Dopo le polemiche di questi giorni sulle ennesime sparate mediatiche di Mauro Moretti, AD di Ferrovie dello Stato, mi sono incuriosito ed ho dato una occhiata al curriculum vitae del top manager. Brandendo quel CV del resto Mauro Moretti minaccia il Paese di mettersi sul mercato e andarsene all’estero.
Il curriculum vitae di Moretti è online sul sito delle FFSS. È un curriculum un po’ caotico molto centrato sui numerosi incarichi di Moretti degli ultimi anni e molto poco sui primi anni della sua carriera dopo la laurea in Ingegneria nel 1977. I dati importanti che mi pare si possano ricavare è che Moretti ha lavorato sempre nella stessa azienda (dal 1978 ad oggi) fino a raggiungerne il vertice e che la sua carriera dirigenziale ha avuto inizio nel 1991. Il fatto che Moretti abbia maturato una sola esperienza lavorativa forse in un contesto internazionale gli taglierà un po’ le gambe (specie se le sue aspettative di retribuzione sono abbastanza elevate) ma d’altro canto non ci sono grossi dubbi che in quanto a trasporti su rotaia l’esperienza di Moretti sia considerevole. Tuttavia il CV ufficiale di Moretti racconta molto poco del periodo che va dalla sua assunzione come quadro presso l’Officina Trazione Elettrica di Bologna, attuale ONAE nel 1978 (fonte wikipedia) e il suo primo incarico dirigenziale, Vice Direttore Divisione Tecnologie e sviluppo di Sistema (dicembre 1991). Solo l’ultima voce laconica del CV di Moretti recita fra gli incarichi un molto generico
Membro Segreteria Nazionale FILT CGIL (1986 – 1990)
Sia la voce wikipedia di Moretti che questo articolo de Il Giornale del 2009 dicono invece qualcosa in più. Che Moretti ha scalato la dirigenza del sindacato fino a diventare Segretario Nazionale della Cgil Trasporti dal 1986 al 1991. Nel dicembre di quell’anno è infine diventato Vice Direttore della Divisione tecnologie delle Ferrovie dello Stato.
Marzo 23rd, 2014 at 13:32
A conferma del fatto che in Italia, oltre un certo livello dirigenziale nello Stato, parastato e settori strategici, la lettura del CV molto spesso deve essere completata unendo i puntini, stile settimana enigmistica.
Marzo 23rd, 2014 at 14:37
Diciamo che Moretti si iscrisse direttamente alla Segreteria della Filt-Cgil per parafrasare quello che Pajetta disse di Berlinguer…cioè Moretti non fece il tradizionale iter sindacale da delegato a segretario provinciale a regionale per poi entrare nella Segreteria Nazionale…Era già un giovane funzionario delle Fs iscritto al Pci e Luciano Lama che sognava un sindacato meno conflittuale e più progettuale e che tutelasse anche le alte professonalità lo notò e gli chiese personalmente di entrare nella Segreteria della Cgil Ferrovie…da cui però Moretti uscì presto perchè secondo lui il sindacato era troppo vecchio, poco interessato al merito e troppo innamorato dell’ugualitarismo(in questo è coerente), quindi ritornò in Ferrovia e divenne un dirigente importante…Quando il centrosinistra vinse le elezioni i Ds si ricordarono di Moretti…Quindi il sindacato c’entra poco…Moretti fra l’altro è stato anche Sindaco del suo piccolo Comune anche quando era già ad delle Fs.
Marzo 23rd, 2014 at 14:43
Posso aggiungere che peraltro l’esperienza sindcale gli è certamente servita: stare 5 anni in un punto strategico come la segreteria nazionale della Filt che raggruppa ferrovieri, autoferrotranvieri, marittimi, portuali,oltretutto con un incarico come lo aveva lui di politiche di indirizzo e ufficio studi e con molto tempo per studiare gli ha è permesso di completare la sua formazione tecnica con una comprensione dei problemi politici e gestionali, diciamo che ha fatto un master a spese del sindacato…che poi gli è servito…Per converso da manager ha ridotto molto il personale, anche troppo e non ha mai avuto rapporti idilliaci con gli ex colleghi sindacalisti..
