La farsa è andata in onda alle dieci della mattina. Il mezzo candidato Premier Pier Luigi Bersani seduto da una parte del tavolo, i due capigruppo del M5S, un signore ed una signora scelti direttamente da Beppe Grillo, dall’altro. L’unica cosa sensata (inconsapevolmente sensata) dell’inedito streaming della consultazione più importante fra quelle per la formazione del nuovo Governo l’ha detta – sembra incredibile data la statura del personaggio – Roberta Lombardi riferendosi a Bersani con queste parole:
” Ascoltandola mi è sembrato di essere di fronte a una puntata di Ballarò, dato che sono ormai vent’anni che sentiamo sempre le stesse cose”
Ognuno di noi evidentemente ha i riferimenti che si merita ma, nel caso specifico, l’incontro andato in onda non sembrava, era effettivamente Ballarò, una finzione, una versione più triste e meno scenografica del talk show di Giovanni Floris. Senza le luci, senza le claque dei tifosi al seguito a ravvivare le discussioni sul nulla, in attesa che un qualsiasi bisticcio o un teatrale “si fotta” porti a casa la serata dell’audience.
Lo scampolo triste di televisione verità di oggi, dove Bersani finge di raccontare un progetto, dove i due grillini fingono di ascoltare per poi balbettare la risposta che tutti già conoscono, è stata una messa in scena ad uso e consumo dei media. Un piccolo ulteriore passo verso l’abisso in un Paese nel quale ogni singola minchiata dovrà prima o poi essere ricondotta ad un formato televisivo.
Il tema della trasparenza utilizzata per fini propagandistici non è una novità per Beppe Grillo ed i suoi accoliti, è invece un esordio quasi assoluto per il PD di Bersani, all’eterna rincorsa di qualsiasi comportamento che possa raggranellare consensi. Dietro alla sceneggiata dello streaming c’è la stessa goffaggine che negli anni ha trasformato i comunicatori di sinistra in cloni del Berlusconi pianista. Non contenti dei bei successi ottenuti misurandosi nei salotti di Bruno Vespa, ora sembra essere di gran moda sposare l’estetica populista del comico genovese.
Scriveva anni fa Stefano Rodotà (che forse Bersani avrebbe anche potuto ogni tanto consultare) che l’uomo di vetro è una metafora totalitaria. Lo riscrivo: l’uomo di vetro – l’idea stessa che il cittadino che non ha nulla da nascondere debba poter essere interamente esplorato – è una metafora totalitaria. Vale per l’ultimo di noi ma vale, almeno in parte, anche per i nostri rappresentati in Parlamento. E non è un caso che Beppe Grillo inneggi ad una sua personalissima idea di trasparenza a corrente alternata, dove l’unanimità dei parlamentari grillini è ottenuta in segreto e diventa comunicazione fiduciaria (perché come ha sostenuto la povera Lombardi oggi senza nemmeno accorgersi delle enormità che le uscivano di bocca loro sono credibili) mentre il punto di vista di chiunque altro (tutti gli altri sono invece per definizione gli “incredibili”) resta il risultato di un commercio sottobanco fino a prova contraria. E la prova contraria, l’ingenua prova contraria nella mente dei semplici è la presenza della telecamera.
Marzo 28th, 2013 at 00:16
Lucido e inappuntabile come sempre, caro Mante, però direi che c’è un aspetto molto chiaro in questa strategia dello streaming, che per me è anche più importante e inquietante di quello propagandistico che tu sottolinei. Ed è l’aspetto del controllo. Del controllo pervasivo, ubiquo e continuo che il Guru Barbuto pretende di avere sui suoi parlamentari, per scoraggiarne eventuali impennate di orgoglio, o anche solo di semplice e benedetta indipendenza di pensiero. L’occhio del padrone ingrassa il parlamentare, insomma. Si presenta questa cosa come le dirette streaming come una trasparenza verso i cittadini. Ma è una trasparenza verso il proprietario del movimento, che pur essendo fuori dalle aule parlamentari… “c’è e ti vede”. Una trasparenza che puzza di controllo e di panopticon foucaltiano. E sì, anche di totalitarismo.
Marzo 28th, 2013 at 00:59
Ci sono alcune cose da precisare.
Crimi e Lombardi non sono stati nominati da Grillo ma eletti dai loro gruppi parlamentari e, caso unico, il loro incarico è a termine (3 mesi)
Trovo difficile immaginare una versione più triste del talk show di Floris
Proprio perché la risposta dei 5 Stelle era arcinota Bersani avrebbe fatto meglio a presentarsi con una proposta che sparigliasse le carte, non certo gli inutili 8 punti, in questo modo, grazie anche alla diretta streaming, avrebbe messo in seria difficoltà i “grillini”.
