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Francesco Merlo su Repubblica di oggi, dentro un editoriale di rara foga antirenziana, dileggia uno scenario di assoluta normalità senza rendersi conto che l’eccezione nel racconto è lui.

“E anche il tavolo ingombro di cavetti, iPhone e computer Mac, più che a una sessione politica faceva pensare al tavolo nerd di Wikileaks, un “tu vo’ fa’ l’americano” senza più il risarcimento finale dei maccheroni.”


20 commenti a “Io confesso”

  1. Iacopo dice:

    Vuoi mettere con una riunione su un tavolo tutto coperto di Rinascita, l’Unità, calamai e pergamene!

  2. massimo mantellini dice:

    @Iacopo, esatto

  3. Luca Baiguini dice:

    Il prossimo alto dibattito all’italiana sarà sulla vitale questione “Apple è di destra o di sinistra?”

  4. Pier Luigi Tolardo dice:

    L’osservazione di Mante è esatta, però il tavolo nerd di Wikileaks ci fa credere per un attimo che Merlo era lì da Assange in quei giorni con gli hackers, è il sogno dell’inviato mancato che non esce mai dal Raccordo Anulare…

  5. Cristiano dice:

    Secondo me era da tanto che cercava l’occasione di attaccare Eataly e Apple ed usare Renzi gli è parso perfetto.
    Senza rendersi conto che le persone normali mangiano anche i panini ed usano anche dei Mac.

  6. frank dice:

    il Gruppo editoriale è ormai con Nicodemo (responsabile Comunicazione del partito) l’organo di propaganda ufficiale di Renzi, ma ora la Repubblica sta con Letta: non è affatto antirenziano, piuttosto la stoccata serve a metterlo in riga.

    però Massimo, tu che noti tutti i dettagli inglesi (dalla cassetta ottocentesca del premier britannico all’auto tamarra del comico), qui mi meravigli: il tavolo di Renzi è come la libreria di Berlusconi.

    la Apple qui non c’entra nulla: è uno status symbol, non rivoluzione digitale.

  7. frank dice:

    epurato Fassina ..mm..

    la lettura che il Giornale fa di Fassina sembra quella che Damilano fa di Renzi.

    http://www.ilgiornale.it/news/interni/fassina-pecora-nera-pd-938997.html

    “le critiche al governo Monti, la rottamazione della sua agenda e la richiesta di voto anticipato che scatenò il panico nel Pd e l’ira di Enrico Letta, strenuo sostenitore del professore. Quest’ultimo poi cercò la vendetta – invano – invitando Bersani a silenziare Fassina.”

    c’è riuscito Renzi.

    rottamatori contro rottamatori, tre tigri contro tre tigri.

  8. stefano nicoletti dice:

    Come scrivere un articolo sul nulla.
    Era meglio concentrarsi sui panini di Eataly, dopo averli però almeno assaggiati…

  9. daddah dice:

    A me sinceramente pare l’articolo dica qualcosina in più dello snip, che piaccia o meno

  10. Pier Luigi Tolardo dice:

    Quando cadrà’ Letta Farinetti farà recapitare del buon Berlucchi….

  11. gregor dice:

    @Frank

    Non ti sembra di esagerare? Avresti fatto lo stesso discorso se fosse stata la scrivania di Obama o chissà chi? Renzi è il primo leader che sa usare e dimostra di saper usare le nuove tecnologie. Non mi sembra una cosa così anormale nel 2014.

  12. frank dice:

    Ora anche Berlusconi sa usare ‘la tavoletta’. La politica non è contenuto, programma: è diventata esclusivamente comunicazione. Ognuno mostra la mercanzia, ma per me non è sufficiente mostrare la libreria, se poi ‘la cultura non si mangia’ e il tuo governo taglia le biblioteche.

    Renzi e Civati si sono autorottamati, basta osservare con più attenzione: più e più volte han promesso la sfiducia di Cancellieri, e conoscendo benissimo la situazione e le condizioni di governo. Tutto questo per ragioni di consenso.

    avete sentito il discorso di Civati all’indomani delle primarie? “abbiamo un grande gruppo dirigente” ce la faremo (e qualche post dopo – Letta giura: nel 2014 cambia tutto – Mante titola: “non ce ne libereriamo PIU” )

    A me non interessa se hai il telefono figo! E’ uno strumento. per un politico il digitale è un’altra missione, non esibizione. Puoi esibire anche piume di pavone, anche correre nudo, gridare paonazzo, puoi dire parolacce, puoi anche fare il comico.

    un altro parallelo: Damilano dice che la politica è un problema ambientale, ‘romano’ (e viva la globalizzazione :-)

    come scusa è buona e si avvicina ad un altra bugia: “l’Italia è ingovernabile” – Berlusconi

    ingovernabile. dopo che l’han sfruttata.

    il tono vuol esser un po’ polemico, ma ci sta: non è anormale, ma non è nemmeno determinante.

  13. Ernesto dice:

    Uffa, Renzi che sa usare le nuove tecnologie quindi bravo, che noia. Ma noi abbiamo bisogno di qualcuno sappia governare e bene non che sappia usare questo aggeggio o quell’altro. Anzi, diffiderei di uno che giorno dopo giorno tenti di dimostrare in tutti i modi di essere tanto tanto trendy (dai gingilli elettronici al luogo dove si ordina la colazione al sacco). E dietro cavi e cavetti? Nulla.

