È un po’ di tempo che Beppe Grillo ha iniziato ad utilizzare Twitter (dove ha oltre 1 milione e 200 mila follower) in maniera piuttosto originale. L’esempio migliore di questa nuova strategia è questo di oggi. Grillo scrive un tweet di una riga dai toni urgenti e sulla cui natura non fornisce alcuna informazione
Apprendo adesso questa notizia. E’ successo poco fa: goo.gl/mx7Ok
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) June 13, 2013
Il milione di follower si preoccupa e tosto clicca il link. Il link porta a TzeTze, aggregatore di notizie di Grillo e Casaleggio (discretamente imballonato di pubblicità come il blog di Grillo stesso) dove però si scopre che la notizia non c’è.
Il milione di follower sempre più in ambascia viene esortato a cliccare un nuovo link che conduce ad un altro sito web, cadoinpiedi.it, sito di giornalismo partecipativo di Chiare Lettere (l’editore dei libri di Grillo e di Travaglio), partecipata da Il Fatto Quotidiano* e legata a Casaleggio Associati, dove finalmente può raggiungere la notizia vera e propria e dove si scopre che la notizia (una notizia piuttosto marginale per altro) è un tweet. Un semplice tweet che Grillo avrebbe potutto tranquillamente citare nel suo tweet iniziale o perfino, non sia mai, retwittare.
Seduta sospesa perché non é presente nessun rappresentante del governo Scandaloso #m5s @beppe_grillo @mov5stelle #opencamera #openparlamento
— NICOLA BIANCHI (@nicola_bianchi) June 13, 2013
Le ragioni di tutta questa inutile e pianificata peregrinazione online sono evidenti e discretamente misere. Non c’è alcuna produzione di senso o di contenuti ma solo trucchetti per guadagnare qualche soldo alle spalle dei propri fans creduloni. Marketing di bassissima lega, vecchio di dieci anni, applicato alla comunicazione politica.
*update ore 20.32: mi scrive Peter Gomez de Il Fatto Quotidiano chiedendomi di rettificare i rapporti fra Chiare Lettere e Il Fatto Quotidiano. Lo faccio volentieri scusandomi per l’imprecisione.
Gentile Massimo,
Chiarelettere non è partecipata da Il Fatto Quotidiano. Al contrario Chiarelettere possiede il 16 per cento circa delle azioni del Fatto. Puoi per favore rettificaregrazie
Peter Gomez
Giugno 13th, 2013 at 12:18
basta mettere un + alla fine dell’URL (http://goo.gl/mx7Ok+) per avere le statistiche su quanti hanno cliccato; poi si fa una stima su quante persone cliccheranno sui banner e volendo si fa anche una stima di quanto guadagna con le pubblicita’ presenti sugli URL.
Adesso vediamo quanto ci mette Grillo a cambiare URL shortener…
Giugno 13th, 2013 at 12:20
Concordo sul marketing di bassissima lega, fatto da agenzie di comunicazione i cui bilanci sarebbero sufficienti a spiegare la loro competenza.
Giugno 13th, 2013 at 12:37
Il Grillo si scopre sempre più uguale al resto della truppa. Ma con l’aggravante che lui ( ancora) si dichiara differente dagli altri continuando ad accusare tutto e tutti. Senza equilibrio ma soprattutto senza pianificazione .
Giugno 13th, 2013 at 12:40
Web marketing da analfabeti del web, ma del resto basta guardare il blog di Grillo&Casaleggio e si capisce tutto, e questa sarebbe l’avanguardia tecnologica italiana…
Giugno 13th, 2013 at 13:03
E’ il feed di TzeTze che tramite feedburner è collegato all’account twitter di Grillo, che pubblica. TzeTze è come una sorta di OkNotizie privato, da secoli presente anche sul blog di Grillo. La strategia infatti, a leggere il tweet è proprio quella di Cado In Piedi, di cui ero fan e da cui sono scappato dopo tutto l’allarmismo di ogni aggiornamento di stato. Fanno la stessa cosa sugli ads su Facebook https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201506654093916&set=a.1178874117694.2029005.1403390920&type=1&theater
Giugno 13th, 2013 at 13:37
E quindi? Trovo molto peggio quello che fanno pd e pdl, le massonerie a loro legati, le lobby che li sostengono, finanziamenti pubblici che ricevono…. Mi fate pena!
Giugno 13th, 2013 at 13:39
si è una tecnica di marketing, magari si finanzia un pochino il blog, che è comunque in perdita…
ma se pensi che Grillo faccia politica per soldi vai a controllare i dati.
Poi dietro ci sono idee reali e oneste, ed anche i parlamentari 5 stelle stanno lavorando duramente, bisognerebbe solo informarsi meglio su quello che stanno facendo per giudicarli, invece ci si fida sempre dei titoli dei giornali e basta.
Quello è il vero marketing manipolativo delle nostre idee, ed è diventato pericolosissimo, se ci pensate le nostre idee politiche ce le stiamo formando con dei titoli di giornali letti qua e la e qualche spartata che sentiamo in tv dai soliti politici che da 20 anni ci governano… eppure il termometro dell’economia scotta, e dovremmo cominciare a pensare come mai.