Marzo 23rd, 2014 at 15:13
Chiedo scusa a Mante se mi permetto di aggiungere ancora che Moretti, essendo esperto del settore, si è dimostrato un po’ più all’altezza dei suoi predecessori Cimoli, che veniva dalla chimica e Catania, già manager dell’Ibm, ma questo soprattutto grazie al fatto che le tariffe hanno subito degli aumenti stratosferici in pochi anni con la scusa che erano lontane dal livelli europei mentre ora sono allineate(il servizio molto meno)..Moretti ha potuto però godere degli emolumenti che erano stati attribuiti ai suoi predecessori che venivano da retribuzioni pazzesche pagate nel privato ma dimentica che il suo corrispondente delle Ferrovie Svizzere, un paese piccolo ma con un servizio ferroviario eccellente e non piccolo come chilometri di binario è sotto la sua retribuzione.
Marzo 23rd, 2014 at 15:36
ma a parte tutto, se Moretti guadagnasse un quarto di quello che guadagna adesso, i pendolari viaggerebbero meglio, il costo dei biglietti e degli abbbonamenti si ridurrebbe, i treni arriverebbero in orario, i macchinisti o quelli che fanno le pulizie sui treni guadagnerebbero di più?
Marzo 23rd, 2014 at 15:50
Probabilmente no, non subito, ma una parte importante della sua retribuzione dovrebbe essere agganciata a questi risultati e oggi non lo è, poi c’è un problema di equità che è anche un fatto di tenuta del sistema…
Marzo 23rd, 2014 at 15:56
Se Moretti guadagnasse un quarto di adesso lo Stato, cioè noi, risparmierebbe 3/4 del suo stipendio.
Marzo 23rd, 2014 at 16:22
..Eppure a me sembra di ritrovare lo stesso meccanismo rotto: Berlusconi che lucra su Alitalia prima delle elezioni. Ora ci sono le Ferrovie dello Stato e c’è Renzi.. ma c’è la stessa puzza di bruciato. Ora: queste operazioni non risolvono il debito pubblico e nemmeno il conflitto d’interessi, ma lo aggravano.
E’ tutto giusto, polemiche anche condivisibili, ma non è tutto: solo un punto di partenza, da approfondire, non una rappresentazione complessiva: c’è da garantire un servizio pubblico essenziale per il lavoro e lo sviluppo sociale ed imprenditoriale. C’è l’acqua sporca e c’è il bambino.
Chi vuol abbattere Alitalia investe sul Ponte sullo stretto, come chi vuol ridimensionare Trenitalia investe nella TAV. Il paradigma delle grandi opere e il progressivo smantellamento dei piccoli servizi e della capillarità (cioè dove il privato, concentrato sul profitto, non arriverà mai o arriverà solo se pagato dallo Stato sempre più indebitato). Una diversa prospettiva economica e di sviluppo.
Il boom economico, il New Deal italiano è fatto di grandi monopoli pubblici, ben gestiti, eccellenze mondiali intorno a cui fioriscono piccole e medie imprese (che costituiscono il 96% dell’economia italiana). Questa è la mia idea politica ed economica: opposta a quella di Renzi, di Letta, persino di Prodi.
Marzo 23rd, 2014 at 19:07
Certo, se rimanesse lì o se il sostituirlo non costasse all’azienda più di 600k l’anno. Entrambi fatti improbabili.
Marzo 23rd, 2014 at 20:47
Giustissimo, ma a questo punto scelgo Grillo, con un programma più ampio rispetto alle solite berlusconate. (E far passare Padoan come “operazione Giovinezza” è un po’ troppo)
Il fatto preoccupante è che non c’è un progetto politico, ma solo slogan da cavalcare nella solita campagna per il consenso (teleguidato): dalle auto blu, alla solita spending review (che va a prendere sempre gli stessi) ai supermanager. A me sembra un modo per un’altra operazione lacrime e sangue (ancor più estrema rispetto a quella di Monti) in vista del fiscal compact, il colpo di grazia.