  14. Daniele Minotti dice:

    Ma non bastava scrivere *Merlo chi*? (cit.)

  15. Ezra dice:

    @gregor

    Certo che tristezza se restiamo impressionati se un nostro politico sa usare due arnesi tecnologici e addirittura parla inglese!

  16. Mike dice:

    Probabilmente è stato uno shock. Bisognava preparare Merlo mettendo prima Renzi con una Lettera 44 ed un Siemens unificato bigrigio, poi superato lo shock fare la foto di Renzi con una ET 55 ed un Nokia Cityman 100. Alla fine si poteva arrivare a Renzi con iPhone e MacBook senza che questo fosse una cosa spaventevole.

  17. roberto botta dice:

    Mah, questione antica e complessa, quella del brano estrapolato da un contesto… Al quale tu, pur accennando di sfuggita alla “rara foga” dell’editoriale, mi pare non faccia giustizia. Il senso, e l’importanza, del pezzo di Merlo sta a mio avviso nella descrizione di una deriva politico-immaginifico-spettacolare proposta da Renzi che a me pare piuttosto esplicita, non condivisibile, e quindi da esaminare e analizzare.
    Perché con le “scene di quella riunione il neo segretario PD ci propone una sceneggiatura (perché di questo si tratta) assai precisa (e messa in ombra dalle dimissioni di Fassina, su cui tutti si sono concentrate ma che sono in realtà un un epifenomeno): soliti (non)contenuti generici, ma contesto chiarissimo per i simboli che propone e che rimandano a una idea di politica (e quindi di rapporto con i cittadini, eccetera): un partito senza sede, senza nome, disposto a vendere tutto (anche i panini, nella fattispecie, e non al miglior offerente ma al miglior amico-alleato), senza riferimenti simbolici che non siano il nome del capo, e via mostrando… E, nel particolare segnalato da Merlo nel brano che citi, un partito senza carta… Perché non è contro l’iphone che Merlo se la prende, ma contro l’ostentata idiosincrasia di Renzie per qualsiasi oggetto di comunicazione che non sai mosso da un processore: sfido chiunque a trovare un filmato del suddetto armato di biro (o matita, non oso dire stilografica…)… Sempre con ‘sto cazzo di telefonino (pardon, iphone, scusate io sono un arcaico androidiano) a cercare solo lui sa cosa, ben difficilmente a prendere appunti, ma se lo fa sempre sul cell. E anche la segreteria, ossequiosa, dunque si adegua: stop alla carta (ma rottamiamo ‘sti giornali, suvvia, ma anche, che so?, i blog… Vuoi mettere, se non hai granché da dire, un bel simpatico e sintetico twitter?).
    Un nuovismo un po’ patetico, ma che rimanda a codici di comportamento e di mentalità che dobbiamo studiare, capire e analizzare se non vogliamo, fra qualche tempo, trovarceli ingombrantemente tra i piedi senza essercene nemmeno accorti, e finendo (ancora una volta?) a sorprenderci di fronte a una realtà che abbiamo trascurato ma che stava diventando, invece, senso comune collettivo… Così come è successo in tante occasioni, a cominciare ovviamente dal ventennio berlusconiano (che naturalmente non si può più nominare, per essere moderni, ma in realtà per perpetuare uno dei peggiori segni distintivi degli ultimi anni, ovvero la perdita-rifiuto della memoria, questa volta riverniciata in chiave modernorottamatrice).
    Io ho letto in questa chiave il pezzo di Merlo, e per questo mi urta un po’ vederlo sbeffeggiare per una frase, forse un po’ maldestra (ma neanche poi tanto…) che indicava invece, anch’essa, una questione di grande rilievo per il nostro futuro.
    Sorry per la lunghezza, ma uso la tastiera un po’ come se fosse una penna :-)

  18. frank dice:

    e così si perdono di vista i contenuti:

    – una legge contro la concentrazioe d’interessi, cavallo di battaglia di chi ora chiede la cancellazione del senato e il presidenzialismo di stampo monarchico…(?)

    – una legge sull’indipendenza del sistema radio-televisivo pubblico, e sistema informativo. Indipendenza dai partiti: siamo ancora al modello fascista del controllo diretto.

    – l’introduzione del reato di tortura

    “ce lo chiedeva l’Europa” … le bugie dei signorotti

    – fondamentale poi è la legge glass-steagall act, ovvero la divisione funzionale tra banche commerciali e banche d’affari. (Con l’unione bancaria la BCE blocca di fatto questa riforma)

    poi possiamo anche occuparci della macchina tamarra del comico o dell’Ipad di Renzi, e scherzarci su

  19. Vanni dice:

    Sarà che Renzie mi sta sulle palle,ma io,alcune delle cose scritte da Merlo le trovo condivisibili,a cominciare dalla marketta nei confronti di Eataly che poi è diventata pure una notizia.

    Ma Eataly è una versione del Mc donald per radical chic?

  20. Damiano dice:

    Mante, ma secondo te Francesco Merlo lo sa cosa è un file Excel?