finora.

    Per il resto, d’accordo con te che quello che stanno facendo è immondo. E non mancherò di scriverlo, anche sul mio giornale e ovunque potrò.

  6. La tragicomica vicenda dell’WiFi italiano » Piovono rane - Blog - L'espresso dice:

    […] spiega bene (as usual) Guido Scorza e lo commenta (amaramente) Massimo Mantellini: siamo nella palta. A meno di una mesa dalla ipotetica scadenza del […]

  7. La tragicomica vicenda dell’WiFi italiano dice:

    […] di questo Paese, da Casini al Corriere della Sera?Lo spiega bene (as usual) Guido Scorza e lo commenta (amaramente) Massimo Mantellini: siamo nella palta. A meno di una mese dalla ipotetica scadenza del […]