Giugno 13th, 2013 at 13:44
Stefano è proprio la linea guida del “meno peggio” che seguono gli italiani che è sbagliata, cercano sempre l’alternativa SBAGLIATA ma meno gravosa al problema quando invece converrebbe sprecare meno tempo a farsi comandare da persone incapaci e trovare la SOLUZIONE al problema, un po come dire, oggi mangio cibo scaduto da 1 mese o da 2 mesi?
Il risultato è che farà sempre male!
Con questo non nego che non esiste attualmente alternativa alla politica italiana, siamo burattini in mano a degli sciacalli.
Giugno 13th, 2013 at 13:52
E allora le foibe?!?!?!?!
Giugno 13th, 2013 at 14:02
sinceramente me ne strabatto le scatole di fare pena a “uno stefano”, vorrei solo che “uno stefano” rispondesse: e’ vero/non e’ vero (magari motivandolo). l’abbondanza di “fate pena” di questi non riescono nemmeno a inorgoglirmi come quel “coglione” preso tempo fa da un altro comico leader…
il nuovo che avanza e’ gia avanzato una ventina di anni fa.
Giugno 13th, 2013 at 14:10
Caro Stefano, affidarsi a Grillo perché il resto della politica è malata è come affidarsi all’astrologo per farsi curare un tumore.
Il tumore rimane e in più ci facciamo spillare un sacco di soldi da qualcuno che non è in grado di guarirci.
Giugno 13th, 2013 at 14:12
non c’è la notizia?bastava retwittare?dato che fai il maestro mi spieghi perchè non hai messo il resto del contenuto del link?così magari sappiamo anche a cosa il governo non ha partecipato…non vorrei giudicarti fazioso..ti porgo l’altra guancia dai!
Giugno 13th, 2013 at 14:15
Grazie Massimo
Giugno 13th, 2013 at 14:18
Carissimo Stefano, è ovvio che il derubare tramite il finanziamento pubblico da parte di tutti gli altri partiti è sicuramente peggio, ma il buongiorno si vede dal mattino e se si utilizzano questi mezzucci (mousetrap) obiettivamente scorretti sul web per razzolare peraltro pochi spiccioli allora permettimi di essere diffidente verso chi li pratica…
Per di più e credimi davvero perchè lavoro proprio in questo settore ma sta roba delle landing page d’appoggio si usava ai tempi di mio nonno sul web, e quindi anche sulle competenze rivendicate dai M5S sulla cosiddetta e famigerata Rete io resto fortemente perplesso…
Giugno 13th, 2013 at 14:29
Quello che non capisco è come, anche in casi come questo dove è difficile dare una spiegazione strettamente politica, non abbiano nemmeno dei piccoli dubbi su Grillo. In italia siamo la patria del bigottismo può essere di destra, cattolico, di sinistra, Grillino, Berlusconiano… ma sempre bigottismo è.
Giugno 13th, 2013 at 14:30
lasciate in pace un pluriomicida , non è facile metabolizzare anni di sensi di colpa ..lasciategli guadagnare quello che vuole e come vuole ..
Giugno 13th, 2013 at 14:46
Io non so se Grillo e compari ci guadagnano dal blog (l’ultimo bilancio pubblicato era in pareggio), ma non credo che abbiano bisogno di quegli spiccioli x vivere me lusso come già fanno . Ma mi spiegate xkè quando dico che non voglio andare a votare xkè fanno tutti schifo, mi dicono che sbaglio, che è morta gente x darmi questo diritto, che devo votare il meno peggio. In questo momento il meno peggio mi sembra il M5S (anche se come sostengono i detrattori, hanno poca esperienza) quindi continuo a pensare che chi sostiene i partiti viaggi con il paraocchi senza vedere cosa sta facendo di buono il M5S attaccandosi a delle simili cazzate che sono sciocchezze in confronto a ciò che fanno i partiti
Giugno 13th, 2013 at 14:51
Due salti di link per un tweet che rimanda, alla fine della fiera, a un altro tweet. E noi, fessi, che usiamo l’apposita funzione Retweet.
Giugno 13th, 2013 at 14:51
Vabbè Davide, in sostanza tu dici di turarci il naso ed accontentiamoci quindi di una banda di incapaci ed incompetenti guidati da un tizio in chiaro stato di stress psicofisico e con tendenza all’intolleranza per qualsiasi critica.
Turarsi il naso per il meno peggio lo diceva anche Montanelli decenni fa sulla DC, ed ecco il risultato…
Giugno 13th, 2013 at 15:03
Accurata analisi.
In principio, la pubblicità in Internet, fu giustificata dall’esigenza di mantenere più basse le tariffe telefoniche, successivamente è diventata primaria fonte di guadagno tanto da abbassare la qualità dei contenuti.
L’importante è ottenere un click e non dare qualità dell’informazione.
Grazie per aver evidenziato questo giochino posto dal Partito dello scontrino.