Il progetto politico sta invece in questa semplice proporzione pensata dall’imprenditore Adriano Olivetti e poi detta ‘regola aurea’: a nessuno più di 10 volte il salario minimo. E’ indubbiamente interessante: se si abbassa il salario minimo dovrà abbassarsi quello massimo, e viceversa in modo virtuoso il salario massimo avrà tutto l’interesse a far crescere il salario minimo.
Ora: se il minimo del lavoratore precario è 400 euro al mese, quello massimo (del signor Moretti sarà di 4 mila). All’AD conviene perchè il rapporto è addirittura proporzionale, se il salario più basso sale a 1200 euro, quello più alto sale a 12 mila
Se il PD e Berlusconi hanno fatto di tutto per abbassare il salario rendendo il lavratore ricattabile fino all’abuso: introducendo la regola di Olivetti il mercato del lavoro cambierebbe, e parecchio. L’importanza di una proporzione.
Marzo 23rd, 2014 at 21:31
posso solo dire che il mio vicino di scrivania, sindacalista, guadagna molto ma molto meno di Moretti e lo odia (e no, non lavoriamo nelle ferrovie e lui non sta neanche nello stesso sindacato)
Marzo 23rd, 2014 at 21:53
Molti si chiedono se con uno stipendio ridotto di 2/3 il paese si solleverebbe. Certo che no. Io, però, voglio domandare due altre cose: 1)Moretti si impoverirebbe con 280 mila euro l’anno? 2)Se non si tagliano questi stipendi quali dobbiamo tagliare?
1) Si può lavorare benissimo anche con 280 mila euro e credo proprio che ci sarebbero tanti altri bravi manager disposti a ricevere “solo” questa cifra, mentre non so se Moretti troverebbe così facilmente un posto simile all’estero.
2) Contrariamente a quanto si pensa, in Italia gli statali sono perfettamente nella media europea, gli stipendi alla base della piramide sono bloccati da tempo, negli ultimi anni i dipendenti pubblici sono stati ridotti tantissimo, e ciò è accaduto solo nel nostro paese. Oltre agli sprechi è proprio qui che si deve tagliare, sulla sommità della piramide, e non si risparmierebbe poco, anche perché in alcuni carrozzoni (come la Rai) ci sono quasi più dirigenti che dipendenti.
Marzo 23rd, 2014 at 22:19
Lasciargli lo stipendio per intero e costringerlo ad usare i treni dei pendolari? Io penso che ci guadagneremmo.
Marzo 23rd, 2014 at 22:46
280.000€/anno vuol dire circa 150.000€/anno netti. vale a dire 12.000€/mese. onestamente, se un sacco di professori universitari e giudici ne guadagnano la metà, sarebbe una retribuzione appropriata al ruolo? posso citare quello che dice unit: uno può anche essere d’accordo sul fatto che 850.000€/anno siano immorali, ma se li riduciamo a 280.000€/anno chi ci mettiamo in quel posto? di battista?
detto questo, il capo delle ferrovie svizzere (sbb) guadagna oltre 1 milione di franchi all’anno (http://www.blick.ch/news/schweiz/die-loehne-der-obersten-staatsdiener-id2262296.html), cioè siamo dalle parti di moretti, pur guidando un’azienda che ha neanche 3/4 dei dipendenti di trenitalia (comunque un’enormità, viste le dimensioni della rete svizzera). e se uno si va a leggere l’articolo che ho linkato scopre che anche in svizzera quello di cui si lamentano davvero è la crescita dello stipendio del manager di sbb, nell’ordine di circa il 100% nel corso degli ultimi 10 anni.
Marzo 23rd, 2014 at 22:51
ps stando a questa pagina (http://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/wirtschaftspolitik/bundesunternehmen-millionengehaelter-fuer-die-chefs-von-bahn-und-kfw-12137259.html), il capo della deutsche bahn guadagna tra annessi e connessi 3.000.000€/anno (e ok, guida un’azienda con sette volte il numero di dipendenti di trenitalia).
