29
Mag

Oggi su La Stampa Mattia Feltri ha raccolto un numero ragguardevole di dichiarazioni pubbliche di Vincenzo De Luca. Nella grande maggioranza dei casi si tratta di frasi sfortunate, spesso volgari, quasi sempre strafottenti. Frasi che da sole provano a circoscrivere un carattere, con tutti gli imprevisti del caso.

Di elementi per trovare detestabile il sindaco di Salerno mi pare ce ne siano moltissimi, anche senza utilizzare le sue beghe giudiziarie o lo scherzetto della Commissione Antimafia andato in onda oggi pomeriggio, anche senza avere la minima idea di quali siano stati i suoi meriti di amministratore in quel di Salerno. E del resto mi pare che l’appoggio di questi giorni di campagna elettorale da parte dei vertici del PD sia stato per lo meno imbarazzato. Renzi o Boschi in Campania a supportare l’uomo che – a proposito di rottamazione – è andato fino in Corte d’Appello perché voleva fare il sindaco e il viceministro contemporaneamente.

Quello stesso candidato così poco presentabile è uscito vincitore dalle Primarie campane del PD. Ah già, le mitiche primarie: ex oggetto democratico recentemente in disgrazia, strumento attraverso il quale, da un po di tempo a questa parte un po’ ovunque in Italia il PD sta facendo salti mortali per mettere in difficoltà i proprio elettori. Per esempio in Emilia Romagna hanno fatto le primarie fra due candidati talmente modesti che alla fine a votarli non c’è andato quasi nessuno.

E comunque dopo un lungo giro ci siamo arrivati, questo è il punto: gli elettori.

Gli elettori sono sacri e tutti ve ne parleranno bene. Eppure gli elettori – sarete d’accordo con me – spesso scelgono da schifo. Votano De Luca alle Primarie come votavano Berlusconi e i suoi sodali in passato, incuranti delle mille sirene di allarme che le facce e le parole di quei signori indicavano. Gli elettori – che dio li fulmini – eleggono pornostar e figli di, ignoranti patentati e avanzi di galera, mezzi busti televisivi e belle figliole senza cervello e lo fanno con la leggerezza con cui si sfoglia una copia di un magazine dal parrucchiere. Danno l’ok a Sgarbi o Razzi, a Taverna o Buonanno, alla Santanché e a Salvini. Gli elettori sono quelli diversi da noi, che invece votiamo con oculatezza e raziocinio, che soppesiamo ogni singola parola dei nostri candidati alla ricerca di una imperfezione che rischi di allontanarci da loro. Gli elettori sono il vero problema di questo Paese – dico sul serio. Il problema non è De Luca o Grillo o Salvini ma la numerosa legione di quelli che vanno a votarli. Tutti tranne noi.

Chiamarsi fuori è impossibile. Se la Campania voterà De Luca la Campania sarà De Luca, esattamente come per molti anni l’Italia, che ci piacesse o meno, è stata Berlusconi. Paradossalmente i partiti che da anni gestiscono con grande controllo i nomi degli eleggibili sono l’altra metà della nostra debolezza. Nel caso di De Luca (ma anche di altri candidati imbarazzanti del PD in giro per l’Italia) la retorica della rottamazione esce rottamata come di più non si potrebbe. E questo perché molto spesso non ha saputo imporre un metodo semplice a prova di elettore scemo: mettere in lizza candidati migliori.

Gli elettori sono sacri e non c’è nulla di più fastidioso del ricordarci la sacralità delle loro indicazioni, come faceva Berlusconi un tempo e come De Luca ha ripetuto in questi giorni. Ed è fastidioso perché è vero: la democrazia funziona dentro una simile gigantesca imperfezione: se i candidati sono pessimi e gli elettori sono scemi, noi alla fine come faremo a salvarci?