Giugno 13th, 2013 at 15:12
ma perchè è “marketing” solo quello di Grillo?
in una contesa politica anche le primaria tipo “X-Factor”, seguito da milioni di persone: è marketing
dobbiamo valutarne prima di tutto la legittimità (e il giudizio di merito possibilmente equilibrato, ma quella è una scelta personale, in base alle proprie opinioni politiche)
il metro di giudizio
Giugno 13th, 2013 at 15:13
Accidenti!
E pensare che senza questo barbatrucco mi sarei affidato in tutto e per tutto a lui per salvare la patria mentre io sto in poltrona con il tablet a commentare :)
Mò mi tocca aspettare un’altro messia :-|
Giugno 13th, 2013 at 15:13
Questa logica del “allora guarda cosa fanno gli altri” e del “meno peggio” davvero non la capisco. Perché Se Berlusconi fa schifo dobbiamo acquistare per forza da Vanna Marchi? Solo perché apparentemente è meno peggio? Perché non riflettere obiettivamente e cercare un’alternativa reale, piuttosto che sentirsi come i topi in trappola, obbligati a scegliere tra una morte e l’altra? Ma che cacchio ci hanno fatto in tutti questi anni per arrivare a pensare che non c’è alternativa e tanto vale affidarsi a un santone imbonitore come Grillo e alla sua squaliida agenzia di marketing?
Giugno 13th, 2013 at 15:15
il metro di giudizio è fondamentale in una contesa politica
pari opportunità
se dai il monopolio televisivo ai partiti, e il pieno controllo diretto (come nei regimi), cosa dai agli altri?
e quello è solo uno spazio di internet: un account twitter e un blog…
Giugno 13th, 2013 at 15:19
sempre nella contesa politica: Grillo ha fatto una campagna sul territorio, in un modo che potremmo definire “classico”, mentre gli altri partiti erano ormai costruiti in TV, un mezzo comunque potente e presente in ogni salotto (non come internet, in cui esistono problemi legati al digital divide, e che comunque non è un medium interamente monopolizzato e controllato)
ma nel caso della “piattaforma pubblicitaria” di Berlusconi è ancora peggio: è basata su CONCESSIONI PUBBLICHE, cioè una piattaforma di propaganda, direttamente controllata, come nelle dittature, e pagata da tutti noi, con le tasse
Giugno 13th, 2013 at 15:21
Un partito politico i cui sostenitori sono peggio dei troll. Leggo i commenti a questo post e rimando stupito dal tono di qualche intervento “e gli altri?” “e le foibe?” “pd+pdl”… quando qui non si sta parlando di politica, si sta parlando di tecniche di marketing ingannevoli (e lo sapete) e che fanno fessi solo voi che non avete voce che per guardare il dito
Giugno 13th, 2013 at 15:23
Perché dici che la notizia non c’è? devi cliccare su (clicca e leggi) sul link di TzeTze per leggere la notizia…
Secondo me l’allarmismo lo fate voi con sti articoli da strapazzo…
Giugno 13th, 2013 at 15:23
Internet è un mezzo già ampiamente monopolizzato e controllato. Lo stesso concetto che hanno Grillo & Casaleggio della Rete non è molto diverso da quello delle tv berlusconiste. Accentrano, monopolizzano, manipolano l’informazione in modo verticale come ha fatto Berlusconi con le sue tv private. È una roba vecchia verniciata con una patina di nuovo.
Giugno 13th, 2013 at 15:25
la difficoltà politica dell’Italia sta tutta nella sua inciviltà, mancanza di una civilizzazione base
di un arbitrato, di una terzietà autorevole
tutto si sposta in base agli umori, ma non dovrebbero spostarsi anche le strutture portanti! come un terremoto
ricordiamoci che il boom economico non è avvenuto con riforme costituzionali autoritarie: non è legando la democrazia con un’idea di domanda e offerta in cui vince il più forte che “usciamo dalla crisi”
quindi il quadro autoritario è molto più ampio e profondo: si tratta di vedere se i mezzi utilizzati da Grillo sono legittimi o meno, commisurati e rispettosi della Costituzione
Giugno 13th, 2013 at 15:34
C’è una posizione aperta in Casaleggio: http://www.linkedin.com/jobs?viewJob=&jobId=5759754
Se rispondono alla candidatura gli farò leggere il tuo post :)
Giugno 13th, 2013 at 15:57
Che importa se guadagna qualcosa con un click? Non cliccate se non vi sta bene e lui smette di guadagnare, resta il fatto che non stanno toccando soldi pubblici dai rimborsi, si dimezzano lo stipendio, parlano di fatti concreti in parlamento, come lo scandalo eni proprio oggi.
Insomma vi lamentate perche’ un tizio che NON E’ NEMMENO UN POLITICO guadagna tramite una pubblicita’ pero’ vi vanno bene quelle merde che VI HANNO RUBATO I SOLDI per 30 anni.
Giugno 13th, 2013 at 16:45
Matty per tua chiarezza qui ci lamentiamo di essere presi in giro, da politici, finti non politici ed in generale da chicchessia. Peraltro ‘sta storia che tutti i politici sono merde e chi si dichiara non politico è per forza onesto la trovo ridicola e l’ho pure già sentita… c’era un altro che diceva che i parlamenti dovevano essere solo bivacco di manipoli e guarda caso i toni tra il guru della Rete ed il dux non mi sembrano poi tanto dissimili… il buongiorno si vede sempre dal mattino.
