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Questa è una negoziazione. Da una parte c’è la tua manifestazione, dall’altra la mia diffidenza verso la pubblicità. Nell’esatto istante in cui io sono arrivato qui, a un passo da te, la tua manifestazione ha già quasi raggiunto il suo scopo. Per una ragione o per un’altra sei stato in grado di sollevare la mia curiosità. In un canestro possibile di qualche miliardo di indirizzi Internet io ho appena scelto il tuo. Prova a vederla così: sei stato molto fortunato. Perché io, ora, tutto sommato avrei potuto essere altrove. La maggioranza delle persone che in questo istante come me navigano in rete sono altrove. E invece no, eccomi. Ti cercavo. Sono arrivato qui per seguire il tuo evento.

Tu poi hai anche un’altra sfacciata grande fortuna. Non sei un editore e non sei un commerciante. O così almeno mi avevi spiegato. Non vivi di questo. Mostrarmi i tuoi annunci non è il tuo business. Adblock installato sul mio browser non incrina la tua possibilità di esistere. Non questa sera, non in questo istante dentro il quale tu stai tenendo la tua importante manifestazione politica. Hai frasi importanti da dire ed io vorrei ascoltarle.

Se volessi fare il processo alle intenzioni ora dovrei dire due cose. La prima è che “Per riprodurre il video, disabilita i plugin del browser che impediscono il caricamento degli annunci” è una frase davvero brutta. Forse si poteva fare di meglio, forse si poteva lasciare solo le formichine da tubo catodico anni 60 e si faceva miglior figura evitando sbandieramenti del proprio cattivo italiano. La seconda è che messa così “Per riprodurre il video” sembra un po’ lo stop dato a una ragazzina che vuole vedere il concerto di Britney Spears senza pagare. Solo che Britney Spears vende qualcosa e voi, credevo io, almeno stasera, no. È un po’ come quando gioca la nazionale di calcio in una nazione di calciofili. Da qualche parte nelle pieghe dei regolamenti esiste una postilla che dice che i cittadini hanno diritto di vederla. Voi questa postilla evidentemente non l’avete.

Ma il processo alle intenzioni non lo voglio fare così dico solo che questa è una negoziazione: una negoziazione come un’altra. E dentro questa negoziazione #italia5stelle ha perso. Non certo e non solo l’attenzione del singolo tizio che era arrivato a un passo da voi e che ora ha rinunciato perché non vuole disabilitare nessun plugin di nessun browser ma perché quell’annuncio annuncia, in un pessimo italiano, il doppio conio di una proposta politica. Dove magari le idee sono importanti e degne di attenzioni, ma evidentemente non abbastanza. Almeno per stasera non abbastanza.

21 commenti a “M5S: il racconto di un istante”

  1. Cristian Castellari dice:

    Undici minuti di applausi. Tutto ampiamente condiviso e condivisibile. Non c’e’ altro da aggiungere, hai già detto tutto tu :)

  2. Matteo dice:

    Pare sia pratica nota: http://www.dirittodicritica.com/2014/02/19/streaming-renzi-grillo/

    Comunque, da che sito lo stavi guardando? Io sto guardando da beppegrillo.it/la_cosa e funziona anche con un Ad-Blocker attivato. Non vorrei che questa cosa delle pubblicità dipendesse magari da un servizio esterno a cui si appoggiano, e non da loro…

  3. Nando dice:

    Curiosità, un programma su una TV commerciale o sulla RAI l’hai mai visto? Non mi ricordo post in proposito, a situazione analoga.

  4. Dino Sani dice:

    Sul mio iPad non appare questa scritta e mi permette di vedere il video, mentre non me lo permette dal sito de Il fatto quotidiano. Ho il sospetto che la questione di cosa si riesca a vedere e cosa no sia un pizzico più complessa di come la descrive Mantellini, che nei confronti dei 5 stelle ha un’attenzione e delle pretese di eticità al 100% encomiabili, che però non richiede alle altre forze politiche, al premier in primis. È come se sotto sotto Mante fosse attratto dal M5S come da un magnifico abisso, come se volesse che fossero migliori di quel che sono perché ne avremo proprio tanta necessità. E per questo è sempre pronto ad essere deluso da queste aspettative dove la sua asticella è sempre molto più in alto delle possibilità. Tante cose del M5s e del gruppo Casaleggio sono a dir poco discutibili, ma delle tante idee e proposte condivisibili e giuste perché proprio non riesci mai a parlarne? Perché parli del M5S, di cui non sono un militante ma solo un elettore (e anche piuttosto critico), sempre e solo in negativo? Ti comporti come una moglie tradita, che ama ancora la persona e non può dimenticarla e riesce a trovare solo elementi negativi, pur non riuscendo a distogliere l’attenzione dall’oggetto amato. Insomma: non sei obiettivo, sei parziale e, sotto sotto, un po’ disonesto intellettualmente nei confronti di persone che, su molte cose, probabilmente la pensano come te. Sarebbe bello se imparassi a capirle meglio e a ragionarci, invece di sparare invettive, giuste o sbagliate che siano.