15 commenti a “Gli elettori”

  1. Legba dice:

    Gentile Mantellini, purtroppo ormai la politica si è ridotta alle antipatie personali, e l’approfondimento delle questioni vanno a farsi friggere.
    1) De Luca non voleva fare il sottosegretario e il sindaco insieme. Contestava il fatto che non gli avessero assegnato le deleghe, che è come se ti assumessero in un’azienda e ti tenessero nella sala d’attesa…era pronto a dimettersi nel momento in cui lo avessero messo in condizione di lavorare e non a scaldare una poltrona
    2) De Luca viene dal PCI ed è sempre lo stesso, ma la minoranza dem lo scopre adesso, quando Bersani (e Santoro candidato all’euro parlamento) aveva bisogno dei suoi voti era tutto ok (De Luca appoggiò Bersani contro Renzi alle penultime primarie)
    3) De Luca è finito nella lista dell’Antimafia perché per il suo presunto reato del 1998 il sindaco di Salerno ha rinunciato alla prescrizione! Mi trovi un politico che in Italia ha mai fatto lo stesso. Si fosse fatto furbo, oggi si sarebbe evitato i casini.
    4) De Luca sarà anche un personaggio pittoresco, ma è un amministratore come pochi in Italia, ciò che ha fatto a Salerno è fuori dal comune – mi creda, sono della provincia di Salerno. Tra l’altro, non è proprio un troglodita, è laureato in filosofia.
    5) il rapporto tra giustizia e politica è ormai una follia. Bisogna aver fatto – come me – l’assessore già pochi mesi per accorgerti di come gli errori siano dietro l’angolo, di come basta una legge malinterpretata, un qualche ufficio pubblico opaco, un qualche esposto dell’opposizione, per essere inquisiti ed entrare in un girone infernale lento, macchinoso, inefficiente e autoreferenziale, e preghi ogni giorno Dio che ti faccia uscire dall’incubo, mentre sei costretto a sentire l’ignominia della gente incitata da un giornalismo cialtrone e irresponsabile.

    Ah, per la cronaca: per quanto mi riguarda il Pm chiese l’archiviazione di tutto, dopo solo un anno – una vera fortuna, coi tempi della giustizia. Certo, i giornali che spararono la mia foto in prima pagina non hanno mai dato lo stesso rilievo all’archiviazione, alcuni non hanno dato proprio la notizia. Ero un manettaro, venti o dieci anni fa. Poi ho provando a fare l’amministratore ho capito un po’ della politica, della magistratura e anche degli elettori, spesso peggio dei politici, cittadini sempre con una doppia morale per la serie “gli altri ladri, io diversamente onesto.”
    Perdoni lo sfogo.

  2. massimo mantellini dice:

    Non lo definirei uno sfogo, grazie

  3. Pierluigi Tolardo dice:

    Se tutti gli elettori del Pci,dirigenti drl Pci,compreso lo stesso De Luca che,per anni,hanno detto peste e corna di Andreotti che indubbiamente fece la migliore poltica estera italiana,oltre a tutti i suoi difetti,ed ora stravedono per De Luca perche’bisogna vincere,non diranno che all’epoca erano un po’c…i,non votero’mai piu’Pd,piuttosto scheda bianca.

  4. Pernice Bianca dice:

    “Gli elettori sono quelli diversi da noi, che invece votiamo con oculatezza e raziocinio, che soppesiamo ogni singola parola dei nostri candidati alla ricerca di una imperfezione che rischi di allontanarci da loro.”

    Dicesi “superiorità culturale della sinistra”, vero? Che però non impedisce di votare PD, a prescindere. Siete ben strani.

  5. andrea61 dice:

    No, Mante, il sistema non è imperfetto perchè i candidati sono impresentabili e gli elettori scemi. L’imperfezione nasce dalla confusione e dalla pretesa di incasellare ciò che incasellabile non è. Che cosa è più impuro ? Uno che rinunciando alla prescrizione si è condannato alla impuritá o chi, per nulla sfiorato da indagini, aveva come sodali Consorte e Penati ?
    E poi che cosa è peggio per i cittadini, uno come De Luca o chi ci obbligava a comprare una scatoletta di Aspirina a 10.000 lire per avere lo sconto sui farmaci del SSN e poi si riempiva la bocca con i risparmi ottenuti ?

  6. Emanuele dice:

    “se i candidati sono pessimi e gli elettori sono scemi, noi alla fine come faremo a salvarci?”

    L’Italia ha 60 milioni di allenatori della nazionale che sanno scegliere gli uomini giusti e 60 milioni di elettori che sanno scegliere il politico giusto.
    E meno male che stavolta non ho letto della patente dell’elettore, da rilasciare previo esame per stabilire se l’elettore è abbastanza intelligente e acculturato.