Giugno 13th, 2013 at 16:51
[…] […]
Giugno 13th, 2013 at 17:11
1: basta cancellarsi dall’elenco dei destinatari di questi aggiornamenti; 2: google prima o poi, lo punisce e cambia l’algoritmo per cui non gli arriveranno più introiti pubblicitari; 3: chi se ne frega di come campa grillo e casaleggio, non sono io dargli i soldi della pubblicità ed essendo consapevole della pubblciità, non mi sento vittima di nessuna allucinazione.
Giugno 13th, 2013 at 17:24
Money, money money…Il problema è uno solo: tutto è mosso e si muove solo per denaro. Che sia quello del finanziamento ai partiti/rimborsi elettorali, pubblicità, scontrini…, il carburante che oggi muove la politica è l’avidità per il denaro ed il potere, il “benessere”(inteso come istruzione, salute, sicurezza, qualità della vita)degli italiani, non è priorità, ma un opzional su cui coltivare campagne elettorali senza fine.
Giugno 13th, 2013 at 17:41
rinata la legge del contrappasso?
http://www.youtube.com/watch?v=WkmorGIKGWw
Giugno 13th, 2013 at 18:03
Benedetto allora illuminaci tu su chi è meglio tra i politici voglio vedere se ne trovi 1 che non abbia scheletri nell’armadio o che sia veramente capace e faccia gli interessi di questo paese che piano piano abbiamo e sottolineo abbiamo portato alla rovina
Giugno 13th, 2013 at 18:17
@Barfolomew ma di che stai parlando? Hai sbagliato post da commentare?
Giugno 13th, 2013 at 18:19
Davide ti faccio un solo nome esemplificativo, Pertini, ma ce ne sono stati non pochi anche oscuri che han dato l’anima per questo paese. Il nostro dramma è che si ragiona sempre per categorie, i politici son ladri, i taxisti pure, gli avvocati tutti truffaldini etc. etc. E’ un modo di ragionare immaturo ed anche pigro, perchè informarsi sulla cosa pubblica e quindi sulla politica costa fatica e forse, ed è l’unica generalizzazione che mi consento, a noi italiani di faticare seriamente non ci va mica tanto, è più comodo votare il rais di turno, Craxi, Bossi, Andreotti, Grillo salvo poi lamentarcene subito dopo…
Giugno 13th, 2013 at 18:32
Quindi?
Giugno 13th, 2013 at 18:32
“Beppe questo è marketing”
La tornata elettorale ha decretato “l’astensionismo” come unico e indiscusso vincitore. I dati sono allarmanti: non si è recato alle urne quasi il 50% degli aventi diritto.
E’ inutile dunque scervellarsi per stabilire chi tra PD o PDL sia andato meglio o meno peggio; l’unico dato certo è il crollo del M5S che ha registrato una perdita di quasi 15 punti percentuali rispetto alle politiche di febbraio. Astensione (alle stelle) e crollo del movimento di Grillo (che ha perso qualche stella) non possono che essere correlate, due facce della stessa medaglia.Continua a leggere l’articolo su
http://ilprecario.blogspot.it/2013/05/beppe-questo-e-marketing.html
Giugno 13th, 2013 at 20:08
Si belle parole xò non hai risposto alla mia domanda, se si guarda al passato anche Berlinguer e Moro erano grandi politici ma purtroppo, come Pertini non ci sono + …..
Giugno 13th, 2013 at 21:23
Marketing di 10 anni fa ? ma, a sembra ok.
D’altronde sappiamo da chi sono gestiti gli account di grillo, e sappiamo perché nei tempi in cui c’era campagna elettorale scriveva tra post su blog, su fb e twitter 20-30 post al giorno, ovviamente non era lui ma il suo supporto tecnico.
La storia, secondo me è che se quelli del M5S non si staccano da Grillo non vanno da nessuna parte si devono EMANCIPARE, e basta.
Giugno 13th, 2013 at 23:42
A me interessa il fatto che 40k clic sono il 3,3% dei suoi follower.
Son mica tanti eh, ho visto ctr migliori, o mi son perso qualcosa?
Giugno 13th, 2013 at 23:43
No mi sa che mi sbaglio, nella media se non più alto a fronte di così tanti follower
Giugno 14th, 2013 at 01:41
Mante anch’io ho notato un diffondersi fastidioso di questo metodo su Facebook e Twitter. Lo stile non é diverso da quello di Yahoo che punta su titoli che incuriosiscano il navigatore (tipo “cosa é successo a questa persona che stava facendo..”?)