Marzo 23rd, 2014 at 23:19
E comunque stiamo parlando di un manager che ha disposizione un appartamento di rappresentanza gratis a Roma,un auto di servizio giorno e notte,una polizza sanitaria e a vita di altissimo livello,una previdenza integrativa di altissimo livello e quando la scera’ presto le Ferrovie verrà’ assunto con stipendi ancora più’ elevati presso qualche industria ferroviaria senza che ci sia una clausola che lo impedisca…
Marzo 23rd, 2014 at 23:35
Mio padre, da ex ferroviere, lo chiama “il traditore” avendolo conosciuto ai tempi in cui, come lui, era rappresentante sindacale. Ma questo e’ quasi un complimento rispetto a quello che segue di solito…
Marzo 23rd, 2014 at 23:42
Bravo Nicola. Io obbligherei tutti i manager pubblici a usare obbligatoriamente quello che amministrano. Moretti lo farei girare per l’Italia in regionale e intercity e allora si che mi divertirei. Tra appuntamenti saltati per i ritardi, viaggi stile far west con finestrini aperti nelle gallerie della direttissima perché l’aria condizionata non funziona, corse da un capo all’altro del vagone per trovare una porta non guasta quando devi scendere, barboni che viaggiano in prima classe, controllori che non passano, zingari che salgono sui treni fermi in stazione per rubare tutto quello che trovano, folle che si assiepano in piedi tra i sedili perché non c’è posto e chi più ne ha più ne metta ne farebbe di nuove esperienze.
Marzo 24th, 2014 at 02:54
Se lo stipendio vale la competenza Moretti dovrebbe passare a incarichi più rilevanti.
Negli Usa, ad esempio, potrebbe assumere contestualmente quelli del Presidente e del Boss della NSA. Guadagnerebbe nell’insieme solo un po’ meno di quanto intasca oggi, ma vuoi mettere il divertimento.
Marzo 24th, 2014 at 06:45
Qualcuno fa notare che Renzi e’ molto amico di Della Valle e Montezemolo, soci NTV.
Marzo 24th, 2014 at 08:26
@franck
ma per favore… Grillo non ha un programma, quello del 2008 contiene, addirittura, punti realizzati da governi successivima dai…
Marzo 24th, 2014 at 09:25
@gregor
spiegati meglio: Grillo aveva un programma nel 2008? Alcuni punti sono stati realizzati da governi successivi?
bene.
Marzo 24th, 2014 at 09:37
ma poi non tutti i punti hanno lo stesso valore: la sparata sul taglio delle auto blu e degli stipendi dei supermanager, giusto, ma in quale politica s’inquadra? Qui non si parla ad esempio della qualità della gestione dell’istituzione, ma soprattutto della qualità del servizio pubblico in relazione allo sviluppo del settore.
Perchè tra poco dovranno nominare i vertici di società importanti e ai cittadini non devon bastare questi quattro slogan: ci dev’essere un sistema di selezione pubblico e chiaro, i supervisori devono essere certificati e indipendenti. Fare le cose seriamente.
Ed è la stessa cosa che pretendevano da Monti sulle nomine RAI.. Com’è andata a finire?
Marzo 24th, 2014 at 14:41
Basterebbe legare lo stipendio agli obiettivi raggiunti.
Marzo 24th, 2014 at 18:24
@delio: il tuo discorso non farebbe una grinza se l’AD di FFSS facesse i bilanci senza i soldi dello Stato, al pari dei colleghi stranieri. Lui continua a ripetere che pur avendo riportato in utile, prende meno del predecessore; peccato che si dimentichi di dire tale risanamento è frutto della moltiplicazione dei trasferimenti pubblici.
Marzo 24th, 2014 at 18:36
a me risulta che db e sncf ricevano eccome finanziamenti statali.