  5. Dino Sani dice:

    Voglio solo aggiungere che anche nel pensiero negativo di Mantellini in questione, preferisco qualcuno che vive di pubblicità, che altri che vivono di soldi pubblici che non dovrebbero avere e che anzi dovrebbero restituire. Come si dovrebbe finanziare secondo te il movimento o il sito di Grillo? Come i giornali ? Come i partiti? Quale modello di finanziamento onesto proponi?
    Inutile, su questo argomento scivoli ogni volta, ma io continuerò a leggerti, apprezzarti per le cose che scrivi, e a farti notare quando perdi la lucidità (e Grillo deve averti fatto qualcosa da giovane….) eheheheheh

  6. xarface dice:

    Ho fatto un piccolo esperimento.
    Ho confrontato gli effetti di AdBlock su quelli che presumo essere i tre siti italiani più visitati (mi basta la presunzione, al momento)

    http://franco.abitante.name/adblock.jpg

    Su repubblica.it le pubblicità bloccate sono 4.
    Su corriere.it sono 11.
    Su beppegrillo.it sono 58 (dicansi CINQUANTOTTO). Neanche sui siti porno ce ne sono così tante.

    Per chi dice “embè?”: ricordo che Corriere e Repubblica sono aziende private nelle cui norme statutarie c’è quelle di generare profitti mentre beppegrillo.it è la sede di uno dei tre maggiori partiti in Italia.
    Aggiungerei anche che il M5S i finanziamenti pubblici *non può averli* perché Beppe Grillo ha preferito non sottoporsi alle regole di trasparenza che la legge impone ai partiti politici, ma temo di andare irrimediabilmente OT.
    Mentre non credo sia OT rimarcare come i vari siti della galassia Casaleggio/Grillo (tzetze e soci) adottino delle chiare ed esplicite strategie di rilancio di “news” (la maggior parte farlocche) in maniera da generare impressions.
    Insomma, ha senso e significato interessarsi di questo argomento, a prescindere dalle idiosincrasie di Mantellini. E mi aspetterei che i più interessati fossero proprio gli attivisti e i sostenitori del M5S.

  7. massimo mantellini dice:

    @xarface interessante, però la versione di Adblock per mac che uso io indica pubblicità bloccate sostanzialmente sovrapponibili fra i tre siti

  8. PaoloV dice:

    Tutto condivisibile, bravo mante come al solito.
    Solo, qualcuno mi spiega per cortesia cosa c’è di non corretto in quella frase a livello di grammatica o sintassi?

  9. xarface dice:

    @mante: io uso questa

    https://chrome.google.com/webstore/detail/adblock/gighmmpiobklfepjocnamgkkbiglidom

  10. Dino Sani dice:

    @xarfAce. Siamo alle falsità per cui quindi il M5S non ha rinunciato ai soldi ma non ne aveva diritto? Dove hai la faccia per scrivere queste menzogne? Scrivi pure che non hanno diritto neppure alla metà dello stipendio, tanto ormai ognuno la spara più grossa… A me non frega niente dei banner di Grillo se non voglio cliccare o andarci sono libero di non farlo,mentre mi fa schifo che nessuno di voi si indegni per i soldi che i partiti continuano a prendere illegalmente direttamente dalle nostre tasse, non solo non chiedendo i il permesso ma contro la volontà popolare espressa in un referendum. Ma non hai vergogna neanche un po’ a scrivere queste cose? Anche a me non piacciono i siti che girano intorno al blog di Grillo e il loro giornalismo strillato e a trappola, anzi a dirla tutta mi fa proprio schifo, ma non usa soldi pubblici, e io sono libero di non finanziarlo semplicemente non andandoci più e quindi levandogli i miei clic. Non sono altrettanto libero – se non evadendo le tasse? – di non pagare i partiti e i giornali. Possibile che non riesci a capire questa ENORME differenza????

  11. Pier Luigi Tolardo dice:

    Penso che il Movimento 5 Stelle per essere credibile dovrebbe finanziarsi unicamente con i contributi degli aderenti ecsimpatizzanti, almeno per il 95% delle entrate e solo un 5% dovrebbe derivare dalla vendita di spazi pubblicitari e merchandising e cosi’ dovrebbero fare tutti i partiti. Quote di adesione in proporzione al reddito familiare, cene di autifinanziamento, lotterie, contributi liberi in occasione di banchetti e manifestazioni, contributi in natura tipo stampa di materiale fatti da chi svolge questa attivita’ e lo dichiari, donazioni in caso di morte, Sms e clickpay. La vendita di spazi pubblicitari dovrebbe essere assolutamente marginale.