Brutta pagina e caduta di stile. Tutto il contrario del concetto di trasparenza dell’informazione. Per conto mio se i titoli dei post non sono chiari ho deciso di non cliccarci. Resistenza? Forse. Ma la sensazione é che il successo di febbraio abbia dato alla testa anche a Casaleggio…
Giugno 14th, 2013 at 04:15
Ma come fai a fare articoli così basati sul nulla, zero conoscenza di internet, zero conoscenza di web-marketing…
Prima di tutto i link a cui si riferisce l’articolo non fanno guadagnare nulla. Gli unici che fanno guadagnare qualcosa sono i banner ma, cosa che ha detto anche Casaleggio, il guadagno è così irrisorio che copre a malapena i costi… altrimenti come ci si spiega che uno tra i più importanti quotidiani americani, il New York Times, è dovuto passare a una formula in abbonamento per l’accesso illimitato alle notizie perchè con solo le pubblicità non riuscivano a coprirci un cazzo… vedi la notizia per maggiori info (di 2 anni fa!!!!)
http://www.key4biz.it/News/2011/10/21/Tecnologie/editoria_giornali_newspaper_news_online_giornali_digitali_giornali_elettronici_National_Association_of_Newspapers_206258.html
Informatevi per davvero e, solo dopo, fatevi un blog dove sparare tutte le minchiate che volete.
Giugno 14th, 2013 at 08:21
Mante sbagli clamorosamente bersaglio. Ha ragione Marandola, anche se non ho ben capito perché l’account di Grillo pubblichi i miserabili tweet di Cadoinpiedi, che di questi trucchetti da quattrosoldi fa un larghissimo e fastidiosissimo uso.
Giugno 14th, 2013 at 08:35
Quando ho votato M5S l’ho fatto per il sogno, l’idea di cambiare pagina, la luce, incomparabile alle tristi repliche partitocratiche. Ma Grillo e, a leggere anche alcuni commenti qui, anche molti suoi elettori, si è incanaglito e rabbuiato, è diventato vendicativo e, come si vede grazie a Massimo, ha finito per cedere a queste astuzie. E oggi processano uno dei loro senatori che ha criticato Beppe. Che occasione sprecata, che incredibile cecità. Il giro del clicca e compra, temo, è solo all’inizio. Il barile è ancora fondo e molto c’è da raschiare prima di trasferirsi in Svizzera.
Giugno 14th, 2013 at 08:44
E’ la stessa strategia usata da Cado in piedi (http://www.cadoinpiedi.it/) e altri agregatori di news pro Grillo creati dalla Casaleggio associati.
Facebook o Twitter non fà differenza, pubblicano u post allarmista e poi non c’è nessuna notizia oppure la news è una cazzata.
Ho seguito tutti i profili per qualche mese, poi mi sono rotto i coglioni e mi sono cancellato.
Da un pò ha iniziato a farlo anche Grillo….
Giugno 14th, 2013 at 08:47
HAHAHAHAHHAHA!!!
EVIDENZIO:
Hanno rifiutato i rimborsi elettorali e si sono tagliati lo stipendio in cambio di UN CLICK!!!
Oddio correte, ci hanno fatto cliccare 2 volte invece che 1!!! Buhuhuhuhhu
E’ ovvio che tutti i siti sono imballati di pubblicità, essa rende molto poco e i costi di un sito (soprattutto se grosso) non sono roba da poco (lavoro nel webmarketing)
Questo “stratagemma” che vi ruba 1 click e mezzo secondo della vostra vita, serve per per quello che immaginate, avvalorare la pubblicità.
Ma cosa c’è di così strano?
Hanno rifiutato i rimborsi e si sono tagliati lo stipendio in cambio di UN CLICK!!!
P.S: Ma poi notare “(una notizia piuttosto marginale per altro)”, ah si? E’ marginale lo sgamo dei pianisti? E’ marginale l’assenza in aula? E’ marginale la coesione con cui è stato votato “no” all’aumento di liquidità alla scuola pubblica?
Articolo trappola per capre, altrochè.
P.P.S: Ma invece di vedere la pagliuzza negli occhi degli altri e non la trave nel proprio, guardate i rimborsi che hanno percepito gli altri!
Se pensate che 1 click valga più di 42 MILIONI di euro siete veramente stupidi.
Giugno 14th, 2013 at 09:38
[…] entrate non solo del suo sito – ci ha pensato Massimo Mantellini. “È un po’ di tempo – scrive l’esperto di tecnologia sul suo blog – che Beppe Grillo ha iniziato ad utilizzare Twitter (dove ha oltre 1 milione e 200 mila […]
Giugno 14th, 2013 at 09:48
“Le ragioni di tutta questa inutile e pianificata peregrinazione online sono evidenti e discretamente misere. Non c’è alcuna produzione di senso o di contenuti ma solo trucchetti per guadagnare qualche soldo alle spalle dei propri fans creduloni. Marketing di bassissima lega, vecchio di dieci anni, applicato alla comunicazione politica.”
La politica va finanziata. Milena Gabanelli sostiene, a dispetto di un referendum, che non si può fare politica senza finanziamenti pubblici. Grillo ha rifiutato finanziamenti pubblici e quindi si finanzia in altro modo. Quindi non essendoci una via alternativa e di messo, è chiaro che si vuol stroncare la modalità di finanziamento di Grillo per legittimare il finanziamento pubblico, stracciando però un referendum: e questo è antidemocratico e autoritario.