Marzo 24th, 2014 at 19:41
Il fatto e’ che quella di Moretti sull’ andare all’estero e’ una battuta senza ne’ capo ne’ coda: in nessun Paese dell’Unione Europea,nemmeno in Inghilterra dove hanno privatizzato per primi le Ferrovie,il capo delle Ferrovie e’ uno straniero,nemmeno in Russia,in India,in Brasile,in Argentina o negli Usa, perché’ le Ferrovie sono considerate uno dei settori più’ strategici, il primo ad essere mobilitato e militarizzato in caso di conflitto, quindi dovrebbe rassegnarsi…il capo delle Ferrovie e i suoi più’ stretti collaboratori sono sempre cittadini del loro Paese che se è’ in grave crisi come siamo noi non può’ permettersi di fregarsene, tutto qui…
Marzo 25th, 2014 at 03:01
[…] un curriculum che parla piano – manteblog http://www.mantellini.it/2014/03/23/moretti-un-curriculum-che-parla-piano/ "Moretti ha scalato la dirigenza del sindacato fino a diventare Segretario Nazionale della […]
Marzo 25th, 2014 at 07:56
@delio: hai ragione, ma è una questione di proporzioni, di qualitá del servizio e di ricavi dai biglietti.
La mia osservazione però è sul fatto che Moretti continua a ripetere che lui ha risanato le FFSS quando invece il risanamento è dovuto quasi solo al forte incremento dei trasferimenti statali.
Marzo 25th, 2014 at 10:54
@andrea61
Bisognerebbe dirlo anche a certi esegeti morettiani che sostengono abbia fatto meglio dei suoi predecessori e che ciò sia magari dovuto alla sua formazione tecnica.
Marzo 25th, 2014 at 10:55
@andrea61: quotation needed.
Marzo 25th, 2014 at 12:26
Voglio fare un ragionamento da “capitalista”.
Fossi nel consiglio d’amministrazione di una grossa società, magari quotata in borsa, in un periodo in cui un refolo di vento sposta vagonate di azioni da una parte all’altra, assumerei un AD che, nel precedente impiego, si è lamentato sui giornali di voci di eventuali trattative sullo stipendio?
Ma secondo voi, un’azienda seria lo prenderebbe in mano il curriculum di Moretti? O può fare il top manager solo in società pubbliche?
Troppe domande retoriche?
Eh.
Marzo 25th, 2014 at 20:28
Non comprendo perche’ non ci limitiamo a policy semplici ed efficaci invece di inventare “spending review” complesse, opache, incomprensibili, che non verranno attuate per manifesta incapacità di applicare l’impossibile, e oltretutto focalizzarci su singoli casi (tra cui anche quelli di coloro che meritano).
https://www.youtube.com/watch?v=3iccz42Yfxs
In questo caso per “policy” intendo un moltiplicatore che imponga un asintoto (oserei dire Costituzionale: “[l’attività privata, figuriamoci quella pubblica o anche solo con soldi pubblici] non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”): 1 a 10 (o 5, o 20; negoziabile in base alle contingenze del momento) tra stipendio pulitore di treni a mezzo servizio al minimo sindacale (che e’ poco più alto del reddito minimo esistenziale) e il vertice; questo non gli vieta di avere una qualunque cifra, anche viste competenza e responsabilità, ma implica che per darsi lo stipendio che vuole (50000) deve aumentarlo anche all’Omino Che Pulisce Il Treno (5000), e quindi che il suo operato produca performance sufficienti a pagare tutti quelli che collaborano a produrle, anche l’omino più insignificante di tutto il baraccone. Per altro questo nega la possibilità di avere stagisti a costo zero; altro problema mai risolto, che uccide l’etica del lavoro sul nascere, e annichilisce le vite dei più giovani.
Marzo 26th, 2014 at 15:56
@helterskelter: un capitalista vero, in un paese diverso dall’italia, non mira al massimo risparmio, ma al massimo rapporto benefici/costi. se un ad gli costa tanto ma gli rende tantissimo (non so se sia questo il caso di moretti, ma peggio di cimoli sicuramente non ha fatto) un capitalista vero ci si butta a pesce.
Aprile 11th, 2014 at 07:30
[…] legislazione e della contrattazione collettiva, imporre dirigenti nelle imprese pubbliche (p.es. Moretti alle ferrovie) e dar spallate ai governi (quello Berlusconi nel […]