  12. Xarface dice:

    @Dino: l’argomento è un altro e non è questo il contesto e il luogo per dibattere delle mie “falsità”.
    In ogni caso, sono stato e continuo ad essere favorevole al finanziamento pubblico della politica. Solo il fuoco sacro populista può indurre a credere che le collette in rete possano fare da contraltare, alla pari, agli investimenti di lobbies, di criminali organizzati, di gruppi di potere vari.

  13. Benedetto dice:

    diffidenza verso la pubblicità
    sulla tv pubblica
    che tu
    il tuo partito gestisce
    e così sia

  14. Benedetto dice:

    tanti anni fa
    provarono a costruire un videoregistratore
    che cancellava le pubblicità
    in tv
    del partito del diffidente verso la pubblicità
    e poi non si seppe più nulla
    offuscamento

  15. Dino Sani dice:

    @PierLuigi perché il M5S deve “essere credibile” e tutti gli altri che invece prendono i nostri soldi no? Posso ritenere anch io che il movimento e il blog di Grillo debbano avere canali diversi, ma credo che questo avverrà inevitabilmente non appena il movimento maturerà e saprà camminare con le sue gambe, o almeno credo che lo dovrà fare. Ma perché dagli altri partiti accettiamo tutto e invece il M5S deve sempre dare dimostrazioni di qualcosa? Per me questo è snobismo intellettuale.
    @xarface si può ragionare sull’idea di finanziamento pubblico ai partiti, che difatto non esiste solo in Svizzera. Ma ci sono modi molto diversi di finanziare la politica, che garantiscano equilibrio, trasparenza e che non siano soprattutto, una tassa per i cittadini. Qualunque idea dovrebbe essere condivisa nel Paese, ma oggi se avessero il coraggio di fare un referendum sui rimborsi ai partiti (sul finanziamento è già stato fatto…) ci sarebbe un 90% di contrari. Quindi almeno andrebbe rinegoziato il tutto con la società civile, ma non prima di aver restituito quanto è stato rubato cambiando nome illegalmente al finanziamento proibito.

    Continuo a pensare che questo atteggiamento snob di molti intellettuali di sinistra, Mantellini compreso, verso il M5S, sia sbagliato e non permette al movimento di crescere (migliorare)perché lo mette continuamente sulla difensiva da attacchi il più delle volte pretestuosi. Perché non si può ragionare sulle idee e i progetti reali del movimento? Non va bene niente? Vi va bene il job acts di Renzi con 10 annidi ritardo? Non una parola sulle frequenze regalate da D’Alema a Berlusconi ( e le usa ancora…) e invece tutti li a disquisire sui clic del blog di Grillo, che economicamente vale due soldi (come sa bene chiunque abbia un sito, quindi anche Mantellini), mentre i veri soldi – pubblici e privati – passano da ben altre parti.

  16. Pier Luigi Tolardo dice:

    A me non va bene la riforma dell’art.18 e percio’ non ronnovero’ l’iscrizione al Pd, ma quanto ad attacchi al sndacato Renzi e Grillo stanno facendo a gara e se devo scegliere scelgo il sindacato che si mantiene con quote di iscrizione pesanti degli iscritti, 120-130 euro medie all’anno per un lavoratore, 60-70 per un pensionato e la stessa trasparenza la esigo da tutti!

  17. mc2 dice:

    titolo: la negoziazione del buon venditore

    tesi: Non sei un editore e non sei un commerciante. O così almeno mi avevi spiegato. Non vivi di questo.

    corollario: non importa come, non m’importa dey tycoon alla Berlusconi e dei grossi finanziatori e lobbisti del PD, non importa della comunicazione gratuita data dal controllo illegittimo, oppressivo e immorale della TV pubblica, non importa della pubblicità tra un’intervista di Renzi a Ballarò e un’intervista a Renzi al Tg3, quel che importa è avere gratis. E’ pretendere gratis.

    tu chiamala se vuoi #negoziazione

  18. mc2 dice:

    curiosità: ma i due euro alle primarie.. però..non sono editori e non sono commercianti.

    Oppure del subdolo populismo nei post di mante, mante a presa rapida. Certo poi tutto dipende dal fruitore. Non mi freghi più

  19. Claudio dice:

    Davvero non capisco il problema.

  20. Giuliano dice:

    Mantellini, mi meraviglio di lei… L’ad block ce l’ha Cloudfront, non il sito di Grillo… È Cloudfront che non vuole che si disattivino le pubblicità…

  21. Marco V dice:

    giuliano ha raggione ma ragga io vorrei che ci fosse un adblock per TV