Secondo Massimo questo tipo di finanziamento è per ‘fans creduloni’. A meno che i ‘fans creduloni’ non sappiano benissimo come si finanzia Grillo
Report è stato più indulgente con Grillo (perchè il M5S in parlamento non c’è da 10 anni, e nemmeno da 10 mesi) e meno indulgente con le fondazioni dei partiti che vengono finanziate in modo occulto, nonostante intaschino milioni
i numeri: quanti hanno votato democraticamente e quanti followers. Quanti introiti pubblicitari, quanti soldi pubblici e quanti finanziamenti occulti
c’è ancora una differenza: il finanziamento pubblico è obbligatorio, viene pagato con le tasse (al netto dell’evasione fiscale più alta d’Europa), mentre il finanziamento pubblicitario è facoltativo. (La giornalista di Report non è riuscita a dimostrarne l’impossibile uguaglianza, anche se è il portale principale del partito, non c’è obbligo di click e di finanziamento)
Quindi fatti tutti i conti: la trasparenza colpisce pesantemente i partiti e meno Grillo, che dovrebbe esplicitamente spiegare
la pubblicità è dappertutto, e aggiungo purtroppo (è troppa, in svizzera non è così strabordante): dalla politica pubblica al servizio pubblico, marketing e pubblicità, compreso Report.
Andrebbe regolata, ma non in modo punitivo contro il tal movimento o partito, altrimenti è autoritarismo di regime.
Giugno 14th, 2013 at 10:34
Ma perche’, due euro a persona per votare alle “primarie” cos’era?
Giugno 14th, 2013 at 10:43
“Ma perche’, due euro a persona per votare alle “primarie” cos’era?”
(la risposta apocrifa alla domanda relativa al quanto si sarebbe potuta prendere sul serio l’istanza di riduzione dei rimborsi elettorali)
Giugno 14th, 2013 at 12:44
per me può far soldi come gli pare, basta che paghi le tasse. Certo però che quel messaggio su twitter è proprio ridicolo, sembra uno di quei fake del tipo :” lo sai che la tua vicina di casa con le tette grosse vorrebbe conoscerti meglio” con cui se apri il link ti infettano il pc.
Giugno 14th, 2013 at 12:48
embe`??? Non capisco dove sta il problema….a me, a parte qualche click in piu`, non costa niente. E`una strategia che qualsiasi idiota puo`attuare e la maggiorparte sa che Grillo (come tanti altri) attua quella strategia….Ma chi se ne frega???!!! A me preoccupa il fatto che ci sia gente che si attacca a ste stronzate invece di badare a tutti quei politici che giornalmente e senza problemi fottono i cittadini senza vaselina. E` una vergogna!
Giugno 14th, 2013 at 12:49
Il marketing non è ne’ di bassa ne’ di alta lega: se alza soldi vuol dire che funziona. Se con qualche trucchetto di click si portano a casa soldi alle spalle di chi odia la KASTA!1!1!, bravi loro. Stesso meccanismo dei voti televisivi a 2 euro a sms in rai/mediaset. Il gruppo Il Fatto/Chiare lettere/ ecc. ci sta facendo grossi utili.
Se c’è ancora qualcuno che abbocca alla truffa dei nigeriani di turno.
Solamente, per favore, non fate (voi M5S) sempre la morale agli altri.
Giugno 14th, 2013 at 12:50
e’ inutile, siamo destinati al fallimento come paese, manca poco
abbiamo perso sotto tutti i punti di visti, giornalistico bloggaro compreso
amen
Giugno 14th, 2013 at 13:07
Nota a margine: ma ci si guadagna anche con i punti esclamativi, oltre che con il caps lock?
Giugno 14th, 2013 at 14:28
Che scoop! Abbiamo proprio bisogno di questa mini-inchiesta, facendo lo sforzo di attribuirle tale appellativo? I “consigli commerciali” si trovano ovunque o sbaglio? Da quando la Sig.ra Gabanelli ha riposto la sua faziosa attenzione sui guadagni di Grillo è un susseguirsi incessante di articoli vs lui e i suoi introiti da parte di innumerevoli talebani della disinformazione. Questo epiteto consente loro di non commentare o approfondire l’altro troncone della stessa inchiesta, riguardante le “incestuose”fondazioni bancarie/politiche che dovrebbero foraggiare le think tank dei loro amati politici. Questo atteggiamento un fine può averlo e si chiama “gestione del dissenso”, ovvero distogliere l’attenzione di noi sudditi rispetto ai drammatici problemi dell’economia italiana. Spero che Grillo non assuma anch’egli volontariamente o involontariamente l’incarico di gestore del dissenso.
Giugno 14th, 2013 at 14:56
e allora ?
mica ruba i soldi
la prossima notizia sara’ … “grillo si mette le dita nel naso”?
Giugno 14th, 2013 at 15:02
AdBlock is the way
Giugno 14th, 2013 at 15:29
@maurizio
Il partito democratico, persino il PDL, non mettono annunci pubblicitari nella propria pagina del sito ufficiale, un partito politico non è un’azienda dove fare soldi.
Grillo è entrato in politica per fare soldi, in questo non è diverso da Berlusconi.