Senza dubbio si è trattato di un teatrino, anche perché, contrariamente a quanto va affermando da giorni, la priorità di Bersani non è formare un governo, ma formare il Governo Bersani, (per motivi e dinamiche tutte interne al PD).
In ogni caso preferisco gli incontri in diretta streaming a quelli “informali” al tavolo di un caffè romano.
Marzo 28th, 2013 at 03:07
Ho letto che dietro di loro c’era Rocco Casalino del Grande Fratello 1 e che ora è il loro addetto stampa.
Marzo 28th, 2013 at 03:14
Non sono riuscito a guardare il video fino in fondo da quanto mi faceva schifo:una conversazione in politichese da tutte e due le parti e posizioni incociliabili a priori,e negli 8 punti di Bersani una tattica pre elettorale per le prossime elezioni con cui vorrebbe trombare i grillini e nel frattempo li corteggia per ottenerne la fiducia.
I grillini,ovviamente,buttati in trincea dai loro due re,davano l’ impressione di non sapere neppure dove si trovavano, sapevano solo (per volere dei due sovrani) che non esistevano i termini per nessun tipo di negoziato(o almeno,questa era la regola loro imposta).
Marzo 28th, 2013 at 07:14
[…] (Massimo Mantellini via manteblog) […]
Marzo 28th, 2013 at 10:45
insomma se ancora non l’ha detto nessuno, lo dico io: vorrei lo streaming degli incontri grillo-casaleggio, sapete, la trasparenza… no, eh?
Marzo 28th, 2013 at 10:47
@Luca Nostromo
No, non credo che sia questo; può sempre aspettare che dichiarino per poi demolirli sul blog.
Ha ragione Massimo (e chiunque abbia un briciolo di sale in zucca, e non lo sto sminuendo) a dire che la diretta straming seve solo come forma pubblicitaria di cose già dette fino alla nausea e come finta trasparenza.
Il problema non è stare davanti ad una telecamera (sia una betacam che una webcam poco cambia), e dire cose, ma la formazine delle idee che si espongono.
Ecco su quest’ultima la trasparenza è totale: le decide qualcuno e Grillo le recita; gli altri ripetono.
Voi direte qualcuno chi?
Eh, troppo comodo dire Casaleggio.
Marzo 28th, 2013 at 11:14
screanzati.In altre circostanze avrebbero saputo come comportarsi(per esempio se avessero saputo con cosa hanno a che fare.Ovverosia la farsa,inscenata perché la rivoluzione annunciata sia di 360°,tanto per cambiare,affinché lo status quo possa perpetuarsi)
http://blogs.suntimes.com/scanners/assets_c/2011/09/2001apes-thumb-510×245-39088.gif
Marzo 28th, 2013 at 11:46
tutto vero- ma l’aveva già scritto pierluigi battista sul corriere della sera:
http://www.corriere.it/politica/13_marzo_27/battista-al-vertice-come-al-grande-fratello_b1807690-96c9-11e2-b7d6-c608a71e3eb8.shtml
Marzo 28th, 2013 at 11:51
[…] tipica del totalitarismo che non della democrazia. Ne parlava anche Massimo in un post intitolato: La telecamera: una metafora totalitaria. E Gramellini […]
Marzo 28th, 2013 at 13:43
[…] realtà hanno già detto quasi tutto Filippo Facci e Massimo Mantellini. Di mio aggiungo solo due cose. La prima è che mettere tutto a disposizione di tutti non significa […]
Marzo 28th, 2013 at 14:28
Grillo è scorretto nella sostanza: si è presentato chiedendo agli elettori il consenso per una propria proposta di governo, non l’ha ottenuta e non ritiene, coerentemente con quel consenso di appoggiarne altri con altre forze politiche. Ok: però non ha mai detto che l’Italia poteva avre un Parlamento che lavora senza governo, lo ha detto solo quando, dopo le elezioni, si è accorto che l’Italia rischiava di non avere un governo. Perchè con il nostro ordinamento il Parlamento per la stragrande maggioranza delle sue funzioni ha bisogno di un governo che applichi le leggi e i provvedimenti emanati dal Parlamento(solo la legge elettorale e le riforme costituzionali possiono fare a meno del governo). Per cui Grillo, la Lombardi e Crimi sono scorretti nell’insistere che il Parlamento e l’Italia potrebbero stare senza governo e il caso del Belgio non c’entra nulla perchè il Belgio è uno Stato federale e la maggior parte dei poteri sono in capo ai governi delle Fiandre e della Vallonia. Quindi sono coerenti per un verso ma da un’altra parte dicno buguie, sono “mort” quindi politicamente, degli zombie come li definirebbe Grillo.