  7. diamonds dice:

    ho conosciuto persone tecnicamente ignoranti colme di dignità e davvero molto più sagge di certi professoroni del cazzo pieni di titoli bollati, e spacciati per luminari. Per il resto tutto bene

  8. malb dice:

    1. Non conosco la storia politica di De Luca. Certo è che vista da fuori non mi è mai sembrata bella, da dentro, stando a Legba, è diversa. Ma resta il fatto che, essendo condannato sia pure in primo grado per abuso d’ufficio, non doveva essere presentato in relazione al senso della Legge Severino. Pur restando la presunzione di innocenza, la situazione giuridica di un politico, come per la privacy, non è quella di un normale cittadino.
    2. Gli elettori votano, quando votano, chi viene loro proposto. Il problema sta nel modo e da chi viene proposto. Nel passato le scelte erano dei partiti e quasi sempre cadevano su funzionari ritenuti capaci. Poi il gioco delle preferenze abbinate non apportava certo linearità nella scelte elettorale. Ora le persone da proporre o sono scelte dal leader di turno o si cercano fuori del partito. Il metodo delle primarie, tendenzialmente positivo, per come è praticato, si è dimostrato variamente inquinabile. Cosa possono fare gli elettori attenti o disattenti che siano? Se non viene reso trasparente il processo di scelta, tutto il periodo di formazione del candidato e non solo l’ultima fase, la scelta è tra una conoscenza più o meno limitata e il non voto.
    3. Nel giudicare l’operato di un eletto, l’elettore quasi sempre non considera che le sue scelte diventano operative attraverso i funzionari pubblici che le rendono operative. Solo che i politici passano e i funzionari restano acquisendo spesso altrettanto e forse più potere. La rotazione messa in atto da alcuni sindaci del M5S può essere una soluzione, ma è comunque parziale perché se il politico può assumere nel tempo la guida di assessorati diversi, il funzionario deve essere dotato della professionalità necessaria per il lavoro che fa, cosa che non si acquisisce in breve.

  9. T800 dice:

    ma candidare una persona che un secondo dopo la vittoria viene sospeso per effetto della legge Severino è normale?

  10. Paolo d.a. dice:

    Beh ora siamo nell’epoca della maggioranza politica fatta dalla minoranza dell’elettorato, che è ormai scarsamente maggioritario sulla popolazione. E’ un buon sistema per togliere senso ad uno dei possibili suffragi. L’altro, quello referendario, è già morto da tempo.

    Non vedo via di fuga se non fare qualcosa di bello il giorno del voto, andare al mare, ripulirsi il karma, pensare ad altro, zappare l’orto.

  11. Luigi dice:

    Lasciando da parte la legge Severino, gli elettori scemi e quanto effettivamente De Luca sia onesto o meno: il PD si era dato un codice etico, secondo il quale la candidatura di uno nelle condizioni di De Luca non sarebbe stata possibile.
    Punto.
    Il fatto che Renzi poi, con il suddetto codice, ci si pulisca il sedere, non contribuisce ad aumentare la mia scarsa simpatia per quel partito…

  12. diamonds dice:

    La replica di Luigi andrebbe formattata in grassetto sottolineato, a caratteri cubitali. E poi esposta in tutti i luoghi pubblici al fianco del crocifisso

  13. Andrea61 dice:

    Luigi, De Luca non era il candidato di Renzi alle primarie. Quanto ai codici etici e sul loro utilizzo, vorrei rammentare ai presenti che nel 2010 De Luca, nonostante i terribili reati “spia” evocati dalla Rosy Bindi fossero arcinoti a tutti, fu gioiosamente e orgogliosamente nominato come candidato del PD alle Regionali e che allora a capo della segreteria c’era Bersani e a Presiedere il partito c’era proprio la nostra eroina senza macchia e senza peccato.
    Può anche essere che in ducetto di Firenze usi i codici interni in maniera impropria, ma la Rosy Bindi è l’incarnazione dell’ipocrisia, della doppiezza e dell’incoerenza che credevamo tipici solo di certi trasfughi alla corte berlusconiana.

  14. Guido Gonzato dice:

    Abbiamo voluto il suffragio universale? Godiamocelo, e accettiamone le conseguenze.

  15. Keper dice:

    “a democrazia funziona dentro una simile gigantesca imperfezione: se i candidati sono pessimi e gli elettori sono scemi, noi alla fine come faremo a salvarci?”

    Quoto e sposo in pieno, d’altronde la legge che vorrebbe il M5S di non poter candidare inquisiti e condannati è idiota se fosse applicata in paesi civili diversi dall’Italia, nel nostro caso è necessaria perché abbiamo un elettorato scemo, però non aiuterebbe a crescere e ad educare.