Giugno 14th, 2013 at 15:34
mi pare grottesco che una persona che si fa capo di un movimento che vuole fare delle azioni politiche poi si dimentichi l’eticità sul prorpio sito… va bene la pubblicità, ma grillo fa pubblicità a chiunque, da una parte attacca certe spa e certi giri di affari e poi li promuove sul proprio sito…. ma di cosa stiamo parlando ? il movimento 5 stelle deve darsi un leader scelto democraticamente, fino ad allora io non lo voterò più.
dei soldi non mi frega un piffero, tanto c’è sempre qualcuno che fa le cose per un guadagno, grillo non è il primo, non è l’ultimo e soprattutto è cristallino in questo, non so quante tangenti possano girare dietro ad un meccanismo di finanziamento come il suo….
Giugno 14th, 2013 at 15:46
Ci vorrebbe un test di Turing per distinguere tra un sostenitore del M5S e un troll.
Giugno 14th, 2013 at 16:21
Al di là di varie considerazioni politiche o meno, ricordo un post fatto da Grillo di un paio di anni fa dove specificava la scelta di mettere TzeTze. Dove espressamente veniva detto che il blog ne avrebbe ricavato dei soldi per sostenersi, questo alla luce di una precedente iniziativa di pubblicare giovani autori dal quale il blog avrebbe preso una royalty non andata bene.
Purtroppo non trovo quel post, forse chi è più esperto di me nella ricerca può tentare di trovarlo!
Giugno 14th, 2013 at 16:41
(Turing non approverebbe il tono persecutorio. «Causa del decesso: cianuro di potassio autosomministrato in un momento di squilibrio mentale» così diceva il verdetto ufficiale. Ma non era squilibrio mentale: fu arrestato per omosessualità e condotto in giudizio, fu sottoposto alla castrazione chimica)
Dato un referendum che abroga il finanziamento pubblico, di fronte a finanziamenti privati alternativi (e legittimi), è importante che vi sia trasparenza.
Un partito politico non è una fondazione dove fare soldi, siamo quasi tutti d’accordo. Quantitativamente, tra i finanziamenti milionari alle fondazioni di partito, senza obblighi di rendiconto (e quindi finanziamenti occulti), e il marketing di Grillo, non c’è paragone. Questo è un dato di fatto, anche rigirando la frittata.
Un partito non ha solo un sito ufficiale, ma anche intere reti televisive su cui lucra, poichè le frequenze sono una concessione pubblica, e la propaganda è agevolata (e son soldi!)
Giugno 15th, 2013 at 08:32
Giusto ! Basta pubblicità ! Prendetevi i 42.000.000 di euro di fondi dei contribuenti piuttosto che cercare di pareggiare i bilanci in rosso del movimento con meschine operazioni di marketing! È smettetela di obbligare la gente a seguirvi su Twitter e Facebook. Seguite invece la Mediaset e la Rai che non sono di regime, non la pagate 113€ all’anno e non c’è neanche pubblicità!
Giugno 15th, 2013 at 12:12
@Andrea
Se i soldi derivanti dalla pubblicità andassero direttamente al movimento, forse il tuo commento avrebbe un senso (forse).
Invece quei soldi vanno ad una società privata che poi eventualmente li raziona e li distribuisce. Il tutto nella più totale non trasparenza.
Tra l’altro Mantellini ha scritto un articolo di analisi “tecnica” sull’uso che viene fatto degli strumenti Internet. Per come tirate in ballo la politica sembrate i Ghedini di Grillo.
Giugno 15th, 2013 at 12:22
@frank
quindi la tesi è di guardare alla quantità: i partiti hanno le TV e ne abusano, Grillo ha un blog e ne abusa, però il blog è più piccolo delle TV quindi Grillo è buono.
Lo strapotere di Mediaset sul PDL è male, quello della Casaleggio Associati sul M5S è bene. Perché Mediaset è più grossa.
Non fa un piega…
Giugno 15th, 2013 at 15:30
@Andrea @Bitor come dice Bitor è un discorso di trasparenza, se twitti un messaggio che mi rinvia ad una landing page dove c’è un pulsante che dice “dona al movimento” e parte un Paypal sulla mia scelta esplicita allora mi sta bene ed è operazione trasparente. Ma se mi fai cascare su una mousetrap ed una società privata incassa a mia insaputa anche un sol centesimo allora non mi sta bene. Certo a confronto del furto del finanziamento pubblico è un bruscolino, stesso rapporto che corre tra un ladro di mele ed un ladro di milioni di euro ma sempre operazione truffaldina è … e poi, considerazione di ordine generale, di solito i truffaldini rubacchiano ciò che hanno a disposizione, è solo una questione di occasione propizia…
Giugno 17th, 2013 at 10:04
Che twitter possa essere utilizzato come uno strumento pubblicitario non è una novità. Chiunque poi sa che Tzetze, Cadoinpiedi, Grillo sono una specie di syndication gestita da Casaleggio. E allora? Se l’account di Grillo verrà criticato o perderà followers a causa dell’abuso di queste tecniche ne assumerà le conseguenze chi ne cura la linea editoriale.