Marzo 28th, 2013 at 14:59
[…] giornata sono quindi usciti interventi di pregio sulla feticizzazione della trasparenza televisiva (Mantellini) e sui social network la fiorente industria del meme ha prodotto numerosi manufatti, giocati spesso […]
Marzo 28th, 2013 at 17:16
Colpa dei blogger, specialmente di quelli più anziani.
Marzo 28th, 2013 at 18:17
i regolamenti di attuazione delle leggi,ove previsti dalle stesse,possono essere prodotti da un governo in carica per l’ordinaria amministrazione,o dai singoli ministri.Persino le circolari ministeriali possono supplire a quel vuoto.E comunque spesso spetta alle singole regioni l’emanazione dei decreti attuativi.
Marzo 28th, 2013 at 18:44
@diamonds: il DPEF chi lo scrive ? Topolino e Minnie ? Senza un Governo nel pieno della sua operativitá, la legge di stabilitá può solo proseguire pedissequamente quanto scritto nel piano triennale precedenemente approvato. Cambiano gli scenari ? Sorry, il Governo si occupa solo di ordinaria amministrazione.
Marzo 28th, 2013 at 18:48
Rob Brezsny
http://www.youtube.com/watch?v=WJcBya6JnAA
Marzo 29th, 2013 at 09:30
http://www.youtube.com/watch?v=jrwIbjwbT0o
Marzo 29th, 2013 at 10:16
Condivisibile come sempre, e giusto sottolineare le parole di simpatialombardi, ma c’è, purtoppo, una frase ancora più inquietante in quello streaming, e l’ha pronunciata Bersani.
Cercatevi un po’ l’ntegrale dell’incontro, non tanto per sorbirvelo tutto (ché comunque non è una mezz’ora mal spesa,e serve anche agli interessati come etorodossa santificazione del venerdì di passione) ma per ascoltare i primi secondi dell’introduzione bersaniana: “anche noi abbiamo lo streaming” annuncia lieto Bersani “infatti abbiamo trasmesso in streaming le nostre direzioni!”.
Se ne deduce: 1. che Bersani e il suo staff non leggono questo blog; 2. che continuano a non capirci nulla sull’uso della rete; 3. che amano alla follia, come ben sottolinei in queste righe, lo sport di inseguire gli altri sul loro terreno, così è stato per berlusca e ora è per Grillo.
Voi siete “moderni” e usate lo streaming? Adesso vi freghiamo e lo usiamo anche noi, direzione in diretta streaming, prendi su e porta a casa! E infatti l’ultima direzione è stata interessantissima, due interventi e fine, dimostrazione viva, esplicita e lampante della dialettica e delle tensioni che percorrono il PD.
Finché la sinistra procederà in questo modo, a tentoni e scopiazzando strumenti e comportamenti che non conosce e non sa usare, per Grillo e non solo per lui la strada sarà tutta in discesa.
Marzo 29th, 2013 at 11:44
l’altra volta aveva scopiazzato la destra sul tema della sicurezza/paura.Pedagogicamente parlando si rischia l’estinzione quando si ha troppa personalità o quando ne si ha troppo poca(e poi si è giocato gli ultimi scampoli di credibilità quando come un giocatore di poker non troppo esperto ha pronunciato la frase,quella frase,“Solo un insano di mente potrebbe aver la fregola di mettersi a governare in questo momento. Io sono pronto a prendermi una responsabilità enorme”,per la quale un tranquillo e rilassato “ma chi cazzo vuoi pigliare per il culo?”,sarebbe stata l’unica risposta possibile)
Marzo 29th, 2013 at 12:55
@Diamonds
Infatti gli ha risposto anche la Lombardi,ed è stata l’ unica risposta che avesse un briciolo di valore,in mezzo ad un discorso imparato a memoria.
Marzo 29th, 2013 at 19:11
@ Bertox: “rimi e Lombardi non sono stati nominati da Grillo ma eletti dai loro gruppi parlamentari e, caso unico, il loro incarico è a termine (3 mesi)”. Veramente, notizia di oggi, no. Resteranno in carica tutta la legislatura.
Aprile 1st, 2013 at 17:57
[…] Dietro allo streaming, al cittadino che non ha da nascondere nulla, si nasconde una metafora totalitaria: quella dell’uomo di vetro. Oltre a ciò, quella che è andata in diretta su web e tv è stata una farsa. La sola novità è tutta nell’adesione di Bersani e del Pd all’”estetica populista” della trasparenza di Grillo, solo per ottenere il favore degli elettori. Manteblog – La telecamera: una metafora totalitaria […]