“Che poi, quando abbiamo saputo che contemporaneamente all’universita’ lui Miasma studiava composizione al conservatorio, io e Mario abbiamo pensato che lui era un genio, Sandrone, all’epoca Miasma lo chiamavamo Sandrone per via che lui stava con una ragazza con un viso un po’ particolare che noi la chiamavamo Bargnocla, che e’ una maschera parmigiana che ha un grosso bernoccolo in testa per via che la maschera modenese Sandrone, sua compagna di avventure gli da sempre delle gran bastonate a Bargnocla. Comunque questo non c’entra, quello che c’entra e’ che Sandrone noi i primi tempi noi pensavam che era un genio, io e Mario, dopo poi quando lo abbiam conosciuto ci siamo accorti che lui non e’ che sia un genio, e’ solo un po’ strano.

Che una volta l’inverno scorso, lui ha fatto un colloquio per andare a fare l’animatore turistico in un villaggio in montagna, non so cosa gli e’ saltato in mente l’agenzia di viaggi l’hanno assunto davvero l’hanno mandato in montagna a fare il pianobar allietare le lunghe serate degli sciatori.

Che Miasma, la prima sera, si e’ seduto al piano circondato da sciatori pronti per il karaoke, si e’ sbottonato i polsini della camicia, ha inspirato profondamente, si e’ messo a suonare ha eseguito il concerto per pianoforte kappa quattrocentosessantasette di Wolfgang Amadeus Mozart ventotto minuti.

Dopo, una volta che si son spenti i timidi applausi degli sciatori stupiti, dopo essersi alzato, essersi inchinato. essersi seduto ancora al piano, Miasma, nel silenzio allucinato degli sciatori, ha eseguito la versione per pianoforte del venti quattro preludi e fughe del Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach, cinquantasette minuti.

Che dopo, dopo essersi alzato, essersi inchinato, essersi seduto, prima che cominciasse a eseguire quello che si proponeva di eseguire, la sua trascrizione del Divino poema sinfonia numero tre opera quarantatre di Aleksandr Skrjabin, un’ora e diciassette, uno degli sciatori ha avuto la presenza di spirito di dire Scusi.

Miasma ha alzato la testa Sì? ha detto.
Ma, gli ha detto lo sciatore, Battisti, ce lo puo’ fare?
Battisti? ha chiesto Miasma, e si e’ preso il mento in mano, Arcangelo Battisti, il compositore carpigiano, quello dei minuetti?
No, gli ha detto lo sciatore, Lucio, Battisti, quello di Acqua azzurra acqua chiara.
Ah, ha detto Miasma, non conosco.

(Paolo Nori, Grandi Ustionati, pg 101, 102)

6 commenti a “LA PRESENZA DI SPIRITO DI DIRE SCUSI”

  1. eio dice:

    Noto con piacere che ti sei messo a legger dei libri seri, bravo. :)

  2. zoo dice:

    di solito lurko il blog, ma questa volta intervengo per una preghiera, non fare troppa pubblicità  a paolo nori che è un piccolo tesoro da mantenere ben custodito..

  3. rillo dice:

    Segnalazioni sempre gradite, ma no, dopo 'La vergognadelle scape nuove', con Nori non ci ricasco più.

  4. eio dice:

    Io per La vergogna delle scarpe nuove ho pianto come un bambino, e devo dire che per me è uno dei più belli. Ma io non son imparziale, anzi: Nori è la ragione stessa per la quale ho aperto il blog, anche se lui smentisce categoricamente. :)

  5. elena dice:

    Anche tu nel tunnel eh?

    Se capita che Nori passi dalle nostre parti ti consiglio di assistere anche alle letture, che sono davvero speciali.

    Grandi ustionati è il mio preferito, comunque.

  6. Parma caput mundi - manteblog dice:

    […] fa postai da queste parti una pagina di Grandi Ustionati di Paolo Nori che rimane tuttora una delle cose più […]