Non sopporto l’insofferenza di chi opera nel webmarketing nei confronti degli altri colleghi che fanno il loro stesso mestiere e utilizzano le loro stesse tecniche. Sempre a stracciarsi le vesti indignati, sospesi tra la falsa retorica del web gratis e puro da commercializzazioni (Stallman spiega bene che free software non equivale a free beer) e la necessità di attuare trucchi ben peggiori per garantire un po’ di traffico ai committenti.
Vedo tutto questo come un segno di immaturità professionale, e a volte anche umana.
Giugno 17th, 2013 at 16:13
anche Grillo ci ha saputo prendere in giro ecco perché non ha voluto
fare alleanze con nessuno nemmeno con il Magistrato Ingroia, infatti qualche dubbio mi era venuto quando ho visto il rifiuto da parte di grillo!che almeno ci avesse insegnato anche a noi come costruire un blog per essere accettato da AdSense potevamo così guadagnare anche noi un pò di soldini, io ci stò provando ma non essendo ne un professionista e ne molto pratica del pc non mi riesce, se l’abbiamo votato e fa altri guadagni con lo stipendio da senatore che ci lasci un po pure per noi.
Giugno 18th, 2013 at 09:20
se grillo finanzia le sue cose fa bene … e con le sue cose che c’è di male …. ma gli altri che il caro popolo italiano continua a votare si finanziano con i soldi degli italiani ….. quelli rubano e continuano li ….invece di vedere la pagliuzza negli occhi dei grillini guardate la trave che VI ACCECA …. italiani mollate sti spaghetti e ste partite di calcio finto e svegliatevi ……
Giugno 18th, 2013 at 11:14
Ottimo! finanzia se e il suo movimento con dei semplici click, senza sottrarre soldi da chi paga le tasse come invece fanno gli altri partiti.
Dov’ e’ lo scandalo?
Giugno 18th, 2013 at 11:24
@Giorgio e @max_segatori Ottimo un fico secco! Il finanziamento ai partiti è una cosa seria o quanto meno dovrebbe esserlo in un paese decente. E deve essere sempre trasparente. Un click esplicito e consapevole da parte di un utente su di un tasto “Dona o finanzia il Partito/movimento TaldeiTali” è trasparente. Un click su una pagina su cui vi è una pubblicità messa da non si sa nene chi su cui vi è un guadagno di una società terza (quale poi ?Boh!) rispetto al partito o movimento che dir si voglia non è trasparente per niente. Non riesco a comprendere come non si capisca la differenza, davvero non capisco. Non c’è alcuna discontinuità tra i partiti della cosiddetta casta ed il M5S… svegliatevi voi
Giugno 18th, 2013 at 11:44
Grazie dell’ informazione, vado subito a cliccare un po’ a vuoto per contribuire a finanziare .
Giugno 18th, 2013 at 11:49
@Giorgio… clicca pure, ma fatti dare la ricevuta.. pardon, lo scontrino.
Però una domanda perdonami, ma sto scontrino chi te lo dovrebbe fare? Il Movimento? La Casaleggio&Co? Quando ti avranno fatto sapere chi ti rilascia sto scontrino faccelo sapere pure a noi che siamo curiosi di capire su quale bilancio vanno ‘sti soldi, perchè ancora nessuno lo ha capito, in barba alla dichiarata e solo dichiarata trasparenza del M5S…
Giugno 18th, 2013 at 15:30
Oltre alla questione evidenziata nel post (marketing da internet preistorico) e oltre a un blog che è tutto tranne che moderno, Grillo&co. continuano a ripetere che il web è gratis, che le parlamentarie sono gratis, che le quirinarie sono gratis, che commentare sul suo sito è gratis, che il voto per espellere i dissidenti è gratis, ecc. E tutti lo ripetono in continuazione. E io, che lavoro per il web, devo lottare ancora di più per farmi pagare miseri onorari dai clienti perché da anni anche Grillo&co. fanno passare in questo modo la logica che “internet è gratis” strombazzandolo dappertutto, dal bar sotto casa a i TG in tv.
Approfitto perciò di questo post per dire: “internet NON è gratis”! E se voi non pagate direttamente qualche sito/servizio on-line, è solo perché i gestori di tale sito/servizio guadagnano in qualche altro modo (oppure non sono professionisti e lo fanno come hobby)
https://amoilweb.wordpress.com/
Giugno 19th, 2013 at 15:53
[…] Il web marketing di Beppe Grilllo – manteblog. […]
Giugno 23rd, 2013 at 14:25
[…] più sociale e nobile del termine, come fa notare la stessa Danna in una successiva domanda (e come aveva fatto notare anche Massimo Mantellini, in una declinazione dei social network applicati al […]
Luglio 8th, 2013 at 23:24
[…] Marketing di bassissima lega, vecchio di dieci anni, applicato alla comunicazione politica. (Massimo Mantellini, […]
Ottobre 15th, 2013 at 18:35
[…] Web-link ingannevoli – nulla di illecito ma, sempre a proposito di quello che “almeno i soldi non li ruba a noi”, fare dei link che ti “costringono” a clikkare su banner pubblicitari è un po’ come rubare […]
Marzo 13th, 2014 at 13:17
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